giovedì 31 maggio 2012

Ite missa est

239.5

Gesù inizia a parlare:
"Dei pescatori uscirono al largo e gettarono nel mare la loro rete, e dopo il tempo dovuto la tirarono a bordo. Con molta fatica compivano così il lavoro per ordine di un padrone che li aveva incaricati di fornire di pesce prelibato la sua città, dicendo anche: <Però quei pesci che sono nocivi e scadenti non state neppure a trasportarli a terra. Ributtateli in mare. Altri pescatori li pescheranno, e poiché sono pescatori di un altro padrone li porteranno alla città dello stesso, perché la si consuma ciò che è nocivo e che rende sempre più orrida la città del mio nemico. Nella mia: bella, luminosa, santa, non deve entrare nulla di malsano>.
Tirata perciò a bordo la rete i pescatori iniziarono il lavoro di cernita. I pesci erano molti, di diverso aspetto, grossezza e colore. Ve ne erano di bell'aspetto, ma con una carne piena di spine, dal cattivo sapore, dal grosso buzzo pieno di fanghiglia, di vermi, di erbe marce che aumentavano il sapore cattivo della carne del pesce. Altri invece erano di brutto aspetto, un muso che pareva il ceffo del delinquente o di un mostro da incubo; ma i pescatori sapevano che la loro carne è squisita. Altri, per essere insignificanti, passavano inavvertiti. I pescatori lavoravano, lavoravano. Le ceste erano colme di pesce squisito ormai, e nella rete erano i pesci insignificanti. <Ormai basta. Le ceste sono colme. Gettiamo tutto il resto a mare> dissero molti pescatori.
Ma uno, che poco aveva parlato, mentre gli altri avevano magnificato o deriso ogni pesce che capitava loro fra le mani, rimase a frugare nella rete e tra la minutaglia insignificante scoperse ancora due o tre pesci che mise al di sopra di tutti nelle ceste. <Che fai?> chiesero gli altri. <Le ceste sono complete, belle. Tu le sciupi mettendovi sopra per traverso quel povero pesce lì. Sembra che tu lo voglia celebrare come il più bello>. 
<Lasciatemi fare. Io conosco questa razza di pesci e so che rendimento e che piacere danno>.
Questa è la parabola che finisce con la benedizione del padrone al pescatore paziente, esperto e silenzioso, che ha saputo discernere fra la massa i migliori pesci."

Spiegazione:

Il padrone della città bella, luminosa e santa è il Signore. La città è il Regno dei Cieli. I pescatori i miei apostoli. I pesci del mare, l’umanità nella quale è presente ogni categoria di persone. I pesci buoni i santi.
Il padrone della città orrida è Satana. La città orrida, l’Inferno. I suoi pescatori il mondo, la carne, le passioni malvagie incarnate nei servi di Satana sia spirituali, ossia i demoni, sia umani, ossia uomini che sono i corruttori dei loro simili. I pesci cattivi, l’umanità non degna del Regno dei Cieli: i dannati.
Fra i pescatori delle anime per la Città di Dio ci saranno sempre quelli che emuleranno la capacità paziente del pescatore che sa perseverare nella ricerca, proprio negli strati dell’umanità, dove altri suoi compagni, più impazienti, hanno levato solo le bontà che appaiono tali a prima vista. E vi saranno purtroppo anche pescatori che, per essere troppo svagati e ciarlieri, mentre il lavoro di cernita esige attenzione e silenzio per udire le voci delle anime e le indicazioni soprannaturali, non vedranno pesci buoni e li perderanno. E vi saranno anche quelli che per troppa intransigenza respingono anche anime che non sono perfette nell'aspetto esteriore ma ottime per tutto il resto.
Che vi importa se uno dei pesci che catturate per Me mostra i segni di lotte passate, presenta mutilazioni prodotte da tante cause, se poi queste non ledono il suo spirito? Che v’importa se uno di questi, per liberarsi dal Nemico, si è ferito e si presenta con queste ferite, se il suo interno mostra la sua chiara volontà, di voler essere di Dio? Anime provate, anime sicure, più di quelle che sono come infanti salvaguardati dalle fasce, dalla cune e dalla mamma e che dormono sazi e buoni, o sorridono tranquilli che possono in seguito, con la ragione e l’età e le vicende della vita, dare dolorose sorprese di deviazioni morali.
Vi ricordo la parabola del figliol prodigo. Altre ne udrete perché sempre Io mi studierò a infondervi un retto discernimento nel modo di vagliare le coscienze e di scegliere il modo con cui guidare le coscienze che sono singole ed ognuna perciò, ha il suo speciale modo di sentire e di reagire alle tentazioni e agli insegnamenti. Non crediate facile, essere cernitore di animi. Tutt'altro. Ci vuole occhio spirituale tutto luminoso di luce divina, ci vuole intelletto infuso di divina Sapienza, ci vuole possesso delle virtù in forma eroica, prima fra tutte la carità. Ci vuole capacità di concentrarsi nella meditazione perché ogni anima è un testo oscuro che va letto e meditato. Ci vuole unione continua con Dio, dimenticando tutti gli interessi egoisti. Vivere per le anime e per Dio. Superare prevenzioni, risentimenti, antipatie. Essere dolci come padri e ferrei come guerrieri. Dolci per consigliare e rincuorare. Ferrei per dire: “Ciò non è lecito e non lo farai”. Oppure: “Ciò è bene si faccia e tu lo farai”. Perché pensatelo bene, molte anime saranno gettate negli stagni infernali, ma non saranno solo anime di peccatori, anche anime di pescatori evangelici vi saranno; quelle di coloro che avranno mancato al loro ministero, contribuendo alla perdita di molti spiriti.

