martedì 30 aprile 2013

Anche aprile se ne va...

Uno più uno, banalmente da due...
Ma a me non piace essere banale...
                                                Lorenzo Reschiglian

Solitamente, quando arrivo a fine del mese tiro un pò i conti, faccio una sorta d'esame di coscienza, così più per rassicurarmi d'aver fatto il meglio che potevo, piuttosto che per lodarmi per quanto sono stato bravo, non è da molto che lo faccio, ho iniziato un paio di anni fa appena prima di iniziare a scrivere questo blog, il perdurare e peggiorare della crisi mi avevano pesantemente debilitato mentalmente, quindi mi fu inevitabile cominciare a farmi domande, se fossi io che sbagliavo qualcosa, se non fossi più in grado di continuare o se tutto fosse, per colpa mia, sbagliato e quindi se fosse o meno il caso di cambiare qualcosa, cosa non so, ma qualcosa...
Ma non cominciai proprio subito subito, dovetti darmi delle priorità...
Già, priorità...
E non è facile...
Già non è per niente facile, perché da una parte c'è l'azienda per la quale lavoro, dall'altra c'è la famiglia e volendo dire, la vita...
Ovviamente un azienda, che come tutte le aziende deve fare profitto, poi questa in particolare essendo nel commercio, ancora di più e il profitto glielo procuriamo noi, agenti di vendita, andandocene in giro dai clienti, ora, per chi non lo sapesse in un'azienda commerciale non si è mai dei bravi venditori, o almeno, non lo si è mai abbastanza perché per quanto tu faccia, sicuramente si può fare di più e meglio, e se non riesci, non è perché c'è crisi, non c'entra se le aziende chiudono e poco o niente importa come puoi stare tu, c'è sempre da fare, fare di più, fare per più ore e così via, sacrificando tutto e tutti sull'altare della vendita costi quello che costi...
Dall'altra parte, la vita "normale" quella fatta di persone, sentimenti ed emozioni, la vita, quella strana cosa che non si può organizzare o programmare più di tanto, la vita quell'accozzaglia di dolore e amore che ci rende diversi da qualunque altra specie al mondo, la vita e i suoi limiti...
I suoi limiti...
Dire che la vita ha dei limiti è vero solo in parte, perché al di la di quelli imposti "fisiologicamente", morte compresa, di limiti veri la vita non ne ha, noi, e solo noi, siamo l'unico vero limite alla nostra vita...
Sono le nostre decisioni ad imporci dei limiti, quello che facciamo o non facciamo, quello che scegliamo di fare o non fare...
E' la logica, più del sentimento, per quanto possa sembrare strano, l'emozione che gioca la maggior parte delle partite, la logica e la sua fredda precisione, si fa questo per ottenere quello, per avere quell'altro, per dimostrare cosa e a chi, e così via in un continuo rincorrersi di necessità e obbiettivi, ma ogni obbiettivo è sempre un pò più in la, un pò più lontano e lontano, così un passettino alla volta, senza quasi accorgersene, ci troviamo al di la di quello che volevamo, senza averlo mai raggiunto veramente, perché veramente non sappiamo nemmeno cos'è che vogliamo, l'importante è avere di più, non importa di più di che cosa, basta che sia di più di prima, di più di qualunque cosa sia, di più...
Correndo dietro a questo di più, ci dimentichiamo tutto il resto, cosa eravamo, cosa sognavamo, arriviamo così lontano che anche voltandoci, non vediamo più da dove siamo venuti, da dove siamo partiti, non vediamo più chi siamo...
E io?
Io, da quando ho cominciato a chiedermi dove volevo arrivare, ho scoperto che non c'era nessun posto dove volevo arrivare, ho scoperto che dove sto mi piace e quello che ho è praticamente tutto superfluo, ho scoperto che tutto quello di cui ho bisogno è quello che riesco a stringere in un abbraccio...

Saluti

domenica 28 aprile 2013

Geni, DNA e risate...

Chissà quante importanti e
rivoluzionarie scoperte sono
nate dal semplice osservare?
                                    Lorenzo Reschiglian

Che non si possa scappare dal proprio DNA è una certezza, le tare, i difetti e una buona parte di tutte le malattie conosciute, possono essere trasmesse nel patrimonio genetico, i nostri figli, nel bene o nel male, sono il risultato ultimo di tutta la miscellanea dei DNA con cui siamo venuti a contatto, potrà sembrare anomalo ma più c'è ne, meglio è, cioè più il nostro sangue si è nelle generazioni, imbastardito, più il risultato sarà buono, infatti l'endogamia è ufficialmente riconosciuta come la prima e peggiore causa di tare psicofisiche...
Per fare un esempio esplicativo, è mondialmente riconosciuto che i cani meticci sono più robusti fisicamente e più malleabili mentalmente, per contro i cani lupo di miglior genealogia, quelli col pedigree più puro, hanno tutti la displasia all'anca, la cosa è così perché hanno tutti lo stesso progenitore e quel progenitore comune soffriva di quella displasia, ovviamente per mantenere "puro" il sangue e perfetta la genealogia, si è "costretti" a far accoppiare i cani anche tra consanguinei e così il "difetto" non si diluisce nel tempo, ma si riconferma ogni volta...
Precisiamo subito che non c'è assolutamente niente di male, nel regno animale è vero che vige la legge del più forte, ma è altre sì vero che solitamente non vanno troppo per le spicce e quando c'è da riprodursi, si prende anche quel che c'è...
La scienza e la storia ci danno una lunghissima anamnesi in merito, ci sono migliaia di trattati, migliaia! E tutti affrontando il discorso da migliaia e migliaia di punti di vista diversi, esplicano il lato fisico della riproduzione  Darwin ne è stato maestro e dopo di lui altre centinaia di studiosi, praticamente tutti sappiamo cos'è e come funziona l'evoluzionismo, sappiamo che non è più una teoria e sappiamo anche che con questa nuova certezza si possono spiegare praticamente tutte le problematiche inerenti, malattie, morbi o sindromi "trasmissibili" nel DNA, ma stasera guardando il mio pupetto, una domanda mi si è piantata nella testa...
Nel DNA, nel patrimonio genetico che passiamo ai nostri bimbi, ci sono anche i nostri ricordi?
Vi sembra una follia?
Anche a me rileggendo quello che ho appena scritto, o meglio sarebbe così se non avessi visto quello che ho visto stasera...
Stasera il piccolo era in uno dei suoi momenti di "follia" energetica, in questi momenti il pupo è uno spettacolo da vivere, basta stare a guardarlo per essere felici e l'unica cosa da fare è cercare di contenere l'esuberanza nei "limiti" imposti dalla necessità che non si procuri danni o ferite, più facile a dirsi che a farsi, ma comunque basta lasciarlo "libero" di fare e attendere che gli si scarichino le batterie, quando succede diventa un amore di appiccicose coccole fino al momento della nanna... Semplicemente adorabile, ma fin qui tutto "normale", infatti è lì che salta e rimbalza come un Tuareg in amore, la definizione non è messa lì a casaccio, perché dopo un buon numero di chilometri fatti andando di qua e di la e dopo un serie infinita di coccole, il piccolo si ferma davanti a Odette, che era attentamente seduta sul divano pronta ad intervenire in caso di pupesche intemperanze, comunque, il bimbo si ferma ai piedi delle mamma, si inginocchia e offrendole un ideale anello le dice: Mi vuoi sposare?
...
...
...
...
Abbiamo riso fino alle lacrime e oltre, mentre ci coccolavamo quel piccolo vulcano d'amore, mi vuoi sposare, ma da dove cavolo gli saltano fuori certe cose? 
Non lo so, certo potrebbe aver visto qualcosa in tivù e io e Odette non ci risparmiamo le coccole nemmeno tra di noi, quindi la sua mentina potrebbe aver visualizzato la cosa, oppure come da stesera penso, anche i nostri ricordi vengono trasmessi col DNA, boh non lo so e francamente poco importa, ma ciò non toglie nulla alla bellezza e alla dolcezza del momento, lui lì tutto serio serio inginocchiato d'avanti a lei, porge "l'anello" e... Mi vuoi sposare?
Beh, non so come sarà il mondo domani, ne cosa mi riserverà, ma adesso, tutti e tre stretti nel nostro abbraccio, non abbiamo bisogno di nient'altro di più di quello che stringiamo...

