sabato 31 dicembre 2011

10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1, Auguri?

L'anno che sta arrivando, 
tra un anno passerà, io mi sto 
preparando è questa la novità...
                                         Lucio Dalla

Eccoci, per l'ennesima volta alla fine.
Non so come, ne con chi sarete a mezzanotte, non so se tutti festeggerete ne perché qualcuno non lo farà, so, perché è innegabile, che il 2011 è finito, so anche che la sveglia suonerà nel 2012, ma tutto questo mi lascia abbastanza indifferente,
Domani mattina, vorrei svegliarmi tranquillo e vestirmi senza sentire il solito bollettino di guerra, quanti morti ci sono stati, quante persone hanno perso occhi, dita o altre parti, a causa dei "botti di capodanno" vorrei andare a fare colazione senza trovare qualche fesso ancora ubriaco che guida contromano, vorrei che una volta arrivati al bar, la cameriera di turno non fosse uno zombie e che non mi facesse ripetere quattro volte l'ordinazione, per poi, comunque sbagliare il servizio, vorrei che nessuno mi chiedesse com'è andato l'anno passato, perché se tanto è interessato, poteva farsi sentire mentre l'anno passava, mi piacerebbe leggere un giornale che riuscisse a mettere due, e dico due, notizie ottimistiche nello stesso numero, mi piacerebbe incontrare un amico che non mi vede da anni e sentirlo dire: Cavoli sei sempre lo stesso, per rispondergli: Invece con te, il tempo è stato bastardo! Per poi abbracciarlo tra le risate, mi piacerebbe sentir cinguettare gli uccellini, per maledirli dopo che mi hanno cagato sulla macchina, vorrei, vorrei davvero che il nuovo anno sia migliore di quello passato, e a dirla tutta, ci basterebbe ben poco perché ciò accada, ma probabilmente non sarà così, anche questo nascente 2012 inizia sotto una brutta stella, e a ben poco serve sapere che per i Giapponesi è l'anno del dragone, quindi il meglio del meglio che ti può capitare, perché non sono ne Giapponese ne sto in Giappone, io mi accontento di trovare, anche qui, del sushi che non mi faccia passare ore ed ore seduto sul cesso...

Chiedo troppo?

Ovviamente sì, è sempre stato il mio vero, ma non unico, problema, chiedere troppo, capiamoci subito, chiedere non nel senso "dammi questo, fammi quello"... Io intendo dire che mi aspetto molto dalle persone che frequento, ma per un motivo o per quell'altro, rimango quasi sempre deluso, la pigrizia, l'indolenza, l'eccessiva leggerezza quando non il menefreghismo più assoluto, sono diventati la logica di vita di moltissime persone, persone che si "accontentano" di esserci, egoisti di nuova generazione, che non si accontentano di pensare solo a se stessi, ma che all'occorrenza, ti eliminano per non avere qualcuno di diverso da loro, che quindi li farebbe risaltare per quel poco che sono, all'occhio di chi osserva, meglio stare in una uniforme mediocrità, piuttosto che cercar di migliorare, meglio stare a pelo delle limacciose acque del nulla, piuttosto che cercare di emergere...
Ma forse, dopotutto, hanno ragione loro, perché sono sempre di più, quindi la logica dei numeri è dalla loro parte, come dire: Mangiate merda, miliardi di mosche non possono sbagliare tutte insieme...
Ma sarà poi vero? 
Io credo di no, quindi l'anno prossimo per me, sarà diverso, perché penserò un po di più a me stesso e a quello che ritengo più importante per me, e vi assicuro che è poca roba.
E per gli altri?
Per gli altri, continuerò ad essere quello che sono sempre stato, perché per quelli che a me ci tengono, non cambierà nulla, e tutti gli altri, non si accorgeranno nemmeno della differenza.
Adesso vado, ho una bottiglia da stappare.
Buon Anno, a chi interessa...
Saluti.

venerdì 30 dicembre 2011

Mai offendere una donna...

Se Margaret Thatcher era 
soprannominata la lady di ferro,
Angela Merkel come dovremmo
chiamarla? Frau Strudel?
                                         Lorenzo Reschiglian

Tutti i nodi vengono al pettine, anche se chi si pettina è calvo.
Sembra che la Merkel abbia telefonato al nostro Napolitano per sollecitarlo a silurare l'allora presidente del consiglio Berlusconi, reo, secondo lei, di non fare abbastanza per limitare la crisi economica, con l'aggravante della lentezza, quindi ha fatto valere tutto il suo peso, anche quello politico, per avere qualcuno più ferrato in economia...
Questa è la versione ufficiale della versione non ufficiale di una notizia probabilmente falsa, ma proprio perché falsa, assolutamente vera...
Vera come tutte la altre panzane che da 50 60 anni gli organi preposti, ci propinano...
La maldicenza popolare (io) pensa che l'economia, la crisi, la lentezza e l'inconcludenza del Berlusca, non c'entri niente, la Merkel lo voleva far cacciare perché il Silvio, parlando di lei, l'aveva definita una "culona intrombabile"...
E sapete quanto siano suscettibili le donne...
Ovviamente tutti smentiscono, ma sapete com'è, vox populi, vox dei... 
Oggi mentre si scherzava su questo argomento, è saltato fuori uno che, quasi dispiaciuto, diceva: E ma vedrai che di questi, non si ricandida nessuno...
L'ho guardato in faccia, per vedere se stava scherzando, ma questi, era assolutamente serio, allora io, che sono sempre pronto a muovere crociate, decido di cercar di farlo capire...
Innanzi tutto, spiego che un Governo "tecnico" è sempre a scadenza, cioè nasce per qualche motivazione contingente, ma muore subito dopo aver adempiuto alla bisogna, e comunque fino alle nuove elezioni, ma non in questo caso, questa volta, l'arrivo del governicchio, ha una funzione strettamente specifica.
Prendere decisioni assolutamente impopolari per venire fuori da questa impasse economica, direte voi, ma vi sbagliereste...
Perché a ben pensarci, qualunque governo, di qualunque formazione politica, avrebbe potuto prendere le stesse decisioni impopolari, senza tirare in mezzo i "tecnici"...
Allora perché tutto sto marasma?
Semplice, perché la coalizione o il partito politico che si fosse preso la briga di tassarci e massacrarci, come sta facendo Monti, alle prossime elezioni sarebbe sparito, cancellato, vaporizzato, è lo stesso motivo per cui, prima tutti volevano andare alle elezioni anticipate, poi, capito il mare di merda in cui si sarebbe trovato il nuovo governo, le elezioni anticipate sono state ridimensionate, non le voleva più nessuno...
Invece il governo tecnico, senza nessun vincolo, ha la possibilità di spalmare cacca su chiunque perché si sa che prima o poi, torneranno i "soliti" politici che avranno un perfetto capro espiatorio, da additare come Unico responsabile del tracollo...
Svegliamoci...
Saluti. 

giovedì 29 dicembre 2011

Conto i fagioli.