Concludendo:

Tra qualche giorno il papa "visiterà" Milano, un bel chissenefrega, è d'obbligo ma tant'è, comunque, farà questa visita e quindi gironzolerà in giro per la città, sembrerà tutto molto naturale e spontaneo, come sempre quando si parla del papa, ovviamente non è così, il percorso è studiato con largo anticipo e per evitare spiacevoli inconvenienti, viene controllato palmo a palmo, mica che a qualcuno venga in mente di mettere una bomba o chissà cos'altro...
Oggi, per radio, una ragazza che abita sul percorso, si lamentava del fatto che durante il passaggio del papa, non ci si possa nemmeno affacciare dalle finestre per evitare possibili attentati...
Ero ancora li che cercavo di dare un senso a quanto avevo appena sentito, quando a togliermi dall'impaccio arriva mia moglie, che commenta così la cosa:
Ma chi cavolo vuoi che gli spari, questo non è il nostro papa buono, questo qua non vale neanche il costo della pallottola...
Forse un pò drastica e sbrigativa, ma mia moglie è una donna estremamente pratica...
Saluti

mercoledì 30 maggio 2012

Si fa per dire...

L'imparzialità è un nome 
pomposo per indifferenza, 
che a sua volta è un nome 
elegante per ignoranza.
                             Gilbert Keith Chesterton


Stasera un amico mi ha scritto queste parole:

"io non parteciperò, ma non l'ho mai fatto, ma al di la di tutte le considerazioni sui soldi la parata è anche un modo di festeggiare le forze armate che soprattutto nel momento del bisogno sono sempre presenti dal Vajont fino ad oggi, ciao"...

Non riesco a dargli torto...
Ovviamente si parla della parata del 2 Giugno, io la boicotto ed esprimevo questo sentimento su Facebook e quello di qui sopra è il commento alla cosa lasciato dal mio amico...
Ripeto, non riesco a dargli torto, ma non posso fare a meno di obbiettare che forse tutti i soldi che costa quella parata, potevano essere più utili alle popolazioni terremotate...
Il mio astio non è così "generalizzato", ho prestato il servizio di leva, e di quel periodo serbo splendidi ricordi e solide amicizie, anche io mi sono trovato in situazioni difficili, e vi posso assicurare che la soddisfazione scaturita dall'aver aiutato qualcuno, è assolutamente impagabile, ti fa sentire unico e soprattutto utile come nient'altro al mondo...
Ma, qualche giorno fa, ho sentito una frase che mi ha lasciato senza parole, non avrei dovuto arrabbiarmi, perché chi l'ha pronunciata è il solito cretinone che scende dal macchinone che "guadagna" uno stipendione ed è convinto che Monti stia facendo un ottimo lavoro...
Sembra incredibile, ma qualcuno ancora c'è...
La frase è questa:
La parata del 2 Giugno va fatta, perché è proprio nei momenti difficili che lo stato deve dare prova della propria presenza, e non c'è niente di meglio della parata del 2 Giugno per dare un segnale forte...
L'idiota ha continuato per una manciata di minuti, ma io non lo ascoltavo più, contrariato dal tono che usava nel parlare e dalla cieca sicurezza che cercava di condividere...
Me ne sono andato che ancora parlava...
Certe persone mi spaventano, l'estremismo di certe persone mi terrorizza...
Credo di poter affermare, che non c'è in italia, un italiano che non senta o abbia sentito o che sentirà, la presenza dello stato, tutti sappiamo che lo stato c'è, e sappiamo benissimo dov'è, è dietro di noi e si sta trastullando con i nostri "nobili" orifizi, e mentre ci fa "sentire" la sua presenza, ci svuota anche le tasche dei nostri pantaloni, lì tristemente e miseramente calati...
Quindi, per concludere, non ho nulla contro le forze armate, meno male che ci sono, ma mi fa arrabbiare la totale mancanza di "elasticità" che lo stato mostra nei confronti del proprio popolo...
Saluti

martedì 29 maggio 2012

Cambi generazionali (reprise)

Ieri alle 24,01 crollavo dal sonno...
Adesso sono le 03,12 e di dormire
non se ne parla proprio...
Chi ci capisce è bravo...



Cosa intendo per cambi generazionali?
Beh, tanto per cominciare, elimino quello che non penso sia...
Non voglio intendere come "cambio generazionale" quel lasso di tempo che intercorre tra l'asse "nonno, padre e figlio" benché ci siano comunque delle differenze, caratteriali e quant'altro...
No, io vorrei esprimermi su un concetto diverso, il cambio generazionale inteso proprio come modificazione di un intero stile di vita...
Tanto per capirsi, nel primissimo dopoguerra, riabituarsi alla vita normale condividendola con i sopravvissuti, non dev'essere stato semplice, poco dopo, vivere da ex contadini la rivoluzione industriale e il graduale abbandono delle campagne, pure questo non dev'essere stata una "passeggiata", come tutt'altro che semplice, soprattutto per i più anziani, dev'essere stato vivere i "favolosi anni sessanta", anche se, moltissimi di quelli con cui ne ho parlato, di così "favoloso" si ricordano ben poco, o meglio, li si poteva definire favolosi in linea di giudizio, ma se eri un operaio della FIAT che faceva il doppio turno per mantenere la famiglia, la tua idea di "favoloso" era un poco diversa da quella del "gagà" figlio di un qualche industrialotto di provincia...
Ma queste differenze ceto/idealogistiche, sono senza tempo e possono accompagnare qualunque era o periodo...
Comunque è innegabile che questi periodi abbiano condizionato intere generazioni, quasi sempre in positivo, basti guardare come e quanto la tecnologia e le arti, si siano evolute nel giro di pochi decenni, certo qualche cellula cancerosa si forma, sembra quasi inevitabile, come a ricordarci che il male esiste e rincorre, in un eterno Yin e yang, il bene e il buono che l'essere umano ha saputo concepire...
Però, vorrei estendere ancora di più il discorso...
Quante generazioni o cambi generazionali ci vogliono per "dimenticare" una guerra?
Jonathan Swift grazie alle sue allegorie satiriche, ci ha insegnato che le guerre nascono sempre da "motivazioni" futili e inutili se non inventate di sana pianta, dalle "fiabesche" uova alle "crociate" passando delle mondiali per finire con quelle "intelligenti", tutti i conflitti da qualunque angolazione li si guardi, non hanno nessun motivo "reale" d'essere, e comunque, il giogo è sempre in mano a pochissimi, che ahimè, decidono le sorti dei moltissimi...
Quanto tempo dovrà passare e quanti morti si dovranno seppellire, prima che l'ultimo eco di guerra si spenga?
Temo che non succederà mai...
Il perché va cercato nella natura stessa dell'essere umano...
Il "bisogno" di vendetta, la necessità di avere "soddisfazione", l'insano statuto del "principio"...
Quante e quante volte abbiamo nascosto il nostro bisogno di vendetta dietro al presunto principio? "non è per i soldi, è per principio"... "non lo faccio per me, ma per principio"...
Tutte balle, tutte enormi scempiaggini inventate per "nasconderci" dalla nostra meschina pochezza...
Faide, interminabili faide, tanto inutili quanto vecchie e tanto vecchie da perdere il come o il perché sono cominciate...
Il "principio", chi si nasconde dietro i "sani principi" solitamente non conosce neanche il significato della locuzione...
Credo che il "principio" dovrebbe essere inteso proprio letteralmente, principiare, ossia, dare inizio a qualcosa...
E per me, si dovrebbe iniziare a finirla...
Finirla.
Finirla di voler prevalere su qualcun'altro, non sei cattolico? Non sei mussulmano o ebreo o chissà chè? Fa niente, non fa niente chi o cosa sei, non fa niente chi o cosa preghi, chi se ne frega di quale colore hai la pelle o le idee, chi se ne strafrega, è tempo di finirla, perché siamo tutti sulla stessa barca, e la barca sta facendo acqua da tutte le parti, quindi è inutile litigare su chi deve usare il secchio o chi manovrare il timone, perché quando la barca affonda, l'acqua è bagnata uguale per tutti...
Il mio secchio, per altro, è pure bucato...
Saluti.

