sabato 8 ottobre 2022

il falò delle vacuità

Mi piace pensare, prendere del 

tempo per riflettere, cazzo, 

sto proprio invecchiando. 

                        Lorenzo Reschiglian


Velma della Mistery inc è lesbica, altra vittima sacrificale sull'altare LGBT, o meglio, un altro salto sul carrozzone del Politically Correct...
Quindi, Velma farà coming out seguita a breve da Fred, che diventerà un Metrosexual conduttore di stupidi programmi con  concorrenti inutili per un pubblico di decerebrati, Daphne smetterà i panni della ricca farlocca, per vestire quelli dell'Influencer, Shaggy, beh Shaggy rimarrà il fattone, che è sempre di moda ma, dovrà ingrassare perché nel gruppo ci deve essere un ciccione, infine, Scooby diventerà testimonial di un qualche prodotto per le emorroidi o l'opinionista, che è la stessa cosa.
A me, il Politically Correct, ha proprio rotto i coglioni, neanche vent'anni fa, se ad un conoscente, reo di aver vinto duecentomilalire al lotto, davi del culattone, questi rideva, mica ti denunciava al codacons, se tra amici parlavi del "Giorgione", capivi che tal dei tali era gay, mica che tutti i Giorgi erano gay, il ricchione non necessariamente era "ricchione", il frocio non era solamente "frocio", capite cosa intendo?
No?
M'importa sega!
Le parole, i discorsi vanno contestualizzati, e non solo, va capito chi dice cosa e a chi lo dice e come lo dice;
Due persone che si conoscono da una vita, possono parlare una lingua tutta loro, con parole che hanno un significato dovuto alle esperienze vissute insieme, fuori dalla sintassi, dalla grammatica o dalla fonetica "comune".
Negli ultimi anni l'interpretazione del parlato, ha generato mostri che sono andati ben al di là del buon senso; gli storici dell'accademia della crusca, sprizzano sangue dal naso ogni volta che guardano la tv, so di professori di italiano, impiccatisi arrotolando libri di grammatica...
Nanni Moretti gridava:
Le parole sono importanti!
Ed è quantomai vero, ma lo sono ancora di più i contesti nei quali, le parole sono pronunciate, troppe, troppe stronzate vengono sdoganate dal Politically Correct, troppi sapientoni da collo di bottiglia, sproloquiano su qualunque argomento, troppa troppa merda nella cloaca maxima del "sapere comune" svenduto dai media insieme al sensazionalismo merdaceo da click bat e, in tutto questo qual è il vero problema?
Il vero problema è che l'uomo medio (come razza, non come genere), legge sempre meno, studia il minimo indispensabile e non si tiene aggiornato su come gira il mondo.
I media, i social, la politica, tutto è organizzato per schiacciare la curiosità, per tenerci lontani dalla realtà, abboffandoci di sgargianti stronzate, per renderci schiavi e  consumatori senza pretese.
Torniamo a guardarci negli occhi, ricominciamo a parlarci guardandoci negli occhi e, soprattutto, rizziamo le orecchie, non solo per sentire cosa ci viene detto, ma per capire cosa ci viene detto, capire per poi avere idee, ma idee nostre, non i baluginanti liquami dove ci vogliono annegare.
Non alziamo gli occhi solo per imprecare contro inesistenti divinità, ma spalanchiamoli per non farci fregare dall'ennesimo figlio di androcchia!
Le parole sono importanti, capirle ancora di più, ragionarci sfiora la divinità...

Saluti

giovedì 22 settembre 2022

Siamo in divenire

Siamo oggi il risultato del viaggio fin qui vissuto, chi dice di essere "arrivato", probabilmente non è nemmeno mai partito.

            Lorenzo Reschiglian



Ho cinquant'anni, tanti? Troppi? Pochi? Boh, dipende dai giorni o, dai momenti che li compongono o, forse, da come vengono percepiti, io non ho certezze in merito, direi che mentalmente spazio tra i cinque e gli ottant'anni, fisicamente, beh dipende dagli orari...
Però, so ancora riconoscere i singoli momenti, buoni o cattivi che siano, so ancora divertirmi, riesco, spesso, a risultare stupito, soprattutto quando mi confronto con altre persone, ho una mente e una mentalità aperta e curiosa, sono ancora, malgrado tutto, un inguaribile ottimista, anche se, questo ottimismo viene sempre più spesso edulcorato dall'inesplicabile realismo dovuto, credo, all'esperienza maturata negli anni...
Non mi spaventa il futuro, almeno, non più di questo presente altalenante...
Cosa lasceremo ai nostri figli?
Un cazzo, che è quanto abbiamo avuto dai nostri genitori, che è più o meno, quello che hanno a loro volta ricevuto.
Dico questo sapendo benissimo che i tempi sono cambiati, se lo sono poi davvero cambiati, i nostri nonni hanno fatto la guerra, i nostri genitori il boom economico, noi la rivoluzione digitale, i nostri figli l'analfabetismo funzionale, quindi di merda e di Nutella, ce ne é stata e ce ne sarà per tutti, poi chi spalmerà cosa e quanto, beh si è visto e si vedrà...
Quelli della mia generazione trovo siano estremamente fortunati, abbiamo convissuto con i Pink Floyd, i Rolling Stones, i Duran Duran e gli Spandau Balett, con papa Giovanni e Nelson Mandela, con Camilleri e Rigoni Stern, con Sean Connery e Monica Vitti, con Stanley Kubrick e Sergio Leone e con loro, altre centinaia e centinaia di persone uniche che, purtroppo non potranno in nessun modo essere sostituite, perché il panorama odierno è avaro, quasi sterile nel fornire persone e personalità, capaci di reggere il giudizio del tempo.
La memoria è spesso fallace e, in più, tende a modificare, reprimere, cancellare i brutti ricordi, ingigantendo comode banalità al punto da farci credere di aver vissuto vite migliori...
Ho poche certezze, insegnatemi da persone capaci di prendere posto nel mio cuore, Odette, Papà e Mamma e tutti quelli che io chiamo famiglia certo, ma anche alcuni miei professori, Pino in cima alla lista, Rino e "la Rizzi", ed in un certo modo, Maristella, gli amici con la A maiuscola, Hermes, Daniela, Cristina, Francesca, Paula, Michele, Maurizio, Massimo, senza contare che chiunque incrociamo sul nostro sentiero, qualcosa prende e qualcosa da, almeno così per come la vedo io...
Si arriverà mai alla meta?
Si.
L'ultimo traguardo è inevitabile, per questo ci si deve sentire sempre in viaggio, per questo è sempre più importante il viaggio.
Sono un papà che sorride dei difetti di mio figlio e guardo con orgoglio i suoi pregi, cresce e sono contento di non vedere me in lui, sono contento di veder crescere in lui la sua personalità, con le sue incertezze ma pure con una buona dose di spavalda curiosità...
Cresce, noi con lui, noi rivivendo cose della nostra età passata, sperando possa, questa nostra esperienza, a lui servire da cuscino nelle sue inevitabili cadute.
Siamo in divenire, restando aperti e fiduciosi nell'avvenire...

Saluti