lunedì 30 aprile 2012

Sana e robusta costituzione

Riconoscenza: 
sentimento di colui che ha 
ancora qualche cosa da chiedere.
                                       Pitigrilli



Tranquilli, non sto per morire, almeno spero...
Il post di ieri ha scatenato un piccolo putiferio, sono desolato ma anche un pò compiaciuto, desolato perché in molti si sono preoccupati, tanto da contattarmi per informarsi del mio stato, e mi dispiace aver creato tanto allarme, ma sono anche compiaciuto dal fatto che tutto ciò sia successo, vuol dire che chi mi "segue" lo fa con il cuore e la cosa mi fa assai felice...
Comunque, stamattina ho deciso di fare "ponte", così mi faccio un bel week end lungo, non che fisicamente sia stanco, il mio lavoro non è per nulla debilitante, però sono stanco mentalmente, un po per il lavoro, perché non sembra, ma sopportare le infinite gnole di una parte dei miei clienti è un vero esercizio da culturisti cerebrali, ma il maggior carico di "pensieri" viene da altro, prima di tutto, la mia voglia/necessità di rinnovamento, il lavoro che svolgo, non mi stimola più e le promesse fattemi addietro, sono state disattese, così mi trovo un  pò a trascinarmi da un cliente all'altro con meno voglia e poca convinzione, il che ovviamente per la natura stessa del mestiere, non dispone bene ne me ne tanto meno il cliente...
Poi ci sono dei fattori esterni, alcune persone a cui voglio molto bene, sono per svariati motivi, in crisi, io non riesco a rimanere passivo di fronte a queste crisi, non che posso fare moltissimo, però a volte il solo fatto d'esserci e di dedicare del tempo, è fonte di benessere per i malcapitati...
Ma non sempre, poi, riesco a scaricarmi, a depurarmi delle scorie assorbite, queste una briciola alla volta, si depositano e alla lunga, fanno peso anche loro andandosi ad accumulare con le mie e le paturnie momentanee, con l'unico risultato d'aver bisogno di "sclerare"... un poco e in ,maniera controllata, ma pur sempre di sclerare o dar di matto, anche se ultimamente il dar di matto ha lasciato il posto ad una sottile apatia che alla lunga sfocia in piccoli sfoghi come quello che ha scaturito il post di ieri...
Insomma, il periodo non è il più semplice, e non c'è da stare molto allegri visto come procede, per il futuro poi...
Io mi sto adoperando attivamente per tornare positivo, spero d'essere aiutato un pochino dalla fortuna, visto che negli ultimi anni non è che si sia fatta vedere molto...
Staremo a vedere...
Saluti

domenica 29 aprile 2012

Dica tre volte 33... Novantanove...

Morì con tanta bravura che sembrò 
non avesse fatto altro in vita sua.
                                       Francesco Burdin



Ma il tristo mietitore, è retribuito? E se sì, paga le tasse?

Pensieri inconcludenti.

Si vive con le paure, prima fra tutte, quella di morire.
L'ho già scritto in altri post, non ho paura di morire, mi scoccia un bel pò, ma non ho paura, mi spaventa di più il come...
Potendo scegliere, andare a dormire per poi "svegliarsi" nell'aldilà, è sicuramente il modo migliore, a prescindere dall'aldilà, se c'è e qualunque cosa sia...
Ma non si può essere sempre così "fortunati"...
Solitamente si diparte in maniere cruente, incidenti o malori fulminanti, anche in questo caso, il "passaggio" è piuttosto veloce, si spera tanto veloce da non lasciare che il corpo se ne accorga, e di conseguenza, il cervello non faccia in tempo a far impazzire i recettori del dolore tutti insieme "regalandoci" i peggiori, oltre che ultimi, istanti di vita...
Ecco la mia vera, non unica, ma vera preoccupazione, star male, soffrire...
Morire ci tocca, è un fatto, soffrire nell'attesa è una fregatura...
Malattie devastanti, incidenti e quant'altro, tutto lì, per lasciarci sopra un letto di dolore ad aspettare, sperando non ritardi, l'oscuro viandante, il già citato tristo mietitore o la morte che dir si voglia...
Passati i quarant'anni poi, quando si ha la consapevolezza di aver fatto il "giro di boa", giro che per quanto ne so, potrei aver già fatto cinque, otto o dodici anni fa, ma che per ottimismo, preferisco pensare ai quaranta, comunque, la consapevolezza è lì, appunto consapevole del fatto che ne abbiamo meno da fare, rispetto a quelli già fatti...
Qualche pensierino negativo mi viene...
Poi, sono un ex soccorritore e perciò conosco tutti i sintomi "precursori" di alcuni dei più frequenti motivi di decesso, e la cosa, al contrario di quel che si può pensare, non aiuta perché quando ti svegli nel cuore della notte, con dolori al petto, difficoltà respiratoria e indolenzimenti che si propagano dalle braccia fino alla punta delle dita, passano alcuni terrorizzati momenti, prima che la parte razionale torni a prevalere sulla parte "dio che fifa sto per crepare"...
Però, la mattina successiva, non prendo neanche in considerazione la possibilità di andare dal medico a raccontargli quanto successo, ne tanto meno, andare a fare una visita o un controllo...
L'ineluttabile ci rende incoerenti?
O è fifa vulgaris?
Adesso vado a prendermi un'aspirina...
Saluti

sabato 28 aprile 2012

Liberamente

Arriviamo a capire che cosa significa 
pensare quando noi stessi pensiamo. 
Perché un tale tentativo riesca, 
dobbiamo essere preparati ad 
imparare a pensare. 
Non appena ci impegniamo in questo 
imparare, abbiamo già anche confessato 
che non siamo capaci di pensare. 
Eppure, l'uomo significa colui che 
può pensare, e ciò a giusto titolo.
                                                    Martin Heidegger