lunedì 28 maggio 2012

Cambi generazionali

Va bene, in italia non si può essere stronzi...

Ma...

Ma adesso è tardi, sono stanco e ho un mal di testa da competizione, quindi rimando a domani quello che non riesco a scrivere oggi...
Perdonatemi e aspettatemi...
Grazie...
Saluti.

domenica 27 maggio 2012

Campi di patate.

L'uomo è la peggiore delle bestie,
è l'unica che uccide i propri simili,
è l'unica che non impara dai propri
errori ed è l'unica che non risulta
utile alla vita del pianeta, speriamo
si estingua al più presto...
                                                 Lorenzo Reschiglian


Leggetevi questo articolo...

Andiamo la, portiamo via quelle (poche) persone che meritano, e per il resto, bombardamento a tappeto, dopodiché, un bel giro col trattore per mettere tutto a livello, poi visto che è terra bella grassa e appena concimata, piantiamo dei bei campi di patate...
Otteniamo così due bei risultati, il primo è che abbiamo eliminato della brutta gente, il secondo è che a quei (pochi) superstiti, assicuriamo un pasto...
Vi sembro esagerato?
Avete ragione, forse, ma per me, certa gente non merita niente, neanche un "giusto" processo...
Saluti

sabato 26 maggio 2012

Mi piace?

Politica e mafia sono due
poteri che vivono sul controllo
dello stesso territorio:
o si fanno la guerra o si mettono d'accordo

                                                      Paolo Borsellino



Avete sentito questa notizia...
Mi piace come inizia, "adesso cosa nostra ha anche il suo caffè espresso"...
Mi piacciono i toni di incredulo stupore con cui viene data la notizia...
Mi piace pensare che c'è ancora qualcuno che crede di poter scrivere di mafia, pensando di riuscire a stupire le persone...
Mi piace credere, per un mio mal celato sentimentalismo, che ci sia qualcuno che pensa alla mafia come se fosse qualcosa di "romantico" una specie di altro mondo dove, se accade qualcosa di brutto, è uno sfortunato caso...
Mi piace scoprire che mafiosi giudicati e condannati "gestiscano" come se niente fosse, imperi finanziari...
Mi piace far finta di niente, come praticamente chiunque, pensando che la mafia non sia un mio problema...
Mi piace comunque notare che il "sistema mafia" funziona benissimo e che è sempre una spanna avanti rispetto allo stato...
Mi piace constatare che però questa distanza presto verrà colmata, non tanto grazie ad un rigurgito di sana e vera giustizia da parte dello stato, ma piuttosto perché sarà lo stato a completare l'accorpamento con il "sistema mafia"...
Mi piace infatti notare quanto i due "sistemi" si assomiglino sempre di più, cambiano le facce, non molto, cambiano i sistemi, non molto, cambia molto il modo come vengono riscosse le gabelle, qui, in questo caso, devo dire che la mafia è meglio, meglio organizzata, non c'è nessuno che non paga, più precisa, tutti pagano il "giusto", più onesta, le fasce deboli non pagano, ma soprattutto, più pulita, perché loro non nascondono dietro altisonanti "manovre" i loro intenti, ma con una sostanziale differenza, le tasse che riscuote la mafia, permettono ai tassati di usufruire di notevoli vantaggi, cosa che lo stato non fa...
Mi piace la mafia? Ovviamente la mia risposta deve essere "politicamente corretta"...
Mi piace la mafia quindi?
Mi piacerebbe che lo stato fosse un'alternativa credibile...
Saluti

venerdì 25 maggio 2012

Certezze.

