LiberaMente Pensante
domenica 3 marzo 2024
Ascoltando un walzer (Dmitri Shostakovich Waltz No. 2)
mercoledì 10 gennaio 2024
Olimpo, il detersivo degli dei.
Non sono vecchio, non mi sento vecchio, ho 52 anni quindi non sono un giovinotto, ma sicuramente non sono vecchio, guardo poca televisione, ascolto moltissima radio, leggo libri, fruisco internet e seguo social, il tutto senza che l'una o l'altra cosa, mi diventi una mania, cioè non sono un internauta sfegatato, così come riesco a passare lunghe ore senza nessun contatto con qualsivoglia media o con chi che sia e se dimentico a casa lo smartphone quando esco, beh, vivo lo stesso, insomma lo star da solo non mi spaventa, tutt'altro.
Potrei essere definito un eremita, un eremita con benefici...
Solitamente ho la mente occupata, dal lavoro o dalle attività in cui sono impegnato, quindi non sto molto a pensare su questa mia progressiva tendenza a isolarmi, anche perché "vivo" normalmente le necessità, cioè, vado a fare la spesa e seguo le normali attività familiari e, come già detto, per lavoro devo interfacciarmi con altre persone, già, le altre persone; ecco, qui forse c'è il nodo, il pensiero alla base della mia "eremitudine", cioè, non mi piace la gente, non tutta la gente ovviamente, perché mi piace chiacchierare e confrontarmi con altre persone, ma, questi interlocutori devono "darmi" qualcosa, mi spiego perché non c'è niente di "materiale" nel prossimo discorso, ne parlavo qualche giorno fa con l'amico Lorenzo, tendenzialmente non sopporto più le ciarle inutili, cioè tutte quelle parole e quelle persone e tutti quegli argomenti che non portano a nulla, il pour parler, le chiacchiere da ascensore, insomma tutto quel dar aria ai denti per evitare quegli imbarazzanti silenzi, silenzi che invece di imbarazzi ne eviterebbero; Oscar Wilde diceva: "A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio", o forse era Abraham Lincoln, vabbè il senso è chiaro, questo non significa che io non voglia più parlare, ne che mi reputo superiore a chicchessia, solo che parlare, tanto per parlare mi sfinisce, mi sfinisce tanto da rendermi indisponente e, non potendo mandare al diavolo l'inutile logorroico di turno, cerco di evitare il contatto, mi defilo se volete, scappo da ciò che non mi va, quindi mi eremitizzo...
C'è qualcosa di profondamente sbagliato in questo comportamento, perché si dovrebbe essere sempre liberi di dire ciò che si pensa, nel momento che lo si pensa, a chi si pensa di doverlo dire, senza pensare a ciò che penserà chi ascolta ciò che pensiamo, io preferisco di gran lunga un sincero vaffanculo ad una falsa leccata e, tutto questo, non ha niente a che fare con il Politically Correct del cazzo, la sincerità può essere educata e ben esposta ma non può e non deve, cambiare il senso di se stessa, quindi, se non posso essere sincero, taccio.
Ora, probabilmente non mi trasferirò in cima ad una montagna sferzata dalla bufera, lasciando solo che mi vengano i reumatismi e che mi cresca una luuuunga barba bianca, nell'attesa che un nanerottolo baffuto scopra quale biancheria sia più morbida, ma sicuramente parlerò di meno e, nondimeno limiterò quel che mi sentirò di dire, per le persone che apprezzo non cambierà niente, per tutte le altre, probabilmente non si accorgeranno nemmeno della differenza, perché chi è abituato ad ascoltare solo se stesso, ascolterà solo il vuoto che ha dentro.
Saluti
domenica 31 dicembre 2023
Ventitré o ventiquattro?
venerdì 1 settembre 2023
Percezioni
I have become comfortably numb...