Saluti

venerdì 26 aprile 2013

Scambio di ruoli

Altezza mezza bellezza...
Così sembrerebbe almeno,
ma allora, perché i Puffi son
tanto famosi?
                                       Lorenzo Reschiglian

Il premio Nobel Dario Fo, duramente criticato per alcune sue esternazioni...
E' buffo non trovate? I comici possono fare e dire qualunque cosa vogliono, come chiunque altro visto che siamo in un paese che professa la libertà di pensiero e d'espressione, un paese che ha praticamente inventato l'ironia e il sarcasmo, il paese che ha insegnato a tutto il mondo com'è facile prendersi poco sul serio, come essere ridicolamente rappresentato dai propri politici e non da ultimo, il paese che ride mentre cola a picco...
Mi viene da pensare ad una gallina che si sbellica dalle risate mentre viene spennata...
Quello che manca, secondo me, è il senso della misura, ma badate bene, non sono i comici a doversi limitare, sono comici il loro "mestiere" è far ridere, quindi trovo sia "lecito" che possano utilizzare qualunque aspetto, positivo o negativo, per raggiungere lo scopo della loro professione...
Ora, sin dall'alba dei tempi, o quantomeno, sin da quando l'uomo ha cominciato a ridere e a far ridere, uno dei modi più semplici per strappare un sorriso è enfatizzare i difetti del mal capitato di turno...
Così, un naso pronunciato, delle orecchie particolarmente evidenti, una gobba, la zoppia ma anche l'essere più o meno alti diventa tema di invettive anche feroci, storicamente famosa la sfrontata ironia degli anti monarchici all'indirizzo della ridotta statura del Re...
Ecco dove, secondo me, sta il senso della misura, anche se sembra vagamente ironico dopo aver parlato di statura...
Ripeto per non dare adito a fraintendimenti, per me i comici devono essere liberi di dire quello che vogliono, quelli che, sempre secondo me, hanno perso il senso della misura sono proprio i nostri "cari" politicantacci...
Certo potrà sembrare irriverente che un comico e premio Nobel mondialmente riconosciuto, possa cosi impunemente ridicoleggiare quel puffo saputello dell"onorevole" Renato "mezza tacca" Brunetta, o possa gingillarsi anagrammando il cognome del bisunto "onorevole" Renato "fake smile" Schifani, o almeno potrebbe risultare irriverente che lo faccia, ma per me non è così, non lo è proprio per niente, perché Dario Fo è, prima ancora che un comico, è una uomo di enorme intelligenza e cultura, ma quello che me lo rende estremamente simpatico è il fatto che almeno lui lo stipendio se lo guadagna, offrendo qualcosa alla gente che paga un biglietto, gente che può scegliere se pagare il biglietto per seguire lo spettacolo, o non pagare per fare qualunque altra cosa, questa si che è vera democrazia, magari si potesse fare con la politica e i suoi rappresentanti, esprimere un voto dovrebbe essere come comprare un biglietto, innanzi tutto lo si compra per lo spettacolo che vogliamo, poi se lo spettacolo ci garba, ne osanneremo gli attori continuando a seguirli, ma se lo spettacolo non ci piace, dovremmo essere liberi di criticarlo tanto da decretarne la fine con la conseguente chiusura per lasciar posto ad attori e spettacoli migliori...
Chiedo troppo forse?
Così com'è adesso non è decisamente peggio?
Certo pagare paghiamo, solo Dio sa quanto, ma per cosa? Lo spettacolo è indecoroso, gli attori, quando ci sono, saltano di palo in frasca, da un ruolo all'altro e comunque sono scarsissimi, scarsissimi e suscettibili come vere prime donne...
Quindi, tutto sommato continuo a preferire Dario Fo e la sua ironia, a Brunetta l'unica cosa che posso dire è che, se non si offendeva il Re, non è che è lui ad avere mire troppo alte?

Saluti

mercoledì 24 aprile 2013

Social killer, quando Dexter Morgan parla in codice binario...

È un mondo della morte − un tempo si 
nasceva vivi e a poco a poco si moriva. 
Ora si nasce morti − alcuni riescono a 
diventare a poco a poco vivi.
                                             Roberto Bazlen


Facebook uccide. 
Facebook ci uccide e lo fa sistematicamente, Facebook é il più freddo, efficiente e spietato killer mai esistito al mondo...
Ma é un killer diverso da qualunque altro, perché uccide é vero e lo fa su commissione, fin qui tutto "normale", volendo dire é pure normale sapere che le vittime siamo noi, ma quello che rende Facebook un killer diverso dagli altri é che noi non siamo "solamente" le sue vittime, noi siamo anche i mandanti...
Una sorta di "suicidio assistito"...
Come altro si potrebbe definire, se non suicidio assistito?
Il "contratto" lo stipuliamo quando ci registriamo, registrazione che quasi sempre si effettua con l'insana motivazione di "cercare" amicizie perdute o persone che non si vedono da anni e anni, non pensiamo mai che se una persona non ci contatta da 10 o 20 anni è magari perché proprio non gliene frega nulla di noi, no, registriamoci su Facebook, sono tutti li che aspettano la nostra richiesta di amicizia...
Ma fatemi il piacere!
Comunque, ci registriamo e cominciamo a cercare tutti gli amici "perduti", quasi subito ci rendiamo conto che il nome di quel tizio, quello buffo che faceva sempre battute, proprio non ci viene in mente e com'è che faceva di cognome il Mario? Massì quello che stava seduto vicino a coso, si coso quello con il ciuffo bianco...
Vabbè, gli amici li cerco dopo, adesso inserisco quello che mi piace, la musica che ascolto, i films che mi hanno emozionato, le serie che seguo, quello che, quel'altro che, ecc, ecc...
Così, piano piano il killer comincia a conoscerci e va ben oltre una conoscenza occasionale, sa tutto di noi, legge sia quello che scriviamo, sia cosa ci arriva di risposta, sa quando ci siamo e quando no, con chi ci vediamo e chi vuole vederci...
Piano piano si insatura una simbiosi seconda solo ai rapporti famigliari, il killer ci coccola, facendoci arrivare solo pubblicità "mirate" e allineate al "mi piace" che quotidianamente clicchiamo...
Eppoi...
Eppoi, ci uccide...
Ci uccide lentamente, per quanto inesorabilmente, ci uccide relegandoci sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi, davanti allo schermo del PC  la vita di relazione diminuisce, sostituita dalla fasulla vita virtuale, piano piano, senza che nemmeno ce ne si accorge, ci troviamo a passare ogni momento possibile davanti al computer, anche i rapporti con le persone reali cambiano, non si parla molto e le terminologie si adeguano al nuovo standard, il "ci vediamo stasera" viene sostituito dal "ti mando un poke" o "ci becchiamo in chat"...
La fisicità si perde completamente e quando non siamo protetti dal monitor, diventiamo freddi, distaccati e impacciati, ci sentiamo bene e a nostro agio solo quando la tastiera diventa una nostra propaggine e lo schermo la nostra faccia...