La famiglia è la base di 
partenza da cui nasce 
e parte ogni cosa, stolto 
chi la vive come fosse un
traguardo da raggiungere...
                                   Lorenzo Reschiglian


Sapete cos'è l'amore? Sapete cos'è la felicità? E sapete come si raggiungono?
Io no...
O forse si...
Boh!
Come tutti ho la mia interpretazione...
Ed è un'interpretazione che unisce le due necessità, perché per me, amore e felicità, sono imprescindibili l'uno dall'altra...
L'amor felice, io e lei...
E' un sentimento profondo, totale e vitale che è cominciato quando ancora non la conoscevo, quando ancora non conoscevo il significato della parola "amare",  e che terminerà ben oltre la data del mio ultimo viaggio, forse solo quando l'ultimo eco della vita umana lascerà l'universo...
Stasera la guardavo, non è più la ragazza che avevo conosciuto nella mia precedente vita, la ragazza dei palloncini, quella che si buttava in ogni sfida con furia cieca e guai a chi provasse a fermarla...
No, quella ragazza è diventata una donna, solida e decisa che si butta in ogni sfida con furia cieca e guai a chi volesse fermarla...
Ma sto divagando...
Perché certe storie sono così forti? Perché certi sentimenti sono così profondi e perché certe anime vibrano alla stessa frequenza, cercandosi, chiamandosi fino a quando riescono a unirsi, vibrando di una nuova essenza?
Forse questo è il senso della vita...
Di sicuro lo è per me.
Ma stasera, guardandola, vedevo quella ragazza, quella dei palloncini, era lei anche se dentro il corpo della donna che ho sposato, e ho sentito quella vibrazione, le ho detto semplicemente: Sei bella, e lei mi ha risposto sorridendo, in quel modo tutto suo di sorridere, lieve, con il viso leggermente inclinato e gli occhi che brillano, la sua voce ha solo detto un sottile grazie, ma sentivo il suo cuore dentro il mio, che vibrava con il mio.
Amo mia moglie, non chiedetemi perché, è così e basta.

giovedì 24 maggio 2012

iluc e etteT

Anche l'occhio vuole la
sua parte, verissimo, ma 
se non c'è un cervello che
capisce cosa sta vedendo
l'occhio, è come essere 
ciechi...
                                        Lorenzo Reschiglian


Mi piacciono le foto gallery...
Oramai un qualunque quotidiano on line, non può far a meno d'avere una foto gallery...
Per quei quattro matusa che non sanno cos'è una foto gallery, spiego brevemente...
La foto gallery è il "giornale" per gli analfabeti, per capirsi, per tutte quelle persone che si "atteggiano" a leggere il giornale, ma che in realtà, guardano solo le figure...
C'è ne di svariate fattezze, le più utilizzate però sono: La foto gallery tradizionale, cioè una raccolta di immagini accomunate da un filo conduttore, che può essere un argomento o un evento, oppure la video gallery, che ha le stesse prerogative della foto gallery, con la differenza che è formata da video o spezzoni di video più o meno lunghi, adesso vanno molto di moda le gallery denominate "time lapse" che significa "intervallo di tempo", in breve, sono fotografie scattate allo stesso soggetto ad intervalli consecutivi, per intenderci, si fotografa un fiore che si schiude, l'avvenimento in natura avviene in qualche ora, con il Time lapse, l'operazione si segue in pochi minuti...
Decisamente suggestivo...
Come tutto però, ci vorrebbe una regolamentazione in merito, non tanto per limitare le foto gallery o la quantità di scatti all'interno della gallery stessa, no, la regolamentazione dovrebbe limitare i contenuti stessi che "intitolano" l'opera...
Siamo già arrivati alla noia da saturazione...
La foto gallery, nata per visualizzare le notizie, rendendole di più semplice fruizione, si sta lentamente ed inesorabilmente trasformando nella versione moderna del "Postalmarket" quello dei paginoni centrali, paginoni che pubblicizzavano l'intimo femminile...
Adesso sembra che se non metti un paio di tette o un culo, almeno in "copertina" la foto gallery non la guarda nessuno, e allora via! Fotogallery che immortalano, mammelle più o meno cadenti, strabiche, sformate, operate o abbronzate, altre dove chiappe chiappine e chiappone, sono inderogabilmente invase dalla cellulite o "goffrate" dalla buccia d'arancia, gallery che riportano baci rubati, baci appassionati, baci finti, baci da giuda, baci di dama e baci perugina...
Tuuto il fotografabile, prima o poi finisce in una gallery, soprattutto se con la scusa, si riesce a passare qualche "sano" centimetro di bollente pelle nuda...
Non sono un bigotto, le foto gallery "pelle al vento" sono le prime che guardo, ma se prima c'erano 2 gallery "sexy" e otto "normali", adesso ci sono 8 gallery sexy e 2 inutili...
Che barba...
Intendiamoci, mi piacciono le tette, i culi e tutta "l'agricoltura" annessa, ma non c'è solo quello...
Sento i soliti secchioni che borbottano parole di approvazione, e sta volta, sono d'accordo con loro...
Continuate pure a sollazzarci il basso ventre, ma anche il cervello abbisogna di sollazzi...
Saluti.

mercoledì 23 maggio 2012

Bisbetico indomito

Gli anni passano, 
le vite passano...
Non c'è bisogno di 
un genio per capire
Che siamo normali.
                                Lorenzo Reschiglian


