lunedì 28 ottobre 2013

Tu sei diverso, ok, ma da cosa?

Vuoi difendere le tue idee?
Bravo, mettici tutto di te, le
forze e le opportunità sono
assolutamente gratis...
                             Lorenzo Reschiglian

Forse mi confondo, ma mi sembra di ricordare che ci fosse, che esistesse un codice "morale", una sorta di etica professionale, quasi una coscienza alla base del mestiere del giornalismo, stupidamente io penso che chi fa un lavoro tanto importante, quale è la divulgazione delle notizie, fosse animato da una profonda ricerca della verità, e forse all'inizio era anche così, ma oggi non è più così, forse la verità non fa più notizia o forse alla gente non interessa più la verità, soprattutto quando si viene toccati da vicino da questa verità.
La notizia di cui voglio parlare, di per se non è poi così particolare, parla di un ragazzo di 21 anni che si è suicidato...
Fin qui, come dicevo, niente di ché, una notiziola che si sarebbe meritata uno scarno trafiletto nelle pagine interne della cronaca, ma in questo caso succede qualcosa di più, qualcosa che fa diventare quella blanda notiziola, uno scoop per tutte le prime pagine...
Il suicida era gay...
Apriti cielo...
Il suicida era gay, e non solo, il suicida era gay e ha lasciato una lettera, ma mica una letterucola con scritto ciao mamma dillo tu a papà, no no, ed è qui che Pulitzer salterebbe fuori dalla bara, la lettera è un chiaro atto d'accusa verso l'omofobia...
Ooooooo, feste, fuochi d'artificio e bottiglie da sciabolare...
Qualcuno avrà pensato: Evvai, un altro fottutissimo frocio sé ammazzato! Lasciando pure una fottutissima lettera!!
Qualcuno sarà profondamente dispiaciuto e amareggiato e passando da un estremo all'altro di questi sentimenti, in mezzo c'è tutto il pensabile umano, ma comunque tutti, in quella notizia, hanno visto e trovato qualcosa sul quale sputare sentenze...
Non me ne frega nulla, non mi interessa cosa pensano, inventano e scrivono tutti quegli sciacalli, ma un paio di considerazioni, estremamente personali, le ho elaborate anche io...
La prima scaturisce da un commento sentito per radio, il babbaleo di turno diceva: Questa tragedia ci coinvolge tutti perché siamo tutti ugualmente responsabili...
Sto cazzo.
Io posso sentirmi coinvolto, perché è un dispiacere sentire di una giovane vita così prematuramente conclusa, ma non i sento minimamente responsabile, egoisticamente perché non ho fatto nulla per favorire quell'insano comportamento, non ho nulla contro i gay e i miei amici, dichiarati o meno, per me sono, come tutti gli altri, semplicemente amici, amici punto e basta.
Quindi, non mi sento per niente responsabile..
Voi giornalettai da strapazzo, voi dovreste sentirvi in colpa, voi che come avvoltoi vi lanciate sul cadavere ancora caldo, ma che non muovete un dito per far conoscere i soprusi giornalieri cui sono sottoposti...
Ma voglio dirla tutta, non sono solo gli imbratta fogli a farmi arrabbiare, una cosa la voglio dire anche al morto, a lui e a tutti quelli che pensano di fare la stessa cosa...
Non suicidatevi, non suicidatevi perché non è così che si difendono e diffondono le proprie idee e convinzioni, quando e se siete convinti delle vostre scelte o idee o necessità e quant'altro è da vivi che si riesce, che riuscirete a farvi sentire, da morti non servite a nulla! 
Pensateci idioti!

