lunedì 31 ottobre 2011

Brividi e paura di spavento...

Ma se babbo natale ha
degli elfi come aiutanti,
il Grande Cocomero cos'ha?
Dei broccoli? Ha ha ha ha...
                                   Lucy van Pelt

Halloween...
Sapevate che fino a vent'anni fa, in italia quasi non si sapeva cosa fosse?
Dannata globalizzazione...
La colpa è del Cinema, troppi, troppi, film's sull'argomento, centinaia e centinaia di porcherie insulse dove l'unica cosa ad impressionarsi è la pellicola sprecata per girarli, non film's dell'orrore ma orrori di film's...
Dannati blockbuster's...
Oltretutto, è una festa, se di festa si può parlare, che con noi proprio non c'entra niente, almeno non dovrebbe nella "cattolicissima" Italia, vai a capire, certo, non è l'unica cosa che con il "cattolicesimo" non c'entra, avete presente l'albero di Natale? Beh, con "quel" Natale proprio non ci può stare, a meno che, 2000 anni fa, i deserti Israeliani non fossero delle Abetaie...
Dannato disboscamento...
Vabbè, abituiamoci a sentirci suonare il campanello al grido: O la borsa o la vita, anzi no, in Italia la formula giusta è: Dolcetto o scherzetto, la formula Anglosassone da noi la usano solo i ladri e i politici, che poi sono la stessa cosa...
Dannata casta...
Io ero diventato "piacevolmente insensibile" alle "feste comandate", avevo fortunatamente perso tutto il piacere che mi dava far regali e l'attesa della festa, mi era diventata solo un brulicante malessere, poi ti innamori e ti sposi una donna che è la quintessenza del "dono", perché capace di piangere davanti ad un fiore inaspettato...
Dannati florovivaisti...
Adesso, con il bambino, l'idea delle feste mi terrorizza, per ora, non ha e non fa richieste, ma questa fortuna finirà con l'inizio del suo "discernimento", sarò in grado di spiegare e motivare i no che ne scaturiranno? Diventerò il "solito" papà che ha avuto poco e per rivalsa soffocherà d'inutile il proprio erede? Qual'è il limite tra minimo dovuto e massimo richiesto? 
Dannati pedagogisti...
Forse, è solo il mio vecchio e mai eliminato senso di inadeguatezza, questa è la vera "ansia da prestazione" altro che mutande e ormoni, le mie fobie i miei limiti i dubbi e le mille risposte senza domande, niente a che vedere col: Chi siamo e dove andiamo, io so chi sono ma non so dove andremo a finire, e soprattutto, come...
Dannata dannazione...
Saluti.

domenica 30 ottobre 2011

Pantofole?

Per quanto sia meritevole essere attivi, 
ancora più lodevole è di mettere in luce, 
con la propria pigrizia, 
l'attivismo degli attivi e così, 
in un certo modo, nobilitarlo.
                                               Manfred Hausmann


Fino a qualche tempo fa, la Domenica per me era una vera incognita.
Tra i miei 17 / 27 anni, dovendo sottostare alla congenita pigrizia della tipa di allora, ho subito un graduale impigrimento pure io, così si passò dalle passeggiate in montagna, magari alla ricerca di qualche rifugio dove mangiare o prendere per andare a vedere un rally, alla buona senza organizzarsi mai, si finì ad andare al cinema quasi tutte le settimane o serate su serate, in qualche locale bevendo e smangiucchiando... Quando andammo a convivere, avevo 26 anni, ma ragionavo come un matusa, lavoro, casa, matrimonio, figli... Per mia fortuna andò tutto a catafascio.
Una volta recuperate le valigie fuori dalla porta della mia oramai ex abitazione, ci furono un paio d'anni veramente incasinati...
Ero un totale fuori di testa.
Con la "scusa" dell'uomo abbandonato, mi abbandonavo volentieri a qualunque cosa mi saltasse per la testa, con l'intento di uscire dall'impasse degli ultimi anni e convinto di non sbagliare mai, finii per isolarmi ed incattivirmi, l'ho già scritto in altri post, ne uscii più per necessità che per capacità...
Poi, dal cielo, mi è caduta Odette, poveretta, che brutto posto dove far atterraggio...
Contrariamente a qualunque logica o buon senso, nasce una storia, la nostra storia, che, al di la di ogni sana idea, continua e si rafforza portandoci al matrimonio e addirittura a "moltiplicarci"...
Se me l'avessero detto 15 anni fa, sarei svenuto dal ridere "marito e papà" da scompisciarsi... 
Sono oltremodo fortunato...
Adesso le Domeniche, sono una certezza, anche quando le si passa a fare le pulizie...
O come oggi... "campionato mondiale di pigrizia"
Almeno, credevo...
La giornata inizia sotto i migliori auspici, col cambio dell'ora, si è dormito un ora in più, almeno in teoria, la pratica è che sono un rottame... Al contrario il pupo, si sveglia iperenergetico, iperreattivo e dell'ora solare, non gliene può fregare di meno, quindi, in tre minuti netti, il lettone diventa un campo di battaglia, lui si "acquartiera" dietro i cuscini di mamma, dalla sua postazione, lancia brevi sortite, attacchi mordi e fuggi,  effettua piccoli bombardamenti e cariche all'arma bianca brandendo minacciosamente il ciuccio, difendere il mio campo base, è praticamente impossibile, è sull'orlo del letto in posizione di netto svantaggio, oltretutto sono completamente disarmato, vorrei utilizzare le mie "bombe a gas", che al mattino sanno essere potenti, ma il tribunale dell'AIA le ha vietate... Sono spacciato...
Ma fortunato, come per i russi contro Napoleone, un fattore "esterno" mi salva, non è il "generale inverno" alleato dei russi, nel mio caso, a far finire le ostilità è la mancanza di rifornimenti...
Il piccolo ha fame...
Firmiamo una tregua e ci fiondiamo in cucina, per fortuna non una da campo...
Quando rientriamo dalla colazione, e mentre preparo la pappa, (ossi buchi in umido e polenta) lui, sempre sotto l'occhio vigile di mamma, gioca tranquillo sul tappeto in sala, che l'ora sia cambiata, quasi non si sente, almeno fin quando il piccoletto non è preso dai morsi della fame, quando succede, bisogna essere veloci altrimenti i morsi li da lui, a tutto quello che trova commestibile o meno che sia...
Il primo dopo pranzo è tranquillo, relax con un po di tivù, poi il pupo si addormenta appena dopo averlo depositato nel suo lettino, io comincio a guardare IL GRINCH, dopo un'oretta e mezza vengo svegliato... Papààààààà, mi preparo al secondo round, invece arriva tutto coccoloso, mi salta in braccio e dopo aver trovato la posizione, guardiamo insieme il film... Che pace, lui ogni tanto si gira a guardarmi, controlla che non mi abbiocco, il film finisce, scendiamo per la merenda, merenda che lo fa tornare sul piede di guerra, in pochi minuti la sala sembra reduce dal passaggio di un tornado, lui salta come un grillo impazzito, io sbuffo come una locomotiva sfiatata, le ore passano, il piccolo manco suda... Beata gioventù penso, mentre sento avvicinarsi l'infarto... Come un pugile salvato dal gong, in mio soccorso arrivano delle parole celestiali, l'angelica voce di Odette mi salva... A tavolaaaaa... Con uno scatto da centometrista, il pupo è in cucina, io attendo l'arrivo dei barellieri...
Pasta con le zucchine, la felicità sta nella semplicità...
Dopo cena tranquillo, meno male, se no schiatto... Dopo aver guardato qualche cartone animato è ora di nanna, lui ovviamente non è d'accordo, ma 3 secondi netti dopo aver appoggiato la testa sul cuscino, dorme come un sasso...
Sono contento, distrutto da questa Domenica di "dolce far niente..."
Saluti.