Potrebbe essere una forma di ribellione...
Cosa succede quando "l'enfant prodige" non risponde alle aspettative e diventa un "homme normal"?
Deve o dovrebbe smettere di esistere? Dovrebbe nascondersi per celare le proprie vergogne? Ritirarsi a vita monastica per espiare il fio delle sue colpe/manchevolezze? Deprimersi tanto da accarezzare istinti suicidi?
Non credo proprio...
Eppoi, chi e come, decide di appioppare il termine "enfante prodige" a qualcuno? E sel "l'enfante" non fosse nulla più che normale e chi lo acclama un deficiente?
A me spesso dicevano: Tu hai un'intelligenza al di sopra della media, tempo dopo scoprii che era la media ad essere bassa...
E comunque, non vuol dire che una persona "particolarmente" dotata debba in continuazione geometrica diventare sempre più dotata, credo sia inumano...
E soprattutto a che serve?
Giorni fa in televisione seguivo un programma che parlava di "supergeni", nella fattispecie di un uomo con la capacità di eseguire calcoli matematici con coefficienti a dodici cifre per addendo, tutto a memoria e con una velocità tale da battere anche un computer...
Incredibile, ma vero, l'ometto ha battuto il computer tutte e dieci le volte che si sono "sfidati", bellissimo se volete... Ma a che serve? Quello è sicuramente un genio, saper calcolare operazioni a dieci, dodici o quindici cifre, a cosa serve? Se non a diventare un "fenomeno" da baraccone?
Quindi?
Servono gli "enfante prodige"?
Si, si servono a far sentire delle cacche quelli che di "prodige" non hanno niente...
Io, specialmente in quest'ultimo periodo, mi sento continuamente dire: Tu devi fare questo, tu devi fare l'altro, uno come te dovrebbe... uno con le tue capacità potrebbe...
Ma chi cavolo ve l'ha detto, anzi, chi cavolo ve l'ha chiesto!!
Voi, voi avete "pompato" la cosa, voi che mi usavate ad "esempio" voi che millantavate futuri incredibili, voi, sempre voi a "montare" le aspettative...
Ma un essere umano, non è un automa, l'essere umano ha dei sentimenti, delle mancanze, l'uomo è goloso di buoni propositi ma è consumato dai pensieri...
Ma sopra ad ogni cosa, l'uomo non può, per sua stessa natura, eccellere in tutto...
Ma c'è chi questi concetti non li fa suoi, e imperterrito al sole a alla bufera, sta lì, in attesa per osannare il campione...
Campione che sempre più spesso, dopo un inizio fulmineo, deve essere mille volte più fulmineo, se vuol riportare la pelle a casa...
Sono stanco di tutto ciò...
Anche io ho bisogno di sole e tranquillità...
Ma prima di nanna....
Saluti

martedì 22 maggio 2012

Onora il padre e la madre...

Con un po' di attenzione e di 
buona volontà si può sfuggire 
all'inconveniente di avere figli. 
Buona volontà e attenzione 
non bastano per sfuggire 
all'inconveniente di avere genitori.
                                             Francesco Burdin



Essere genitore non è sempre facile, figli problematici se non delinquenti, la difficoltà dei rapporti e il sempiterno "gap" generazionale, il mondo che evolve ad una velocità cui non siamo abituati e le sempre presenti noie quotidiane, e tutto questo quando va bene, cioè quando la salute, almeno quella, è a posto, perché quando ci si mettono anche le malattie, il manicomio è assicurato...

Quindi essere genitore, non è sempre facile...
Ma anche essere figlio, non sempre è così semplice come sembra...

Un figlio cosa si aspetta dai propri genitori?
Credo che la risposta non sia una e univoca, anche perché i figli crescono e i genitori invecchiano...
Però, in linea di massima credo che un figlio dai genitori si aspetta tutto...
E anche di più...

Oggi chiacchieravo con una cara amica, era qualche settimana che non la vedevo, abbiamo lavori che ci impegnano parecchio, ma oggi avevo proprio voglia di andare a trovarla, e l'ho trovata, ma non stava proprio bene...
No, proprio no...
G, chiamiamola così, G è una ragazza veramente notevole, ha solo trent'anni ma è titolare di una bella attività ed è tra le poche che ancora si diverte a fare quello che fa, forse perché ha una fede incrollabile sulle sue capacità e affronta la vita con un solido sorriso sulle labbra, anche quando sorridere è doloroso.
Oggi G non era lei.
G sta male, e purtroppo non è un male che si cura con le medicine.
Il male viene dal cuore, il cuore di una figlia delusa, delusa da chi non dovrebbe deluderti mai, i genitori...
Non starò qui a dirvi cosa ci siamo detti, sono discorsi che rimarranno tra noi, lei si fida di me e io le voglio bene, quindi non tradirò la sua fiducia, vi basti sapere che vorrebbe scappare da una realtà che le va stretta.
E quando a stringerti nell'angolo sono quelli che invece dovrebbero aiutarti a spiegare le ali per volare, il malessere diventa davvero difficile da superare.
G vorrebbe volare, ma non pensate che siano i voli di una novella seguace di Pindaro, G è troppo solida e seria per permettersi troppe divagazioni fantastiche, no, lei vola con quello che le piace fare, il suo lavoro, la sua gattona e quei pochi ma vitali amici, G non ha bisogno di frivole leggerezze, G vuole solo un pizzico di serenità in più, G vorrebbe solo dormire tranquilla e svegliarsi senza sentire il peso di quello che non si merita.
Nessuno si merita l'indolenza dei propri genitori, soprattutto quando l'indolenza è accompagnata da continue critiche, critiche volte alla sistematica distruzione di ogni qualsivoglia fiducia in se stessi, G è stanca di dover sempre dimostrare che è capace, che è indipendente, che è viva e che vive grazie alle proprie forze...
G vuole essere se stessa, sogna di essere semplicemente se stessa, qualunque cosa sia essere se stessi e senza che le venga detto cosa deve o dovrebbe essere.
Non è un sogno impossibile.
Resisti G.
Saluti.

lunedì 21 maggio 2012

Piccole anime

I figli addolciscono le fatiche, ma 
rendono le sventure più amare; 
aumentano le preoccupazioni 
della vita, ma mitigano il ricordo 
della morte.