Saluti

martedì 22 ottobre 2013

La vita è adesso

Il Mietitore non ha orario
ne orologio o  calendario,
ma è  sempre  puntuale  e
al suo appuntamento non
c'è modo di mancare...
                                  Lorenzo Reschiglian
 

Non conoscevo benissimo Giovanni, abbiamo chiacchierato qualche volta al bar, magari davanti ad una birretta sgranocchiando patatine, però ricordo una cosa, il suo sorriso, lo ricordo perché non era un sorriso spavaldo, uno di quelli da persona che crede di sapere tutto e non era nemmeno un sorriso sciocco o vuoto, il suo sorriso era quello di una persona serena, semplice se vogliamo, ma serena e la cosa più bella di quella sua semplice serenità era la contagiosità, bastava chiacchierare un pò con lui per lasciarsi alle spalle una brutta giornata...
Giovanni adesso non c'è più.
Non c'è un età "giusta" per morire, ma trentadue anni sono veramente pochi.
La cosa mi ha fatto pensare, ma non alla morte, il mio pensiero è andato proprio nella direzione opposta, ho pensato alla vita, alla sua precarietà...
Quello che è successo è l'esempio lampante di quanto la vita sia sfuggente, colui che ci muove, costruisce burattini dalle vite ed emozioni anche molto complesse, i fili che ci uniscono a lui sono oltremodo sensibili, ma per questo anche sottili e delicati, cosa porti, comporti o decida la loro durata, non é umano saperlo, però qualcosa di umano, qualcosa che é alla nostra altezza c'è, la scelta.
Non possiamo sapere quanto durerà la nostra vita, ma possiamo scegliere come vivere il tempo che ci viene messo a disposizione...
Scegliere.
Quello che, se vogliamo fare i secchioni, definiamo il "libero arbitrio"...
Concetto sicuramente abusato e spesso ingiustamente incolpato, reo per lo più della nostra pochezza...
Per una volta proviamo ad operare questa libertà alleggerendola delle nostre paure, dei nostri limiti e dei limiti "imposti" dal buon senso, da quella sciocca invenzione chiamata "quieto vivere", scegliamo di esprimere i nostri sentimenti così come sono e così quando sono, senza qualsivoglia imposizione, liberiamo e libriamo il poderoso soffiare delle nostre convinzioni, scateniamo la bufera che c'è in noi, ma imbrigliandola in intrecci formati da buoni propositi, rispetto e sincerità, poi lanciamoci, tenendo ben aperti i sensi, nella vita...
Questo penso e per questo scrivo e dico tutto quello che scrivo e dico, questo é il motivo, la vita adesso c'è, domani non lo so, quindi é adesso che devo viverla.
Questa riflessione è scaturita durante una chiacchierata con la mia migliore amica, a questo mi ha fatto pensare la prematura scomparsa di Giovanni...
La vita è adesso, facciamo in modo di dare sempre il meglio di noi e facciamolo adesso perché non sappiamo quanti adesso avremo...
Ciao Giovanni, la prossima birretta la offro io.

Saluti

domenica 6 ottobre 2013

Non si muore una volta sola.

Se la vergogna avesse un volto,
noi non sapremmo riconoscerla,
se la speranza avesse un corpo,
lo maltratteremmo fino alla fine.
                                      Lorenzo Reschiglian