Stasera sono pensieroso, alcuni accadimenti bloggici, mi stanno facendo pensare, forse anche a riconsiderare l'essenza di questo blog.
Forse dovrei dar retta a chi sostiene che dovrei smettere di scrivere di politica o di cronaca e attualità, e dedicare queste pagine solo al mio lato sentimentale, continuando a descrivere le mie emozioni e raccontando quello che era, che è e in un certo modo, quello che vorrei che sia e sarà...
Però, se dovessi decidere quale "indirizzo" dare a questo blog, sulla scorta dei commenti che vengono lasciati, sarei letteralmente nelle rogne...
Troppi, che è un bene, troppo variegati, che è benissimo, ma proprio per queste due motivazioni, impossibili da catalogare...
Eppoi, ha un senso catalogare?
Non sono molti i giorni dove ho un argomento, ci sono delle volte che è l'argomento a scegliermi, io mi accontento di "interpretarlo" a modo mio, facendomi attraversare dal filo dei pensieri che l'argomento stesso muove in me...
Per il resto, effettivamente il "momento" conta moltissimo, certi giorni sono delle vetrine naturali, che altrettanto naturalmente finiscono in un post, altre dove "sfogliando" i quotidiani, l'attenzione viene richiamata o focalizzata su questa o quella notizia, eppoi, chissà perché mi viene la necessità di dare la ia versione di quella notizia...
Ma quando di idee non c'è ne sono? Quando i giornali sono pieni di niente? Quando la giornata è scorsa senza particolari di rilievo?
Che fare?
Inventarsi qualcosa giusto per "timbrare il cartellino"?
Se dovesse succedere, chiuderò il blog, perché preferisco non scrivere niente, piuttosto che scrivere qualcosa che non sento, che non è "mio"...
Forse, in quei giorni strani, che poi sono la stragrande maggioranza, continuerò a fare quello che faccio, cioè, mettermi davanti al computer senza avere idea di cosa scrivere, accedere alla mia "play list" farla partire con la riproduzione "casuale", incominciare a sentire lasciando la mente libera, poi, quando la musica comincia a fare il suo effetto, acuire i sensi per essere pronto a prendere la coda di un pensiero, prima che quello torni nel cassetto dei ricordi...
Saluti

venerdì 27 aprile 2012

In medio stat virtus

La giustizia, terrena o divina,
non esiste, ci sono nodi che
rimarranno tali, al di la di ogni
pettine che si possa aspettare.
                                              Lorenzo Reschiglian


Ma come gira il mondo?
Ventidue anni fa, ventidue non tre, sette o dieci, ventidue anni fa, una ragazza veniva massacrata, oggi probabilmente quella ragazza è stata uccisa un'altra volta...
Quando al telegiornale si vedono certe cose, inevitabilmente, qualche domanda mi sale dalla gastrite...
Non entrerò nel merito della sentenza, se Busco è innocente o colpevole, allo stato attuale delle cose, non è importante, almeno, non lo è più...
Tra un pò in italia (la i minuscola è voluta) i processi, oltre ad andare in prescrizione per raggiunti limiti d'età, verranno derubricati per naturale estinzione delle parti...

Ma quello che mi affligge è altro.

Dopo una paccata di anni, finalmente si condanna uno schifosissimo assassino e si riesce a liberare le strade da questo immondo reietto, l'orrendo mostro viene ricacciato nella fogna da cui era emerso...
Tutti contenti, tutti felici (tranne ovviamente la merdaccia), tante pacche sulle spalle, strette di mano che si sprecano, sproloqui di complimenti e qualsiasi altra forma di "felicità" ammessa quando si condanna un obbrobrio umano...
Giustizia è fatta!
Gridano dalla rosa dei venti, indirizzando la lieta novella e lasciandola libera di volare per l'aere...
E se così non fosse? E se si fosse gridato al mostro, guardando nella direzione sbagliata?
Impossibile, oltre venti anni di indagini e una condanna...
Ma poi...
Il demonio, l'anticristo e Osama bin Laden tornano sulla terra. si presentano al processo d'appello e, guarda un pò, Busco viene assolto.

Assolto per non aver commesso il fatto.

Assolto per non aver commesso il fatto, vuole dire che l'imputato non c'entra niente, non ha ucciso la ragazza e non era manco lì...
Ripeto, non sò e non mi interessa più sapere se è vero o no.
Ma in primo grado era stato giudicato colpevole e condannato a 24 anni di reclusione.
Ecco cos'è che mi fa veramente arrabbiare, ma mi chiedo, come stracavolaccio è possibile una tale differenza?!?!?
Da una parte, colpevole e condannato a 24 anni, dall'altra assolto per non aver commesso il fatto!
Ma la verità, se c'è, dov'è?
Cioè, se in primo grado dici 24 anni, in appello mi sta bene se gli anni diventano 25 piuttosto che 19, ma qua sembra che si stia parlando di due processi diversi!

Qualcuno ha sbagliato qualcosa.