                                      Francis Bacon



Oggi il mio pupetto era un pò su di giri, non c'è un motivo particolare, forse non è altro che una forma di meteo patia, o chessò, benché sia giovanissimo, magari ci sono giornate dove c'è un pò di "scazzo"...
Tutto è valido a quell'età...
Comunque, non potendo sfogarsi in cortile o in giardino perché piove, quando arriva l'ora della sua pennichella pomeridiana, capita che il pupo sia super energetico e non abbia nessunissima voglia di andare a nanna...
In questo caso, la metodologia che applico è totalmente personale e non ha nessun fondamento scientifico, però funziona, e consiste nello sfinimento fisico...
Cioè, giochiamo così "furiosamente" che lo sfinisco e praticamente crolla esausto nel letto, il sistema farà forse "rabbrividire" qualche esperto in puericultura, ma vi garantisco che funziona, lui dorme come un angioletto e io, io vado a lavorare felice con le sue risate nelle orecchie...
Ma oggi, come già accennato, lui era un pò giù, quindi quando ci siamo trasferiti al piano di sopra per la nanna, lui non ha intrapreso la solita battaglia "svestiti e metti il pigiama", si è fatto "diligentemente" cambiare, poi si è messo nel suo lettino per fare la nanna... ma dopo qualche minuto di continui giri e rigiramenti, era ancora sveglio e reattivo...
Gli chiedo se ha male da qualche parte, se deve fare la pipi o quant'altro, ma lui appena risponde, preso comè dal suo gira/rigiramento...
Poi, tutto d'un tratto è li che mi guarda, sorride morbidamente e mi dice "inbacciiooo"...
Vuole che lo prendo in braccio, tra me e me penso " Eeee Vaiii, sono qua per questo...
Dico di si, allora lui, un pò bradipo un pò koala, si "accomoda" su di me, gli do un paio di bacetti sulla testa e dopo neanche trenta secondi, il piccolo è addormentato...
Faccio passare qualche minuto beandomi di quel corpicino che ronfeggia tra le braccia, cerco come sempre di sincronizzare il mio respiro con il suo, e dopo tre inspirazioni, siamo sulla stessa barchetta...
Questi momenti vorrei non finissero mai... Ma devo andare a lavorare, quindi, quando mi accorgo che il sonno si fa profondo, lo "scodello" nel suo lettino, dove procede per un paio d'ore...
Che vitaccia quella del papà...
Ma non c'è al mondo nulla di così bello!
E' per questo che non riesco proprio a capire come possa un genitore uccidere il proprio figlio, buttarlo nel fiume o dal settimo piano, come può accoltellarlo, soffocarlo o quant'altro, com'è possibile?
Per me la disperazione non c'entra niente.
E' stupida ignoranza, ecco cos'è.
Non fate figli se non li volete...
Non scaricate su di loro le vostre frustrazioni...
Loro sono solo amore puro, amiamoli...
E' così facile...
Saluti

domenica 20 maggio 2012

E se fosse vero?

Nell'antichità i processi
non potevano durare più
di un cambio di luna, in 
caso contrario, venivano
puniti anche i giudici...

E' una frase trita e ritrita,
ma si stava meglio quando
si stava peggio...
                                          Lorenzo Reschiglian 

L'avete già vista, tutto il mondo l'ha già vista...


E se fosse vero?
Se l'uomo che si vede nella foto, è veramente l'infame assassino della giovane Melissa, cosa gli si dovrebbe fare, nel caso si riesca ad arrestarlo?
Processarlo?
Cioè dare il via all'ennesimo circo mediatico?
Giorni e giorni a sorbirci i perché e i percome, quella merdaccia ha premuto il tasto?

Non so a voi, ma a me non me ne frega niente, non mi interessa se ha o non ha avuto un'infanzia difficile, se i suoi genitori lo usavano come zerbino, se è stato il diavolo a parlargli o chissà cos'altro, non me ne frega assolutamente niente!
Fosse per me, risparmierei i soldi del processo, qualche settimana di torture e poi un una revolverata in testa... Tutto risolto...
Ma oggi l'amico Paolo mi ha dato un'idea migliore, lasciarlo nelle mani dei Brindisini, dei parenti delle vittime...
Meglio, molto meglio, bravo Paolo...
Un pò di sana giustizia nostrana...
Saluti

sabato 19 maggio 2012

Melissa Sedici

L'incapacità di agire spontaneamente, 
di esprimere quel che veramente si sente 
e si pensa, è la conseguente necessità di 
presentare uno pseudo io agli altri e a se 
stessi, sono la radice del sentimento 
di inferiorità e di debolezza.
                                 Erich Fromm



Forse è la mafia o forse no.
Forse è il terrorismo o forse no.
Forse sono gli anarchici. le nuove BR o chissà chi o cosa, dopo tutto chi se ne frega, non mi interessa sapere chi ha piazzato l'ordigno, non mi interessa neanche sapere perché, anche perché non esiste nessun perché plausibile, e puoi anche avere la più sacrosanta ragione, ma se per far valere le tue ragioni, metti le bombe, allora devi morire...
Devi morire tu e tutti quelli che attivamente o passivamente permettono che queste cose accadano, dovete morire e dovete morire lentamente tra mille maledette sofferenze.
Siete solo degli schifosi infami, dei viscidi che si nascondono, dei senza palle che approfittano del terrore e dell'anonimato, dei vigliacchi che non hanno il coraggio di difendere le proprie idee, o meglio, non avete il coraggio di ammettere che di idee non ne avete, non ne avete mai avute e non ne avrete mai, stupidi, piccoli, inutili e nauseabondi omuncoli.
Mi chiamo Reschiglian Lorenzo e io dico che, dovete morire.
Dovete morire.
Dovete morire.
Morire.

venerdì 18 maggio 2012

Week end

Chi non sente il suo 
male è tanto più malato.
                                    Pierre Corneille