Il social killer ha adempiuto al suo dovere, ha onorato il contratto...

Saluti

martedì 23 aprile 2013

Scissionismi...


Sono stato quel che sono stato,
sono quello che sono diventato,
diventerò quello che ora non so,
sarò quello che ancora non sono.
                                              Lorenzo Reschiglian

..."Dopo il discorso di Napolitano, con lo schiaffo ai partiti, si teme la scissione della sinistra"...

Scissione della sinistra.

Impossibile.

La sinistra non può dividersi, perché per dividere qualcosa, c'è bisogno che quel qualcosa sia unito...

La sinistra è morta, forse la sinistra non è mai stata viva, almeno, non la sinistra com'era intesa o sognata dagli uomini che furono di sinistra,  adesso essere di sinistra ha un che di sinistro, perché la sinistra, se mai lo fu, adesso ha comunque smesso quell'idea di rinnovamento e innovazione, non c'è più la spinta propulsiva contro l'immobilismo centrista o l'esagerato nazionalismo destrorso, ora è tutto uguale e fine a se stesso, basta rossi, bianchi o neri, adesso è tutto un monotono e spento grigiastro, tutto uguale e tutto ugualmente inutile.

La sinistra non è morta, la sinistra non è mai esistita, il "piccolo padre" si è dimostrato sterile e i figli acquisiti non avendo il sangue, ne l'essenza del progenitore, si sono persi e il risultato è sotto gli occhi di tutti, l'operato non supererà mai il giudizio del tempo, resta solo l'oblio di quel che poteva essere, nell'ombra di quello che è, cioè  un sogno in cui nessuno ha veramente creduto, un sogno che ha cominciato a sgretolarsi appena si sono aperti gli occhi..
Occhi che si sono aperti su i facili guadagni, sulle ricchezze effimere, sul possedere senza avere e sull'autocompiacimento personale.

Il comunismo è morto schiacciato dall'ego/ismo.

Lasciate che ve lo dica uno che a sinistra c'è stato, quel ragazzotto che ero, quello che stava con orgoglio fuori dalle scuole a distribuire volantini, quello che preferiva leggere piuttosto che andare in discoteca, io quello che cercava di avere delle idee proprie, mentre gli altri di idee non ne volevano, proprio io che andavo alle assemblee e rimanevo rapito dalle parole del "segretario", parole di ribellione e lotta, e anche parole di sogni e futuro, ma sempre parole in cui credere e per le quali lottare e lavorare.
Parole che sono rimaste parole e quel giovane, ispirato ed ispirante segretario, adesso fa finta di non conoscermi nemmeno, forse è solo che dall'alto della sua acquisita posizione, semplicemente non mi vede più...
Lui, come tutti quelli sopra di lui, non vedono più chi sta sotto, non hanno più nessun contatto col mondo che sta la sotto, con quel mondo fatto di persone normali, non sanno lassù che la realtà è quella la sotto.
Volano troppo alti per sapere, per comprendere cos'è la vita reale, loro moderni Icaro ma con ali d'oro, ali che non sciogliendosi al sole della giustizia, sempre li sosterranno nel loro inutile esistere...
Adesso a me è rimasto solo un pugno di inutili idee, gli altri, nel comodo sacco scrotale delle idee altrui, si compiacciono pascendosi e dimenticandosi di ciò che brevemente erano stati...
Una cosa sola mi "consola", ed è l'evidenza, l'evidenza per la quale, potremo cambiare sia i suonatori sia gli strumenti, ma la musica rimane e rimarrà sempre la stessa, noi sotto ad urlare, loro sopra senza nemmeno le orecchie...

Saluti

lunedì 22 aprile 2013

Informativa aziendale...

Beh ve lo devo proprio dire, tra di voi, tra chi legge abitualmente queste mie elucubrazioni, si nasconde, non proprio benissimo, qualche rompi coglioni...
Come ben sapete questo blog, come le mie pagine facebook, sono aperte a tutti, non c'è nessuna limitazione alla fruizione e chiunque può lasciare un messaggio...
Però...
Però c'è sempre qualcuno che scambia questa libertà con proprietà, quasi si sentissero in "obbligo" di lasciare commenti e scritti, ma spesso questi commenti e scritti hanno stesso valore della carta igienica usata...
Ora, io sono un'inguaribile ottimista e credo fortemente nella bontà della gente, quindi, continuerò a tenere aperti sia il blog che le pagine sui social per vedere se le cose migliorano, se non dovesse accadere, mi riserverò di eliminare e "segnalare" chiunque rompa le palle solo per il gusto di romperle...
Ragazzi, vi ho avvertito, quindi non fate i deficienti...

Saluti

sabato 20 aprile 2013

Magari fossero franchi tiratori.

I franchi tiratori, quelli veri,
avevano un etica, si potrebbe
dire quasi un codice d'onore,
quelli attuali non son altro che
falsi decerebrati approfittatori...
                                   Lorenzo Reschiglian

Alla fine ci sono riusciti...
A far cosa?
A eleggere il nuovo presidente della repubblica...
Aaaaa, e quindi?
E quindi non è cambiato niente...
Perché?
Perché è stato rieletto il vecchio bacucco che c'era prima...
Aaaaa, e quindi?
Quindi non si continuerà a far la fame, loro continueranno ad abbuffarsi e il mondo continuerà a riderci contro...
Beh, un antico proverbio dice: Nessuna nuova, buona nuova!
Si, se si vivesse in un paese sano..
Ma l'italia è un paese sano! Guarda i politici, stanno in carica finché muoiono e non muoiono mai!!
Ho capito pezzo d'idiota! Ma noi qua si ha bisogno di cose nuove, di cambiamento!
Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa cosa lascia e non cosa trova..
E dalli... Smettila con i proverbi idioti...
Stai calmo, ricordati che nella saggezza popolare si trovano tutte le soluzioni...
Si, bravo, allora cercami un sistema "pulito" per eliminare la "casta"...
Uffa, siete solo capaci di lamentarvi, ricordati che c'è sempre di peggio...
Sono stufo di guardare chi sta peggio, inanzi tutto è da meschini eppoi ce né sempre di meno...
Aaaaa, e quindi?
E quindi, ci aspettano altri anni di noie, guai e crisi nera...
E questo non va bene?
No, no proprio no...
O cazzo!
Esatto!

Saluti

giovedì 18 aprile 2013

Forse emigrerò...

Sto cercando un paese peggio
dell'italia, ma è un'ardua ricerca.
                                                Anonimo

In questo blog, non si raccontano frottole, capita che vi racconti storielle di fantasia ma sono palesi e quando realtà e fantasia si fondono, cerco sempre di condire il risultato con grosse spatolate di eloquente ironia...
Perché faccio questo?
Perché non mi piacciono le bugie, le falsità e in generale, tutto quello che ritengo storto o sbagliato...
In virtù di quanto appena scritto, su queste "pagine" non si dovrebbe mai parlare di politica, perché ritengo che al mondo non ci sia niente di più sporco e falso della politica.
Ma non si può sempre far finta che tutto va bene, non si può sempre tacere, ogni tanto una posizione bisogna prenderla, ogni tanto si deve dire quello che si pensa...