Adesso si andrà in cassazione per il ricorso, e dopo qualche testa dovrà cadere, perché se l'assoluzione verrà confermata, non è che tutto si chiude lì, per me si dovrebbero prendere tutti gli avvocati, i tecnici e chiunque altro abbia "lavorato" per far condannare il Busco, prenderli e mandarli a spaccare pietre a testate per il resto dei loro giorni, con che motivazione? Manifesta incapacità, dolo e falsa testimonianza! E oltre a spaccare pietre per il resto dei loro giorni, dovrebbero anche risarcire l'enormità di denaro pubblico che hanno sperperato nel tentativo di mandare in galera un innocente, con l'aggravante che il vero colpevole è ventidue anni che ride alle spalle di un sistema che non funziona...
Ovviamente, il discorso è lo stesso se invece in cassazione dovessero dare ragione ai colpevolisti, a quel punto a spaccare pietre si mandano quelli "dell'appello"...

Ma comunque vada, abbiamo fatto un'altra bella figura di melma, dalla quale esce un altro cadavere, quello della giustizia...
Saluti

giovedì 26 aprile 2012

Portinaio cercasi.

La realtà, per sua stessa natura,
non può ingannare, è l'essere
umano, nelle sue scelte, ad
ingannare, quando non è in
grado d'essere se stesso.
                                     Lorenzo Reschiglian


L'invidia l'è na bruta bestia...

Sono un ingenuo sempliciotto.
Ho una specie di repulsione per il web, come per la tecnologia, so che può sembrare un controsenso, visto che sono un "blogger", ma nel mio caso, l'utilizzo dello strumento e strettamente legato alla necessità, oltre non so andare...
Ma rimaniamo in quel che conosco...
Il blog.
Col passare del tempo, questo piccolo spaccato di me, si è allargato, un pò nelle misure un pò nelle conoscenze, mi sono "collegato" ad altri blogger e qualcuno si è collegato al mio, in un interscambio emozionale a volte molto stretto.
La blogsfera, termine che ho imparato da una mia grande amica blogger e musa ispiratrice, questa blogsfera si può paragonare ad un condominio, uno di quelli grandi e densamente popolati, un condominio multi etnico dove si mischiano ed intrecciano, vite, mestieri, religioni, sogni e realtà sconfinate...
Ma come in ogni condominio reale, anche in questo virtuale, in questa blogsfera, c'è il lato oscuro...
Ora, io in un condominio, ci ho vissuto davvero e per moltissimi anni e anche se le famiglie erano relativamente poche, non si riusciva ad evitare litigi e forti contrasti, anzi, alcune di queste famiglie, proprio non potevano vedersi, mettendo in piazza memorabili sfuriate, che non di rado, sfociavano in colossali risse...
Il tutto per motivi assolutamente futili...
Anche qua, nel nostro condominio virtuale, c'è qualcosa che non funziona...
C'è del marcio nella blogsfera...
Ma essere nella "rete" ha un piccolo vantaggio rispetto agli appartamenti, volendo si riesce a rimanere "nascosti", nomi falsi, profili artefatti, identità inventate e mille altri sotterfugi vengono in aiuto di chi, per un motivo o l'altro, non vuole palesare la propria immagine pubblica...
Come se poi fosse utile o necessario...
Io per scelta ho un blog aperto, non metto nessun genere di limitazione, soprattutto sulla messaggistica, chiunque, anche in forma anonima può lasciare commenti, con questo non dico che quelli che si "nascondono" sbaglino, rispetto qualunque scelta, anche perché spesso è dettata da effettive necessità, eppoi se una persona vuole conoscere qualcuno nel web, è lo stesso web ad offrire molteplici possibilità, stamattina ad esempio ho trovato un messaggio nella mia mail personale e tramite mail ho intrattenuto un piacevole scambio di opinioni, manco a dirlo, proprio sull'anonimato che la blogsfera garantisce...
Non vi dirò precisamente cosa ci siamo detti, vi basti sapere che alla fine eravamo d'accordo, anche nel condominio virtuale, ci sono le pettegolone che sembrano messe lì solo per seminare zizzania...
Ma come ho detto a questa mia grande amica, scrivere un blog, in un certo quel modo ci fa diventare personaggi pubblici, e questa realtà ci mette a bersaglio di eventuali detrattori...
Fa niente, io sono fermamente convinto che la verità, prima o poi, salta fuori e tutti quelli che si inventano follie, prima o poi inciampano in una delle code che si tirano dietro...
Forse ci vorrà tempo, ma prima o poi, stando seduti sulla riva del fiume, vedremo passare il cadavere del nostro nemico...
Ci vuol pazienza...
Saluti

mercoledì 25 aprile 2012

Giornata mondiale del libro

Viaggiare in tutto il mondo
conosciuto e in migliaia di 
mai visti, conoscere milioni 
di persone diverse e altrettanti
extraterrestri, vivere emozioni,
questo è leggere un libro...
                         Lorenzo Reschiglian


Ed eccoci, io e il mio mal di testa, anche stasera a far a botte per vedere chi la spunta...
Sono un buon combattente, ho una soglia del dolore piuttosto elevata, solitamente cedo ai medicinali solo quando mi sembra di avere Thor che mi prende a martellate...
Non succede molto spesso, Thor ha ben altro a cui pensare...
Ma se la "Vedova nera" si facesse un giretto su di me, potrei anche tenermi il mal di testa...
Sicuramente non diventerei verde dalla rabbia, se mai, rosso per la vergogna date le mie "prestazioni"...

