mercoledì 30 novembre 2011

Quella linea sottile che unisce occhi e labbra.

Le lacrime che non escono
si depositano sul cuore,
con il tempo lo incrostano e
lo paralizzano come il calcare
incrosta e paralizza gli
ingranaggi della lavatrice.

                           Susanna Tamaro          

Sfogliatelo, con calma, leggendo le poche parole sotto ogni foto...


Non so voi, ma io alla terza foto stavo già piangendo...

Adesso, qualcosa di diverso...



Che vergogna.

E' incredibile, pensare che gli assassini che praticano la vivisezione, la caccia indiscriminata, il bracconaggio e la violenza sugli animali, facciano parte della stessa "specie" dei protagonisti delle foto del primo link...

Ma è così...

Sto parlando dell'unica "bestia" che uccide i propri simili senza ragione, dell'unica specie che uccide per divertimento altri animali, l'unica che, al di la delle logiche alimentari, stermina per puro vezzo, interi branchi di inermi bestioline...

Il genere umano.

Non chiudiamo gli occhi, non facciamo finta di niente, non pensiamo "non ci posso fare niente", non cerchiamo inutili giustificazioni...
Obblighiamoci a guardare e soprattutto a "vedere" quello che ci succede intorno, il pianeta è uno solo, ed è per tutti, smettiamo di fingerci ciechi di fronte all'orrore che l'uomo perpetra, non fingiamoci sordi alle urla disperate, le grida di dolore e le invocazioni d'aiuto che ci sta mandando, da molto, molto, troppo tempo.

Sveglia!!
Il mondo, presto molto presto, farà a meno di noi, ma questo non giustifica per niente i maltrattamenti cui sottoponiamo lui e le altre creature che lo popolano.


Saluti.

martedì 29 novembre 2011

Delusioni.

Matador te la prendi con me, 
ma stavolta sono io che prendo te.
Non c'è più via d'uscita, 
è finita, amico, devi perdere.
Rinfodera la spada perchè è 
il tuo sangue quello nella polvere.
Senti i paganti sugli spalti, 
in tanti sono dalla parte del toro... 
                                                 CapaRezza

Tutti si aspettano qualcosa, sempre.
E' un po la storia della mia vita.
Fin dalle elementari e per tutta la mia carriera scolastica, la frase "è bravo, intelligente, sveglio ma, non si applica, impegna, segue"... Mi è stata ripetuta almeno un miliardo di volte, e malgrado questo, non ho mai ripetuto una classe, ma forse perché volevano liberarsi di me nel minor tempo possibile...
Entrato nel mondo del lavoro, la solfa non è cambiata molto, solitamente venivo assunto come "ultima ruota del carro", poi chissà perché, facevo rapidamente carriera, anche se non ero il classico "stacanovista" ne ho mai leccato il culo a nessuno, tutt'altro, ho sempre avuto il problema inverso, cioè a causa dell'assoluta mancanza di qualsivoglia timore reverenziale, litigavo spessissimo con i "superiori" e non c'era modo di farmi stare zitto... di alcune epiche battaglie, tenutesi tra le mura della Bennet, si parla ancora adesso a distanza di quasi vent'anni.
Non mi sono mai tirato indietro, se c'era da far cagnara, ero sempre in prima linea.
Questo mi fece capire che forse non ero adatto al lavoro "dipendente", così mollai tutto e mi misi in proprio...
La prima esperienza, fu per certi sensi catastrofica, perché comunque ero in società con una persona molto brava nel proprio lavoro, ma assolutamente incapace di trasmettere le proprie capacità, quindi l'enorme entusiasmo profuso veniva continuamente minimizzato, e anche se imparavo comunque ad una velocità incredibile, per il socio, non era mai abbastanza: Dovresti di qui, dovresti di la, uno come te dovrebbe... 
Incominciarono le discussioni, e una sorta di continuo "controllarsi" a vicenda, fino a che inevitabilmente si formarono attiri insanabili che portarono a dividerci...
Poi, intrapresi la carriera dell'agente di commercio, capii subito che la strada, era la mia strada... Mi veniva tutto "naturale" e cominciai, sotto la spinta dell'azienda, a bruciare le tappe, raggiunsi in brevissimo tempo notevoli risultati, risultati che però, ovviamente, all'azienda non bastavano mai, o meglio: "uno come te, può fare così, può fare cos'à"...
Sempre le stesse balle, tutti immancabilmente a dire tu, tu, tu e ancora tu...
Tutti a dirmi cosa dovevo fare per loro, e qualunque cosa poi facessi, potevo fare di più, sempre di più... Uno come te, uno come te, uno com.....
tutti avevano enormi aspettative su di me...
Mai, mai nessuno si è mai preoccupato di chiedere a me, cosa volessi o non volessi, cosa pensassi o sognassi... Niente.
Così, bastava un solo istante di stanchezza o debolezza, per passare da "astro nascente" a dimenticata meteora...
Che barba, soprattutto sapendo che, io non ho mai chiesto nulla...
Neanche di essere lasciato in pace....
Saluti.

lunedì 28 novembre 2011

Ma l'età, conta?