La situazione che stiamo vivendo, diciamo questi ultimi 5 anni, sono sicuramente da mettere tra i peggiori del dopo guerra, magari non per quanto riguarda il denaro, visto che al di la di quel che sembra, i soldi ci sono, basta guardare quanti "smartphone" vengono venduti e basta contare quante auto ci sono ogni sera fuori dai ristoranti, banalità forse, più probabilmente è solo l'ennesimo segno dei tempi, cioè l'apparenza...
L'apparenza.
Si saltano i pasti, si tira la cinghia su tutto quello che si può nascondere, ma poi la sera in discoteca si sbruffoneggia esibendo il nuovo tablet...
Comportamenti che dimostrano una sempre crescente "maturità" sociale...
Ma a parte ciò...
In queste ore, il circo dei malfattori, sta "decidendo" chi sarà il futuro presidente della repubblica, e come c'era da aspettarsi la cosa è diventata l'ennesima barzelletta...
Si perché non hanno ancora finito di svuotare il sarcofago di Tutankhamon, per far posto a quella mummia di Napolitano, che già è iniziato il walzer della successione, walzer che è iniziato sotto i peggiori auspici, innanzitutto i primi nomi proposti, capitan mortadella Prodi e viscida serpe Amato, due delle peggiori piaghe che hanno flagellato le italiche terre, poi è stata presentata una "rosa" di nomi, rosa spacciata per fulgido esempio di democratica varietà, ma che in realtà dimostra solo l'enorme guazzabuglio di confusionaria incapacità decisionale che regna nella politica italiana, da questo marasma e dopo l'ennesimo inciucio tra forze opposte e opportuniste, salta fuori il nome che mette d'accordo tutti, Marini, un altro splendido esemplare del nulla facentismo nostrano, però vuoi quel che vuoi, le votazioni passano con un nulla di fatto, Marini non lo vuole nessuno e dallo scrutinio sono usciti anche i nomi di illustri trapassati, segno che i nostri politici trovano la cosa spassosamente divertente, beati loro che possono riderci sopra, proprio beati loro che riescono a non prendere sul serio l'elezione di chi rappresenterà l'italia nel mondo...
Siamo rovinati e questi continuano a non combinare nulla, senza nemmeno vergognarsi...

Un antica massima recita così: Il pesce inizia a puzzare dalla testa...
E' una grandissima verità, inoltre questa massima è attualissima!
Soprattutto la puzza.

Saluti

mercoledì 17 aprile 2013

Il forse delle cose...

A vedere il modo in cui i malati sono 
trattati negli ospedali, si direbbe che 
gli uomini abbiano inventato questi 
tristi asili non per curare gli ammalati 
ma per sottrarli agli occhi delle persone 
felici, delle quali quegli sventurati 
turberebbero le gioie.
                                                          Nicolas de Chamfort

Sapete qual'è il luogo più pericoloso, quello dove capita il più alto numero di infortuni e incidenti al mondo?
Casa nostra.
Ogni anno, nella sola Italia 1.300.000, un milione e trecentomila persone, a vario titolo, finiscono al pronto soccorso, 4500 di queste non torneranno mai più tra i muri domestici...
La nostra abitazione può diventare anche la nostra cassa da morto, la troppa sicurezza e un'innata incoscienza ci espongono quotidianamente ad un numero infinito di possibili incidenti, se poi in casa si aggirano bambini, i pericoli aumentano esponenzialmente...
Martedì scorso siamo entrati a far parte di quel milione e rotto...
Per fortuna il pupo non c'entrava nulla, l'incidentata era mia moglie, nulla di particolarmente grave, una ferita lacero contusa che le sarebbe valsa un paio di punti di sutura...
Tanto spavento, lei, qualche presa per i fondelli, io, una gitarella imprevista al pronto soccorso, che palle, noi...
Ne ho già scritto qualche tempo fa, entrare in un pronto soccorso è come varcare il portale per un universo parallelo...

Cronaca di un viaggio allucinante...

Ridacchiamo mentre ci dirigiamo al pronto soccorso, un pò per sdrammatizzare ma anche perché non ci si deve per forza prendere sempre sul serio, parcheggiamo e facciamo i pochi metri che mancano alla porta del "triage" come se fossimo due ragazzetti in gita, certo lei è un po dolorante, ma stoicamente resiste...
Entriamo...
Io per tanti anni ho fatto volontariato alla croce verde, quindi mi capitava spessissimo di andare al pronto soccorso, qualche volta ci sono entrato per me e ieri ci ho accompagnato Odette, bene, ogni volta la sensazione che ho entrando è sempre la stessa, sembra che il mondo rallenti, tutto e tutti si muovono più lentamente, la gente all'interno cammina piano sembra quasi che tutti abbiano paura di scivolare, i pazienti pigiamati si trascinano avanti e indietro come zombi senza meta, ma molto più lenti degli zombi si muovono gli infermieri, infermieri che sembrano dei missili se paragonati ai dottori, questi ultimi vanno così piano che sembrano fluttuare senza nemmeno toccare il pavimento...
Anche le ore passano con una lentezza innaturale...
L'unica cosa che si muove alla giusta velocità e che anzi, aumenta proporzionalmente al tempo che passa, sono le palle che girano sempre più vorticosamente, tanto da dover rimanere seduti per evitar di decollare...
Comunque, ci assegnano un numero, il 34 per essere precisi, nella sala d'attesa ci sono altre due persone, io penso, saranno i numeri 33 e 32, ed effettivamente è cosi, poi entra un'altro al quale danno il numero 37, e non mi faccio domando su dove siano finiti il 35 e il 36, appena il numero 37 si siede, entra uno che si era "limato" una mano, nel frattempo viene chiamato il numero 32, all'uomo limato viene assegnato il numero 39, ma il 38 che fine ha fatto?
Sono li che ancora mi chiedo dove finiscano i numeri fantasma, quando la voce del "signore", così ho soprannominato quello che al microfono chiama i pazienti, dice al numero 33 di seguire la linea verde, bon penso, i prossimi siamo noi, così torno a sedermi anche perché è già passata un'ora e le palle già frullano ad'una discreta velocità, finalmente l'altoparlante gracchia, ma la voce chiama il 37...
La cosa mi fa imbestialire, perché l'ometto detentore del numero sembra non avere nulla, ma non posso certo saperlo io, forse lo sapeva l'accompagnatore che dopo avergli detto d'aspettare la chiamata, s'era dileguato nei meandri dell'ospedale, per tornare un istante prima che il suo paziente venisse chiamato, boh, misteri della matematica...
Passa un'altra carrettata di minuti, finalmente dio microfono ci chiama, noi decisamente anchilosati, ci dirigiamo verso il destino...
Bussiamo alla porta in fondo alla linea blu, entriamo e subitomi dicono che io devo stare fuori, ma scusate c'è scritto che può entrare un accompagnatore, si ma noi stiamo visitando anche un'altra persona, quindi per la privacy deve uscire, Odette la prende male, così per evitare incidenti decidiamo di aspettare che finiscano con l'altro paziente, così facendo passa un'altra mezzora, tempo che passiamo commentando la varia umanità che vaga per l'ospedale, gente che viene, gente che va, tartarughe in camici variopinti si aggirano apparentemente indaffarati, l'omino delle pulizie che lentamente segue la macchina lava pavimenti, macchina che fa un baccano infernale ma che non sposta nemmeno la polvere, rumorosi parenti chiacchierano di altri parenti degenti, finalmente ritocca a noi, stavolta la saletta medica è vuota, la dottoressa si prodiga intorno alla ferita di Odette, mi adula dicendo che l'ho pulita bene e ci informa che saranno necessari due punti...
Va bene, facci anche la fidelity card, basta che ci lasci uscire da questo manicomio...
Disinfettano, cuciono, medicano e vaccinano mentre Odette trova anche le forze per scherzarci su, preparate e firmate le scartoffie, siamo pronti per andarcene, sono quasi le quattro del pomeriggio, vabbè, una volta a casa scalderemo il pranzo e faremo merenda...
Brava Odette, sei stata forte...
Bravo Lorenzo, sei stato "paziente"...
Bravo servizio sanitario nazionale, il tempo passa ma tu sei sempre uguale a te stesso...