Ho volutamente lasciato passare del tempo, giorni e giorni lasciando accumulare idee e post che probabilmente non vedranno mai la luce, sentimenti ed emozioni che so già sia meglio tenere per me, nel mio più profondo intimo.
Ho lasciato passare i giorni perché volevo far "decantare" l'argomento, volevo che il grosso delle emozioni fosse passato e non inficiasse il mio pensiero, ed infine, ho lasciato che passasse del tempo perché volevo, voglio, essere libero di incazzarmi senza lasciare la possibilità d'essere additato come qualunquista.
Tutto questo preambolo non ha certo fuorviato chi è abituato a seguirmi.
Stasera dico la mia su la "tragedia" di Lampedusa.
Iniziamo dalle virgolette che, volutamente, incorniciano la parola tragedia, le ho messe non certo per sminuire l'importanza e il peso che qualunque frase raggiunge quando al suo interno c'è, appunto, la parola tragedia, le virgolette servono a richiamare un fatto fondamentale, quella di qualche giorno fa non è semplicemente la tragedia di Lampedusa, ma è l'ennesima tragedia di Lampedusa è solo l'ultima in ordine di tempo, destinata a diventare una delle, appena succederà qualcos'altro...
Non mancherò assolutamente di rispettare le vittime, la morte è rimasta l'unica emozione che merita l'assoluto rispetto.
Vorrei vedere altre centinaia e centinaia di bare, tutte lucide, perfettamente allineate e ovviamente piene, ma non certo dei resti di qualche disgraziato, vorrei vedere una lunga fila di quell'inutile gentaglia che chiamiamo istituzioni, certamente nessuna di quelle centinaia e centinaia di persone, che dentro le loro divise, hanno svolto mansioni che vanno ben oltre quello che quelle divise comporta, no, io vorrei una lunga fila di bare piene di tutti quei politici che ancora blaterano, tutti quelli che dietro a quelle maschere contrite e affrante, nascondo il totale menefreghismo, gentaglia che si è venduta l'anima e ha barattato la coscienza per tenersi stretta la poltrona, quelli si che li vorrei vedere tutti stesi in comodi cappotti lignei, loro e le loro falsità, loro con tutto quello che significa essere un politico adesso, cioè letame da concime, merda con l'unico utilizzo per la merda, finire sotto terra...
Così, almeno per una volta, sarebbero utili a qualcosa...
Sono arrabbiato, perché l'inutile comunità europea, sta facendo quello che è abituata a fare, niente, sono arrabbiato perché oggi c'è e fa, tanto scalpore vedere quelle decine e decine di morti, ma come già accennato, sono solo gli ultimi in ordine di tempo, prima di questi ne sono morti molti e molti di più, basta chiacchierare con un qualunque abitante, le tragedie sono pressoché all'ordine del giorno, solo che fa più notizia se ne crepano cento o duecento, piuttosto che due, tre o dieci alla volta, la tragedia di Lampedusa non è di ieri o l'altro ieri, la tragedia a Lampedusa è quotidiana, arriva da lontano e non è sicuramente finita...
Quei morti non sono morti solo una volta, quella gente era già morta innumerevoli volte, è morta quando le povertà gli ha rubato la dignità, è morta quando la disperazione li ha portati alla fuga, è morta ipotecandosi il presente alla ricerca di un qualunque futuro, è morta annegata mentre rincorrevano una speranza, muoiono ancora dentro i falsi discorsi dei politici e moriranno definitivamente, quando tutto il clamore sarà passato, senza lasciare nessun miglioramento alle sue spalle...
Le soluzioni ci sono, sono facilmente realizzabili e costano pochissimo, ma...
Ma si andrebbe a disturbare il o i, malavitosi di turno, quindi indirettamente, ma mica poi tanto, i politici a questi collegati, girano cifre milionarie dietro l'immigrazione clandestina, milioni che finanziano in piccola parte, altra malavita e in gran parte il sistema politico, che poi non è così diverso...

Saluti

mercoledì 2 ottobre 2013

Questa storia della penetrazione maschile é decisamente sopravvalutata..

Il titolo del post può generare effetti diversi, 
potrebbe sembrare polemico, ma allo stesso 
tempo banalmente semplicistico, potrebbe 
risultare fastidioso o stuzzicante, oppure, 
ed é quello che é, é soltanto un titolo...
                                                           Lorenzo Reschiglian



Per una nostra tara psicofisica, quando sentiamo la parola "penetrazione" subito la mente vola a cosi che entrano in altre cose e in un certo senso è vero, ma ci sono un sacco di cose che possono entrare in un strasacco di altre cose...