Arriviamo impreparati alle 
diverse età della vita e spesso vi 
manchiamo d'esperienza nonostante gli anni.
                             François de La Rochefoucauld


Chiacchiere.
Sono uno che chiacchiera, mi piace parlare, e ancor di più, mi piace ascoltare...
E' incredibile quanto ci sia da ascoltare, già, perché a ben vedere, tutti vogliono dire la propria, ma ad ascoltare non sono in molti...
Ma ascoltare, non basta, bisogna anche capire quello che si sente, ed è qui che iniziano i problemi...
Capire.
Oggi, chiacchieravo con un'amica, giovanissima, ma al contrario della quasi totalità delle sue coetanee, ha una bella testa, e anche se si esprime con un idioma che alle volte mi risulta ostico, ripeto, è giovanissima, mi piace stare ad ascoltarla, ha una visione della vita che ricorda moltissimo il mio, almeno quando avevo la sua età, molto, molto tempo fa...
Comunque, il filo conduttore è una certa incoerenza, o meglio, c'è un po di confusione, un mix di idee, curiosità e inesperienza che a ben guardare, con gli occhi di un quarantenne, fa tenerezza...
Cosa vedo io:
Negli occhi ha ancora tutta la strafottenza, la grinta e l'insofferenza tipici della giovane età, anche se, qualche fregatura è già passata, lasciando nello sguardo, una nota leggermente triste, nota che quasi sparisce quando sorride, e per fortuna è facile al sorriso...
Fisicamente, può piacere o non piacere, è una sportiva vera, una di quelle che lo sport lo pratica per davvero, quindi tosta e un po goffa ma ben commisurata...
Giudizi sull'avvenenza, non ne do, il bello o il brutto, sono talmente personali da rendere impossibile un discorso univoco.
Perché ho fatto tutto questo pistolottone iniziale?
Perché uno dei suoi crucci è il non vedersi bella o affascinante, io conoscendola, le ho fatto notare che ha un discreto codazzo di spasimanti, quindi, sicuramente non è la tipica "fatalona" ma insomma...
Oggi le chiacchiere vertevano sulla differenza di età tra i membri di una copia e...
Entrambi concordiamo che l'età è abbastanza relativa, ovviamente con alcuni limiti, perché se è vero che sei o sette anni non sono niente, e che dieci o dodici non sono un problema insormontabile, ci troviamo d'accordo che, in tempi  odierni, anche vanti o venticinque anni di differenza sono "sopportabili", secondo me però in questi ultimi casi, è meglio che sia la donna quella più attempata...
Qui, lei mi fa un discorso strano, perché dice: Ovviamente se è single, perché un uomo sposato e magari con figli, non lascerebbe la famiglia dopo aver fatto sacrifici su sacrifici per mettersi con una "ragazza"...
Ovviamente non sono d'accordo, ma lei insiste: Se due si sposano, è perché si amano, com'è possibile mollare tutto? 
Beata gioventù, dove gli "ideali" non sono ancora stati presi a calci dalla "normale realtà"...
Io le ho detto: E' proprio perché ci si ama, che non è giusto portare avanti un rapporto se quell'amore non c'è più, cioè, se l'uomo in questione, si addormenta pensando alla "ragazza", passa la notte a sognarla, quando si sveglia è il primo pensiero e passa la giornata attendendo di vederla o sentirla, direi che c'è qualcosa da rivedere, ma se è sincero, inanzi tutto con se stesso e la moglie, il problema è risolvibile in un migliaio di metodi pacifici, anche perché sarebbe ingiusto, proprio nei confronti dell'amore che li ha legati, proseguire una storia finita, se poi, ci sono di mezzo anche bimbi, io ritengo sia meglio una sana e pacifica separazione piuttosto che una convivenza forzata e malvissuta...
Non era molto convinta...
Ripeto, beata gioventù...
A volte è un peccato crescere...
Saluti.

domenica 27 novembre 2011

Si direbbero mani grandi e forti...

Fare il genitore può essere
difficile, soprattutto quando
ci dimentichiamo di essere
stati bambini anche noi.
                                Lorenzo Reschiglian


Il Gigante di pietra non c'entra... Anche Atreju non svolazza nei paraggi...

Mettere a nanna il piccolo stasera, è stato un po più complicato del solito...

