mercoledì 16 gennaio 2019

Pawel Adamowicz

La storia si ripete.
La storia è ciclica.
Possono cambiare i nomi.
Possono cambiare i luoghi.
Ma tutto rimane uguale.
Uguale, inutilmente.
                         Reschiglian Lorenzo

Il problema come al solito, sta nella crisi, non la crisi dei valori, che non frega un cazzo a nessuno, ma bensì la solita, cara e rassicurante crisi economica.
Una sesantina d'anni fa, ad uno così, lo stato coadiuvato dall'esercito, gli avrebbero organizzato un corteo, con tanto di auto scoperta da far passare tra due ali di persone festanti, così da poterlo prendere a fucilate da un edificio, magari per risparmiare qualcosina, lo si poteva prendere a revolverate durante un comizio pubblico, tirando i costi all'osso, lo si poteva avvicinare in un giorno qualunque, con una scusa banale, tipo farsi fare un autografo in mezzo alla folla, per poi sparargli alla schiena.
Tutto bello, bellissimo ma dispendioso.
Ma la crisi è una brutta bestia, tra  "spending reviou", brexit, immigrazione, accise, global warming e escort sempre più care, i soldi insomma devono essere "impegnati" la dove servono veramente...
Così, i poveri poteri occulti, tra una bottiglia di Cristal e un soffocotto, frugandosi nelle tasche dei loro pantaloni calati, racimolano  quattro spicci da dare all'imbecille di turno che, temperino alla mano, ci toglie la possibilità di godere dell'intelligenza di una brava persona.
Fa niente, tanto ci sono problemi più pressanti da seguire, tipo capire chi saranno i partecipanti al grande fratello vip, la supercoppa, e soprattutto, cosa dirà la D'Urso?

Saluti

lunedì 7 gennaio 2019

Vicini ma mica tanto...

Nella vita, si operano scelte,
si fa una scala di priorità mossi
dal buonsenso, poi si butta
tutto nel cesso, si spegne il
cervello e ci si getta anima e
corpo nell'inutilità...
           Reschiglian Lorenzo

Negli anni 60/70, in Arabia Saudita, si lavorava per guadagnarsi il khubz, si andava in spiaggia o al ristorante, ci si incontrava per farsi quattro chiacchiere e, come nel resto del mondo civilizzato, si tirava avanti, chi meglio, chi peggio, comunque i giorni iniziavano e finivano, e proprio come in qualunque altro paese civilizzato,  la vita scorreva sia per gli uomini che per le donne…
Poi.
Poi, interpretabilissimi “dettami religiosi”, decidono che le donne sono pressoché inutili, buone soltanto per procreare (preferibilmente maschi) e governare casa in attesa che torni l’uomo, uomo che ne può fare ciò che vuole, un po' come un paio di ciabatte, ma con molto meno rispetto.
Che cinquant’anni fa, le donne andassero a scuola o in piscina, al resto del mondo non gliene fregava un cazzo, come non gliene frega un cazzo, adesso che le stesse non possono fare assolutamente niente di più divertente che essere lapidate in piazza.
Ma allora, perché i giornali sono pieni di roboanti articoli che condannano uno stato e una religione al completo?
Rigurgiti umanitari?
Redivive rivendicazioni femministe?
Il Papa che cerca moglie?
Noooneeee!
Tutto sto casino per una partita di calcio.
La supercoppa vattelapesca...
Che poi “supercoppa”, perché la coppa normale era troppo poco? Poi cosa si inventeranno in questa fregola pallonaro/pallonara? L’ipercoppa? L’ultracoppa? La megacoppaesticazzispecchioriflessosenzaritorno?
Che due palle sto schifo di calcio.
Ma torniamo un passo indietro, Supercoppa italiana, quindi un torneo per club’s italiani, giocato da squadre italiane, in Italia…
Perché la finale di questa competizione indigena, deve essere disputata in un altro paese?
Sarà mica solo per quel botto di milioni elargiti dai petrolieri?
No, dai, non è possibile, secondo me, gli avveduti Arabi, che i soldi li hanno anche perché sanno come risparmiarli, consci che prendere quei loro aerei privati, sarebbe stata una scocciatura, oltreché un costo non deducibile, decidono per il bene dell’ambiente di risparmiare carburante e scocciature, comprandosi l’evento, cosicché, con le loro tunicone e gli asciugamani in testa, possano andarselo a gustare utilizzando delle meno assetate limousine, Ferrari, Lamborghini e Fiat, ma queste ultime solo se pagati per farlo…
Quindi, passati i canonici 90 minuti (più recupero), qualcuno si ricorderà dei diritti delle donne? Ci sarà spazio tra le polemiche su chi ha vinto o perso, per parlare di giustizia sociale? Il nuovissimo moviolone mostrerà una slow motion in ultradefinizione 3D, di una donna a viso scoperto che esulta per il solo fatto di essere Donna?

Saluti