Sembra che stia facendo il marchettone per l'uscita di "the avengers", non è così, non mi paga nessuno, purtroppo...
Ma prendo spunto.
Leggevate i fumetti da ragazzini?
Io no, a parte "Alan Ford e il gruppo tnt" non ne leggevo, trovavo fosse una perdita di tempo, prima venni morso dal tarlo dei libri, grazie alla pazienza e lungimiranza di un mio insegnante di lettere, che nel periodo estivo, come compiti a casa, amava assegnare dei libri per i quali poi ci chiedeva lo spiegone, una sorta di riassunto che doveva essere "interpretato" e non scritto...
Era un genio... O un folle, è lo stesso...
Il primo anno che mi tocco questa "follia", rischiai di prenderla male, perché il prof, distribuiva i libri in classe, spiegando perché quel tal libro era assegnato a quel tale alunno, beh, durante questa "distribuzione" vidi passare di mano dei tomi non indifferenti, dai promessi sposi a guerra e pace, da cuore alla divina commedia...
Ero terrorizzato, ma notai che questi tomoni finivano sempre in mano ai secchioni, mentre a quelli bravi arrivavano letture meno impegnative, io che da sempre sono un realista pensai: Se la scelta è proporzionale alla voglia/capacità, a me consegnerà un "topolino"...
Non fu così...
Intanto mi lasciò per ultimo, suonò la campanella, che quel giorno non significava semplicemente la fine delle lezioni, ma l'inizio delle vacanze estive, dopo che tutti furono usciti, mi guardò e disse: Non sarebbe giusto non darti niente, ma voglio anche essere sicuro che ciò che ti darò, venga letto d'accordo? Annuii, allora lui dalla sua valigetta tirò fuori un libercolo con la copertina rossa, il titolo su di essa era "squarciò", lo presi...
E la mia vita cambiò...
Non ci misi tutta l'estate a leggerlo, bastò una mezza giornata di pioggia...
Quell'estate lessi moltissimo e comprai il mio primo libro, primo di una lunghissima e ancora non interrotta serie...
Quel giorno, quel professore, mi fece il più bel regalo del mondo, mi regalò la curiosità...
Saluti

martedì 24 aprile 2012

Era il secolo scorso

Nella stagione autunnale, 
sono le foglie che muoiono. 
Nell'autunno della vita, 
sono i nostri ricordi.
                                 Flor Des Dunes



Era il lontano 1988, a gennaio avevo compiuto 16 anni, ero ancora siglessissimo e da quasi due anni risparmiavo ogni singola lire che riuscivo a racimolare...
Poi il giorno arrivò.
Mi alzai di buon mattino, era un sabato tiepido e assolato di primavera inoltrata, ormai il freddo di quell'incredibile inverno era passato, aveva nevicato tantissimo ma malgrado tutto ero riuscito a non perdere neanche un giorno di lavoro, il mio povero motorino, un "motobecane" con circa due miliardi di chilometri all'attivo e con più saldature "d'emergenza" che originali, l'avevo venduto, tra le lacrime, qualche giorno prima ricavando centomila lire casco compreso...
Dopo colazione, impaziente come un ragazzino al primo appuntamento, inforcai la bicicletta e partii, la meta era quello che per me allora era il desiderio...
Pedalo sciolto, senza fatica con tutta l'energia dell'adolescente che insegue i suoi sogni...
La strada scorre veloce, consumata dal vento dei miei pensieri, i miei occhi si muovono veloci alla ricerca di un qualsiasi ostacolo o pericolo che potrebbe rallentarmi, ma i santi protettori hanno deciso che per quanto io eluda qualunque regola, che sia dettata dal codice della strada o dal buon senso, nulla si interpone tra il mio pedalare e l'obbiettivo dei miei pensieri...
Al di la di ogni legge che regola la fisica lo spazio e il tempo, arrivo alle porte del paradiso...
Ma non c'è nessun etereo San Pietro ad aspettarmi, al suo posto un ben più fisico uomo, l'amico "mori" proprietario della "Moran motor"...
Finalmente mi compravo la moto...
Mi compravo la moto, sottolineo il "mi" compravo la moto, perché me la pagai tutta io con i soldi dei miei stipendi, dopo tutto, avevo deciso di fermarmi alla terza media anche per questo motivo, e non dover pesare sulle casse di famiglia, era per me motivo d'orgoglio, mio papà se avesse potuto, avrebbe tirato giù la luna dal cielo per renderci felici, ma con uno stipendio da operaio e cinque bocche da sfamare, non c'era molto spazio per sperperare denari, quindi in lui si vedeva, guardando bene bene, il dispiacere di non poter "soddisfare" i desideri dei suoi cari, ma era ben più evidente l'orgoglio che traspariva nei suoi mezzi sorrisi, mentre mi guardava lucidare la mia due ruote...
Povero grande uomo, la vita gli ha restituito troppo poco di ciò che lui le aveva donato...
Era un "Fantic Motor strada 125 sport", una motorella oramai uscita di produzione da qualche anno, un fondo di magazzino, non era la più bella, ne la più veloce, ma era la mia, e con lei cominciai a volare per il mondo...
Non c'era pioggia o vento o neve che potevano fermarmi, la usavo tutti i giorni per andare a lavorare, poi nei fine settimana, ero capace di partire alle sette del mattino e tornare alle sette di sera, distrutto sfinito ma incapace di levarmi un sorriso beato dalla faccia...
Quanto mi mancano quelle emozioni, quelle sensazioni e quella impalpabile leggerezza con la quale si affrontava qualsiasi cosa...
Non rimpiango niente, sono solo un pò nostalgico...
Saluti

P.S. La mia motoretta era come questa...






lunedì 23 aprile 2012

Lasciate che i pargoli...

Ci sono mali dei quali non bisogna 
cercar di guarire, perché sono i soli 
a proteggerci contro altri più gravi.