sabato 29 ottobre 2011

Feste.

Chi non comprende il tuo 
silenzio probabilmente non 
capirà nemmeno le tue parole.
                                           Elbert Hubbard

Non vi è mai capitato di sentirvi completamente fuori luogo? Un po come quando si capita ad una festa senza esserne stato invitato o quando capitava di essere il reggimoccolo di qualcun'altro...
Io potrei dirvi che mi è capitato un sacco di volte...
Nel senso, alle feste mi invitavano, ma io non mi sentivo mai a mio agio, in quanto a reggere moccoli, potevo tranquillamente stare tra le creazioni della Tussaud...
Alle feste non stavo bene, perché tutti ci andavano per "quagliare"... Io no, o meglio, io anche, ma visto che ero il più brutto della compagnia, cercavo di far leva sulla simpatia, diventando una sorta di giullare, ma per quanti frizzi e lazzi potessi inventarmi, non sono mai riuscito ad essere più interessante della lingua di chicchessia...
Beata gioventù, dove il livello di quanto eri "figo" si misurava in metri di lingua e dita umide...
Io come già detto, ero quello brutto, a dirla tutta, c'era di peggio, molto peggio, ma ai veri rottami, chissà perché, le ragazze non interessavano, io ero l'anello di giunzione tra le categorie, non troppo brutto da far parte dei rottami, ma non abbastanza bello da riuscir a convincere una ragazza a farsi vedere in giro con me...
Io preferirei che rimanessimo amici...
Questa è la frase che mi perseguitava, me la sono sentita dire così tante volte, che dopo un po, le ragazzette del quartiere non me la dicevano più, giravano con un timbrino lo apponevano sulla scheda di cui ero provvisto e, dopo aver completato la scheda, potevo ritirare un premio, chessò un due di picche o la possibilità di fare da reggimoccolo a qualcun'altro...
Diventò praticamente un'attività, venivo scelto spessissimo, perché ero discreto, affidabile e come ovvio, sempre disponibile...
Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi, lingue da combattimento roteare dietro ai bastoni di una staccionata, e ho visto coppe B balenare nel buio vicino alle porte del tabaccaio, e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come mutande nella rongia, è tempo di rivestirsi...
Col tempo ci si abitua e io mi sono tenuto a mente ogni singolo istante di quei primi impacciati approcci, nella speranza che uno qualunque dei protagonisti, diventasse famoso... Così, tanto per aver qualcosa da vendere ad un giornale di gossip... Ma niente, per ora l'unico che ha avuto qualche trafiletto sui giornali, è un mio vecchio compagno di classe che è finito in gattabuia per rapina...
Mi capita ancora, certo non di fare il reggimoccolo o di sentirmi a disagio ad una festa, ma stasera, mi sembra di aver perso qualcosa di bello, di essere arrivato tardi alla "famosa" festa...
Perché?
Perché ho trovato una blogger decisamente interessante, ma purtroppo ha deciso di non scrivere più...
Peccato...
Saluti.

venerdì 28 ottobre 2011

Quando la vita ti passa davanti.