Non ho mai sofferto di "settimanalità", cioè di quel disturbo compulsivo/insulsivo per il quale chi lavora odia il lunedì e brama il fine settimana, poi allargando la patologia, soffre per mesi e mesi fino a riuscire a farsi ricoverare in un "resort" per un paio di settimane...
Cosa strana è che quando rientrano dalle cure, dopo quelle tanto desiderate due settimane al resort, rientrano più stressate e nevrotiche di quando sono partite...
Per fortuna ci sono i "ponti", brevi ricoveri effettuati in occasione di qualche festività...
Quello del lavoro è un mondo malato...
Dunque dicevo, non ho mai sofferto di patologie legate al lavoro, nessuna, neanche quella più diffusa "il timore reverenziale"...
Cos'è e come si presenta la malattia...
Il timore reverenziale, è un disturbo dissociativo/capochinativo che rende mollici e ameboidiformi, i lavoratori, rendendoli passivi, servizievoli e avulsi ad ogni forma di idea o comportamento propositivo, nei casi più gravi i pazienti soffrono di zerbinite acuta e riescono a nutrirsi solo delle secrezioni sgorganti dalle natiche dei loro superiori...
Esistono cure?
Eeeee, purtroppo no, non c'è modo di curare questa patologia, non direttamente almeno, cioè non si può in alcun modo mitigare il timorato/zerbinato, esso dopo lunghi e lunghi anni evolve naturalmente e diventa lo "sfiduciato/amareggiato" o nei casi più gravi il "digrignate/postulativo", questo se arriva alla fine del periodo utile ricoprendo sempre le stesse mansioni, ma in rarissimi casi il paziente, quando riesce a dimostrare un briciolo di intraprendenza e rendendosi disponibile a nutrirsi di altre secrezioni "nobili" e genuflettendosi tanto da diventare l'astuccio dell'erogatore di tali secrezioni, allora in questi rarissimi casi, il timorato/zerbinato dopo lunghissimi anni e con il pensionamento dei superiori, riescono a prenderne il posto...
Una volta insediatisi, con in mano finalmente il potere di cambiare le cose e memori delle angherie subite, il neo potente, diventa peggio di chi è andato a sostituire e al grido "è una ruota che gira" incomincia a sobillare gli ex colleghi...
Vite amare di omuncoli senza ne spirito ne luce...
Per fortuna io ne sono immune, niente timore reverenziale, mai sofferto...
E Dio sà quante volte la mia boccaccia mi ha cacciato nei guai...
Certe malattie non si curano e neanche certi pregi...
Saluti

giovedì 17 maggio 2012

Cani e porci

Coloro che credono che col 
denaro si possa fare ogni cosa, 
sono indubbiamente disposti 
a fare ogni cosa per il denaro.
                                               Edme-Pierre Chauvot de Beauchêne



Alcuni miei amici se ne avranno a male, pazienza...
La crisi non accenna ad allentare le sue sporche fauci, non si può dire la stessa cosa per quelle delle banche... Ops, pardon, istituti di credito...
Anche se questa definizione non rispecchia la vera natura delle banche, non più almeno, anzi, probabilmente non è mai stato corretto...
Col mio lavoro, giro parecchio e vedo molta gente, vedere qualcuno che sorride è diventato parecchio raro, la gente è sfiduciata e sfinita, sono tutti demoralizzati e convinti che non ci sia modo di riprendersi...
Però, praticamente tutti, hanno un tratto che li accomuna, cioè tra le decine e decine di problemi diversi che ognuno conta, c'è un discorso sempre più ricorrente, sempre più pesante e fonte di alterchi sempre più violenti...
Le banche.
Non vi riporto le centinaia di improperi diversi che vengono indirizzati ai vari istituti, ma so per certo il "mestiere" che facevano molte delle mamme dei futuri direttori di banca, per mantenerli agli studi...
La lamentela più ricorrente è rivolta all'improvvisa "chiusura" dei rubinetti monetari...
..."Prima davano soldi a chiunque li chiedesse, senza curarsi minimamente se chi prendeva il denaro, fosse poi in grado di restituirlo, adesso non danno più niente a nessuno perché non riescono a rientrare delle perdite"...
Questo è un sunto dei pensieri, delle lamentele che i miei clienti muovono nei confronti delle banche, il peggiore che ho sentito, si lamentava che l'istituto prima, a fronte di un buon giro d'affari, ha "convinto" il cliente ad allargare il capannone, elargendo le somme necessarie, per poi al primo accenno di insoluto, chiudere ogni linea di credito o "castelletto" a scalare, lasciando di fatto l'azienda nella merda, tanto da far si che chiudesse, per poi vendersi all'asta tutto il vendibile, certo il cliente è riuscito ad avere ancora una "buona uscita" dalla faccenda, ma le decine e decine di operai rimasti senza lavoro? A loro ci ha pensato qualcuno? ... No, purtroppo no...
Anche io oggi ho goduto della distaccata ipocrisia riservata ai clienti "in sofferenza"...
Che dire... Ci si sente sempre piccoli piccoli, e malgrado il profondersi di sorrisi, belle parole e pacche sulle spalle, quando si esce si ha sempre la sensazione di essere stati fregati...
E a parer mio, non è solo una sensazione...
Vabbè, noi qua si sta facendo i salti mortali per arrivare a fine mese, vediamo finché ci riesce...
Poi... Poi in qualche maniera si farà...
Saluti

mercoledì 16 maggio 2012

Notizie nascoste


L'ipocrisia non è lo 
strumento dell'ipocrita, 
ma la sua prigione.
                                    Nicolás Gómez Dávila



Qualche giorno fa, parlavo di "italietta" e di "italiaccia"..
Guardatevi i link che metto qua sotto, poi ditemi se non ho ragione...






Che schifo...
Saluti

martedì 15 maggio 2012

Scomparendo e apparendo...

Grazie al cielo mia mamma 
mi ha fatto brutto...
Il fatto di non essere particolarmente 
furbo, invece, è merito mio...
                                     Lorenzo Reschiglian