La conquista del superfluo 
dà un'eccitazione spirituale 
più grande che la conquista 
del necessario. 
L'uomo è una creazione 
del desiderio, non del bisogno.
                         Gaston Bachelard


Se il Natale non mi è particolarmente simpatico, capodanno mi sta proprio sulle balle...
Forse 50 o 500 o 5000 anni fa, poteva avere un senso "festeggiare" l'arrivo del nuovo anno, ma adesso?
D'accordo, chiudiamo un anno brutto, perché tra politica e politici inetti, disonesti e ladri, tra manovre, tasse, gabelle, balzelli e aumenti indiscriminati, tre prese per il culo, sogni infranti e porcherie d'ogni genere, l'anno che volge al termine sarà bene dimenticarlo, però, non è che le prospettive per l'immediato futuro siano tranquillizzanti ne vagamente ottimistiche, insomma probabilmente l'anno nuovo sarà una bella merda...
Quindi che motivo c'è per festeggiare?
Dalla padella nella brace ci siamo già finiti, qui semmai, si cade dalla brace per finire nella fossa, biologica ovviamente..
Eppure, dati alla mano, si spenderanno milioni di euro, un po meno dell'anno scorso, ma comunque milioni di euro per festeggiare l'inizio del bagno merdaceo...
Tutti contenti?
Alla fine si.
Tanto a tutto c'è rimedio, no?
Io questo capodanno lo passo in famiglia, con moglie e pupo andiamo a casa di una coppia di amici, anche loro con bimbi, senza fare chissà ché, senza cenone o vaccate simili, chiacchiere tra di noi guardando i bimbi che giocano...
Roba da pensionati?
Chi se ne frega.
Di capodanni modaioli ne ho fatti abbastanza, rumorose e scialbe feste dove l'imperativo era divertirsi, divertirsi ad ogni costo, mangiando male, bevendo peggio, storditi da stonati strimpellatori in mezzo ad una masnada di sconosciuti che, da li a breve, avrebbero cominciato a vomitare, chi le porcherie appena ingerite, chi i propri problemi perdendo, a causa dell'alcool, prima i freni inibitori, poi, la dignità...
Altri capodanni li ho passati lavorando, quindi peggio degli altri, perché oltre a tutte le rotture precedentemente descritte, si deve aggiungere che corri avanti indietro come un matto per servire un branco di maleducati che credono gli sia tutto dovuto solo perché pagano...
No no, basta, sto bene come sto, Odette, Adriano e poco altro.
L'ultimo pensiero di stasera, va a voi, voi che la notte del 31 sarete da qualche parte a far festa, innanzi tutto, vi auguro di divertirvi veramente, di mangiare bene e bere con moderazione, non fate gli stupidi e abbiate rispetto per chi lavora per voi, per farvi divertire, magari non lasciate mance, ma cercate almeno di lasciare un buon ricordo di voi.
Saluti.

mercoledì 28 dicembre 2011

Quando la realtà supera, e di molto, la fantasia...

La differenza tra Democrazia 
e Dittatura è che in Democrazia 
prima si vota e poi si prendono ordini; 
in una Dittatura non c'è bisogno 
di sprecare il tempo andando a votare.
                                   Charles Bukowski


Settimana funesta, il 17 muore Kim Ping pong, cioè Kim Bruce Lee, no no, Kim Bim Bum Bam, Kim Pirimpimppetta Pam! No, come cavolo si chiama? Ah, sì! (fiumi di lacrime) Kim (finisci in gattabuia) Jong (veneratemi come un dio) Il...
Insomma per capirsi l'ennesimo dittatore della Corea del nord, prima di lui, suo padre, dopo di lui il figlio...
Poveri coreani...
Qualche giorno dopo, il 24, muore Cita... Si si, proprio quella Cita lì, quella di Tarzan e Jane, quella tutta banane e pulci...
Vi chiederete: Ma che centrano l'uno con l'altra? A parte la somiglianza fisica? 
Non lo so...
Però, alcune riflessioni si possono fare...
Cita era uno scimpanzé, questa specie ha una vita media di 40/45 anni, Cita è morta che di anni ne aveva 80...
Kim vattelappesca, malgrado tutto, faceva parte del genere umano, nell'emisfero asiatico la vita media si aggira tra gli 80/85 anni, Kim Pimpirulin, è morto che di anni ne aveva 68 o 69, non sono molto sicuri sulla data di nascita...
Quindi da questi fatti si evince che è meglio essere uno scimpanzé piuttosto che un dittatore...
Cita, nella sua vita "artistica" faceva piccole apparizioni comiche, quando se ne è andata, l'ha fatto con stile, quello tipico delle vere dive, in silenzio senza tanti fronzoli, al suo funerale probabilmente non c'erano molte persone, ma quelle presenti le volevano sicuramente bene.
Kim, da vivo... Che dire... Un vero simpaticone, una guida umana e lungimirante per il "suo" popolo... Suo perché lo ha trattato proprio come una sua proprietà, proprietà di poco valore peraltro... Ma la performance migliore, la vera prova d'attore, il più fastoso tra i canti del cigno, lo ha fatto proprio morendo, lasciando nella più profonda disperazione, nel più nero sconforto l'intera nazione... Basta guardare le immagini che arrivano da la, sono giorni e giorni che tutti piangono, piangono e piangono... Piangono così tanto che la protezione civile ha diramato l'allarme tsunami, piangono da così tanto tempo che L'OMS parla di rischio epidemie, tra le quali convulsioni da singhiozzi ripetuti e disidratazione necrotizzante massiva, eppoi, piangono tutti, ma proprio tutti tutti, possibile che su quasi 23 milioni di abitanti non ce ne sia uno a cui Kim stava sui coglioni? No??
Come dite? Nelle dittature funziona così?
O cazzo...
Ma allora la democrazia cos'è?
Forse forse, quello che si vede nel film "il pianeta delle scimmie" non è poi così male...
Cita, ci mancherai. Ciao.
Kim, mancherai? Sicuramente, vista la faccia del figlio che ti sostituisce...
L'ho già scritto, poveri coreani.
Saluti. 

martedì 27 dicembre 2011

Proponimenti...