Eppure, tutto si è svolto secondo "routine", alle 20,00 biberon lattobiscottato, quel miliardo, miliardo e mezzo di coccole sul lettone, la giusta dose di Gatto Silvestro e Paperino alla tivù poi, recuperato l'orsacchiotto Honey, messi entrambi nel lettino e rimboccate le coperte dico: Buona nanna, lui fa cenno di si con la testolina, come a dire: Buona nanna anche a te e... Il gioco è fatto!
Almeno, di solito è così...
Ma stasera no, dopo tutte le normali operazioni, ho appena spento la luce quando una vocina: Papà...
Riaccendo la luce, guardo nel lettino, il contenuto mi sorride, gli faccio due coccoline extra, riposiziono il piccolo ribadisco: Buona nanna, e rispengo la luce, stavolta arrivo nell'altra camera e: Papà...
Riritorno sui miei passi, ririaccendo la luce riguardo nel lettino, due sorridenti occhi mi guardano, poco più sotto, due speranzosi braccini sono tesi nelle mia direzione, irresistibile... In un secondo è in braccio, forse non dovrei, forse è sbagliato, non lo fa mai ma stasera è diverso, non potrebbe essere altrimenti, quegli occhi sono sorridenti perché sono ancora pieni della festa di oggi, dentro c'è di tutto, la Melissa con il cappellino, le pizzette, una montagna di pacchetti, mille patatine paciugose, la montagna che si trasforma in giocattoli, piccoli amici da tutte le parti, la torta, le candeline da spegnere, la cucina in miniatura, i palloncini che scoppiano, il grembiulino per "cucinare" si ride si corre si cade ci si rialza e si ricomincia...
In quella casa c'è un alluvione d'amore, un irrefrenabile tsunami di sentimenti e una moltitudine di splendide persone, impossibile non voler bene a tutti, anche a chi si vede per la prima volta, sarà l'aria, saranno i bambini o forse il posto, magari le persone o la situazione, quello che è, e che non vorresti andartene mai...
Tutto questo e molto di più è dentro a quei due occhietti, quindi stasera la nanna non può essere "normale", stasera il piccolo vuole di più, come faccio a capirlo? Boh... Forse perché le sue manine mi accarezzano la barba? Forse perché lo schiocco del bacio che mi ha dato, ha fatto tremare la casa o perché l'abbraccio che mi stringe e scalda sta sciogliendo i cento chili di gelatina in cui mi sono appena trasformato?
Dio, quanto amo sto pupetto!
Ok, allora stasera faremo nanna come quando era "piccolo"... Lui capisce, mentre io metto le braccia a "culla", lui ci si accoccola piegando le gambe, sorride e chiude gli occhi, io mentre lo cullo, inizio a cantare la canzone degli elefanti "un elefante, si dondolava, sopra il filo di una ragnatela, e ritenendo la cosa interessante, andò a chiamare un altro elefante, due elefanti..." e così via, lui ridacchia, poi, al quinto elefante, il suo respiro si fa leggero e all'ottavo elefante, dorme morbidamente tra le mie braccia, lo tengo su ancora un paio di elefanti, poi lo metto nel lettino, mentre gli metto a posto le copertine, lui, col tipico tono di voce di chi parla nel sonno dice un morbidissimo: Papà... Stringendo a se l'orsacchiotto...
Da rimanerci secco, l'emozione è tanto forte da uscirmi in forma di lacrime, adesso sono cento chili di gelatina frignante...
Grazie Cry&Cry...
Sono felice...
Saluti.

sabato 26 novembre 2011

Nessuna scusa.


Cercare ogni giorno 
montagne di scuse 
per rimanere immobili 
è una fatica che 
schiaccerebbe anche Sisifo.
                                               Dino Basili              

Questo post, non è per i deboli di cuore e non ci sarà neanche la battuta finale, quella che di solito lascia il sorriso sulle labbra di chi legge, ma stasera non c'è niente da ridere, proprio niente, purtroppo.

Adesso vi metto una serie di link's da guardare, il terzo è un video, ma vi avverto, alcune scene sono veramente pesanti, quindi se non ve la sentite, chiudete qui non mi offendo.

Link Uno.  

Link Due.    

Link Tre.     

Non mi perderò in facili moralismi, mangio carne e pesce di quasi tutti gli animali normalmente contenuti nella dieta mediterranea, non me ne vergogno e soprattutto, non giudico chi non lo fa, vegetariani, vegani e quant'altro, mi va bene tutto, posso arrivare a capire, con un certo sforzo, anche le pellicce ed è vero che in altre "culture" è normale cibarsi di animali che noi consideriamo "di compagnia", so benissimo che se voglio una bistecca nel piatto, un animale o l'altro verrà ucciso e "moriranno" anche stole, pellicce colletti e cappucci, ma nella "bruttura" del discorso, c'è la "massificazione" dovuta all'allevamento, e i metodi di "lavorazione" sono volti alla minimizzazione del dolore nei confronti degli animali...
Ben magra consolazione, me ne rendo conto...
Ma quello che ho visto, soprattutto nell'ultimo video, non ha niente a che vedere, ne con l'alimentazione ne con la vanità, ma solo con la becera ignoranza di mostri senza coscienza ne scrupoli.
Non si può fare finta di niente, non si può stare in silenzio, sembra che in alcune nazioni, sia tutto concesso, tutto dovuto e giustificabile con la scusa delle "economie emergenti"... 
Queste cosiddette "economie emergenti", di fatto, ci stanno soffocando e mentre ci soffocano distruggono irrimediabilmente il pianeta su cui viviamo, senza che nessuno dica niente.
Dobbiamo cambiare atteggiamento, dobbiamo essere consapevoli di tutto quello che c'è al mondo, e nel nostro piccolo, fare qualcosa di buono, vi sembrerà impossibile, ma tutto può iniziare da noi, con piccoli, piccoli gesti.
Già, piccoli, perché basta indirizzare i nostri acquisti su prodotti "locali" o quanto meno Nazionali, finiamola di pagare orrenda robaccia fatta, in parte o tutta, in cina, impariamo, adesso che c'è una normativa, a leggere le etichette dei prodotti che mettiamo nel carrello, scegliendo quelli che fanno meno strada per arrivare dalla fabbrica agli scaffali, poi, un briciolo di coscienza, non facciamo finta di niente, e denunciamo quello che non va bene, anche se fosse "solo" il vicino di casa che maltratta il proprio cane...
Svegliamoci, siamo tutti sulla stessa barca, ma mentre c'è chi rema, c'è chi invece, buca il pavimento.
Saluti.

venerdì 25 novembre 2011

L'altra violenza.

Le parole, quando non vengono
confermate dai fatti, rimangono
solo parole, perché e più facile
mantenere le proprie cattive
abitudini, che far nascere e
crescere delle buone idee...
                                  Lorenzo Reschiglian


Dopo domani, tutti ritorneranno a far ciò che facevano, e quasi tutti, si dimenticheranno...

Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne.