Saluti

martedì 16 aprile 2013

Eppur si muore...

Il nostro amore, la nostra disposizione 
al sacrificio e all'abnegazione di noi stessi 
fruttificano solo se portati nei rapporti 
con i nostri simili. 
La moralità non può vivere e fiorire che 
nella vita pratica. 
Noi siamo responsabili anche per gli altri.
                                                                Ignazio Silone

Non credo di essere un fenomeno, ho le mie idee, quasi sicuramente non tutte sane ne giuste, vedo le cose a modo mio, come tutti e la mia "coscienza" si forma grazie alle esperienze che vivo...
Alcuni avvenimenti di questi ultimi giorni, hanno mosso in me un pensiero, una cosetta da nulla all'inizio, sapete com'è quando un pensiero comincia a prendere forma, ma ancora non ce l'ha, però ti monopolizza il resto dei pensieri, tutto qualunque cosa si possa fare per distrarci, non serve basta un momento di distrazione che subito si torna a rimuginare e pensa che ti ripensa, finalmente il pensiero prende forma, e così quasi per magia, e te lo trovi a rimbalzare tra le pareti del cervello...
Io credo che per aver il "metro" della grandezza di una nazione, si debba misurare quanto questa nazione sia efficiente nei principi fondamentali, per principi fondamentali intendo tutta quella mole di servizi "offerti alla popolazione" dalla nazione stessa.
La base di tutto, per me, dev'essere l'istruzione seguita a pochissima distanza da, sanità e provvidenza, il tutto condito con un pizzico di giustizia e mescolato con un cucchiaio di coerenza...
Ecco il mio pensiero ossessivo, se una nazione garantisce questi principi fondamentali è una grande nazione, se una nazione non garantisce questi principi è una nazione allo sfascio...
In italia come siamo messi?
Maluccio...
Non siamo ancora arrivati ai vergognosi traguardi di alcune "economie emergenti", paesi che all'indiscussa avanguardia industriale e tecnologica, si contrappone la quasi totale barbarie nei rapporti interpersonali...
Dall'India, nazione che vanta la più alta percentuale di genialoidi informatico/matematici, ma che malgrado questa eccellenza è ferma al medioevo per quello che riguarda i rapporti tra persone, persone che hanno una bassissima coscienza interpersonale e uno sprezzo per la vita altrui, che ha del vergognoso...
E' di poche ore fa la divulgazione di un video che fa ben capire quanto poco valga la vita in queste nazioni, nel video si vede un incidente, non che sia una novità, l'india è la nazione con con la peggior viabilità del mondo e il più alto numero di morti in incidenti, quindi veder immagini di incidenti è assolutamente "normale", quello che non rientra nella normalità è la reazione delle altre persone, la totale indifferenza nei confronti di quel che succede, indifferenza che porta alla morte di due delle persone coinvolte nell'incidente, la morte di una donna e della sua figlioletta...
Due morti in mezzo a migliaia e migliaia di altre persone, nessuno che facesse qualcosa, qualcosa che andasse oltre allo schivare quegli inutili "ostacoli"...
Che vergognoso schifo...
In italia siamo messi meglio, non molto ma un pochino meglio, basta non aver bisogno delle "istituzioni", se si riesce a starne alla larga si rischia di vivere una vita normale...
Domani, forse, vi racconto perché...

Saluti

domenica 14 aprile 2013

Guardoni...

Un post scritto con il cuore...
E con altre parti del corpo che
iniziano con la "c"...
                                        Lorenzo Reschiglian

Premesse.

Cos'è un algoritmo? L'algoritmo è un procedimento che risolve un determinato problema attraverso un numero finito di passi. Gli algoritmi si utilizzano per "semplificare" o focalizzare parametri ben definiti di ricerca.
Semplificando, se un qualunque ricercatore vuole conoscere e circoscrivere una qualunque informazione, potrà, applicando il giusto algoritmo, non solo riuscire a catalogare l'informazione richiesta, ma avrà a disposizione anche a chi questa informazione può interessare...

Cos'è un "bacino d'utenza"?
Con bacino d'utenza, prima dell'avvento di internet e del mercato globale, si intendeva la capacità potenziale, in termini di popolazione, di una zona geografica rispetto ad un'altra, il bacino d'utenza era il dato "principe" nella scelta del dove insediare un'attività commerciale di grande distribuzione, con l'arrivo di internet, l'idea di bacino d'utenza, nel senso strettamente fisico, è stato sostituito da quelle che, virtualmente vengono riconosciute come, piattaforme commerciali, gli esempi più calzanti di queste moderne piattaforme commerciali sono i social network, cioè enormi contenitori di persone...

Queste due premesse torneranno utili nel prosieguo della lettura.

Ammetto le mie colpe, sono un fruitore di social network...
Ho due account di Facebook, uno personale l'altro come pagina, utilizzo giornalmente Twitter e in un certo qual modo, anche questo blog è una sorta di social, perché mi permette di raggiungere persone che manco so chi sono...
Ora, non credo ci sia niente di male ad avere un account su un qualunque social network, sempre che non ci si annichilisca davanti ad uno schermo dimenticandosi della vita reale, del resto anche la definizione "social network" è palesemente erronea, perché social deriva da sociale, socializzazione, quindi l'incontrare e socializzare con altre persone, ma come si può socializzare con un'altra persona, se quest'ultima non sappiamo nemmeno che faccia ha?
Ma regrediamo al discorso primario, ora il "vivere" su questi social network implica delle regole, alcune chiaramente scritte, altre dettate dal buon senso, alcune palesemente mosse da ancestrali paure...
Vorrei dire qualcosa proprio su quest'ultimo aspetto, delle ancestrali paure e di quello che smuovono nelle nostre menti...
Ogni tanto, invero molto raramente, mi trovo a pubblicare qualche foto, foto assolutamente normali, piccoli istanti di normale vita, quasi sempre riguardanti me o qualcosa che sto facendo, raramente mi capita di postare foto del mio pupacchiotto, anche in questo caso, foto assolutamente normali, vieppiù buffe perché lo ritraggono magari ridicolamente spettinato o con la faccia infilata in un enorme gelato, bene, al di la della situazione o del contesto, ogni volta che pubblico foto del piccolo, vengo tramortito di critiche, "e non si pubblicano foto di bambini"... "tu non sai chi vede quelle foto"... "c'è brutta gente che chissà cosa fa con quelle foto"...
Le critiche sono lecite.
Ma come al solito, forse, un pò si esagera...
Conosco perfettamente la piaga della pedopornografia e di tutto quello che ne deriva e consegue, so benissimo che i social sono fertile terreno di caccia per ogniqualsivoglia malato e mal'intenzionato e so anche che il 70% dei profili sono fake dietro i quali chissà chi c'è veramente, ma...
Ma la foto di un bambino che mangia un gelato è solo la foto di un bambino che mangia un gelato, io la pubblico perché mi piace o la trovo buffa, se qualcuno (????) guardandola si fa pensieri da apocalisse e inferno, io non ci posso fare niente e il pensiero che ciò possa accadere non deve in nessuna maniera limitare la mia libertà d'espressione, è chiaro?
Se avete ancora qualche minuto, vi spiego anche perché.
Così capirete anche perché all'inizio del post ho fatto quelle due premesse.
Avete fatto caso che le pubblicità sui social network sembra che ci conoscano? A parte quando ci chiamano proprio per nome "Lorenzo vuoi allungare il tuo pene? Clicca qui!!"... Normalmente i banner che ci ritroviamo danno la sensazione di sapere perfettamente quello di cui necessitiamo, consigliandoci questo o quel prodotto/servizio, il tutto con una puntualità che ha del incredibile, quasi del magico...
Ma non c'è proprio niente di magico, tutt'altro, la cosa ha una spiegazione molto, molto terrena e sono gli algoritmi di cui dicevo all'inizio, ora questi algoritmi monitorano quello che facciamo mentre siamo sui social, conteggiano e ricordano tutti i nostri "mi piace" tutto quello che leggiamo e condividiamo, così poco a poco cominciano a "conoscerci" e di conseguenza, mirano sulle nostre aspettative le loro pubblicità...
Bello vero?
Quantomeno affascinante, vuol dire che esiste, per ognuno di noi, una mappa ben precisa di chi siamo, cosa vogliamo, cosa sogniamo, ecc ecc...
Tutto questo, l'avete capito, ha solo una mera e utilitaristica valenza monetaria, noi siamo il bacino d'utenza, la rete è un enorme centro commerciale...
Vi state chiedendo cosa c'entra tutto questo con i malati di mente che si toccacciano guardando foto di bambini che mangiano gelati?
Allora siete dei tontoloni...
Avete capito che con il giusto algoritmo, chicchessia sa perfettamente cosa vogliamo comprare e come vogliamo spendere i nostri denari? Si? bene... 
Quindi c'è sicuramente un algoritmo che se giustamente indirizzato, può riconoscere anche i gusti e le necessità malate di quella gente malata, gente che una volta riconosciuta tramite gli indirizzi "ip" dei loro account, non le si manda pubblicità o consigli per gli acquisti, ma li si va direttamente a prelevare con le forze dell'ordine, forze dell'ordine che avranno cura di accertare la natura della degenerazione, e prendere le giuste soluzioni.
Volendo si può, non si fa perché nessuno ha trovato come trarne un profitto, ma volendo si può...
Detto ciò e per chiudere questo chilometrico post concludo dicendo, il male è nascosto dietro ogni ombra, ma le ombre più scure le fa chi si muove sotto il sole...