                                         Marcel Proust


Il calcio mi fa cagare.
Uno "sport" dove girano così tanti soldi e così tanta corruzione, dovrebbe essere eliminato.
Ovviamente non è un problema solo del calcio, oramai tutti gli sport anche a livello amatoriale sono sporchi, corrotti e falsi, ma il calcio al contrario degli altri, è ancora visto come esempio da divulgare, soprattutto nei bambini...
Ora, lasciando perdere che ultimamente calciatori ed ex calciatori muoiono come mosche, stroncati da sempre più fumose patologie, mentre altri spariscono per mesi e mesi per guarire da ancora più fumose patologie...
Che ci sia qualcosa che non funziona, è evidente...
E' il doping a segnare i destini e le carriere di questi "sportivi"...
Un amico qualche tempo fa mi disse: Essere bravi non basta più, dopo un pò ti trovi davanti ad un bivio, rimanere tra i bravi o bravissimi, o fare il "salto" nell'olimpo? Rimanere pulito ma relativamente povero o fare soldi a palate, anche se questo significa prendere quel che c'è da prendere?
Non è difficile fare certe scelte, i soldi, al di la di quel che i benpensanti dicono, i soldi sono tutto e fanno girare tutto, quindi fate quella domanda ad un giovanissimo campione, che si trova a dover scegliere tra il campetto dell'oratorio o qualche campionato minore, per poi sposarsi l'amica di scuola, oppure giocare nelle massime serie, con la possibilità di trombarsi la o le veline di turno...
Chissà cosa andrà a scegliere...
Quindi poi non facciamo i "moralizzatori" quando succedono le tragedie, tutti sanno e tutti accettano i rischi "del mestiere", anche le famiglie dovrebbero spogliarsi dalle vesti degli inconsolabili addolorati e smettere di reclamare giustizia, perché nessuno si lamenta finché non ci scappa il morto, ma ripeto, qui tutti sanno tutto, perciò siate coerenti con voi stessi, siete stati in silenzio fino a che tutto filava liscio? Bene, continuate a stare in silenzio...
Anche quanto è successo al Marassi è segno dei tempi e sintomo della malattia che affligge il "giuoco del Calcio", ormai tutti si ritengono in grado di poter dire ciò che vogliono, e di fare qualunque cosa, anche fermare una partita per inscenare una ridicola pantomima, e il bello è che ci riescono...
Che ridicola vergogna...
Tutto questo dovrebbe essere un esempio da far seguire ai nostri bambini?
Si, se vogliamo continuare ad alimentare questa porcheria...
Saluti.

domenica 22 aprile 2012

Fenomeni paranormali (da baraccone)

Sul piano etico il culo è 
più onesto della faccia, 
non inganna, non è 
maschera ipocrita.
                              Tinto Brass


Rubare è brutto, ha una sua logica, ma è brutto.
Però se a rubare è uno dei nuovi disgraziati, quelli creati dal genio dell'economia spiccia Mario, Cavaliere della gallina spennata Monti, posso arrivare a capirlo, quasi a giustificarlo visti i tempi...
Ma quando a rubare sono persone o personalità, che di denari non ne hanno bisogno, allora mi incacchio di brutto...
Poi, ho scoperto che c'è di peggio...
Cosa dite? Vi sembra strano? Non capite cosa ci possa essere di peggio, di un ricco nullafacente mariuolo?
Adesso cerco di spiegarmi...
Per quanto possa essere riprovevole rubare, la necessità rende questa azione giustificabile, se non perdonabile, tutto questo se si parla, appunto, di chi non campa più schiacciato dalle tasse e dai debiti...
Tutt'altro discorso quando a rubare è chi proprio non ne ha nessun bisogno e, ancora peggio, ricopre cariche di peso Nazionale o internazionale...
Se non l'avete ancora capito, parlo dei politici, e per capirci, non solo quelli che "fisicamente" si sono intascati soldi illecitamente, parlo anche di quelli che si "accontentano" di rubarsi lo stipendio immeritatamente, cioè, tutti inquisiti o meno...
Fin qui tutto chiaro?
Bravi, non vi siete ancora addormentati...
Poi, c'è quello che dicevo prima, "il peggio"...
Il peggio in questione si è palesato nelle parole pronunziate da Angelino Alfano:

"... Basta con il finanziamento pubblico ai partiti..."

Che fenomeno...
Certo, da uno che si chiama così...
Ma non sono le parole che mi fanno imbestialire, perché se fossero state pronunciate da una persona qualunque, in qualunque altra realtà, non ci sarebbe stato niente di male, anzi, una presa di posizione seria, secca e assolutamente condivisibile...
Ma dette da un politico, a parer mio, non solo perdono qualunque credibilità, ma mi smuovono un rigurgito di bile, perché mi viene da pensare: Facile chiudere la stalla quando le vacche sono già scappate!
Dopo i fattacci della lega, sono tutti lì a sparare sentenze, dal "bisogna cambiare" al "nuove leggi" per arrivare alle fantascientifiche "noi non ne sappiamo niente"...
Si come se i soldi cascassero miracolosamente dal cielo...
Che facce da deretano...
Non sò se le parole dell'Angelico Angelino si trasformeranno in qualcosa di concreto, probabilmente no, i buffoni continueranno tranquillamente a rubare, senza remore ne coscienza...
E noi?
E noi...
A noi non resta che continuare a tirare il carretto e stringere la cinghia, con una sola consapevolezza, oltre alla certezza che nulla cambierà o migliorerà, avremo e abbiamo la certezza che dopo aver tirato l'ultimo buco della cinghia, incominceremo a fare nuovi buchi...
Saluti

sabato 21 aprile 2012

Nano ghiacciato

In nessun'altra attività si  
guadagna così tanto facendo 
scemenze.
                              Marlon Brando