Lodevole, non c'è che dire, personalmente gonfierei di botte tutte quelle bestie, di questo si tratta, che impongono a suon di pugni, la "legge maschile"...
Bestie ignoranti e meschine, egoisti senza diritto di replica, maschi solo per definizione, ma di fatto, merde.

Ripeto, lodevole, perché infondere coraggio alle maltrattate, dare una speranza a chi convive con questo dramma, offrire aiuto, concreto, a queste poverette e doveroso.

Ribadisco, lodevole, ma dopo domani, in quanti si ricorderanno?
Pochi? Pochissimi? O meno ancora?

Senza nulla togliere a tutte le brutte storie, storie che sono solo la punta di un, ben celato, iceberg, non è di questa violenza che voglio parlare, ma dell'altra violenza cui sono tuttora, giornalmente sottoposte milioni e milioni di donne in tutto il mondo, l'altra violenza di cui voglio parlare è:
L'essere una donna.
Questa è la vera discriminazione, essere una donna, se togliamo la bazzecola di essere le genitrici per altre vite, a cosa serve essere una donna?
A niente, pensateci un po su, nel mondo del lavoro, anche quando c'è la parità d'incarico, venite pagate di meno, non avete quasi mai l'accesso alla "carriera" e quando portate buone idee, queste non vengono considerate, e quando, dopo tempo, le idee di poc'anzi vengono riproposte dal furbetto di turno, vengono prese come oro colato e a nulla servono le vostre rimostranze, tanto passate per isteriche perché siete "in quei giorni lì"...
A cosa vi serve lavorare, per migliorare la vostra autostima? Per emanciparvi? per rendervi indipendenti dall'uomo?
Ma se già siete fortunate che vi facciamo lavorare, eppoi che vi credete, solo perché vi è stato concesso il diritto di voto, non è che dobbiamo anche tenerne conto di ciò che votate...
Ma statevene a casa, cucinare, rassettare, crescere i figli e soddisfare il proprio UOMO, quello dovete fare, e gratis, vorrete mica essere pagate per aver così tante fortune, no?
Dopo tutto, cosa c'è di meglio, dopo che avete passato un intera giornata tra il divertimento del ferro da stiro e il sollazzo dei mestieri, tra lo spasso del lavapiatti e la soddisfazione ricavata dal cucinare improbabili schifezze, dopo che, diciamocelo sinceramente, non avete fatto nulla di utile, cosa c'è di meglio che dire sempre di si alle nostre "necessità" fisiche? Dai, non dite di no, tanto tra cinque minuti, sigaretta compresa, sarete libere di tornare alle vostre frivole amenità, vi esentiamo anche dal dialogo postsesso, tanto chi vi ha mai ascoltato...
Domani è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, lodevole...
Ma che senso ha?
Io picchio il gatto perché perde il pelo, picchio il cane perché abbaia mentre guardo la partita, cioè, deve esserci un buon motivo per picchiare qualcosa, eppoi, le bestie se le picchi, imparano, che senso avrebbe picchiare una donna? Cosa vuoi che impari?

Torniamo seri.

Domani, E' la Giornata Mondiale contro la violenza sulle DONNE.

Non è solo picchiandole che le maltratti, la peggior violenza è la discriminazione.

Saluti.

giovedì 24 novembre 2011

Abbracci.

In una carezza, in un abbraccio, in 
una stretta di mano a volte c'è più 
sensualità che nel vero e proprio atto d'amore.
                                                                  Dacia Maraini   

Quando si diventa "internauta", si sa che alcune regole "formali" nell'interscambio personale, cambiano...

Cioè, alcuni comportamenti totalmente normali quando si è faccia a faccia, vengono completamente stravolti quando l'interlocutore primario è il monitor del computer e solo "secondariamente" le emozioni che proviamo arrivano, tramite un altro monitor, alla persona con cui "chiacchieriamo"...
Questo distacco, questa informalità, porta le persone a perdere i normali "filtri", esponendosi a numerose situazioni, alcune delle quali potenzialmente pericolose...
Ma non voglio scrivere il solito "pistolotto" sui pericoli nascosti nella rete, perché se a tutt'oggi ci sono ancora persone che si fanno fregare tramite internet, ben gli sta, e che cavolo, svegliatevi!
Se usiamo un minimo di cervello, la rete, può diventare interessante, molto molto interessante.
Ma quello di cui voglio parlare è altro...
Perché non "vedersi" mentre si parla, cioè l'eliminazione del fattore fisico da una discussione, a volte può aiutare...
Come?
Beh, non avere la persona con cui si parla davanti, ci può togliere l'imbarazzo di dire o non dire qualcosa, possiamo chiacchierare tranquillamente, possiamo arrossire per la vergogna o addormentarci per la noia, senza che nessuno se ne accorga...
Si può lasciare commenti "salaci" copia/incollandoli da ovunque e in generale si riesce a fare ottime figure attingendo all'immensa "esperienza" dei vari motori di ricerca...
Tutto questo va bene se si è dei pallonari e ci si confronta con altri pallonari...
E credo sia il "pane quotidiano" di tutti quelli che hanno, o troppi "follower's" o troppi "amici"...
Anche io "chiacchiero" spesso tramite la rete, lascio e ricevo moltissimi commenti sul blog e mi "intrattengo" con le nuove amicizie conosciute tramite queste pagine.
Ma mi sono imposto la totale pulizia, a costo di diventare noioso, antipatico o stronzo, sono e sarò sempre totalmente sincero, sia quando scrivo i miei post, sia quando commenterò i post altrui, arriverò a rendermi snervante nelle varie chat room, preferisco essere estromesso per l'eccesso di sincerità piuttosto che evitato per eccessiva inaffidabilità...
Spero serva...
E spero che le persone con cui andrò ad interagire, lo capiscano...
Non potendo contare su quel che vedo, voglio sincerità e fiducia, dovendo rinunciare alla fisicità del dialogo, voglio almeno la certezza delle parole...
Anche se, a dirla tutta, ci sono cose che non si possono, in nessun modo, sostituire, "un abbraccio" ad esempio, perché per quanto tu sia bravo a scrivere, per quanto tu sia bravo a farcire le parole con mille "emoticon", nessuno stile di scrittura potrà mai rendere la calda sicurezza e la reciproca ricerca che si fondono nello scambio di un abbraccio vero...
Baci. 

mercoledì 23 novembre 2011

Paure incongrue...