Nessuno deve pensare che, 
nel corso della vita, tutto 
debba sempre andargli bene, 
perché la sorte è volubile e 
dopo un lungo periodo di 
sereno è inevitabile che 
venga il brutto tempo. 
                                     Esopo

In qualche altro post , a volte scherzosamente, altre no, ho già parlato di auto, guida e traffico, oggi ho avuto paura...
Tanta.
Come già sapete, mi piace guidare, sono un appassionato d'auto e per lavoro faccio migliaia di chilometri al mese, quindi verrebbe naturale pensare che sono più esposto agli incidenti, rispetto al "guidatore della domenica", la dove individuo come "guidatore della domenica" coloro che l'auto la usano saltuariamente o comunque per pochi chilometri all'anno, almeno, il buon senso direbbe così, la realtà è parecchio diversa, uno studio elaborato negli States, rivelerebbe che i guidatori saltuari, oltre ad accumulare meno esperienza, esperienza che nelle situazioni critiche potrebbe rivelarsi vitale, sono meno sicuri al volante, quindi più nervosi e di conseguenza più soggetti ad incidenti scaturiti da situazioni di stress, quali: reazioni anomale o deficit d'attenzione...
Lo stesso studio afferma che i guidatori abituali, cioè quelli che, non solo raggiungono chilometraggi importanti, soprattutto quando non sono "pendolari", cioè che non effettuano sempre e solo gli stessi tragitti, risultano mediamente più reattivi, attenti e, cosa non da poco, meno inclini alle "escandescenze"...
Ricapitolando, fare tanti chilometri all'anno, potenzialmente moltiplicherebbe i pericoli derivati dalla guida, ma a cambiare gli addendi, interviene l'esperienza, che, migliorando "la tecnica", non fa diminuire i pericoli, ma dona una sorta di capacità "preconizzatrice", per capirci, l'abitudine alla guida, in un certo senso, fa prevedere le azioni degli altri utenti, cosicché, da riuscire ad evitare situazioni potenzialmente pericolose o letali...
Letali.
Non posso fare a meno di notare, che nello studio, non vengono minimamente menzionati gli psicopatici, sociopatici, schizofrenici e tutta quella schiera di insoddisfatti d'ogni genere che riversano le loro frustrazioni cercando rogne al volante...
Inoltre, c'è qualcosa in America, che qui manca, la certezza della pena, negli USA, se un auto circola con un fanalino rotto, ti fermano, ti multano e si assicurano che venga effettuata la riparazione, forse esagerano un po, ma vista l'intrinseca pericolosità dell'auto, meglio abbondare... Tutta un altra storia in Italia, dove circolano degli sfascioni incredibili, che ancor più incredibilmente, passano le revisioni anche se cascano in pezzi, perché i pochi onesti "revisori" vengono schiacciati dai soliti "furbetti" senza ne coscienza ne scrupoli...
Ma tutte le auto, per quanto possano essere, moderne, intelligenti, perfettamente funzionanti e dotate dei più spettacolari sistemi di sicurezza, tutte indistintamente hanno un difetto insormontabile...
Chi ne è al volante...
E quando il "pilota" che per conformazione genetica ha: Due gambe, due occhi, due orecchie e cosa non da poco, due, dico due, non una, ben due mani, si è tenuti a pensare che utilizzi tutte queste "dotazioni" in concerto con il Cervello, per garantire il governo del veicolo...
Però, se il cervello è distratto da una conversazione al cellulare, cellulare che occupa anche una delle mani, mentre l'altra (mano) è occupata a sorreggere (fuori dal finestrino) una fumante sigaretta, potrebbe succedere di travolgere un qualche ignaro "pedone" anche se, ottimisticamente sta attraversando la strada sulle regolamentari strisce, anche se per farlo deve "scavalcare" un'altra auto che gentilmente si era fermata...
Lo spirito Santo, guardando giù, si avvede del problema e decide di "graziare" questo semigiovine padre di famiglia, facendo fermare l'auto dello sciagurato pilota a pochi centimetri dall'appiedato, peraltro,  quasi morto di paura...
Tutto finito?
No.
Perché il poveretto al volante, defraudato della propria libertà, apostrofa il deambulante accusandolo di non aver messo sufficiente attenzione nell'operazione di attraversamento...
Non usò proprio quelle parole, ma mi hanno detto di non scrivere parolacce nei miei post, quindi ve ne ho riportato solo il senso...
Chi mi conosce, si stupirà un poco nel leggere quello che scriverò di seguito, ma lo spavento e la gragnuola di improperi subiti, sono riusciti a lasciarmi senza parole...
Pochi minuti, un caffè e poco più, ma di vero silenzio tombale...
Mamma mia...
Sono vivo.
Saluti.

giovedì 27 ottobre 2011

Trentanove...

Tutti perdono il fiore della gioventù.
Un fucile, una sella o una persona, 

tutti sono migliori quando sono usati 
e hanno perso la lucentezza del nuovo, 
acquistando il valore del tempo.
                                                    Ernest Hemingway 



Oggi mia moglie compie gli anni, c'era da fare qualche preparativo...


Una giornata di Lorenzo Reschiglian (seconda puntata)


Stamattina la sveglia non suona, cominciamo bene...
Il mio orologio biologico, ha le pile scariche...
Il pupo dorme come una roccia fino alle 08,30...
In pratica la giornata inizia TARDISSIMO!