Su queste "pagine" non è raro che io sparli di politica, dopo tutto è l'argomento che vanta il maggior numero di spunti, quasi sempre negativi ogni tanto ridicoli e qualche volta folli...
Ma tant'è...
Domani sapremo se il puffo brontolone sarkònapoleone verrà o non verrà "silurato"...
Probabilmente lo sarà...
Lo sarà per il motivo più semplice, forse il meno ovvio, ma il più semplice, cioè il cambiamento...
Cambiare, il puffo, che non era poi tanto male, verrà silurato e immolato sull'altare della necessità...
La necessità di cambiare, avendo però qualcuno a cui appioppare tutte le colpe, silurarlo per per dire: il peggio è passato adesso si ricomincia...
Beh, il buon Sarkò può dormire sonni tranquilli, dopo tutto ci sono casi ben più eclatanti del suo.
Tranquilli, non parlerò della barzelletta Monti, perché ben che catastrofico l'operato fin qui fatto, il peggio deve ancora venire e la data delle elezioni è ancora lontanina, quindi ci toccherà sorbirci le sue follie tassoeconomiche, ancora per un bel pò, ed eviterò anche il viagratico Berlusca e i suoi campionati mondiali di "burlesque"...
No, il vero "campione del sacrificio" è Barack Obama, e perché è lui il campione?
Perché è l'unico uomo al mondo che da solo è: Contentino interraziale, agnello sacrificale e capro espiatorio tutto in una botta sola...
Tanto lo hanno capito tutti, il buon Barack è stato eletto per "sedare il black people" che all'epoca era parecchio in subbuglio, ha vissuto la vita politico/umana in uno dei peggiori periodi storici che gli states abbiano mai attraversato e non riverrà rieletto, perché così il nuovo presidente potrà dire alla popolazione: Avete voluto un presidente "negher"? Ecco il risultato...
Povero Barack, che fregatura...
Chissà cosa si inventeranno i pezzi grossi quando a diventare presidente sarà una Donna?
Probabilmente la fine del mondo... Una donna al potere...
Magari fosse...
Comunque, staremo a vedere come andrà a finire, poi non è detto che il Sarkò invece non ce la faccia, ma dopotutto sarebbe un peccato non dare più un così fulgido esempio di educazione puerile...
Saluti

venerdì 20 aprile 2012

Opere pie

Si finisce con l'avere la sensazione 
disperatamente netta e sicura che 
la vita non è se non la corsa verso 
un abisso, senz'ancora che possa 
trattenere, senza alcuna seria 
speranza di trovare nel fondo di 
esso qualsiasi forma di salvezza, 
senza che nulla valga la pena di fare, 
poiché tutto si cancella e si distrugge. 
Puro e semplice precipitare in un vuoto.
                                                        Giuseppe Rensi


Anche se c'è crisi, anche se siamo sull'orlo del baratro, anche se ci hanno rovinato il passato, se ci fanno vivere male il presente e ci hanno tolto il futuro, noi non dobbiamo dimenticare i sacri insegnamenti...
"non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te"
Frase famosissima, erroneamente attribuita alla Bibbia, ma così non è, o meglio, è una libera interpretazione di una frase effettivamente contenuta nelle "scritture"...
Che invece riporta così:
"Fai agli altri quello che vorresti che gli altri facessero a te"
I più distratti potrebbero dire che cambiano gli addendi ma non il risultato... E si sbaglierebbero di grosso...
Non c'è bisogno di spolverare "l'etica della reciprocità" per spigarvi il perché...
Basta la fredda analisi sintattica (Pino perdonami) delle frasi.
Non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a te, è precisa, lineare, chiara e semplicissima da capire, ma soprattutto è totalmente passiva, "non fare"...
E io non posso fare a meno di ricordare che è parecchio improbabile che "non fare" qualcosa sia utile, certo, non fare del male a qualcuno è cosa buona e giusta, ma non basta, infatti la seconda frase:
Fai agli altri quello che vorresti che gli altri facessero a te, implica una chiara azione fisica, "fai agli altri", fare, fare qualcosa, impegnarsi in prima persona, in sostanza, dare l'esempio...
Dare l'esempio...
Se non facciamo, tutti gli altri non faranno, se facciamo, qualcuno forse ci imiterà...

Ho una proposta sulla prima cosa da fare, rifacendomi al post di ieri, dobbiamo salvare una categoria a rischio, il politico...
Questo ex essere umano, questo informe e semi immortale ammasso di cellule, sta rovinosamente finendo in catastrofe, il che non sarebbe poi una gran perdita, se non fosse che nella caduta trascinano nella fogna anche tutti noi...
Che fare?
Diamoci al sociale! Aderisci al progetto:
Adotta un politico!!
Portiamoci a casa uno di questi disgraziati, e impegniamoci a salvarlo dalla rovina, insegnandogli a campare con uno stipendio normale, a lavorare onestamente, aiutiamolo a relazionarsi con gli esseri umani, insegniamogli a parlare l'Italiano corrente, riportiamo alla vita, alla vita normale questi disgraziati  disadattati...
Adotta un politico, salviamoli da loro stessi, salviamoli se vogliamo tornare ad avere un futuro...
Saluti

giovedì 19 aprile 2012

Mamma mia che scazzo...