La paura si vince non col coraggio 
ma con una paura più grande. 
Tutti gli eroi ne fanno esperienza.
                                 Carlo Gragnani    

La frase d'inizio, riassume il post...
Ma non sono io l'eroe, tutt'altro...
Le mie convinzioni vacillano, è un continuo prendere botte, e sono convinto che il peggio debba ancora arrivare, la crisi e sempre peggio e sempre più generalizzata, oramai non c'è nessun settore che si salva, nessuno, i soldi sono sempre meno, valgono sempre meno e le persone non li spendono, almeno non li spendono "in azienda", in compenso le vendite di cellulari, smart phone e tablet volano, di conseguenza, i ristoranti, le pizzerie e centri estetici sono sempre pieni, mica per niente, sono i posti migliori dove sfoggiare l'ultima memorabilia elettronica acquistata...

Questo periodo, non mi nascondo, mi fa davvero paura, e quel che è peggio, non se ne vede la fine, non c'è nessun segno positivo, niente ottimismo, niente di niente...
I governi mondiali brancolano, come polli decapitati, nell'aia economica senza sapere cosa combinare, cercando solo di pararsi il culo ognuno per se, eppure, lo sanno/sappiamo tutti, siamo in mano alle banche e  ai loro "giochetti" e alle "nazioni" emergenti, capaci di "comprarci" in blocco, deficit e PIL compresi...
Ma noi niente, andiamo a passeggio per mercati che quasi non parlano più Italiano, entriamo in negozi e bar dove non ordiniamo ma "oldiniamo" posti dove non si compra ma "compla"...
Decine e decine di attività che vengono "rilevate" soldi alla mano, da extracomunitari che chissà com'è, ne hanno sempre a montagne, poi scivolando da un limite all'altro delle nostre "normative", non pagano tasse e non comprano niente di niente in loco, alimentando solo il loro mercato e i loro giri, per non parlare della novità dell'anno, le sale slot, spuntano come funghi, belle, lucide e sfavillanti, piene di mille colori, piene di lampadine e piene di nient'altro...
Perché se togliamo i quattro sfigati e malati senza cervello, che sbattono via i loro poveri denari, sono sempre deserticamente vuote, quindi a me la domanda mi sorge spontanea, come campano, come pagano stipendi, bollette, licenze e quant'altro? Come fanno anche questi, ad avere tutti sti soldi, per allestire e mantenere queste "sale gioco"?
E' possibile che esistano al mondo cosi tanti cretini che si rovinano la vita sperperando soldi? E dove si nascondono visto che non li si vede mai?
Forse sono paranoico, non posso credere alle voci di popolo, quelle voci che parlano di soldi sporchi, di attività che fungono da "lavatrici", di popoli che "si assomigliano tutti" quindi non invecchiano mai, non muoiono mai, in un "eterno" sostituirsi tra di loro...
O forse si, del resto un antico "adagio" ci ricorda che in ogni detto popolare, in ogni proverbio come in ogni leggenda metropolitana, c'è sempre un fondo di verità, quindi cosa fare?
Niente.
Niente come al solito, per l'ennesima volta, starò a rosicare sulle fortune altrui, tirandomi palate di paranoie, sentendomi inadeguato, sfortunato, euforico e fallito tutto nel giro di un battito di ciglia...
Non se ne può più...
Che palle.
Saluti.

martedì 22 novembre 2011

Imparare da quel che non si conosce.

Tutta la vita umana non è 
se non una commedia, 
in cui ognuno recita con 
una maschera diversa, 
e continua nella parte, 
finché il gran direttore di scena 
gli fa lasciare il palcoscenico.

                       Erasmo da Rotterdam    

Quando ho "aperto" questo blog, l'idea primaria era il classico "sfogatoio", cioè un piccolo angolino di mondo tutto mio nel quale parlare tra me e me, l'idea che altri potessero intromettersi, era "contemplata" anzi sperata, anche per soddisfare, in non proprio piccola parte, il mio smisurato ego...

Ma comunque, mesi fa, iniziando l'avventura non avrei mai detto che questo piccolo pezzo di mondo, mi avrebbe dato così tante soddisfazioni...

E l'ego non c'entra.