Saltiamo la colazione a casa, decidiamo di fermarci al bar mentre andiamo a casa dei nonni, così, una volta preparati vestiti e berrettati, usciamo puntando l'auto in direzione "cappucciobriosciosa"...
Che lentezza devastante, ho un sacco di cose da fare, ma per farle devo "liberarmi" della mia famiglia... Muaha ha ha ha ha (risata diabolica)...
Quindi, correndo fulmineamente lenti, li "deposito" dai nonni...
Bene... Adesso sono libero di perpetrare il mio diabolico piano Muaha ha ha ha (altra risata diabolica) ce ne saranno altre? Chissà...
Primo passo. Prendere il regalo per Odette, che sembra facile, ma non lo è, perché mia moglie è una donna particolare, potrei dire che è semplicemente complicata, non è facile trovare un regalo adeguato, ma per me è facile, un po perché la conosco bene e un po perché mi ha detto quello che vuole...
L'ultimo album dal vivo dei Pooh...
I gusti sono gusti...
Tra me e me penso, che problema c'è? Sono i Pooh, l'album lo troverò ovunque. Pensavo...
Ma la triste verità è che non esistono, quasi, più negozi di dischi... Quei pochi presenti nei centri commerciali, tengono praticamente solo porcheria, il ciarpamaccio offerto dalle varie Lady Gaghe Justin Bieber Pit Bull e via monnezzando, Che mondo strano...
Per fortuna, mi ero mosso con largo anticipo prenotando ciò che mi serviva, ma il destino beffardo stava per giocarmi un brutto scherzo...
Infatti, quando arrivo in negozio, dei Pooh, hanno preso di tutto e di più, anche una rarissima raccolta dove le loro canzoni sono state tradotte i Russo, Aramaico antico e Sardo... Ma di quello che mi serve, niente...
Me ne sto andando deluso, quando vedo davanti alla cassa un "totem" pubblicitario, pieno zeppo del disco che stavo cercando... Chiedo lumi... Mi rispondono così: Aaaaa ma quello? Non avevamo capito...
Va beh... Acchiappo pago e filo via...
Per fortuna, trovare lo scatolone dove "mimetizzare" il regalo e l'occorrente per impacchettare   il tutto, li trovo in un baleno, così dopo pranzo e attrezzato alla bisogna, mi trasferisco nel mio laboratorio segreto (casa nostra) per ultimare la preparazione, il gioco sta nel fatto, che il regalo è mediamente piccolo (una custodia da dvd) mentre nello scatolone, ci sto dentro anche io... Comodo... Il problema è riempirlo, così come base ci metto sei rotoloni di carta da officina, sopra la carta due strati di "pluriball", sui quali metto una scatoletta (tipo scarpe) con dentro i dischi, finisco con due strati di cuscini (quelli del divano), chiudo il tutto con mezzo chilometro di nastro da pacchi, ricopro con un foglio di carta da regalo (c'è scritto Merry Christmas, ma non avevo altro...) Fatto!! 
Sono esausto, mi sbarbo, mi doccio, mi vesto e dopo essere passato a ritirare la torta, raggiungo le famiglie riunite a casa dei nonni...
Lì le due nonne stanno producendo una quantità di gnocchi tale, che si potrebbe sfamare un esercito, poco più in la, un profumato spezzatino sobbolle pacifico, la festeggiata fa la spola tra la cucina e la sala, portando piatti e vettovaglie mentre il pupo coadiuvato dal suo cuginetto, stanno devastando il salottino in una esplosione di gioiosa giocattoleria, col nonno che li tiene sott'occhio...
Mio fratello e cognata, arrivano quindi...
Tutti a tavola!
Si mangia chiacchierando e ridendo, una bella serata e si avvicina il momento tanto atteso... Muaha ha ha ha... (risata diabolica, forse l'ultima...)
La torta è sul tavolo, dico a Odette di andare a prender il "pacchettino"... Lei torna ridendo, dicendomi che non riesce neanche a sollevarlo... Lo porto io, lei vorrebbe aprirlo, e lo fa, coadiuvata dai "rabiosi" piccoli, quando i tre riemergono dal polverone scaturito dal loro spacchettare, Odette è emozionata, apre, scuscina, descatolizza e finalmente trova i dischi, sorride che sembra una bambina, è felice, e io con lei...
Un caldo e confortevole abbraccio famigliare, una rara fortuna...
Saluti.
Muaha ha ha ha (risata diabolica, così per fare...) 

mercoledì 26 ottobre 2011

Vuoto cosmico.

Bisogna sempre giocare onestamente 
quando si hanno le carte vincenti.
                                                 Oscar Wilde

Le persone, a volte, mi lasciano perplesso...
E' inutile ricordarvi che lavoro faccio...
Già, si, lavoro proprio a contatto con le persone, a volte è una cosa sciagurata...
Mi ritengo una persona di larghe, anzi, larghissime, stra bordanti, sconfinate vedute...
Però a volte non basta...
Proprio no.
Ma ci sono sempre le "famose" bollette, quindi vado avanti.
Adesso vi tocca un piccolo sfogo, con lieto fine...
Oggi ho "litigato" con un cliente, litigato l'ho messo tra le virgolette, perché non sono un caciarone, nel senso che, anche quando il cliente "cerca la rissa" io rimango freddo e diplomatico, solitamente basta, in quelle rare volte che al mio interlocutore svampa la testa, il mio comportamento diventa oltremodo cinico e sarcastico, arrivo ad essere veramente offensivo, ma sono particolarmente abile, tanto che l'interessato non si avvede dei miei perculeggiamenti...
Lo so, lo so, non è bello quello che ho appena scritto, ma chiunque fa un lavoro che lo porta a contatto con la gente, sicuramente mi capisce, per gli altri, vi auguro di non provare mai...
Comunque, la discussione, come al solito, si concentrava sul prezzo di alcuni articoli...
Chissà com'è ma c'è sempre qualcuno che vende prodotti migliori a prezzi stracciati...
Nella fattispecie, si parlava di rotoloni industriali, per alcuni responsabili degli acquisti, una vera bestia nera...
Sembra che, malgrado tutti li usino, nessuno li voglia comprare, e quando sei lì a proporli, come già detto, il cliente ha sempre offerte astrofisiche su enormi e infiniti rotoloni che costano meno delle caramelle...
Ovviamente sono balle, e com'è logico, lo fanno solo per spuntare un prezzo migliore o uno sconto più alto, è un po un gioco, il "mercanteggiare" è, tra le forme di comunicazione, una delle più vecchie al mondo...
Ma a volte si esagera, il furbone di turno, voleva farmi credere di aver trovato un prodotto enormemente migliore dei miei, e soprattutto, mi "accusava" di averlo sempre fregato perché ciò che aveva comprato adesso, costava la metà del mio...
Io però sono peggio di San Tommaso, quindi chiedo di vedere il prodotto e la fattura, così potevo fare un "confronto", per fortuna lui acconsente, ecco i freddi dati: Il mio prodotto, 1000 strappi per 40 centimetri uguali a 400 metri di carta, prezzo euro 13,90... Il concorrente, 800 strappi per 20 centimetri uguali a 160 metri di carta, prezzo euro 8,75...
Qualche considerazione: innanzi tutto, 8,75 non è la metà di 13,90  ma vabbè, però la differenza porta il prezzo al metro della carta, di 0.054 per la bobinetta corta, contro i 0.034 per la mia "carissima" bobina..
Qual'è quindi quella più economica? Bravi avete capito... Voi... Lo scienziatone mio cliente no...
Anzi s'è pure offeso e mi ha cacciato in malo modo...
Beh, mi ha inversato il pomeriggio, per fortuna non sono tutti così, e soprattutto, ho dei "clienti" con cui non solo chiacchiero, ma hanno anche il "potere" di rimettermi l'umore in sesto, cosi sono andato a trovarne uno, anzi, una...
Che poi sono diventate tre...
Abbiamo chiacchierato un po, sorseggiando un caffè, quando sono andato via, stavo bene, molto bene, e mi ritengo un uomo proprio fortunato, un po per il lavoro che faccio, perché mi piace davvero tanto, eppoi perché mi permette di conoscere persone veramente stupende.
Un grazie particolare alla paziente Arianna, alla saggia Patty e alla meravigliosamente spontanea Nicole.
Saluti.