Il maiale è diventato sporco solo 
in seguito alle sue frequentazioni 
con l'uomo. 
Allo stato selvatico è un animale 
molto pulito.
                                      Pierre Loti



Ascoltare i telegiornali e leggere i quotidiani è diventato veramente una scocciatura...
Le merdacce al governo continuano imperterrite a rubare stipendi e pensioni godendosi tutti i merdosi privilegi dedicati alle merdose cariche che senza nessun merito ricoprono, mentre gli Italiani veri, quelli che lavorano quelli che non arrivano a fine mese, continuano a rodersi il fegato nel sempre più vano tentativo di arrivarci alla sopra citata fine del mese...
Sono veramente stanco.
Mi piacerebbe sterminarli tutti, ma non nel modo più semplice, chessò bombardando il parlamento, anche perché lì non li si trova quasi mai, no niente di così spettacolare, quello che vorrei sterminare e il loro senso di onnipotenza, quindi li spoglierei, non dei vestiti perché a parte qualche rarissimo caso, solitamente sono dei cessoni inguardabili, no, li spoglierei di tutto, privilegi, cariche, titoli e soprattutto soldi e proprietà...
Li vorrei vedere trascinarsi stracci e logori verso una panchina della stazione o in camice a spingere carrelli al super mercato, vorrei metterli in affitto con la pensione minima a cercare sugli scaffali i prodotti in offerta, vorrei vederli alla cassa a dover lasciare parte degli acquisti perché troppo cari, vorrei vederli piangere davanti all'ennesimo aumento delle bollette, vorrei che passassero le notti in bianco pensando a come pagare l'affitto...
Vorrei farli ritornare persone comuni.
Perché è questo il vero problema.
Sti schifosi non sanno più cos'è la realtà, per questo non si rendono conto che ci stanno buttando alla fame, questo gruppone di merdacce vivono una vita che non centra con nessun altro modello di vita conosciuto.
Non possono rappresentare il popolo Italiano, perché non fanno parte del popolo Italiano.
Questo vuol dire casta.
Questi senza vergogna, non hanno nessun contatto con la vita reale, quindi vanno riportati alla realtà, e l'unico modo per farlo è buttarli in mezzo alla strada, e che si arrangino, la selezione naturale farà il resto, a noi rimarrà solo il fastidio di raccogliere i loro cadaveri per buttarli ai porci come mangime...
Almeno da morti saranno utili a qualcosa...
Saluti

mercoledì 18 aprile 2012

Altre trasparenze...


Quante persone che considerano 
estremamente importante 
"esprimere" la loro "personalità" 
hanno una personalità che 
potrebbe benissimo rimanere 
inespressa senza danno né per 
loro né per il mondo.
                                         Lily Brown


Voi mi vedete?
No?
Non siete gli unici...






Saluti

martedì 17 aprile 2012

Essere o non esserci

Parlare, in senso fisico, è una 
attività piuttosto semplice, 
parlare con cognizione di causa 
è decisamente più difficile, 
parlare con cognizione di causa ed 
essere capiti è un esercizio di stile...
                                                   Lorenzo Reschiglian


A volte essere un metro e ottanta per oltre cento chili, ed essere trasparenti, è la stessa cosa...

I misteri del dialogo.

Parlo in continuazione, il mio lavoro è così, un continuo scambio di nozioni tra presone con necessità diverse accomunate da intenti diversi, io che vendo, con la necessità di guadagnare, l'altro che compra con  la necessità di spendere il meno possibile, entrambi nell'intento di uscire "vincitore" dalla situazione...
E' una sorta di duello, dove le armi sono sostituite, nel mio caso, dalla competenza e la costanza, nel caso del cliente, spesso basta un pò di pazienza...
Sono sempre meno numerosi i "furbi", cioè quelli che sono sicuri d'avere sempre ragione, e per altro, sono quelli più facilmente "fregabili" proprio grazie alle loro convinzioni...
Poi c'è una categoria che esce da qualunque dialettica, sono i "passivi", la dove con passivo non intendo persone amorfamente senza carattere, cioè passive perché inermi o inerti a qualunque stimolazione, no, qua passivo prende una declinazione completamente diversa, passivo per me è quello che per quanto puoi parlare, per quanto puoi argomentare ed esaltare il discorso che stai proponendo, a questi le parole li attraversano senza lasciare la minima traccia del passaggio, i passivi continuano imperterriti nei loro discorsi...
Ma finché questo succede con i clienti, non è un gran problema, basta assecondarli nei loro deliri d'onnipotenza piazzando poche ed efficaci "stoccate" dove e quando servono, per andarsene ordine alla mano, mentre loro ancora ciarlano nel vento che vi spolvera le spalle...
Ma quando il passivo non è un cliente? Cosa fare quando il passivo è un vostro "superiore" o comunque una persona alla quale tenete?
Beh, nel caso del o dei superiori, dipende dal grado di "indipendenza" che si è raggiunto all'interno dell'organico, più si è "liberi" meno è necessario ascoltarli, certo non sempre è facile, soprattutto quando    ci vengono mosse critiche...
Ora, io sono sempre aperto alle critiche, anche senza la necessità che siano costruttive, cioè non ho bisogno di trarre comunque un insegnamento, ascolto anche le critiche inutili e senza senso, ma con una "clausola": L'interscambio, o quanto meno il diritto alla replica...
Non sempre succede, anzi, il più delle volte tocca sorbirsi il pistolotto vedendo vanificato qualunque intervento in propria difesa...
Pazienza.
Tanto prima o poi la gnola passa e con essa il mal'umore che ha generato.
Ben altro discorso quando il passivo è una persona vicina o speciale, una alla quale siete, a vario merito, legati...
Qua, quando succede, quando si diventa trasparenti agli occhi di queste persone, non si può far altro che stare male, soffrire riempiendosi il cuore del vuoto che siete per loro diventati...
Saluti

lunedì 16 aprile 2012

15 minuti di notorietà

Nel preciso momento che
proclamiamo la nostra tanto 
bramata e cercata unicità, 
che ci piaccia o no, abbiamo 
fatto il primo passo verso 
una piatta e noiosa uniformità.
                                          Lorenzo Reschiglian


Paradigma.