Sto parlando delle persone.
Inevitabilmente, scrivere un blog, che per sua stessa origine, è "divulgato" su internet, espone lo scrivente al giudizio di chi, per voglia o caso, legge quanto viene pubblicato, questi "incontri" generano due reazioni, la prima, se ciò che si legge, piace, per gli argomenti o lo "stile", si può scegliere di diventare "lettori fissi" e collegare il blog ad un nostro account, account al quale, automaticamente, arriveranno tutte le nuove pubblicazioni, comodissimo...
La seconda, non piace quello che si legge, si passa oltre senza neanche lasciare un commento o qualsiasi altra traccia, estremamente democratico...
Io sono un curioso di natura, quindi ogni volta che al blog si unisce un nuovo "lettore" o ad un post, viene lasciato un commento, io vado a vedere chi è, nel caso dei commenti, per ringraziare ed eventualmente, per contro commentare quanto scrittomi, nel caso dei "fissi" la ricerca e volta al "conoscere" il lettore, che spesso è a sua volta un blogger, quindi "navigo" sul suo blog leggendo quello che pubblica...

Un nuovo mondo.

Un nuovo mondo è quello che mi si è aperto davanti agli occhi...
L'ho già scritto, ma ho scoperto quanto sono "limitato" e "provincialotto" leggendo "le vite" di alcuni di questi blogger, ho trovato persone e personalità incredibili, per intensità e profondità, persone con vite alternative certo, ma con un "polso" sulla vita reale, di assoluto privilegio, al di la di quello che fanno, dei mestieri che le occupano o delle persone che conoscono, frequentano o amano...
Poi, anche in quei casi dove le identità non sono "pubbliche", situazione che faciliterebbe la falsità nel "rapporto" interpersonale, trovo e sento, sempre l'estrema sincerità, negli scritti e nei commenti che ci si scambia, è bellissimo...
Quindi, come ho già recentemente scritto "non fare domande se hai paura che ti venga risposto"...
E io di domande ne ho una pigna da fare...
Carla, Margot, Giorgia, Brunella, ecc ecc... Siete avvertite...
Saluti.

lunedì 21 novembre 2011

Non ho il "Phisique du role"...

Ci sono casi in cui bisogna 
imbrigliare le proprie forze: 
non è sempre lecito mutare 
il corso del vento, 
né deviare il letto dei fiumi.
                                 Nantas Salvalaggio   



Forse non ho la faccia da cattivo...
Forse ci vorrebbe...
Ogni tanto...
Forse...



Stamattina, ore 06,55...
Sono in giro già quasi da mezz'ora, sto visitando i "miei" panettieri, e come si sa, il panettiere è un mestiere da sveglia di buon ora...

Sulla strada pochissimo traffico, davanti a me, una delle rare auto che circolano, è una piccola utilitaria, al volante una piccolissima, "giovanissima" automobilista, tanto minuta da spuntare appena da sopra la corona del volante, penso: Che tenera...
Arriviamo ad una deserta rotonda... Lei si ferma... Non c'è nessuno ma, lei si ferma... Dalla strada di fronte a noi, circa cento metri più avanti, un'altra auto viene verso la rotonda, lei continua a rimanere ferma, Penso: Che tenera, non si ricorderà la strada...
L'altra auto arriva in rotonda, passa e se ne va, scomparendo dietro di noi, lei parte...
Penso: Ma stava aspettando che passasse? Boh!
Siamo su un lungo, lungo ma lungo rettilineo che porta ad un altra rotonda, lei va pianissimo, non sorpasso, c'è la doppia linea, penso: Che tenera, forse sta cercando qualcosa/qualcuno...
Difatti si ferma, ma lo fa per far uscire un'auto da un cancello al lato della strada, penso: Che tenera, trovarle persone così gentili...
Ripartiamo, sempre lentissimi, vorrei sorpassare, ma sono convinto che appena metto due ruote al di la della doppia linea, saltano fuori pattuglie di ogni forza dell'ordine disponibile, per farmi una tempesta di multe, eppoi, mi sembra "maleducato" sorpassare una cosi tenera personcina...
Rallentiamo ulteriormente, penso: Che tenera, ma cosa diavolo fa adesso?...
La risposta è subito lì, sta facendo uscire un furgoncino da una stradina laterale... Penso: Che tenera, però ha un po rotto le scatoline... 
Dimostro il mio disappunto per la nuova fermata, con un colpetto striminzito di clacson, non mi piace usarlo, è un sistema becero di farsi notare, soprattutto con guidatrici così tenere...
Quindi, "beep"...

La scena, un istante prima:..

Sullo sfondo: Rettilineo con lontanissima rotonda, traffico pressoché inesistente, furgoncino che si immette in carreggiata, utilitarietta, ferma con all'interno una tenera e minuta persona, dietro, io cento chili di barbuto autista seduto su ingombrante macchinone, macchinone dal quale esce uno striminzito, Beep...

Beep...

La scena, un istante dopo:..

Sullo sfondo: Rettilineo con lontanissima rotonda, traffico pressoché insistente, furgoncino che si allontana, utilitarietta, ferma con all'interno una tenera e minuta persona, che mi sta facendo eloquenti gestacci che dimostrano il disappunto per tale disturbo arrecatogli, gesticolamento che smette quanto la un po meno tenera autista abbassa il finestrino e, una volta emersa dallo stesso, mi fa presente che tutta la mia genealogia femminile dalle caverne ad oggi, praticasse il meretricio per pochi spiccioli... Penso: Che tenera un paio di coglioni, questa adesso scende e mi prende pure a criccate...

No, riparte, tenendo, fuori dal finestrino, una mano con un dito ben alzato al cielo, il medio ovviamente...
Penso: E' ora di un buon caffè...
Riparto anche io, ma non sto più dietro all'utilitarietta...
Il mondo sta impazzendo...
La gente sta impazzendo...
Il caffè, faceva schifo...
Saluti.

domenica 20 novembre 2011

Relass... (x)...