martedì 25 ottobre 2011

Ricordi di una giovinezza lontana...

Tutte le cose, anche le 
meno interessanti, 
o le più brutte, hanno 
un lato piacevole. 
Bisogna solo volerlo vedere.
                                     Hermann Hesse


Vi sembrerò strano, ma non sono uno che si lamenta, nel senso, di motivi per lamentarmi, ne avrei anche io, ma ho scoperto che non serve a niente lamentarsi...
Tanto le rogne sono le mie, e per quanto, l'unico che può grattarsele sono io...
E quindi...
Tutti i giorni esco a lavorare, con qualunque situazione, sia meteo che umorale...
A volte non è facile...
La pioggia, il vento, il freddo non aiutano e le splendide giornate avute fin settimana scorsa, sono già un pallido ricordo, certo, il mio lavoro, per molti mesi all'anno si può considerare una specie di festa, perché sei all'aperto ti puoi godere il sole e i profumi della bella stagione, questi che sono pregi, quando diluvia o nevica, evidentemente diventano limiti...
Oltretutto, quando piove, non uso l'ombrello, mi rovina il look...
A dirla tutta, la pioggia non mi dispiace...
Tutto cominciò molti anni fa...

1985...

Era una notte buia e tempestosa...

Ma il mattino successivo, il sole splende, una domenica mattina di quasi estate, il cielo blu cobalto punteggiato di spumose e candide nuvolette, fa da cornice al brillante verde delle montagne...
Una situazione irresistibile per me, le mie frementi gambette e la mia inarrestabile bicicletta...
Infatti, salto giù dal letto e dopo una fulminea colazione e preparato quello che si chiama "pranzo al sacco", volo in garage e in pochi minuti la mia mente vola al ritmo delle pedalate che mi portano via da casa e mi tuffano nel sogno...
Non so dove voglio andare, le strade sono tante, decido di non decidere, il caso sceglierà per me, intanto mi porto sulla litoranea che costeggia il lago, direzione Svizzera...
Magari vado all'orrido di sant'Anna, così mangio con i piedi a mollo, ottima idea, pedalo sciolto non ho fretta, è inutile ammazzarsi di fatica, chi mi corre dietro? Nessuno! 
Ma qualcuno, o meglio qualcosa, effettivamente mi stava seguendo, due nuvolette grigiastre, non mi interessa, continuo a pedalare, è una così bella giornata...
Arrivo a Cannobio, cavoli che nuvoloni, vabbè, all'orrido non ci vado, scendo sul lago a mangiare, tanto secondo me fino a stasera non piove...
Le ultime parole famose...
Buono il panino... Due gocce... Dai è una nuvola di passaggio... No... Cavoli piove, però arriva dalla Svizzera, io vado nella stessa direzione, con un po di fortuna me la lascio dietro...
Con un po di fortun....
Il diluvio universale...

Oggi...

Ricordando quel giorno, la cosa che più mi fa ridere è che mi misi a pedalare convinto che sarei arrivato a casa asciutto, ma mezzo chilometro dopo, ero fradicio come mai mi era successo, e di chilometri ne avevo ancora venti da fare per rientrare, però ricordo anche, che non mi importava, tanto una volta infradiciato, peggio non poteva andare, ricordo quanto mi sono divertito, ridevo come un matto, prendevo tutte le pozze che potevo e quando le auto di passaggio mi "lavavano" ridevo ancora di più...
Quando arrivai a casa, la felpa che indossavo era diventata un cappotto da quanto si era allungata, mia mamma mi aspettava con un'enorme asciugamano, la ramanzina (leggera) che mi fece, non riuscì a togliermi il sorriso...
Da allora, la pioggia l'ho sempre vista come qualcosa di divertente, a volte fastidiosa o fuori luogo, ma comunque divertente...
Vi sembrerò strano, e quello che dico adesso non è certo farina del mio sacco, però sono convinto che ogni stagione ha i suoi pregi, la differenza tra il buono o il cattivo tempo, siamo noi, noi e il nostro modo di intendere la vita...
Saluti.

lunedì 24 ottobre 2011

Quando la passione uccide.