Saluti

sabato 13 aprile 2013

Non leggete questo post

Se siete ferventi cattolici,
se siete noiosi benpensanti,
se siete dei menefreghisti,
se siete persone "normali"
Non leggete questo post.
                           Lorenzo Reschiglian

Ok, sono contento, vedere in televisione che una creatura, nata prematura, molto prematura, sta bene e ha ottime possibilità d'avere una vita normale, mi riempie di gioia, sono un genitore e da genitore non posso che essere felice, sono felice e penso: la vita, contro ogni aspettativa, vince sempre...
O quasi...
Si perché è di poche ore fa la notizia di quel feto trovato abbandonato e morto sotto un ponte...
Spero che i "genitori" di quella povera vita mancata, abbiano a vivere una vita di merda e ancor di più spero crepino tra indicibili sofferenze!
Sento già i soliti ben pensantoni lamentarsi...
"prima di giudicare bisogna sapere cosa è successo"... "forse è la vittima di uno stupro"... "forse una famiglia difficile"... "prostituzione"...
Forse, cari ben pensanti, non ve l'ho mai detto, ma potete andare tutti affanculo!
Potete pensare e dire qualunque cazzata vi giri per quelle teste bacate che avete, per me non esiste nessun motivo per abbandonare così un figlio!
Ma che razza di schifosi bastardi devono essere?!
Non li giustifico ne li giustificherò mai e poi mai!
Viviamo nel più ridicolo, patetico paese dei balocchi di tutto il mondo, un paese "governato" da ladri, imbroglioni, puttane e puttanieri, un paese dove tutte le categorie appena citate sono protette e tutelate, quindi voi, snaturati "genitori" rientrate sicuramente in una di queste categorie e quindi, non avete nulla da temere, potevate scodellare il nascituro in una qualunque struttura all'uopo prevista, nessuno vi avrebbe detto nulla, voi vi sareste tolti l'impaccio e il piccolo avrebbe avuto la sua vita, vita che senza voi merde intorno, sarebbe stata ottimale...
Ma no... 
No, non si può, siete talmente bestie da non aver nessun rispetto per le vite che non sono le vostre e siete talmente ignoranti da non saper niente del paese che vi "ospita", paese che manda gli innocenti in galera e tutela le schifezze come voi!
Dovete morire tra indicibili sofferenze e ogni giorno di questa vostra, spero, lunga agonia, deve essere devastato dai rimorsi per ciò che avete fatto...

Saluti

giovedì 11 aprile 2013

Ma cos'é successo?

Il golosastro è solo un
pallido, triste ricordo...
                                  Lorenzo Reschiglian

Ultimamente mi capita abbastanza spesso di scrivere del mio pupacchiotto, ma più che scrivere del suo continuo crescere e delle continue novità che esprime, stasera mi trovo a parlare di quanto lui faccia regredire me, non pensatela male, regredire nel senso buono, perché è assolutamente vero che aver figli non fa invecchiare, ma è altresì vero che vivere i propri figli, e con vivere i propri figli intendo dire proprio, viverli nel senso di osservarli in tutto quello che fanno e di come lo fanno, vivere le loro emozioni, qualunque siano e provare a ricordare se queste loro emozioni mi riportano alla memoria emozioni simili o assimilabili alle sue...
Per ora è un incredibile guazzabuglio dal quale non ricavo nulla e nel quale non riconosco nulla di precedentemente vissuto...
Forse è meglio così...
Però ci sono delle situazioni dove ci si può "confrontare" direttamente, quasi tutte queste situazioni riguardano il cibo...
Piccola premessa sotto il profilo pupo vs cibo, siamo dei genitori fortunati, il piccolo mangia praticamente tutto, non è difficile farlo mangiare, è estremamente "educato" a tavola ed è pressoché indipendente nei movimenti...
Vederlo mangiare è divertente, quando non fa il capricciosetto, il che capita abbastanza di rado, i momenti più spassosi avvengono quando nel piatto gli si presenta una novità, perché se è di buzzo buono e decide di non capricciare, "l'operazione" di assaggiare la novità, diventa una macchietta durante la quale lui si atteggia ad assaggiatore, usando con perizia chirurgica la forchetta nell'intento di "raccogliere" porzioni microscopiche di cibo, poi una volta che la quantità raggiunta è soddisfacente, in perfetto stile Cracco/master chef, avvicina dapprima la forchetta al naso, annusa con fare rapito la pietanza, poi solennemente la mette in bocca, qui in un tripudio di espressioni che vanno dal curioso al rapito, con tanto di sguardo perso nel vuoto, mastica lentamente, ingoia e finalmente emette il verdetto guardandoti con espressione risoluta e decisa dice: Buono! Se gli piace e: Bleah! quelle rare volte che qualcosa non lo convince...
La cosa strana del mio pupetto, strana se confrontata con la media dei suoi coetanei, non è tanto l'approccio che ha con il cibo, no, quello che mi colpisce sono le sue "preferenze" sul cibo...
Innanzi tutto non è uno scocciatore, cioè non è continuamente li a chiedere cibo, è capace di venir a dirti che ha fame, anche lontano dagli orari canonici, ma una volta spiegatogli che deve aspettare i succitati orari, lui non insiste, poi quando gli orari sono congrui e lui chiede qualcosa, è proprio la natura di quel qual cosa che chiede a lasciare perplessi, già, perché da bravo papà "tivù addicted", io mi trovavo ad offrire quanto di "meglio" le pubblicità consigliavano di comprare per i bimbi, ma qualunque cosa cercassi di fargli mangiare, che fossero merendine, snack o qualunque altra "grassa leccornia", da lui ricevevo sempre un'accoglienza freddina e poco convinta, io aprivo lui ne assaggiava una porzione microscopica e mi rifilava tutto il resto, io tra l'esasperato e il curioso gli chiedevo cosa volesse mangiare, lui dopo aver aperto il frigo indica le carote...
Vuoi una carota? Chiedo, lui fa si con la testa, ok, prendo la carota, la sbuccio e gliela porgo, lui con un sorriso spaziale dice, grazie! E sgranocchiando se ne va...
E non si è mica fermato alle carote, quello per merenda adesso si mangia anche, finocchi, sedano, cetrioli e qualche volta l'ho visto aggirarsi per casa addentando grosse fette di variopinti peperoni...
Meglio così, molto molto meglio così...
L'unico lato negativo della faccenda è che le varie merendine me le sono "dovute" mangiare io, una "fatica" che al di la delle dannose risultanze glicemico/colesteroliche, hanno anche demolito alcuni miei miti infantili...
Già, perché in queste mie peregrinazioni merendiniche, ho ritrovato prodotti per i quali avevo una vera ossessione da bimbo, in testa a tutti c'erano le fiesta snack e la girella motta...
Dio che bontà, da ragazzino comprare e ingollarsi una fiesta o una girella era l'estasi suprema, col passare degli anni certe manie spariscono e nel contempo, spariscono anche tanti prodotti, la fiesta è tra i pochi che sono sopravvissuti e devo dire che mangiarla mi da ancora grandi soddisfazioni, grande fu la mia sorpresa quando qualche tempo fa, entrato in un bar per prendere il caffè, al momento di pagare vidi vicino alla cassa, in mezzo a tanti modernissimi snack, l'inconfondibile confezione della girella... 
Mille dejavù danzarono davanti ai miei increduli occhi, trattenendo a fatica l'emozione, ne presi una, pagai e uscii, la aprii come se stessi maneggiando una preziosa reliquia, cavolo non mi ricordavo fosse così piccola, la porto alla bocca pronto a farmi deliziare dalle creme arrotolate nel soffice e saporito pan di spagna...
Aaaaaa, Gnam!
Ma...
Ma che...
Mastico e quella stopposa porcheria mi si blocca quasi in gola...
Qualche secondo fa pensavo di aver in mano un'antica reliquia, ora il sapore mi conferma il pensiero, tanto che cerco la data di scadenza, convinto di scoprire che è scaduta da un ventennio...
Ma così non è, il lotto di produzione mi informa che è stata sfornata da pochi gioni e la scadenza è lontanissima...
Ma allora cos'è successo?
Sono cambiato io o è cambiata lei?
Sulle ali di questo Amletico dubbio, chiudo il post...