L'esasperazione, la stanchezza, 
il male di vivere, spesso, 
portano a vedere negli altri, 
in coloro che ci stanno vicini, 
la causa di tutte le nostre difficoltà, 
dei nostri mali.
                                 Romano Battaglia


Dormo in piedi...
Anche se non voglio, lo "stress" derivante da questi nostri ritmi di vita, si fa sentire, non sono uno che se la prende molto, tutt'altro, però in questo periodo, non è tanto il "ritmo" inteso come, corri di qui salta di la, il mio è un'affaticamento mentale, derivato dalle continue magagne che mi capitano, per carità, niente di che ammettiamolo, non ho grossi problemi, ma ne ho una miriade di piccoli e quotidiani, è un continuo picchiettare e martellare, bam bam bam, uno scalpellino con un martelletto piccolo piccolo, che però picchia incessantemente, tutti tutti e tutti i giorni...
Logorante e sfinente...
Quali sono i sintomi peggiori? 
Primo fra tutti, l'irascibilità, sono una molla pronta a scattare, un po come la valvola della pentola a pressione, ti carichi sempre più per poi esplodere, spesso, anzi quasi sempre, con le persone sbagliate, nei momenti sbagliati, con le parole sbagliate...
Il secondo, e per me il peggiore, la confusione mentale, nel mio caso aggravata dall'amnesia, come adesso, sono qui che scrivo, mi viene un pensiero, sto per scriverlo e... Vuoto... Non mi ricordo cos'era, non ricordo i nomi dei miei clienti, preparo il "programma della giornata" chiudo la borsa avvio l'auto e... Non mi ricordo dove devo andare, se fossi un po più vecchio, comincerei a pensare all'Alzheimer...
Il terzo è una spossatezza generalizzata che appena ci si "rilassa un momento" salta fuori sotto forma di una "fame di sonno" incredibile, roba che succede anche quando guido, e la cosa mi preoccupa un po...

Tanti pochi, fanno assai...

Lo diceva anche Totò, ovvero, tanti piccoli problemini danno un problemone...

Va tutto storto, non voglio fare la vittima, tutti abbiamo, chi più chi meno, problemi, ma in questi ultimi mesi, sembra che il pianeta intero ce l'abbia con me...
E non ho valvole di sfogo, certo, scrivere questo blog mi aiuta parecchio, ma non è che poso grattugiarvi le palle tutti i giorni con le mie paturnie...
Anzi, a dirla tutta, tra le pagine di alcuni blog che seguo, trovo pace e risposte, anche e soprattutto da persone dalle quali proprio non me lo aspettavo, vuoi per "distanze" ideologiche, vuoi per singolarità personali...
Per mia fortuna sono una persona di larghe vedute, anche se mi sono reso conto, "chiacchierando" con queste nuove conoscenze, di quanto sono provincialotto e limitato...

C'è sempre da imparare, basta non aver paura di ciò che non si conosce...

Non so se quest'ultima frase è mia o è una plagio non voluto, comunque sia, la trovo splendida, ed è un mio piccolo mantra, un po come questo: Non fare domande se hai paura che ti venga risposto...
Adesso come naturale conseguenza a quanto scritto, dovrei chiudere il post, facendo una domanda, così da lasciare ai lettori la possibilità di rispondere...
Quindi la domanda è questa:
Perché non ho domande da lasciare alla fine di questo post?
Saluti.

sabato 19 novembre 2011

Non ci si fa il risotto...

In generale, si chiedono consigli 
solo per non seguirli o, se si seguono, 
è per avere qualcuno da 
rimproverare per averli dati.
                                         Alexandre Dumas (padre)


Reschi house, ore 06,30...

Vago per casa, guardando fuori dalla finestra...
Sabato di fine Autunno, sole tiepidino, poca umidità e da qualunque parte si butti lo sguardo, una tavolozza di colori infinita, l'aria è frizzantina, ma la temperatura sicuramente salirà, è la giornata ideale per una passeggiata in montagna, magari alla ricerca di un buon agriturismo o di un qualche rifugio sperduto...
Basta svegliarsi presto, fare una buona colazione, vestirsi in maniera adeguata, preparare un minimo di attrezzatura poi, via all'avventura!

Infatti...

Reschi house, ore 08,43... 

Ronf ronf ronf... Apro gli occhi, no lì ho già aperti, infatti guardavo l'ora...

Ma non mi preoccupo, l'idea della passeggiata è una di quelle che si fanno quando si vuole scappare da ciò che sai che invece accadrà...
Oggi niente frusciar di foglie tra i piedi, niente ricerche di bei posti con buoni piatti, no, oggi si combatte, oggi l'esercito dei buoni (noi) si scontrerà contro le forze del male (muffa)...
Un infelice esposizione  di casa mia, ci sottopone a periodiche lotte contro questo simpatico funghetto, che ha il vizziaccio  di formarsi dietro l'unico armadione che c'è in casa (manco lo sapesse), oltretutto, il suddetto armadione, pesa una tonnellata e mezza, quindi "movimentarlo" non è la cosa più semplice del mondo...
Dopo averci studiato un po su, scopro come dividere il bestione, poi con l'aiuto di Odette lo spostiamo, dietro è un disastro...
Un'enorme macchia nera copre la quasi totalità della parete....
Non sono minimamente preoccupato, il mio lavoro è questo, le pulizie sono il mio pane e i prodotti annessi, la mia vita...

Il mondo di Quark, speciale rimedi casalinghi.