Vivere, nutrirsi, riprodursi, 
portare a termine il compito 
per il quale siamo nati e morire: 
non ha alcun senso, è vero, 
ma è così che stanno le cose.
                                            Muriel Barbery

Ok, ci siamo, anche il 2011 se ne sta andando.
Di solito quando si è in fondo all'anno, si fa la lista dei buoni propositi per l'anno nuovo, io farò, io dirò, bla bla bla, oppure si tirano le somme su quello che sta finendo...
Che palle.
Non basta dire: l'anno vecchio è andato com'è andato, l'anno prossimo si vedrà?
No?
Bisogna per forza farsi vagoni di seghe mentali recriminando su quello che volevamo e non è arrivato? Su quello che dovevamo fare e non abbiamo fatto? E' proprio necessario farsi false promesse su quel che diventeremo o false speranza per quel che faremo?
Davvero ancora perdete tempo?
Io me ne frego. (spot politicamente scorretto, spero di non fare la stessa fine di chi lo coniò...)
Per me, l'anno vecchio è finito, pace all'anima sua, ci sono stati buoni momenti e pessime situazioni, avrò splendidi ricordi e robaccia da dimenticare, come per tutti, non sono diverso da chicchessia...
Per l'anno prossimo, spero non sia l'ultimo...
Anche se...
Le premesse non sono ottime e neanche così così...
L'economia, uno schifo...
La politica, meglio non parlarne...
Il lavoro, un disastro...
I vecchi amici, alti e bassi, più bassi che alti...
Ma non voglio fare il disfattista, qualcosa di veramente buono c'è...
La famiglia, solida.
Le nuove amicizie, vitali.
Facebook, una piacevole scoperta.
Questo blog, un'ancora di salvezza.
Sento già i soliti secchioni in fondo alla classe: Facebook è pieno di inutili porcherie...
Stavolta i secchioni hanno ragione, Facebook è veramente pieno di porcherie... E' interessante notare che siano proprio i secchioni a scoprire le porcherie, probabilmente stavano facendo una qualche ricerca comparativa...
Però, tenendosi lontano dalla porcheria, si possono avere delle belle sorprese, io sono veramente contento, ho trovato persone eccezionali.
Poi, c'è questo blog, mi ripeto perché l'ho già scritto altre volte, in questo macro cosmo fatto di persone, parole, emozioni e vita vissuta, ho trovato un altro pianeta, non mi dilungherò, ma ringrazio ogni singola persona che gravita intorno a questo mio essere "libero pensatore", consapevole di aver iniziato a scrivere con l'idea di voler cambiare il mondo, ma estremamente felice d'essere, a mia volta, cambiato grazie a questo mondo...
Che bello esserci.
Saluti.

lunedì 26 dicembre 2011

Ma guarda un po...

Il fine dello studio dell'economia
non è acquisire una serie di soluzioni
bell'e pronte per i problemi economici, ma
imparare a non lasciarsi ingannare dagli economisti.
                                     Joan Robinson


Leggetevi questo bell'articoletto... Link

Consumi, mai così male, dato peggiore dal 2000...
Ma dai!?
Caspita, vuoi dire che l'italiota medio, ha finalmente capito che non ci sono più soldi?
Forse forse, era ora, anche se, leggendo tra le righe, un rompi come me, vede anche qualcos'altro...
Un esempiello. Gli idioti italici, appunto gli italioti, sembra abbiano risparmiato su tutto tranne che nell'acquisto degli "smartphone"...
Sappiamo tutti cosa sono gli smartphone?
Bene.
Lo sapete che il 94% dei possessori dei suddetti "telefoni evoluti", non useranno praticamente mai le funzioni "evolute" del loro apparecchio, limitandosi, per manifesta incapacità, a fare poco più di ciò che avrebbero fatto con un cellulare "vecchio"?
Eppure, è così, oggi lo smartphone vive grazie all'effetto "oggetto di cult che dimostra uno status", un po come qualche anno fa, lo fu il navigatore satellitare, tutti lo volevano, non si poteva vivere senza, improvvisamente tutti dovevano andare ovunque e nessuno si ricordava più una benché minima strada...
Lo comprò anche un mio vicino di casa, un modello fantastico, schermo gigante, cartografia mondiale, ricerca vocale dell'indirizzo, aggiornamenti automatici, possibilità di collegamento con altri dispositivi "intelligenti", telefono con viva voce e altre decine e decine di funzioni incredibili...
Vi chiederete: Mbhè, cosa c'è di strano?
Niente, senonché, il fatto che questo mio vicino ha montato tutto sto ben di Dio, su una Fiat 600 vecchia di 10 anni, che ha al suo attivo, ben, e dico, ben 11000, ripeto, undicimila chilometri, vuol dire, poco più che mille chilometri all'anno! Ha ancora su le gomme originali!
Quando io, parecchio stupito e ancor più incuriosito, chiesi al sessantanovenne "pilota", lumi su tale scelta, a mio avviso, poco utile dato che l'auto veniva usata solo sul tragitto, casa negozio, negozio casa, il vegliardo, guardandomi come fossi un mentecatto, disse: Non si sa mai...
Non si sa mai, che stupido sono...
Ma torniamo all'articolo, calano i consumi anche per il cibo... L'articolista, imputa la cosa ad un rinnovato interesse per i prodotti genuini e quelli locali, che si sà, costano meno...
Secondo me, all'italiota medio, del locale e genuino, non gliene frega una beneamata fava! La verità è che si è trovato di fronte a prezzi impossibili da sostenere, quindi non si è potuto permettere tutte le varie porcherie che saltano fuori solo sotto le feste, Patè, mousse e tutte le varie schifezze gelatinose, tutte quelle preparazioni gastronomiche tristi e indigestamente misteriose che mai ci sogneremo di comprare normalmente, ma che diventano irrinunciabili in questo periodo dell'anno, ma quest'anno, di soldini ce ne pochi e quei pochi non valgono un tubo, e così, addio "canapè"...
L'articolo si chiude con una raccomandazione, ve la riassumo: siate furbi/fantasiosi ai fornelli, così non butterete via nulla di quel che avete avanzato, perché non è periodo di sprechi...
Già, perché malgrado la diminuzione della spesa totale, sembra che comunque un quarto di ciò che si compera, finisce nelle pattumiere...
Anche qui, la prima considerazione che mi viene è: Ma io non butto niente, perché compro secondo esigenza, mica a capocchia, compro quello che serve quando serve, se gli altri buttano un quarto degli acquisti, significa che comprano male, e perché comprano male?
Ci sono due possibilità, una è che allora tutta questa crisi, forse non c'è... L'altra ipotesi è, che la crisi c'è per davvero, ma ce la meritiamo, visto che malgrado tutto scialacquiamo soldi senza usare il cervello...
Saluti.
Grazie alla Stampa.it per il link.