Saluti

martedì 9 aprile 2013

Senza titolo (che fantasia)

Non sto diventando pigro,
scrivo meno, non lo nego,
ma è un periodaccio o io
casco dal sonno, ore ed
ore perse le quali, stanno
reclamando la pigione...
                                 Lorenzo Reschiglian (e la sua coscienza)

Sapete che c'è? (ma a chi ti stai rivolgendo?)
Invecchiare è una dannata fregatura! (Bum! la sagra delle ovvietà)
Che scoperta direte voi, ma lo dite solo perché non avete ancora letto i miei perché. (sai chi se ne impippa!)

Quelli della mia generazione, (dio che frase da matusa), comunque, quelli della mia generazione, anzi no, voglio scrivere un post "ad personam", (evvai! Berlusconi mi fai una pippa!) così, tanto per abboffare il mio ego... (attento alla glicemia da sbruffonaggine)

Allora, ricominciamo... (bravo pirlotto, vedi di far qualcosa di decente!)

Io sono nato in un ottimo momento... (no fa schifo)...
Avere quarantanni non è poi così male (si si credici), perché si è abbastanza grandi (maturi) da non farsi  imbambolare dalle stronzaggini mediatico/socio/politiche (non dire le parolacce), e non sono ancora così vecchio da aver perso la voglia di sognare (cala cala), insomma devo ammettere che la porzione finale del secolo scorso, (gne gne gne, matusa) tutto sommato mi ha regalato grandi soddisfazioni (esagera...), sufficienti comunque a renderlo positivo, al di la delle grosse sofferenze in cui sono inciampato (si si, ma te le sei cercate quasi tutte), l'inizio del nuovo secolo (e dalli, matusalemme!) poi è stato anche meglio, conferme sul lavoro, un nuovo e travolgente amore (bleh che sdolcinato) e la posa di una vita normale se volete, ma cercata e rassicurante (sento l'ulular di lupi), il tutto "coronato" dapprima col matrimonio dei sogni (qua non dico nulla, sono una coscienza contenta...), eppoi con la nascita del mio pupacchiotto (tanta paura, ma immensa felicità), nel mezzo l'inizio di tutta questa crisi con tutto quello che ne derivò e ne deriva (si si, rema rema, tanto il gommone fa acqua).
Tutto sommato però, mi ritengo (a buona ragione) una persona fortunata, fortunato perché vivo in un periodo ricco di eventi, personalità e situazioni assolutamente incredibili (sei troppo serio), ho "vissuto" un'enormità di emozioni, come l'elezione di tre Papi, (uno mi piaceva tantissimo, quello dopo per niente e quello nuovo mi è già nel cuore), ho perso il conto di quanti presidenti della repubblica (dopo Pertini, nulla da segnalare) e ancora godo di quasi tutte le band che mi hanno formato musicalmente (qua si che ci sono dei dinosauri) e parlando della stretta cerchia famigliare, (occhio a quel che dici) ho ancora metà dei nonni, metà genitori e fino a pochi anni fa, quando sia i nonni, che i genitori non erano metà (ma come cavolo scrivi), potevo vantare anche una bisnonna...
Ora, tanta grazia ha un prezzo (so a cosa vuoi arrivare), e grazie sei la mia coscienza! (non ti distrarre fesso!), si hai ragione, quindi cosa dicevo? (che tanta grazia ha un prezzo), a si grazie, allora, tanta grazia ha un prezzo, il prezzo è che di tutta questa gente, vedrò i funerali... (non ti dico dove sto tenendo le mani, anche se le mani non le ho)...
Ieri anche Margaret Thatcher ha intrapreso l'ultimo viaggio (e che c'entra con noi?), non che con me c'entrasse qualcosa (eeee, mi pareva...) ma è solo per far un esempio, prima di lei altri personaggi famosi se ne sono andati e vista l'età media, ne vedrò andare via ancora un sacco (se non schiatti prima tu), grazie cara la mia coscienza, adesso sono io che ho le mani occupate, ora è tutto nell'ordine naturale delle cose, si nasce, si vive e si muore (siamo tornati alla sagra dell'ovvietà), e in quest'ordine naturale delle cose, anche se sei il più famoso dei famosi, ci rientri e se devo dire che la dipartita della Thatcher, non ha mosso in me particolari sentimenti (che cuore arido..), non posso dire la stessa cosa per Califano o Jannacci, ne lo fù con Gaber e so già che soffrirò quando altri dei miei "idoli" se ne andranno, ma sapete quel che è peggio? (scusa sono stata zitta per non rovinare il phatos, ma cosa cavolo c'è di peggio della morte?) c'è c'è, cara la mia coscienza, la morte, se vogliamo filosofeggiare, non è il peggiore dei mali, perché la vita, senza nulla in cui credere è decisamente peggio (ma sei scemo?!) no, non sono scemo, non più del solito ed è ovvio che non paragono la mia vita o i miei famigliari, con nessun personaggio più o meno famoso (e quindi?), quindi quello che secondo me è peggio, è il fatto che tutta quella generazione di carismatici personaggi, non ha il benché minimo ricambio (??????), cioè io sto parlando di gente capace di suonare, cantare e pensare, parlo di gente intelligente con idee e carattere (odio ammetterlo, ma credo d'aver capito), oggi chi c'è con tutte queste caratteristiche? Mio figlio con quali canzoni si emozionerà? Su quali note darà il primo bacio? Piangerà guardando un film o sarà una di quelle insulse amebe, uno di quegli anomali zombi che già popolano le nostre scuole o che si vedono in giro per le strade? Quali saranno i suoi idoli? Quali miti seguirà? Se ne seguirà...
Anche per questo dormo poco (Ma dai non darti colpe, un genitore non può pretendere più di tanto), no dici?
E perché no? (beh, puoi dargli una via, una base su cui appoggiare le proprie idee, ma poi devi lasciarlo libero di sbagliare), lo so, ma anche se questa consapevolezza fa già parte delle mie "disillusioni", non posso fare a meno di preoccuparmi un pò (vabbé dai, io starò con te per supportarti nei momenti più difficili...), ecco, chissà perché la cosa non mi fa stare meglio...
(ingrato!)
Se se, spegniti ogni tanto!
(mavaf@#@#@lo!)
Appunto...