Come difendersi dalla muffa...
Non è poi così difficile, prima bisogna asportare il più grosso, meglio con una aspirapolvere, per evitare l'espandersi delle spore, poi con della carta, fregare la parete per eliminare quello che l'aspirapolvere non ha tolto, adesso avete una bella parete grigiastra, cosa fare per "bonificarla"? Vi svelerò il segreto di pulcinella, preparate una bacinella d'acqua pulita e tenetevi a portata di mano un bel po di stracci, quelli di recupero così potete buttarli senza rimorsi, ora in uno "spruzzino" mettete una soluzione di acqua e candeggina, quella classica, con una diluizione di uno a quattro, ventilate bene il locale, copritevi il naso con un panno umido e spruzzate abbondantemente il composto su tutta la parte interessata, poi con i panni, che bagnerete e getterete di continuo, fregate energicamente la macchia, macchia che vedrete "magicamente" scomparire...
Fatto.
La parete è tornata bianca e pulita, ma soprattutto, bonificata e disinfettata...
Per mantenere l'effetto ed evitare il riaffiorare del problema, comprate un disinfettante spray e ogni tanto spruzzatelo nella zona interessata, non risolverà il problema però ne ritarderà moltissimo il ripresentarsi...
Questo post, non sarà tra i più entusiasmanti, però, mi capita spessissimo, visto il mio lavoro, che la gente mi chieda cosa fare per risolvere il problema muffa, adesso lo sapete...
Libero pensatore per il sociale...
Saluti.  

venerdì 18 novembre 2011

Il fondo del barile? E' molto più sù...

Regalare un sorriso,
se tutti lo facessero anche
solo una volta al giorno,
immagini che incredibile
contagio di buon umore si
espanderebbe sulla terra?

                                    Marc Levy  

Dico soltanto che si parla già di nuove tasse...
Anche sta volta, saremo noi a prenderlo nel culo...
Non penserete davvero che si abbasseranno la paga...

No, stasera no, niente politica, non ho proprio voglia di vomitare.

Ma non ho neanche voglia di ridere.

Non fossi sposato con prole e avessi 20 anni di meno, prenderei l'auto e tirate su le mie quattro carabattole, me ne andrei, non so per dove, penso che, come facevo da ragazzo, lascerei la scelta all'auto, l'unica certezza è che oggi, al contrario di quando ero giovane, non mi fermerei entro i patrii confini...
Sono stufo, stufo di questo ipertrofico paesello, di questo vacillante agglomerato provincialotto, di questo condominio troppo cresciuto che erroneamente chiamiamo, nazione... (la enne minuscola è voluta)...
Sento già, da la in fondo, l'eco del solito "ma dove vuoi andare? tutto il mondo è paese"...
Scrupoli delle balle, col senno di poi, avrei dovuto farmene molti, molti, ma molti di meno, e invece...
E invece, sono sempre stato lì ad ascoltare, non fare questo, non fare quello, non dire questo non pensare quello ecc ecc, ma nel frattempo tutto il mondo, senza scrupoli, si diverte molto di più e sta meglio di quella sparuta cricca di idioti scrupolo dipendenti della quale faccio, manco a dirlo, parte anche io...
Sii onesto, echeggiano ancora voci tanto lontane da sembrare soffi di vento, sii onesto parole che anche quando scolpite nella più dura pietra delle tue convinzioni, vengono erose dal passare dei piedi che senza rimorso ti calpestano, sii onesto, ma diventa difficile continuare a crederci, se non sei più in grado di credere in te stesso...
Oggi, per l'ennesima volta, mi sono sentito dire, dall'ennesimo idiota, la frase: Non ci pensare, c'è sempre chi sta peggio...
Dovrei consolarmi?
Sapere che c'è chi sta peggio di me, dovrebbe farmi stare meglio?
Ma per quale stupido e malato motivo, la visione di un qualche povero disgraziato, dovrebbe farmi stare meglio?
Secondo questa malata teoria, quindi, dovrei proprio sbellicarmi dalle risate se, secchiellone di pop corn alla mano, guardassi i cinegiornali con le immagini di Auschwitz...
Ma vogliamo smetterla di dire cazzate?
Lascerei questo splendido paese, perché dietro alla sua facciata di millenaria arte, di insuperabile storia, di incredibile genio, dietro tutto questo bel vedere, c'è il più marcio e logoro schifo mai perpetrato dall'infamia umana, ed è ovunque, basta guardare oltre la cornice dello splendido quadro in primo piano o buttare lo sguardo dietro la spalla di qualunque statua, per vedere che le ombre non ne seguono il profilo e che la macchia di buio continua ad allargarsi inghiottendo tutto quello che copre...
C'è dove si sta meglio, c'è dove si può fare impresa senza per questo diventare dei limoni da spremere e buttare, ci sono posti dove le tasse pagano gli ospedali e le attrezzature, non il politicante di turno, esistono paesi dove c'è la certezza della pena se rubi o ammazzi dove i processi non durano 30 anni per poi trovarsi in mano niente, ci sono posti dove non sanno cos'è il "pil" lo "spread" i "bond" o i "bund" eppure campano meglio di noi e anche se non sanno cosa significhi "differenziale", dormono sonni riposanti...
Questi posti, esistono, non sono favole, esistono e alle volte non sono poi così lontani dal "bel Paese"...
Le favole, continuano a propinarcele qui, perché vogliono farci credere che tutto è a posto, e se non lo è, lo sarà a brevissimo...
Stiamo a chiappe strette, perché il peggio, deve ancora arrivare...
Saluti.