Roger Waters
Gli avvenimenti di questi giorni, le violenze di gruppo, gli omicidi immotivatamente stupidi, non che ce ne siano di motivati o motivabili e i commenti, vergognosamente ancor peggiori, inevitabilmente, ahimè mi fanno pensare, cioè a me fanno pensare, perché guardandomi in giro, la percezione che ho è, che i più, se ne strafottono e, peggio vanno minimizzando quanto accade, così sento:
Eh, ma quelle se la sono cercata...
Oh, ma di cognome faceva Cutolo...
sabato 8 ottobre 2022
il falò delle vacuità
Mi piace pensare, prendere del
tempo per riflettere, cazzo,
sto proprio invecchiando.
Lorenzo Reschiglian
Saluti
giovedì 22 settembre 2022
Siamo in divenire
Siamo oggi il risultato del viaggio fin qui vissuto, chi dice di essere "arrivato", probabilmente non è nemmeno mai partito.
Lorenzo Reschiglian
sabato 17 aprile 2021
Diseffetti collaterali
commistione tra generi, specie, ecc...
domenica 4 aprile 2021
Un giorno come gli altri?
domenica 28 febbraio 2021
Dissentite condoglianze
Che bella la pandemia, che allegria il gioco arcobalenesco regionale, che forza tenere la conta contagiati/defunti, vaccinati/guariti, che goduria il balletto delle percentuali eppoi, tutti questi piccoli imprenditori, questi ristoratori, insomma tutta questa marmaglia froda fisco, tutti questi affossatori del sistema, finalmente finiranno sul lastrico e, con loro, tutte le quote rosa, gialle, verdi e nere, tutta gente che potrà rimpinguare il numero di chi può attaccarsi alla tetta dello stato, la grossa, gonfia e amorevole tettona dello stato che, miracolosamente sfamerà tutti senza gravare su nessuno.
Viva il Covid, viva la politica, viva l'economia circolare, viva L'Italia e viva le tette!
Questo è senza dubbio il miglior periodo degli ultimi 20/30 anni, mai come ora, l'italia e gli italiani, si sentono ben oltre che europeisti, siamo diventati globalisti, direi quasi globaglioni, sì, finalmente amiamo tutti, non guardiamo più all'estero come ad una bestia feroce pronta a mangiarci, no no, le possibilità aumentano al pari dei decessi, le opportunità sono seconde solo al numero dei contagiati, e noi, meglio di chiunque altro al mondo, siamo abili sguazzatori nei residui fecatori mondiali, noi come tutti su questa pizza planetaria, finalmente possiamo buttarci alle spalle qualunque inutile identità nazionale per diventare, un popolo qualunque in mezzo a popoli qualunqui, insomma un mucchio eterogeneo di insignificanti numeri statistici.
Grazie pandemia, che hai livellato le disparità, abbassando tutti a punta spilli per le case farmaceutiche e, grazie, grazie farmacopea mondiale per la disinteressata necessità che operi al raggiungimento della tua ricchezza, grazie per l'impegno che profondi per tenerci in vita, anche a qualunque costo noi si possa sostenere, finalmente una malattia giusta, una malattia che uccide solo chi lo merita, tutto come in natura, muoiono gli anziani, muoiono i deboli, gli indifesi e, diciamolo, muore chi non si merita di vivere, chi non risponde alle cure, insomma muoiono gli ingrati, i sobillatori, muore chi non si piega al quid pro quo comune, il motto mors tua pecunia mea, farà parte di tutti i bugiardini dei medicinali.
Finalmente l'umanità è unita sotto un unica bandiera, finalmente chiunque può sbattersene il cazzo di chiunque.
Che bello.
Saluti
mercoledì 6 gennaio 2021
Occhi
domenica 31 maggio 2020
aspettando
domenica 29 dicembre 2019
Ecco il solito post di fine anno...
quello che dico, non di
quello che capisci tu.
lunedì 11 novembre 2019
Verso 103
è assolutamente relativa,
provate a parlarne con un
pescatore...
martedì 15 ottobre 2019
L'amore e altre stupidaggini
capita di fermarsi a pensare...
Poi, per fortuna, passa...
Tutto passa.