E' indifferente gareggiare 
con la morte, piuttosto che 
contro la morte, ma in 
ogni caso quest'ultima parte 
sempre avvantaggiata.
                                     Lorenzo Reschiglian


Niente facili moralismi.
Ieri è morto Marco Simoncelli.
Io guardando l'incidente, ho pianto.
Sono un motociclista da sempre, l'ho già scritto, il mio è un amore incondizionato verso le due ruote, so cosa vuol dire cadere in moto, i segni che lascia una caduta, li porti con te finché campi e io di segni ne ho più di qualcuno...
Non certo per "l'istinto del campione"... Io cadevo perché quando hai 17 anni, sai di essere immortale, quello che non sai, sono i rudimenti della fisica applicata ai giroscopi... Insomma cadi perché vai sempre oltre i limiti "fisici" del mezzo...
Ovviamente non c'è paragone, forse solo la passione mi accomunava al grande "Sic"...
Da quando è successo, su Facebook mi sono arrivati centinaia di messaggi al riguardo, tante persone, tanti punti di vista diversi, molto dolore e qualche punta di cinismo, molti messaggi erano "simbionti" cioè uguali, pensieri che rimbalzavano da un "profilo" all'altro seguendo l'inevitabile onda emozionale che un fatto del genere suscita...
Lasciando perdere gli stupidi, quelli che fanno commenti idioti o inutilmente cinici, quello che rimane è il senso di vuoto, come se ad andarsene fosse un amico o un parente...
E' l'effetto che fanno i Vip, però i Vip di quel genere, persone di una caratura diversa dagli altri, un diamante dal taglio fine e delicato, che nel caso del "Sic" faceva a pugni con la sua personalità, spontanea e amichevole ma grezza e spigolosa, tipica della sua terra d'origine, la sincerità sopra tutto, anche se fa male o è fastidiosa...
Sono sicuro che, dell'incidente, se ne parlerà ancora per molto, più per l'assurda dinamica che per l'effetto finale...
Anche se...
Anche se, c'è già qualcuno che dice: ... era troppo aggressivo... ... era un pilota che non rispettava le regole... bla bla bla...
Forse tutti questi "espertoni" di corse, non sanno che per vincerle, le corse, non si stà seduti in poltrona con una birra in mano...
Badate bene, con questo non voglio dire che al manubrio di una moto da gp, si possa fare qualunque cosa, ma da sempre, i campioni sono quelli che osano di più, quelli che cercano continuamente di spostare i "limiti" un po più in la, sapendo benissimo quello che comporta tale ricerca, o la gloria o il disastro...
Ma sto diventando retorico anche io, se non smetto, tra un po comincerò a dire: ... sono piloti, sanno benissimo quello a cui vanno incontro...
All'inizio del post, ho fatto cenno alle centinaia di messaggi che mi sono arrivati tramite Fb, io per una sorta di "comunanza", ho messo "mi piace" praticamente a tutti, fosse solo per una forma di rispetto nei confronti dello scomparso, ma c'è ne uno che mi ha colpito di più, lo ha scritto l'amica Karen, e dice così: "che sia morto "Simoncelli il personaggio pubblico" non mi interessa... Mi importa che sia morto un ragazzo di soli 24 anni che aveva tutta la vita davanti a prescindere da chi fosse e cosa facesse...
Brava Karen, hai colto nel segno il senso del perché lascia un vuoto incolmabile...
Saluti.

domenica 23 ottobre 2011

Niente Dottori...

Il piacere dei banchetti non 
si deve misurare dalle 
squisitezze delle portate, 
ma dalla compagnia degli 
amici e dai loro discorsi.
                                   Marco Tullio Cicerone


Influenza, raffreddore, tosse e mal di gola...
Ultimamente sono un rottame...
Sarà l'età...
Stamattina poi, mi sono alzato praticamente senza voce e il tempo era brutto, stavo per disdire la castagnata, ma quando al pupo ho chiesto se voleva andare a casa della Melissa, lui mi ha detto: Bimbiiiiiiiiiiii!!!!!
Che tradotto significa: Guai a te se non mi porti la a giocare e mangiare castagne!
Come potevo non accontentarlo?
Quindi dopo aver fatto la pappa, l'ho messo a nanna per il pisolino e mentre gli rimboccavo le coperte, ho sussurrato: Svegliati intorno alle tre, così andiamo via presto...
Si è addormentato quasi subito, quindi sono sceso a preparare per la partenza, torno su con l'intento di schiacciare un pisolo anche io, infatti mi metto d'avanti alla televisione, l'effetto è immediato... Ronf Ronf...
Papàààààààààà!!!!!
Cado dal letto...
Mio figlio...
Mi rialzo...
La prima cosa che vedo è la radiosveglia, sono le 15,05...
Penso: Cavoli, il pupo... Che precisione... Urlasse meno...
Ci vestiamo a tempo di record, saltiamo tutti e tre in macchina e viaaaa Più veloci della luce, che nel nostro caso, fa 95 chilometri all'ora...
Destinazione Grignasco, abbiamo una castagnata da recuperare e cascasse il mondo, oggi mangeremo castagne...
Il viaggio è piacevolmente breve, così, in quattro e quattr'otto, siamo di nuovo in compagnia dei più caldi amici che abbiamo...
Si vede che le stagioni passano, quindici giorni fa, eravamo in giro smanicati bevendo birra gelata, oggi indossiamo le giacche a vento, ma il freddo non ci spaventa, l'amicizia, si sa, scalda, poi aiuta anche lo stare tutti stretti stretti davanti al barbecue acceso sorseggiando vin broulè... Cosa si può voler di più dalla vita?
Delle buone castagne!
Che difatti arrivano e freddo o non freddo, cominciamo a mangiarle, sono buone, meglio di quelle che avevo fatto io... 
Già, non le ho fatte io, mi hanno tolto le "stelline"...
E hanno fatto benissimo! Perché sono davvero buone buone e con li vinello vanno giù che è un piacere...
La scena è bellissima, Cristian alla padella io e Willy facciamo da supporter's mentre le due Cristine riempiono bicchieri e fanno roteare patatine mentre poco più in la, Odette fa la chioccia, tenendo sotto le sue capaci "ali" tutti i pargoli presenti.
Fatte le castagne, siamo passati tutti in casa, dove finalmente ho potuto riscattare l'onta d'avermi proibito l'uso del pentolone castagnatorio, infatti ricevo "l'ordine" di preparare una pasta col sugo...
Mi impegno al massimo, taglio la cipolla, la braso nell'olio e l'aromatizzo con un po di vino rosso e qualche goccia di succo di limone, aggiungo i pezzettoni di pomodoro e le olive verdi, aggiusto di sale e faccio cuocere, è il mio regno, non posso sbagliare e non sbaglierò, scolo la pasta e... Mi cade la pentola nel lavandino... Nooooo!!!!! Per fortuna il lavandino era appena stato pulito, recupero la pasta unisco il sugo mescolo ben bene, servo nei piatti e via!! 
Aspetto gli irrinunciabili complimenti...
Silenzio...
Sono talmente rapiti dalla mia creazione che sono rimasti senza parole... 
Credevo...
Mangio anche io e...
E' scottaaaaaaa!!!
Nooooo!
La vergogna è troppa, non posso vivere oltre...
Per fortuna mi fermano prima che facessi Harakiri a colpi di forchettone...
Forte l'amicizia... Saranno le persone, sarà l'ambientazione o forse l'accoppiata castagne vin broulè, ma sto bene, molto bene, quasi quasi non sento più il mal di gola...
Ma vuoi vedere che l'amicizia ha poteri taumaturgici? Altro che dottori e medicinali, se vuoi stare bene, basta avere le giuste persone a cui voler bene...
Saluti.