Ho imparato una parola nuova.

Ma ci pensate? C'è gente al mondo che si rovina la vita nel mal celato inseguimento alla notorietà...
Campione mondiale di specialità è quell'imbecille del Paolini, che tanto per capirsi è quel fessacchione che durante i vari TG disturba inutilmente...
Non da meno sono tutti quei dementi e delinquenti che approfittano di qualunque manifestazione per fare danni.

Ma perché Sentiamo questa necessità, perché, in un modo o nell'altro, dobbiamo "prevalere" sugli altri?

Capisco che siamo tutti diversi e ognuno vuole affermare questa propria diversità/unicità, ma l'effimero appagamento che ne deriva, ripaga la fatica sostenuta nella ricerca?
Mi rendo conto che pure scrivere un blog, in un certo senso, è un modo per cercarsi l'affermazione, almeno viene facile pensarlo e io nel primissimo post scritto metto subito in chiaro questo bisogno, ma col passare del tempo questa necessità è andata scemando, schiacciata dalle personalità che a vario titolo si sono unite al mio cammino...
La mia ricerca di notorietà è stata sostituita dal piacere della condivisione, da quel sottile brivido che solo ogni scambio interpersonale, quando vivo e vitale, sa donare...
Ne ho da mangiare di pagnotte per raggiungere un livello accettabile, in questo para universo di "pensieri in parole" ci sono notevoli esempi di bravura immaginifica, anche quando si parla di vita normalmente vissuta, vorrei un decimo della classe sfoggiata da alcuni dei blogger che seguo...
Anche e forse soprattutto, quelli che vivono vite, storie e universi paralleli...
Desidero uno "stargate" dei pensieri, un braingate che mi doni la possibilità di entrare nei pensieri delle persone, che mi permetta di capire i sensi al di la delle parole...
Il perché delle cose senza il difetto dell'interpretazione...
L'io, non inquinato "dall'essere"...
Saluti.

domenica 15 aprile 2012

Test d'interesse...

Sapete che c'è?


Provate un pò ad immaginarlo...


Lasciate un commento.


Saluti

sabato 14 aprile 2012

Cuore e sudore.

I campioni non si fanno nelle palestre.
I campioni si fanno con qualcosa
che hanno nel loro profondo:
un desiderio, un sogno, una visione.
                                          Muhammad Ali

       

Mio nonno è morto a ottanta anni, e vi assicuro che gli giravano le palle, perché dentro quel vecchio corpo martoriato, c'era una mente ancora particolarmente sveglia.
Mio papà e morto che di anni ne aveva solo sessanta, e le palle gli giravano anche il doppio, perché dentro quel corpo consumato dalla malattia, c'era una mente brillante e attiva... E comunque sessant'anni sono proprio pochi.
Ma purtroppo c'è di peggio.
Ammettiamolo, morire è una gran scocciatura, ma se posso capire che un vecchiarello di ottanta anni di cui quaranta passati con un enfisema polmonare, sia "abbastanza" normale che diparta, e se posso, con uno sforzo in più, cercare di assorbire la morte di un sessantenne, perché vittima incolpevole dell'evento, non posso, non voglio assolutamente cercare di capire perché si debba morire a 25 o 30 anni...
E non voglio parlare di tutta quella masnada di drogati o ubriaconi che la morte se la vanno a cercare, portandosi, spesso, nella bara anche innocenti che con le loro follie non c'entrano niente, no, passerò per cinico, ma di quelli proprio non mi interessa niente.
Però, ultimamente, le notizie di sportivi o ex sportivi che muoiono improvvisamente, non si contano più...
Cosa sta succedendo?
I maligni la fanno corta, gli sportivi, di qualunque sport e a qualunque livello, sono tutti immancabilmente dei "dopati", quindi prima o poi, le sostanze che usano, li ammazzano...
Forse un pò troppo "qualunquista", ma trovo che per la stragrande maggioranza degli interessati, sia probabile...
I possibilisti, si chiedono come sia possibile che atleti obbligati a sottoporsi a severissimi test e accertamenti fisici, possano avere, non riscontrate da nessuno, malformazioni cardiache tanto gravi, benché invisibili, da portare a prematura scomparsa...
Questa è una bella domanda, è davvero possibile che ciò accada, o come sempre c'è chi sa ma se ne sta zitto perché girano soldi, troppi troppi soldi...
E' facile pensarla così, anche io la penso così, e dopo aver sentito il telegiornale, ci credo ancora di più...
Perché?
Perché tra tutti i vari commenti, più o meno falsamente interessati o commossi, uno mi ha particolarmente colpito, mi ha colpito perché stupidamente fuori luogo ed evidentemente interessato, diceva così:
...."non dobbiamo dimenticare che c'è una percentuale di morti improvvise alle quali non si riesce a dare un perché"...
Morti improvvise?
Percentuali?
Senza un perché?
Ma stiamo scherzando? Sembra proprio di si, e si scherza sulla pelle altrui!
Si devono cercare i perché, si devono trovare e imparare a riconoscere le eventuali malattie e lo si deve fare presto e senza tralasciare niente, e soprattutto, senza nascondere niente!
I soldi saranno pure importanti, ma i morti non li fanno valere niente.
Saluti