domenica 25 dicembre 2011

Elfi...

La perfetta chiarezza di tutte
le rappresentazioni oniriche, 
la quale ha come presupposto la 
fede incondizionata nella loro realtà, 
ci riporta ad antichi stati dell'umanità, 
quando l'allucinazione era oltremodo 
frequente e prendeva intere comunità, 
interi popoli. 
Dunque, nel sonno e nel sogno, 
noi eseguiamo ancora una volta 
il compito dell'umanità primitiva.
                                      Friedrich Nietzsche

Se non credete in Babbo Natale, non leggete questo post.

C'è chi dice che il buon babbo, esiste dalla notte dei tempi... Affermazione un po azzardata, perché non risulta da nessuna parte che i figli di Adamo ed Eva, scrivessero letterine da spedire al polo... Ma anche fosse, si verrebbe a creare un problema biblico...
Facciamo un passettino indietro (che parlando di Adamo ed Eva significa cercarsi rogna...)
Il Padreterno, in sei giorni crea tutto, il settimo, come da contratto sindacale, si riposa, dopo un intero giorno in ozio, cosa ti va a creare?
L'uomo...
Doveva riposare di più, visto il risultato...
Non contento, prende una costola al neonato uomo, e al posto di grigliarla col rosmarino, ci paciuga su e crea la donna...
La frittata a questo punto è completa...
Infatti per colpa di sti due babbalei, noi il giardino dell'eden non l'abbiamo mai visto, loro stavano tanto bene, e cosa ti vanno a combinare? Si fanno una mela... Oggi sono le pere che ti mettono nei guai, ma allora le cose erano diverse... 
Quindi i due babbalei, cacciati senza neanche gli otto giorni di preavviso, si mettono a procreare, anche se il Padreterno li aveva avvertiti, "Donna tu partorirai in ospedali convenzionati con la mutua, Uomo tu finirai in cassa integrazione!!"
Quando si dice la cocciutaggine...
Comunque, dai che ti ridai, i bambini arrivano, e con loro i problema dei regali...
Ed è qui che sta il guaio, Gesù bambino arriverà solo una carrettata di secoli dopo, quindi non rimane che babbo natale... Ma babbo natale è un vecchierello con la barba lunga...
Non quadra...
Allora è stato creato prima babbo natale di Adamo ed Eva, o è stato creato dopo già vecchio e barbuto? Oppure, e qui si rischia l'incenerimento per blasfemia, babbo natale è niente di meno de, il padreterno in persona!?
Insomma, le ipotesi sono tutte valide, anche se l'ultima è quella che mi piace di più, ma certamente è la meno probabile...
Anche perché...
Ormai il buon babbo se la passa male, anzi malissimo, la concorrenza asiatica, i costi dei corrieri, il sempre minor numero di bambini, la crisi mondiale, uniti ad una sempre minor voglia di credere, lo hanno messo in bancarotta, già oggi, per mangiare, lo si è visto a grigliarsi una delle sue renne su un fuoco, le cui braci sono ciò che resta della sua slitta e come riparo è costretto sotto un ponte, ponte sotto il quale un fiume, nero di tristezza, trasporta logore letterine piene di sogni e desideri...
Saluti.

sabato 24 dicembre 2011

I tempi cambiano...

Natale, con le sue luci, con
i suoi alberi e i regali, natale,
tutto pranzi e festeggiamenti,
natale, ma che vuol dire natale? 
Relativo alla nascita...
Ma allora, cosa c'entra?
                                Lorenzo Reschiglian

A Gesù, gli ha detto bene di nascere più di duemila anni fa...
Oggi sarebbe uno sfigato, in un qualunque quartiere italiano, non durerebbe molto...
Immaginatevi sto ragazzetto, capellone, sguardo stralunato e vestito grunge, che va di casa in casa parlando per parabole, lo prenderebbero per un installatore di sky! Lo farebbero nero a colpi di decoder e a nulla servirebbero le sue giustificazioni: Ma io non capisco nulla di elettronica... Verrebbe sperculeggiato da tutti: Come? Non sai cos'è una Play Station?
No! Ma se volete vi moltiplico pani e pesci!!
E tutti in coro: Noooooo!! Il venerdì di magro era ieri!! Da oggi ci si abbuffa!!!
Gesù si dà alla fuga, inseguito da una folla inferocita che vorrebbe metterlo su una croce di baguette e salame inchiodandolo con chiodi di garofano...
Malgrado i calzari, il buon Gesù riesce a scappare dai colesterolici indemoniati, trovandosi nella piazza del mercato, dove torme di peccatori scialacquano denari per effimere mercanzie...
Scacciate i mercanti dal tempio!! Urla, rosso in faccia il buon Gesù...
Gegè, a parte che siamo al mercato e non in chiesa, gli fa eco un passante, che continua: E non gridare che qua finisce male...
Il popolano non ha neanche finito di parlare che un gruppetto di Mandorlati si fa intorno a Gesù...
C'è quacosa che non andale? Tu volele ploblemi? Tu celcale lissa?
Gesù che non era andato a scuola a Babele, Dice: In verità vi dico, che di quel che dite, non ho capito un fico! Ma come parlate? Le vostre lingue sembrano incollate!
Pessima, pessima, pessimissima idea...
Il gruppo, muovendosi all'unisono, sfodera una serie di micidiali "Nunchaku", cominciando a farli ruotare minacciosamente, per fortuna essendo la solita paccottiglia cinese, si rompono subito, permettendo al buon Gesù di darsela a gambe...
Finalmente trova una chiesa, bene, pensa il buon Gesù, vado a chiedere aiuto a papà, entra e si mette a pregare, è li in orazione quando il parroco gli si avvicina...
Che c'è figliolo, posso fare qualcosa per te?
Si, sono Gesù, sto cercando di mettermi in contatto con papà, ma qui non c'è segnale...
Ah, sei Gesù, seguimi, la teleselezione si fa in sacrestia...
Il buon Gesù lo segue, ma appena chiusa la porta, viene immobilizzato...
Perdonami Gesù, ma devo pagare l'ICI...
Dalla penombra esce il capo dei Mandorlati, si avvicina al parroco e dice: Blavo plete, ecco i tuoi tlenta eulo...
Il gruppo se ne va, portandosi via il buon Gesù.
Poco dopo, arrivati in un grande capannone, tutto sporco dove decine di persone, attaccate due a due come buoi, tirano grossi carrelli, altre cariche come asini, spostano enormi scatoloni, il capo dei Mandorlati, indicando una sedia di paglia, fa mettere il buon Gesù ad una macchina, nella quale entrano enormi sacchi di immondizia, e dalla quale escono pezzi di giocattoli, lo guarda e dice: Folza ci essele un sacco di lavolo, salà meglio che cominci a fale milacoli, altlimenti i bambini italiani non licevelanno neanche un dono!
Se ne va ridendo col suo seguito di scagnozzi, il buon Gesù, mentre l'aureola gli viene incatenata al pavimento, comincia a lavorare...
Dopotutto, è quasi natale...
Saluti.

