mercoledì 6 gennaio 2021

Occhi

E va bene duemilaventi, anche tu sei passato, 
ammettiamolo, non sei stato un granché, forse 
non è tutta colpa tua, forse Paolo Fox doveva 
farsi gli affari suoi, forse l'antico detto "anno 
bisesto anno funesto" è più azzeccato che mai, 
sta di fatto che, finalmente il duemilaventuno si 
sta pulendo i piedi sul tuo logoro zerbino...
Sarà peggio? Vedremo...
Sarà meglio? Beh ci vorrà poco per essere meglio...
Comunque sia, a mezzanotte, io brinderò più per 
salutare te che te ne vai, piuttosto che per dare il 
benvenuto al nuovo anno, perché lui ha ancora 
tutto da dimostrare ma tu, sono contento più 
che mai di saperti chiuso.
Ciao duemilaventi, credo non mancherai a nessuno.
                                                            Lorenzo Reschiglian


Questa lunga premessa l'ho usata come saluto al duemilaventi.
Ma il duemilaventi appena concluso è stato uno sfacelo totale o qualcosa di buono riusciamo a cavarlo?
Certo il fattore "virus" ha giocato il ruolo di star incontrastata, ma ci sono, a mio sindacalissimo giudizio, situazioni peggiori e, volutamente, non entro nei soliti discorsi politici o pseudo tali, perché ritengo serva solamente una briciola di buon senso, per dare il giusto peso ai vari sproloquiatori banderuolanti, non parlerò nemmeno di tutti gli scienziati da tastiera, ne dei luminari da social e, men che meno, di tutti i modernissimi hater's, che a furia di odiare qualunque cosa non capiscano, si ritroveranno ad odiare anche se stessi.
A me, il duemilaventi, ha soprattutto fatto pensare.
Pensare, diamine che vocabolo obsoleto in questo mondo sempre più tecnologico.
Viviamo su un umidiccio sasso sospeso nel nulla, in fondo Gaia questo è, pochi chilometri al di sopra delle nostre teste non c'è più niente, nel senso che l'universo è stracolmo di roba, ma per noi, finita l'aria e con essa la vita, non c'è più niente...
Siamo meno del più infinitesimale granello di polvere, rispetto alla vastità dell''universo, eppure su questo minuscolo granello vivono decine e decine di miliardi di esseri viventi, tra questi, il genere umano...
Ora, non è che ad un armadillo si può chiedere di fare più di quello che fa, mangia, caca e scopa, di tutto il resto, all'armadillo non interessa niente, mica perché è stronzo, ma perché le sue necessità sono limitate alla sopravvivenza e finché per tutti gli abitanti della terra è stato lo stesso, tuuuutto andava bene.
Poi?
L'evoluzione...
Milioni e milioni di anni ad evolverci, per arrivare a questo? Per arrivare al grande fratello, all'isola dei famosi, a Pippo Baudo, alla fame nel mondo, ai prezzi virgolanovantanove, alle guerre, alla pubblicità e al menefreghismo globale?
Chissà come sarebbe il mondo se si fossero evoluti gli armadilli...
Tra le peggiori notizie sentite è che, per la prima volta dopo decenni, il QI mondiale non sta crescendo, a questa aggiungiamo quella sul globale impoverimento lessicale e al sempre maggiore utilizzo dei social, per dare, a mio avviso, uno sguardo veramente sconfortante al futuro...
La colpa o le colpe, ovviamente ci sono già state offerte, su argentei piatti dai media; quindi l'impoverimento lessicale è dovuto, dicono loro, dall'uso delle messaggerie istantanee, mentre il decremento del QI, sarebbe il normale "assestarsi" del crescere umano...
Chissà cosa vorrà dire... 
Io so che l'Italia è tra gli ultimi posti nell'acquisto di libri, in compenso è tra i primi nella classifica dei paesi con più cellulari pro capite... 
Doloroso. 
Poi si leggono notizie tipo: Farmacista manomette vaccino convinto che, l'inoculazione, possa modificare il dna umano...
Ora, potrai anche essere un folle o un negazionista, cazzi tuoi, ma appenditi tu alla forca della stupidità, lascia al resto del mondo la libertà di sbagliare a modo proprio.
Del resto cosa ci si può aspettare dal genere umano?
Abbiamo inventato l'orologio e con esso, la premura e il ritardo, abbiamo scoperto come funziona il sole e quindi a lanciare bombe nucleari, abbiamo inventato la psicologia, per dar del matto a chi non si uniforma, abbiamo scoperto l'empatia e le emozioni, relegando ad un bambolotto il compito di insegnarle ai nostri figli, lasciando così più tempo ai "genitori" per stare sui social a mandarsi emoji, bruciando punti di QI e dimenticando vocaboli desueti.
Desueto, qua lo sappiamo in una manciata...
Qui l'intelligenza diventerà il destreggiarsi tra il nulla, l'intelligente sarà colui che dimostrerà la non capacità, il genio chi riuscirà a trarne vantaggio.
Perché c'è sempre chi, anche dal niente, riesce a trarre un vantaggio personale.
Io spero, con questa allegoria, di aver spiegato cosa penso e, ancora di più, spero di aver usato il vocabolo "allegoria" nel modo giusto, sicuro comunque che, al bisogno, l'insostituibile Pino mi correggerà.
Il mondo continuerà il suo cammino, noi poco meno che spettatori, verremo trasportati in luoghi fantastici, dove favola e realtà non si distinguono, in mezzo a persone incredibili con mille esperienze da raccontare, tra milioni di imperdibili emozioni ognuna capace di farci crescere, un universo nel quale ogni granello di sabbia, anche il più infinitesimale è una impareggiabile vita piena di altre vite, idee e sogni, in un interminabile susseguirsi di sapere e conoscenza, il tutto senza che i più nemmeno se ne accorgano.
Che spreco.

Saluti