Eeeeee già... 
Non mi metterò qua a farvi il pistolotto (?), ma basta andare su Wikipedia e di penetrazioni ne trovate un ricco campionario che spazia dall'economia alla matematica quantistica, delle zucchine alle "carlapratolato" compresse lamellari monodose di origine bulgara per la caduta dei capelli, compresse che per altro ho provato e vi posso assicurare che funzionano, i capelli li fa cadere...
Ma non divaghiamo, anche se ci tengo a farvi sapere che ho finalmente risolto il mio problema con la caduta dei capelli...
Li ho finiti...
Allora, dicevamo.. A si, la penetrazione...
Bene, dato per assodato che ci sono un sacco di penetrazioni diverse, cerchiamo di non focalizzarci troppo su quella fisica...
Anche perché, come ho già scritto, è decisamente sopravvalutata...
Ora sento già i soliti detrattori e un nutrito gruppo di adepti del rilassante Onan (anche se non è corretto paragonare dei pippaioli con una figura Biblica) che rumoreggiano, i primi perché sono i soliti detrattori, quindi fanno i detrattori rumorosamente, i secondi perché se sei un pippaiolo e vieni interrotto, beh sicuramente rumoreggi...
Conosco persone che praticamente vivono per quello, uomini, chiamiamoli così che basano e passano la propria esistenza nella ricerca, "conquista" e successiva "timbratura" della mal capitata di turno, quando è una mal capitata, e non la più probabile equivalente femminile del già citato tarato mentale...
Quello è, una tara mentale, una patologia ben nota e conosciuta che fa diventare chi ne soffre, dei malati di sesso...
Non che il sesso di per se sia una malattia, tutt'altro, lo diventa quando è ossessivo e compulsivo, un pò come quei folli che si riempiono la casa di robaccia perché non riescono a disfarsene, sono degli accumulatori seriali, solo che non accumulano cinfrusaglie, ma "prestazioni" sessuali, oltre tutto traendone poca soddisfazione, motivo per il quale sono perennemente in cerca di altro, ricerca che risulta inutile per svariati motivi, primo fra tutti il fatto che non c'entra assolutamente nulla chi o quanti partners si riesce a concupire, perché per quanti siano, soddisferanno solo la parte conscia, mentre l'inconscio continuerà sempre e solo a voler far sesso con se stesso...
La cura c'è, ma sono pochissimi quelli interessati, perché solo pochissimi sono a conoscenza della patologia e ancor meno quelli a cui interessa farci qualcosa, perché "contenti" della loro situazione ed erroneamente convinti di poterla gestire...
Effettivamente tutte le patologie che gravitano intorno al nostro pistolino, anche cose decisamente più gravi e dagli esiti letali, siamo abituati a sottovalutarle, ma sai com'è, noi maschietti abbiamo "paura" di affrontare i problemi, non ci viene per nulla naturale andare da un medico a raccontare se ci "tira", o se non lo fa, se ne facciamo tre di fila o se non riusciamo a finirne nemmeno una, abbiamo paura di confrontarci con gli altri perché abbiamo paura di confrontarci con noi stessi...
L'uomo è uomo e ha da puzzà! E mentre olezza, l'uomo deve sfinire a colpi di verga l'ennesima concubina che vive solo per quello...
L'arrivo dei Social ha enormemente ampliato questo discorso, su FB ci sono centinaia e centinaia di pagine che affrontano ogni umana necessità o perversione, Twitter é stracolmo di gentaglia che usa come "foto di contatto", immagini del proprio membro "virile"...
Preciso subito una cosa, non trovo sbagliato fotografarsi il pipolo, non trovo parimenti sbagliato che queste foto vengano spedite a chi che sia, perché se la cosa è voluta dalle parti, per me non c'è niente di male, posso non capire perché vuoi vedermi il pipolo, ma non ci trovo niente di male, dopo tutto il Signore ci ha creato nudi, i vestiti sono una scocciatura inventata dall'uomo...
Ma per quanto io sia di larghe vedute, proprio non capisco perché devo trovarmi sulla bacheca o sulla mia Time Line, immagini di cazzetti o cazzini che accompagnano commenti poco o niente attinenti a quello che pubblico...
Quindi, vi piace fare sesso, vi piace fotografarvi il pistolino e vi piace condividere queste foto?
Bene, bene benissimo, ma non lo fai a capocchia tua, non infradici le mie pagine delle tue fobie, come io non lo faccio a te, ne parliamo, e se poi decidiamo che ci va bene, allora e solo allora, si deciderà sul da farsi...
E' chiaro?
Se si bene.
Se no, non ti stupire se poi ti banno o blocco il tuo profilo, è chiaro chiaro?
Bon...


Saluti.