venerdì 23 dicembre 2011

Ci sono voluti 12 anni...

Siamo nati una volta, due
non è possibile nascere,
dovremo eternamente non essere:
tu, che non disponi del domani,
rinvii l'occasione dell'oggi:
e intanto la vita ci sfugge, e
ciascuno di noi senza essere
mai padrone di un'ora si muore.

                                                  Epicuro

Va bene, in un certo senso, il cambiamento è cominciato.
Oggi alle 13,00 si è tenuto il pranzo natalizio aziendale...

Non ci sono andato.
E' la prima volta che la salto.
Non avevo proprio voglia d'andarci.
Un po mi è dispiaciuto, perché i "ragazzi" del gruppo di cui faccio parte, mi andava proprio di vederli, ma era quel centinaio di altri "invitati" che non volevo incontrare, il motivo per cui ho "saltato"...
Anni fa, non era così, io aspettavo questo giorno come un bimbo aspetta il giorno del compleanno, la compagnia era bella, si passavano ore tanto divertenti, da far passare il cibo in secondo piano, gli antipatici c'erano anche allora, ma c'è ne fregavamo, noi, il nostro gruppetto continuavamo a divertirci, fregandocene di tutti i "grandi" fessi che popolavano l'azienda...
Poi le cose cambiano.
Perché se sei un "astro nascente" non puoi sbagliare, non devi avere sentimenti, non devi  cedere a qualunque emozione, devi solo essere una macchina produci soldi...
Per un bel numero di anni è stato così per me, poi sono tornato sulla terra ed è tornata la realtà.
La vita normale.
Quella vita dove, le persone che ami, muoiono.
Papà, Nonna, Nonno...
D'accordo, sapevo benissimo che prima o poi sarebbe successo, quando hai la fortuna di avere tutti i nonni, e fino a poco tempo fa, anche una bisnonna, sai che li perderai strada facendo, lo sai, me non si è mai veramente pronti alla cosa, soprattutto, quando il primo ad andarsene è quello che speravi di vedere ancora per molti, molti anni.
Vi sembrerò una mammoletta, ma a me la cosa, mi ha decisamente destabilizzato, ho cominciato una parabola discendente, dalla quale, complice la sopravvenuta crisi economica, non sono ancora uscito...
Anzi, sembra non ci sia fine alla discesa...
Quindi come già scritto in un'altra occasione, "l'astro nascente" diventa una dimenticata meteora.
Il lavoro continua a piacermi e credo che sia il più bel lavoro sulla faccia della terra, ma tutto è più difficile, i clienti, sfiduciati, comprano sempre di meno, ogni anno chiudono un'enormità di aziende e moltissime di quelle nuove che aprono, fanno parte di un "circolo chiuso" (Cineserie e Turcheserie varie..) che si auto alimenta senza comprare niente dagli "esterni"...
Meno vendite uguale a meno soldi, i soldi poi, sappiamo che non valgono niente, oltretutto, qualunque voce di spesa, dalle fisse alle obbligatorie, aumentano spaventosamente, sortendo l'unico risultato possibile, ci si demoralizza.
Ti viene addosso uno scazzo tale, che tutto diventa difficile, insormontabile, impossibile, tutto quello che ieri era facile, oggi non è neanche pensabile...
Cosa fare?
Anni addietro, quelle rare volte che ti sentivi giù, facevi una telefonata in azienda e da lì, dopo una corroborante iniezione d'ottimismo, riprendevi come se nulla fosse, adesso non arrivano più risposte, solo fredde e improbabili notizie che tutti vanno bene tranne te, forse perché non lavori abbastanza...
Utile, davvero davvero utile...
Vabbè, anche quest'anno volge al termine, e so che il prossimo non sarà per niente facile, ma ho un'innegabile fortuna, una famiglia che mi sostiene.
Non è poco.
Saluti.

giovedì 22 dicembre 2011

Pigrizia.

L'ozio è il padre dei vizi...