L'anacronismo è uno stile di vita...
Mi piace guardare la televisione, ancora adesso a quarant'anni suonati e con una discreta nozionistica sul funzionamento dell'elettrodomestico, mi trovo a guardare stupito questa scatola magica...
Mi chiedo come sia possibile che dentro ci stiano così tante cose...
Anche se... Anche se devo dire che negli ultimi anni mi sembra che i contenuti si siano lentamente ma inesorabilmente, deteriorati...
Non che i programmi di venti o trent'anni fa fossero migliori, forse ero solo più ingenuo io, o forse è adesso che ho delle aspettative troppo alte rispetto a quel che viene "offerto"...
Boh!
Però, a me programmi come "il pranzo è servito" o "giochi senza frontiere" piacevano e facevo di tutto per non perderne una puntata, telefilm come Hazzard, Magnum P.I. o Hardcastle & McCormick, mi lasciavano con livelli di adrenalina preoccupanti e le prime turbe testosteroniche sono arrivate grazie agli "hot pants" della "cugina" Daisy Duke...
Già allora sapevo che non si doveva credere a tutto quello che si vedeva, soprattutto nei telegiornali, telegiornali che anche allora erano "schierati" ma lo erano in maniera sottile, garbata quasi "ingenua", se vogliamo credere che gli squali possono essere ingenui, ma comunque meglio di adesso, dove sembra che le varie testate facciano a gara a chi lecca meglio il culo...
Se poi vogliamo parlare di serial tv, al di la di qualche felice eccezione, la "scelta" si è livellata verso il basso, serie tutte uguali e puntate con argomenti tirati all'esagerazione, personaggi talmente "reali" da risultare sovrumani...
Sembra che per essere interessante, tutto debba essere sovradimensionato, esagerato e "caricato", quasi a farci credere che essere "normali" è un limite...
Chissà, forse è vero...
Ne è la prova il fatto che praticamente tutti vivono al di sopra delle proprie possibilità effettive...
Quindi, in un certo modo, siamo diventati sovrumani per davvero, una sorta d'esercito di super man, tutti in calza maglia attillata ma con l'indigestione da kriptonite...
Siamo tutti reduci da una egosbornia, e stiamo felicemente abbracciati ad un cesso, scossi da potenti conati di normalità...
Saluti

lunedì 14 maggio 2012

Il passo del gambero

Siamo per natura così superficiali, 
che soltanto le distrazioni ci possono 
impedire davvero di morire.
                                  Louis-Ferdinand Céline



Per quanto mi sforzi a migliorare, malgrado l'impegno profuso e la fatica, non ci sono segnali di miglioramento, anzi, per ogni passo avanti sembra di farne due indietro...
Le uniche cose che sembrano aumentare, coll'aumentare del lavoro sono: le rogne con i clienti, sempre più sfiancanti e puntigliosi, gli insoluti, perché dopo avermi macerato le palle durante l'ordine, alla fine si "dimenticano" di pagare la fattura, e le spese... Il gasolio ormai lo vendono in oreficeria...
Essere imprenditori o comunque, lavoratori autonomi è una fregatura...
Almeno se vuoi rimanere "pulito" e onesto...
E' assurdo, in qualunque altro paese del mondo industrializzato, i lavoratori autonomi sono visti come una risorsa, un bene e sia mai, un esempio da seguire...
In questa Italietta tutta chiese e parlamento, il "self made man" è visto alla stregua dei peggiori criminali...
Tutte nostre le colpe se questa Italiaccia va male, solo noi evadiamo il fisco, imbrogliamo sui prezzi e lavoriamo "in nero", solo noi scellerati, le colpe sono tutte e solo nostre, quindi è giusto stratassarci, renderci impossibile l'accesso al credito, e non per ultimo, affossarci di cartacce burocraticomerdacee...
Però, a guardare bene, forse forse non hanno mica torto...
Basta guardarci quando rientriamo a casa dopo una lunga giornata passata a rubare alla povera gente, o a frodare l'onestissimo fisco, come siamo ridotti?
Stanchi, doloranti e sfatti, pallidi, sfiniti e delusi, sguardi tristi, animi distrutti e una sola impellente necessità, buttarsi nel letto per lasciarsi alle spalle la giornata...
Ma il sonno è poco e tormentato, quindi ci si "sveglia" che non sembra neanche d'essere andati a dormire e ci si alza con la consapevolezza che le cose non miglioreranno...
E' proprio vero, il crimine non paga, siamo destinati al baratro o se ci va bene, alla galera...
Dovremmo prendere esempio dalla nostra casta, ops... classe dirigente, basta guardarli, sempre belli, ben vestiti e pettinati, anche quelli che i capelli non li "avevano più", sono sani, abbronzatissimi e praticamente immortali, non per niente l'istituzione del "senatore a vita" è una loro invenzione, ma la cosa più bella di tutte, quella che sopra ogni altra mi ha fatto capire che devo smettere di lavorare in proprio, devo smettere di alzarmi alle sette del mattino, devo smettere di dannarmi l'anima per sbarcare il lunario, insomma devo smettere di delinquere... E seguire l'esempio della nostra casta, ops... classe dirigente...
Massì, devo fare come loro, basta lavorare, basta tirare la cinghia, basta responsabilità e finalmente basta macerarsi negli scrupoli...
Niente scrupoli e niente sensi di colpa...
Finalmente si può tornare a vivere...
Basta abituarsi alla puzza di merda...
Saluti

domenica 13 maggio 2012

Un giorno.

Nella vita coniugale, 
l'essenziale è la pazienza. 
Non l'amore: la pazienza!
                              Anton Čechov


Oggi riposo assoluto, non me l'ha ordinato il dottore e malgrado le premesse, non sono finito in ospedale, certo la notte è stata un incubo, non riuscivo a stare con gli occhi aperti perché quello "incidentato" continuava a lacrimare, ma non potevo stare con gli occhi chiusi perché quello "incidentato" continuava a lacrimare e da chiuso bruciava pure...
Lunghe lunghe ore a "piangere"...
Stamattina sembrava andare meglio, ma dopo la colazione un mal di testa modello "mazza e campane stonate" ha cominciato a martellarmi senza sosta...
La cosa è andata avanti per un bel pò, poi dopo una provvidenziale pennichella pomeridiana, le cose sono migliorate, adesso c'è solo un leggero sentore...
Ma non tutti i mali vengono per nuocere...
Infatti non è poi stato così male...
Nel senso, il mal di testa è stato terrificante, ma passare una giornata intera a farmi coccolare non è stato poi cosi male...
Eeeee, com'è dura la vita del convalescente...
E c'è ancora chi si chiede: Perché sposarsi e avere figli...
Un giorno di coccole, ecco perché, un giorno di coccole quando non si sta bene...
Adesso, visto che non ho dormito molto, vado a nanna...
Saluti