sabato 22 ottobre 2011

Infanzia tradita.

Un bambino può insegnare 
sempre tre cose ad un adulto: 
a essere contento senza motivo, 
a essere sempre occupato con qualche cosa, 
e a pretendere con ogni sua forza quello che desidera.
                                                                              Paulo Coelho


Ma siamo nel 2011 o che?
Eppure, già 2500 anni prima di Cristo, si praticava la contraccezione...
Volete farmi credere che esistono ancora persone che non sanno come evitare una gravidanza o che hanno idee tanto malsane da non "voler" evitarle?
Stupidità?
Ignoranza?
Egoismo?
Oggi leggendo il giornale, ho preso due pugni nello stomaco, mi succede sempre quando leggo notizie che riguardano la morte di bambini...
Sono un papà, ci sto malissimo, non posso farci niente...
Una delle notizie, quella del piccolo "incidentalmente" caduto dal pedalò, mi ha scioccato, perché fin da subito la versione riportata dalla madre, risultava stiracchiata e confusa, adesso viene arrestata con l'accusa di omicidio premeditato...
Premeditato.
Cioè voleva ammazzarlo e, dopo aver pensato come fare, lo ha fatto...
E fin qui, niente di nuovo, brutale e insulso, ma niente di nuovo, sono i motivi, come se ci fosse bisogno di motivi, ma se di motivi dobbiamo parlare...
I motivi che hanno mosso quella scriteriata a fare quello che ha fatto, sono l'apoteosi della vacuità umana...
Vaneggiamenti del tipo: Era il terzo, non lo volevo...
Non lo volevi? E chi ti ha obbligato a farlo? Quell'altro deficiente del marito? Quello che anche sapendo che ci aveva già provato, non ha detto niente a nessuno?
Che bella coppia, proprio una bella coppia...
L'altra notizia, per quanto possa sembrare impossibile, è ancora peggio...
Bambino di 4 anni muore di polmonite, Letta così, niente di che, raro ma niente di che, al mondo muoiono migliaia di bambini per le più svariate motivazioni, quindi una polmonite, ci può stare...
Però, la notizia continua così: Il bambino era denutrito, debilitato e presentava ecchimosi sul corpo, inoltre, sembra sia arrivato in ospedale solo dopo che il padre (omeopata) abbia cercato di curarlo con i suoi "medicinali"...
Premessa: Non ho nulla contro le medicine, così dette "alternative", sono fermamente convinto che non servano a nulla, ma è una mia convinzione, non obbligo nessuno a pensarla come me...
Qui però, parliamo di un bambino di 4 anni, accantoniamo i dubbi sui possibili maltrattamenti o sulla confusione nell'accertare le colpe, parliamo solo del fatto che due genitori, hanno volutamente e coscientemente evitato la medicina "convenzionale"...
Niente di male, sia chiaro, ma vale per loro, che sono "grandi e vaccinati", obbligare il piccolo alla stessa idiozia, mi fa archiviare la cosa alla voce: Ignoranza insensata...
Scrivere questo post non mi ha fatto stare meglio, ci speravo, ma non ha funzionato, continuo ad avere il mal di stomaco, e il pensiero di quanto debbano aver sofferto quei bimbi, non mi lascerà dormire per un bel pezzo...
Saluti.

venerdì 21 ottobre 2011

Nelle lunghe serate invernali...

Forse il più grande servizio sociale 
che possa essere reso da chiunque 
al paese e all'umanità, è formarsi una famiglia. 
                                                             George Bernard Shaw