Non diciamo stupidaggini,

lo zio è il padre dei cugini...
                                 Lorenzo Reschiglian

La pigrizia è il vero male del millennio, il genere umano, lentamente e inesorabilmente, diventa sempre più pigro...
La qualità della vita migliora in continuazione, l'emigrazione verso le economie emergenti, di tutta quella serie di lavori, sporchi, pesanti o pericolosi, fa posto a tutto quello che una volta si chiamava "terziario", la figura dell'operaio, quello zozzo in tuta blù, sta scomparendo, anche a causa della crisi...
Il ritmo della vita, è sempre più frenetico, non c'è mai abbastanza tempo per fare tutto, corriamo di qua e di la come polli senza testa, limitando al minimo quello che riteniamo non strettamente necessario, i rapporti interpersonali, le amicizie, la famiglia tutto viene ridotto all'osso per dar spazio alle nostre necessità, tutto viene sacrificato, sull'altare della "fretta"...
Il "compartimento" che subisce i tagli maggiori, quello che, erroneamente, viene ritenuto meno importante, è il tempo dedicato al cibo...
Il tutto comincia già dalla colazione, quanti di voi ancora si alzano con sufficiente anticipo, per permettersi di mettere su il caffè, attendendone l'arrivo preparando biscotti o spalmando di marmellata delle fette biscottate?
Pochini...
Quanti invece, in perfetto stile Fantozzi, dormono fin l'ultimo istante per poi "spararsi" in un bar dove, se va bene, fagocitate un orrenda tazza di acqua sporca, puciandoci dentro un cornetto di plastica?
Tanti vero?
Per il pranzo è ancora peggio...
Lasciando perdere chi proprio vi rinuncia, le abitudini alimentari cambiano con il cambiare delle abitudini lavorative...
Moltissime persone sono più o meno costrette a mangiare fuori casa, di queste una piccola parte riesce ancora a ritagliarsi abbastanza tempo per un buon piatto di pasta, altri erroneamente allettati dalla dicitura "fast food" si incroccano in file chilometriche per mangiare orrenderie fritte e unte con tristissimi e malsani paninacci, altri ancora, i più modaioli, si danno all'etnico, infilandosi in tristi kebabberie, uscendone rimpinzati di cibi indigesti e con i vestiti irrimediabilmente puzzolenti...
Spesso il dopo pasto, da tranquillo momento di goduta rilassatezza, si trasforma in una compilation di rumori e rumorini, rilasciati, in parte da qualunque orifizio disponibile, in parte dai "naturali" movimenti degli organi interni...
E la cena?
A me viene naturale dire che dopo una giornata merdacea, dove si è mangiato poco e male, l'arrivare a casa è un po come trovare un oasi nel deserto, te la prendi comoda e mangi un buon piatto, ben cucinato e con ingredienti sani...
Per me, almeno, è così...
Invece, stiamo diventando sempre più schiavi del "take away"...
Anni fa, quando lavoravo in un centro commerciale, il massimo del "piatto da asporto", oltre alla pizza, erano delle pallide preparazioni gastronomiche, tipo lasagne o improbabili intingoli grondanti strane salse...
Nel tempo il settore si è enormemente ampliato, proponendo una quasi sconfinata varietà di piatti "pronto forno" o velocemente padellabili, per capirci, tutto quello che è "quattro salti" e compagni a briscola, ma non bastava, c'erano persone ancora più pigre, per le quali l'idea di sporcare una pentola o una teglia da forno, risultava improponibile, quindi il mercato, sempre pronto a soddisfare le esigenze del popolo sovrano, ha lanciato sugli scaffali i pronti da microonde, prodotti che non abbisognano d'altro che, un dito per far partire l'elettrodomestico e la forza fisica di portare la forchetta, ovviamente di plastica, alla bocca...
Finito di consumare il "manicaretto" si butta tutto nella plastica e il gioco e fatto...
Orrendo...
Quale sarà il prossimo step evolutivo?
Abbiamo accorciato i tempi grazie ai preparati, limitandoli ulteriormente con l'arrivo dei precotti e sono quasi arrivati a zero con i piatti da microonde, quindi a breve nei nostri negozi arriveranno i prodotti "già mangiati", pratiche confezioni contenenti pallette di bolo intestinale da assumere per via rettale, magari comodamente seduti in ufficio grazie ad un apposito applicatore, e per i campioni mondiali di pigrizia, arriverà la linea "già digeriti", praticissimi sacchettini ecologici, pieni di merda pronti per essere buttati, tal quali, nel cesso...
Che tristezza...
Che puzza...
Saluti.

mercoledì 21 dicembre 2011

Tic tac tic tac tic tac...

Il tempo di cui disponiamo 
ogni giorno è elastico; 
le passioni che proviamo lo 
dilatano, quelle che ispiriamo 
lo restringono, e l'abitudine lo riempie.
                                          Marcel Proust


Un milione di anni fa, quando andavo a scuola, (le puntate sulla mia vita scolastica torneranno a breve) dicevo, a scuola c'era un professore, un po strano, perché ad ogni inizio di lezione, esordiva con questa frase: Forza ragazzi! Che il tempo passa e la morte si avvicina!!
Che dire? L'ottimismo è il profumo della vita...
Comunque quel professore, già vecchiarello all'epoca, è ancora in giro adesso, ormai penso che abbia tre o quattrocento anni... Il tempo passa, questo è innegabile, ma nel suo caso sembra che la morte voglia tenersi alla larga...
Ma non è di questo che voglio parlare.
Non del tempo che passa, ma dell'attesa...
Avete mai fatto caso a quanto tempo si passa in attesa di qualcosa?
Non sto parlando delle code alla posta o in banca, ne quelle al super mercato o dal dottore...
No, niente banalità.
L'attesa, quella snervante sensazione di incompleto, che solo ciò tarda ad arrivare riesce a trasmetterci...
Quanto tempo passiamo ad aspettare prima che l'amore della vita ci passi davanti? quanto siamo disposti a concederne quando questi amori rimangono sospesi, quanto è giusto aspettare prima di lamentarsi di qualche cosa?
Non c'è una risposta.
Perché non c'è una persona uguale all'altra, non ci sono due storie uguali tra loro e non esistono emozioni accomunabili...
Forse è per questo che la maggior parte dei rapporti è destinata a naufragare, incomprensioni, piccoli litigi mai sanati, parole non dette, quando serve o non taciute quando il buon senso lo consiglia, tutto può portare a perdere la voglia di aspettare...
A volte è proprio nell'attesa che si nasconde il bello, non è da tutti, ci vuole esperienza per diventare paziente, è un po come il gatto che corre dietro alla propria coda, il tempo dona l'esperienza, l'esperienza dona la pazienza, la pazienza fa passare il tempo... E così via tutti dietro alla propria coda...
Stai a vedere che il segreto per un rapporto duraturo è la pazienza, non il tempo ne l'esperienza, ma la pazienza...
Ma la pazienza, ha o deve avere, un limite?
Quand'è che la pazienza diventa indolenza?
Un mio conoscente, paragona il rapporto di coppia ad una cattedrale, una splendida cattedrale, lucida di marmi e luminosa d'amore, ma la cattedrale, perché rimanga lucida e luminosa, ha bisogno di continua manutenzione, come l'amore ha bisogno di continue conferme, quindi non bisogna mai dare niente per scontato, se si vuole che tutto funzioni per il meglio, la manutenzione deve essere a carico di entrambe le parti, come scrissi tempo fà, non è giusto che uno dei due sia lì a far su betoniere di cemento mentre l'altro va in giro con punta e mazzetta, oggi aggiungo che non è necessario andare in giro con punta e mazzetta per rovinare la "cattedrale", anche l'indolenza, la pigrizia o l'eccessivo "attendismo", alla lunga fanno più danni di quanti il betonierista possa riparare...
Forse è tempo di smettere, forse stare alla finestra nella speranza di qualcosa, qualcosa che non vuole arrivare, forse è sbagliato...
Forse.
Il tempo, come sempre, porterà le risposte...
Se fa tempo...
Saluti.