Saluti  (saluti)

sabato 6 aprile 2013

Giovinamente vecchio...

Beata gioventù... Dicono...
E' brutto diventare vecchi,
forse, ma trovo sia peggio
morire da giovani, ecco...
                             Lorenzo Reschiglian

Diventare genitori, al di la che ti cambia radicalmente la vita, ha degli aspetti decisamente interessanti, aspetti che generano, se si lascia la menta libera di vagare, pensieri e riflessioni veramente notevoli, riflessioni che portano inevitabilmente a porsi le fatidiche domande, chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando e, ma questa è personalissima, perché?
Perché tutto questo?
Ma non è di questo che voglio parlare... 
Non ho voglia di filosofeggiare...
Avere un figlio è uno spasso, non lo dico per far bella figura, riconosco tutte le difficoltà del caso e le responsabilità gravano pesantemente sulle mie scelte, ma...
Ma non è di questo che voglio parlare...
Però riprendo una frase scritta poco più su...
Avere un figlio è uno spasso, perché vivere con quella piccola, primitiva e aliena forma di vita, comporta una continua rivalutazione di ogni fattore o pensiero umano...
Mi spiego.
Il mondo cambia con un bambino, perché il mondo dobbiamo vederlo cioè tornare a vederlo, con gli occhi di un bambino, per un bambino il mondo è una continua scoperta, tutto è nuovo, tutto è da capire e tutte queste nuove cose da capire, sono tutte invariabilmente belle e irresistibili, tanto irresistibili da non far minimamente nascere nel piccolo, una qual si voglia forma di prudenza o criterio, per questi e altri mille e mille motivi, i genitori corrono il serio rischio di diventare un pò paranoici...
Non c'è la panacea alle problematiche, ma ricordarsi d'esser stati a nostra volta bambini aiuta parecchio, eppoi, se proprio volessi sbilanciarmi in un consiglio, direi che la miglior cosa che possiamo fare per i nostri figli è esserci, esserci come e quanto più possiamo, il tempo è il più grande regalo che possiamo fare alle persone che amiamo, il tempo, perché il tempo passa e il tempo passato non ritorna, il tempo senza amore è tempo sprecato...
Ma non è di questo che voglio parlare...
Anzi si, era proprio di questo che volevo parlare...
Ecco, ne ho parlato.

Saluti

venerdì 5 aprile 2013

Asini al volante

Mettete un volante in mano
ad un uomo, lasciatelo libero
in strada e avrete a che fare
con un animale pericoloso,
il decerebratus maximus...
                                   Lorenzo Reschiglian

Sapete che lavoro faccio? Si? No?
Beh comunque guido molto...

In gioventù, quando il cervello è dominato dagli ormoni, ero assolutamente certo d'essere un ottimo pilota, questa certezza mi ha più e più volte portato vicinissimo al disastro e qualche volta, esibendomi in mirabolanti prove di abilità, ho visto passarmi davanti la mia breve e stupida vita...
Ma benché fossi un perfetto sconsiderato e malgrado l'imperizia, non sono mai stato coinvolto in grossi incidenti, forse c'è davvero un santo protettore degli imbecilli...
Poi gli anni passano, l'età aumenta, un pò di sale in zucca lo si mette e così un pò alla volta, la mia velocità media cominciò a calare, un ulteriore frenata la diede lo sposarsi, perché la voglia di correre fu sostituita dalla ben più pressante volontà di ritornare a casa, il colpo finale alle mie velleità corsaiole, l'ha dato l'arrivo del mio pupacchiotto, da che c'è lui, oltre che aver fortemente accentuato il bisogno di far sempre ritorno a casa, mi ha fatto diventare, quando lui è in auto, iper reattivo e attento...
Così adesso guido molto tranquillamente, e altrettanto tranquillamente affronto la vita per strada, sono quasi completamente refrattario alle arrabbiature, nel senso che non sono continuamente lì a sbraitare contro chi, secondo me, guida male o fa qualcosa di idiota o pericoloso, io vado per la mia strada pressoché incurante del mondo esterno, non nel senso che non vedo cosa succede, tutt'altro vedo e a volte prevedo quello che succede, solo che non mi faccio coinvolgere "caratterialmente" da ciò che vedo...
Ma vedo...
Eccome se vedo...
E di follie per strada ne ho viste moltissime, come vedere guidatori che "bruciano" stop o semafori, altri che riescono a fare le rotonde in contro mano, c'è chi proprio non sopporta avere auto davanti alla propria e sorpassa sempre, anche dove non c'è visibilità o è vietato, c'è chi ha il pepe al culo e corre, corre, corre sempre senza curarsi dei limiti, sia quelli "imposti" dai cartelli, sia, ed è molto peggio, quelli imposti dal mezzo che guidano, c'è gente convinta che la città sia una sorta di moderna giungla, e loro come moderni Tarzan, si sentono i reggenti di questa giungla, reggenti liberi di fare qualunque cosa passi loro per la testa...
In autostrada poi...
Io penso che le strade a scorrimento veloce riescano a tirar fuori il peggio dalle persone, persone, guidatori normali se non mediocri, che "rinchiusi" tra i guardrail e i Jersey, si trasformano in improbabili emuli di Vettel o Alonso, con risultati che vanno dal fastidioso al catastrofico...
In questa realtà ci sono alcune categorie che riescono a scalfire la mia barriera di impassibilità, ovviamente in testa ci sono quelli che io definisco i "senza sterzo", cioè quelli che non si schiodano per nessun motivo, ripeto, per nessun motivo la corsia entro la quale si trovano, cos'ì ti trovi auto che viaggiano a 90 all'ora nella corsia di sorpasso, oppure che fanno i 120 nella corsia d'emergenza, poi ci sono i "misurati" cioè quelli che per sorpassarti aspettano l'ultimo centimetro eppoi ti rientrano davanti modello "ti taglio la strada, prova a dirmi qualcosa", quest'ultima categoria comprende una sotto categoria, cioè quelli che mentre ti misurano, ti guardano in faccia, un pò come a dirti: Siii merdaccia, ti sto sorpassando, poi ci sono gli "esibizionisti" cioè quelli che ti arrivano dietro a bomba e ti lampeggiano per avvertirti del loro imminente arrivo...
Che merde.
Tutti, non più uno o meno l'altro, no no tutti distintamente e a proprio modo, ma comunque merde...

Cari signori, ricordatevi di riportare a casa tutti i giorni le chiappe, non per una mogli e dei figli, fatelo per voi, rilassatevi e portate sempre a casa le chiappe, un giorno, queste ultime vi ringrazieranno...

Saluti