Un milione di anni fa, o forse due...
Quando ero piccolo...
Non incominciamo con le facili illazioni, la televisione c'era già...
Dicevo, quando ero piccolo, c'erano dei "riti" per me, assolutamente imprescindibili, la sveglia alle cinque del mattino per salutare mio papà che usciva per andare a lavorare, le interminabili partite a nascondino del sabato, quelle che sapevi quando iniziavano ma non quando e se finivano... Succedeva perché giocavamo in 20 o 25, a volte anche di più, così, una partita durava un'eternità, credetemi un vero spasso... Le passeggiate nei boschi, a volte per i funghi o per le castagne altre solo per il gusto di camminare facendo frusciare le foglie, la pennichella pomeridiana, dalla quale mi svegliavo sempre sudato fradicio, ma con un senso di leggerezza mentale fantastico che però poi ho perso, la merenda guardando Tom e Jerry, le lunghissime pedalate intorno al condominio con la Daniela attaccata dietro, le scorribande a rubar pannocchie o frutta ma anche niente, l'importante era che alla fine si doveva scappare... 
In casa le regole non erano moltissime, cercar di tenere le camere in ordine, lavarsi i denti, non farsi sospendere troppe volte a scuola, fare i compiti, ogni tanto farsi il bagno...
Però, qualche cosa di "obbligatorio" c'era, mangiare quello che cucinava mia mamma anche se spesso non si capiva cos'era, ne scaturiva una specie di lotteria, se non indovinavi eri costretto a mangiare, se  però indovinavi, era lo stesso, tanto quello c'era e quello ti toccava...
Poi, gli orari dei pasti, 12,30 per il pranzo, durante il quale si guardava "il pranzo è servito" e le 19,30 per la cena, accompagnata "dall'almanacco del giorno dopo" le previsioni del tempo, quelle col Colonnello Bernacca e il telegiornale su RAI uno, le serate spesso finivano poco dopo, solo in due occasioni la "nanna" era posticipata, una erano i giochi senza frontiere, quelli commentati da Claudio Lippi, uno spasso le "prove" un divertimento a sé il commento di Lippi, così palesemente di parte...
L'altro motivo che ritardava il "tutti a dormire" erano le serate dei racconti...
Non sapevo bene perché o come erano iniziate, ma sta di fatto, che ogni tanto saltavano fuori, a volte sulla scia di un ricordo o per una situazione vissuta nella giornata... Il ritrovo era la camera dei miei genitori, stavamo tutti sul lettone ad ascoltare, i racconti più divertenti erano quelli della "giovinezza" dei miei, le loro avventure le marachelle combinate da mio papà in compagnia degli amici o di come lui e mamma si fossero incontrati, ma c'erano anche i racconti della guerra, ovviamente non vissuta in prima persona, ma gli episodi famosi quelli passati alla storia, magari per quell'aura di eroico romanticismo o per la cruda violenza, a volte si rideva a crepapelle, altre, rimanevamo tutti seri seri e non volava una mosca...
Mamma e papà, erano bravi a raccontare, l'atmosfera era sempre carica e le ore passavano, ma la verità, la verità l'ho scoperta molto tempo dopo, non era poi così importante quello che veniva raccontato, l'importante era la situazione, il trovarsi tutti lì, insieme... La famiglia era quello, l'idea primaria di unione famigliare, il legame invisibile ma indissolubile che sta alla base dell'idea di famiglia...
Vera vita...
Vi ho detto che l'ho capita molto dopo questa "verità", perché è da quando sono diventato genitore, che ho capito, da quando sto sul lettone con Odette e Adriano e le ore volano leggere e corroboranti, adesso capisco perché ogni tanto veniva la necessità di quelle serate, per il "calore" di casa, perché solo l'amore che unisce la famiglia è capace di far superare le brutture che la vita ci fa affrontare.
Ma fra qualche anno, cosa racconteremo ai nostri figli? O meglio, come glielo racconteremo? Come si potrà interessare un figlio ad ascoltare un racconto, per quanto epico e avventuroso, quando con un click su youtube avranno tutto il mondo come cantastorie?
Cosa dovremo fare per "legare" la famiglia?
Parlare avrà ancora un senso?
Saluti.

giovedì 20 ottobre 2011

Brutti mestieri...

Pensate a tutti i milioni di 
persone che vivono insieme 
anche se non gli piace, 
odiano il lavoro ma 
hanno paura di perderlo, 
non c'è da meravigliarsi se 
hanno la faccia che hanno.
                                    Charles Bukowski

Armi e armigeri...
Gheddafi è morto.
Chi se ne frega.
Ho le bollette da pagare, il gasolio costa come lo Champagne e le agenzie di rating giocano a biliardo con le nostre palle...
Quindi che un famosissimo sconosciuto, sia morto, non mi interessa proprio niente.
Anche perché, è troppo facile fare i Gay col culo degli altri...
Al lupo! Al lupo!!  
42 Anni di dittatura sono tanti, forse non è un record, ma comunque sono tanti...
Com'è che c'è voluto cosi tanto per ribellarsi?
Cos'ha sbagliato nell'ultimo anno quel povero dittatore per tirarsi addosso tutte ste rogne? 
La cosa più incredibile di tutte, è che fino a pochi mesi fa, era "amico" di tutti, un amico strano certo, ma non c'era paese al mondo che non lo ospitasse, anzi, quando lui con tutto il suo circo arrivava, era subito spettacolo e soprattutto, tutti, ma proprio tutti, si sperticavano in salamelecchi per esternare quanto fosse importante l'incontro per gli equilibri nazionali e mondiali e planetari e bla bla bla... 
Strana la vita, un giorno sei onorato, coccolato e ricercato, il giorno dopo vieni massacrato come il peggior maiale mai esistito...
Brutto mestiere il dittatore, oddio, brutto brutto no, almeno finché dura, finché nessuno ti rompe le uova nel paniere...
Però, la colpa è sua, gli bastava andare in pensione, l'età l'aveva raggiunta da un pezzo e i bollini poi, insomma 42 anni di "onorato" servizio, cavoli ritirati, fai il dittatore mica il politico!
Te ne andavi su un'isoletta sperduta, a passare la vecchiaia brutalizzando banane e noci di cocco, tranquillo tranquillo, fino a che non saresti passato a miglior vita naturalmente, chessò  di vecchiaia o sgozzato...
Questo è l'ennesimo esempio che il troppo stroppia, bisogna darsi una misura, inoltre, con tutti i figli che aveva, poteva defilarsi con calma, demandando gradualmente le responsabilità, e invece no...
Forse Gheddafi ha discendenze Venete, faso tuto mi faso tuto mi ostregheta!
Vabbè, è andata, anzi è andato, e pure malamente, io sono un po combattuto, certo non era uno stinco di santo ed è vero che, solitamente, i processi a certi personaggi diventano delle farse mediatiche, però, però...
Però, un paese che cerca la libertà, che lotta per raggiungerla e che grida a gran voce la sua voglia di democrazia, come può dar inizio ad una "nuova" era, con un così palese esempio di giustizia sommaria?
Saluti.