martedì 20 dicembre 2011

Eravamo quattro amici al bar...

Per quanto ne sappiamo, è 
chiaro ormai che la probabilità 
di trovare vita intelligente su 
qualche altro pianeta è talmente 
scarsa da essere di poco superiore 
soltanto a quella di poter trovare 
vita intelligente qui sulla Terra.
                            Giovanni Soriano


La rete o web, per dirla all'anglofona, è un vero manicomio...
Una volta, quando inizio una frase così, mi sento improvvisamente un vecchio babbeo...
Ma vabbè...
Una volta... quando si parlava con una persona, era imprescindibile guardarla in faccia, perché dal linguaggio del corpo, dalle espressioni facciali si poteva capire se chi avevamo davanti era sincero o no, nulla di scientifico, niente stile "Lie to me", non ce n'era bisogno, perché a parte una piccola cerchia di bari e imbroglioni, la popolazione era decisamente ingenuotta, semplice e grezza, sicuramente più sincera e decisamente poco avvezza alla menzogna, questo permetteva ai discorsi a quattr'occhi, di rinforzare un'amicizia, di saldare rapporti e sancire anche accordi commerciali, tempo fa, una stretta di mano, era come firmare un contratto e difficilmente le controparti sarebbero venute meno a quanto accordato, perché ne poteva venir leso anche l'onore...
Onore.
Adesso quando si parla di onore, inevitabilmente, ci viene subito da pensare alla mafia (anche se non esiste) alla malavita organizzata (che non esiste) o alla politica (che raggruppa ciò che non esiste...).
Ma non è quello di cui voglio parlare...
Adesso, grazie o a causa, dei computer, e specificatamente, di internet, tutta la parte "fisica" del contatto interpersonale, è enormemente ridimensionata, perché è vero che con le web cam, ci si "vede" ma è altrettanto vero, ammesso che le si utilizzi, che tutto è piuttosto "statico" e poco coinvolgente, quindi, quello che diciamo può essere completamente svincolato, rispetto a quello che intendiamo...
Qual'è il risultato primario di questa condizione?
Il risultato è, che possiamo tranquillamente dire un sacco di cazzate senza correre il rischio di essere beccati... 
L'esempio più classico sono i social network, dove si stima che il 70% dei profili o delle identità, sia falso, o quanto meno, non perfettamente coerente alla verità... 
Tanto per capirsi, c'è il 70% di possibilità che la bionda strafiga che ti promette notti inenarrabili, in realtà sia un grassone unto e laido che vi assicurerà incubi indimenticabili...
Non è da molto che "navigo" e come ho già detto, per ora la mia avventura da cybernauta è decisamente positiva, ma bisogna stare con gli occhi ben aperti, perché anche dietro alla più candida e pulita sensazione che incontriamo, si può celare una sonora fregatura, fregatura che se va bene, ci fa male al cuore, ma in casi limite, ci può rovinare economicamente oltreché mentalmente...
Ne vale la pena?
Forse si, forse no, è ancora troppo presto adesso per sapere che effetti ci saranno nel lungo periodo, la tecnologia evolve velocemente e si perfeziona sempre più, diventando sempre più facile da usare e coprendo un sempre maggior campo d'utilizzo, ma ci sarà sempre un anello debole in tutto questo progredire, c'è un freno naturale a questa corsa... 
Noi.
Noi siamo l'anello debole di questa evoluzione/rivoluzione elettronica, noi con tutte le nostre paure, i nostri limiti e le nostre bassezze...
Questo secondo me, dovrebbe essere il prossimo "step" evolutivo, non rendere le macchine sempre più intelligenti, ma rendere meno falsi e bugiardi gli operatori che le utilizzano...
La vera innovazione sarà la "trasparenza" delle persone, a costo di fare i monitor ai raggi "X"...
Saluti.

lunedì 19 dicembre 2011

La cocuzza e tutto il cucuzzaro...

Il crimine non paga,
chi ha detto sta cavolata?
Il crimine paga, eccome,
altrimenti non si capirebbe
il perché di tanto delinquere...
                               Lorenzo Reschiglian


Una volta, se rubavi una gallina, era perché avevi fame, se tra una gallina e l'altra, trovavi un lavoro, non rubavi più galline.
Poi, c'è chi ha deciso, forse per pigrizia, che era meglio continuare a rubare le galline, non solo per il consumo personale, ma anche per ricavarci un profitto, nacque così la delinquenza.
Il mercato crea la richiesta, quindi il nostro povero ladro di galline, non riesce più a soddisfare la domanda, ma con i denari, assolda altri ruba galline, abbiamo appena assistito alla nascita della: Criminalità organizzata.
Da quei spiumatori pionieristici alle attuali mafie, il passo è brevissimo...
Ma allo Stato, non gliene inpippa un tubo...
Meglio che tutto rimanga com'è, hanno troppo da perdere... (eppoi, non si ruba a casa del ladro)
Allora che si fa?
Ci si accanisce sugli "evasori fiscali"...
Si stima che "il nero" ammonti a più di 120 Miliardi di euro, una cifra tanto enorme, che se messa insieme, paga questa, le prossime due manovre finanziarie e copre abbondantemente l'intero PIL nazionale, lasciando ancora qualche spicciolo per offrire un caffè ad ogni italiano sulla faccia del pianeta...
Follia...
Non mi perderò nei soliti discorsi, quelli tipo: Se le tasse fossero eque, tutti le pagherebbero, se il regime fiscale fosse giusto nessuno farebbe il nero... 
Ne siete proprio convinti?
Per me, se sei ladro, sei ladro, tanto o poco che sia, tu sei ladro e rubi, anche se le tasse fossero giuste, anzi, anche se le tasse non ci fossero, tu sei ladro e rubi, è l'indole, c'è chi nasce pianista, quindi suona, chi nasce pilota, quindi pilota e poi ci sei tu, tu che nasci ladro, cosa vuoi andare a fare? Il pianista? No, perché ti ruberesti i tasti d'avorio del pianoforte, potresti andare a fare il pilota? Quasi, perché le auto per rubarle bisogna saperle guidare, ma la realtà è che, anche tu, devi fare quello per cui sei nato, il ladro, punto e semplice.
L'evasore fiscale, di fatto, è un ladro.
Ma pure qua, ci sono delle differenze, a volte, enormi...
C'è una casta, anche in questo maleodorante settore...
E come al solito, chi ha i soldi, non paga.
Facciamo un esempio, una manciata di anni fa, Valentino Rossi, viene beccato dagli ispettori, il buon Vale, non aveva pagato tasse per un importo di 60 milioni di euri, ripeto, 60 milioni di euri, ammette il proprio sbaglio (e ci mancherebbe altro) quindi paga, ma cosa paga?
20 milioni, Intendiamoci, non sono pochi, o meglio, per lui sono bruscolini, io non riesco neanche a capacitarmi di quanti soldi siano, ma perché "solo" 20?
Ne hai rubati 60? Si, perché lo hai ammesso pubblicamente, bravo, che bravo bambino che sei, allora ne paghi 60! Cavolo vuol dire? "otterrà un forte sconto" siamo al mercato del pesce? Stiamo contrattando come si fa con i Marocchini per strada?
Ma scherziamo?
Tanto rubi, tanto restituisci!
Invece no, come al solito, se sei ricco e famoso, godi di tutti i privilegi che ti puoi pagare, quindi, tutta la pecunia che non si "riesce" a recuperare dai ricconi, la si va a cercare nelle tasche dei poveracci, quelli che il nero lo fanno per campare, delinquenti anche loro, ammettiamolo, ma un bel ma, io ce lo metto...
Perché tirare a campare è una cosa, non pagare il dovuto, sapendo che hai così tanti soldi, che non riuscirai mai a spenderli tutti in una vita, è ben altra faccenda.
E' un discorso bacato, perché non è giusto rubare, come non dovrebbe essere giusto avere una pressione fiscale che non ti lascia di che vivere, ma vedere e sapere che i peggior ladri, quelli che rubano di più, sono quelli che non ne hanno "bisogno", mi fa veramente schifo...
Caro vecchio buon ruba galline, stai attento, o sarai tu a finire cotto sopra un fuoco di fiamme gialle...
Saluti.

domenica 18 dicembre 2011

Il Re è tornato, lunga vita al Re!!

Fra imbecilli che vogliono 
cambiare tutto e mascalzoni che 
non vogliono cambiare niente, 
com'è difficile scegliere!
                               Gesualdo Bufalino


Pomeriggi alternativi.

Questo week end è stato decisamente riposante, non abbiamo fatto praticamente nulla, fin dalla sveglia, perché anche il pupo, in questi giorni ci regala sveglie decisamente comode, ieri 8,20 che già non è male, ma oggi con le 9,15 segniamo un nuovo record!
Inevitabilmente il resto della giornata prende una piega diversa, infatti la colazione, decidiamo di andare a farla direttamente al bar del supermercato, così biberoniamo il pupo e partiamo...
Arrivati, mentre il piccolo "viaggia sul trenino" noi ci sorbiamo un buon cappuccino e un fragrante cornetto...
Fare la spesa con il bimbo al seguito, è spassoso, perché diventa sempre più "interattivo" e la sua naturale curiosità, in mezzo a tutta quella roba, lo trasforma in un lisergico dopato in crisi d'astinenza, è una forza vederlo correre di qua e di la, curiosando ovunque, stamattina poi, abbiamo incontrato Paula, che a parte essere una grande amica, è una splendida donna e una tenerissima "zia"... Il bimbo stravede per lei, soprattutto dopo che Paula gli ha consegnato un enorme paccone da mettere sotto l'albero...
Tornati a casa, e dopo aver "salvato" il paccone dalle manine del bambino che lo avevano già praticamente aperto, facciamo la pappa, guardiamo un po di Gatto Silvestro e andiamo a pennichellarci...
Sono quasi le cinque quando scendiamo per la merenda, poi mettiamo su il minestrone per la cena e decidiamo di guardare un dvd, la scelta cade su "il Re leone" della Disney...
E' il delirio, tra colori, canzoni, animali di tutte le specie, il pargolo si diverte, canta, chiama per nome le bestie, non gli interessa molto la "trama" ma ride con Timon e Pumbaa, e noi?
Io e mia moglie?
Noi seguiamo la storia, tipicamente Disneyana, sentimenti, dolore, tradimenti, morte e redenzione...
Tutto normale, quindi... Noi...
Consumiamo mezza confezione di fazzoletti, piangendo come fontane...
Avere un bambino fa vedere tutto con occhi diversi.
Fino a qualche anno fa, quando si parlava di figli altrui, le storie di pannolini e moccio al naso mi lasciavano indifferente, anzi, l'idea di dover "insegnare" a qualcuno come pulirsi il sedere, era lontana milioni di anni luce, non che fossi schifiltoso, ma consideravo la cosa come compiti da delegare all'eventuale mamma, figurarsi, io che armeggio tra mutande e carta igienica, non esiste...
All'epoca quando il Re leone uscì in dvd, lo comprai per usarlo come "test" per regolare i "livelli" del mio impianto Home Theatre, cosa succedesse nel film, proprio non mi interessava...
Come cambiano le prospettive...
Adesso, tutto è così naturale, strano forse, come piangere a dirotto guardando un film, ma il piccolo cresce e con lui, cresce in me la consapevolezza e la necessità, necessità di viverlo, adesso mi sembra innaturale non esserci anche se si tratta di carta igienica...
Saluti.