giovedì 22 settembre 2022

Siamo in divenire

Siamo oggi il risultato del viaggio fin qui vissuto, chi dice di essere "arrivato", probabilmente non è nemmeno mai partito.

            Lorenzo Reschiglian



Ho cinquant'anni, tanti? Troppi? Pochi? Boh, dipende dai giorni o, dai momenti che li compongono o, forse, da come vengono percepiti, io non ho certezze in merito, direi che mentalmente spazio tra i cinque e gli ottant'anni, fisicamente, beh dipende dagli orari...
Però, so ancora riconoscere i singoli momenti, buoni o cattivi che siano, so ancora divertirmi, riesco, spesso, a risultare stupito, soprattutto quando mi confronto con altre persone, ho una mente e una mentalità aperta e curiosa, sono ancora, malgrado tutto, un inguaribile ottimista, anche se, questo ottimismo viene sempre più spesso edulcorato dall'inesplicabile realismo dovuto, credo, all'esperienza maturata negli anni...
Non mi spaventa il futuro, almeno, non più di questo presente altalenante...
Cosa lasceremo ai nostri figli?
Un cazzo, che è quanto abbiamo avuto dai nostri genitori, che è più o meno, quello che hanno a loro volta ricevuto.
Dico questo sapendo benissimo che i tempi sono cambiati, se lo sono poi davvero cambiati, i nostri nonni hanno fatto la guerra, i nostri genitori il boom economico, noi la rivoluzione digitale, i nostri figli l'analfabetismo funzionale, quindi di merda e di Nutella, ce ne é stata e ce ne sarà per tutti, poi chi spalmerà cosa e quanto, beh si è visto e si vedrà...
Quelli della mia generazione trovo siano estremamente fortunati, abbiamo convissuto con i Pink Floyd, i Rolling Stones, i Duran Duran e gli Spandau Balett, con papa Giovanni e Nelson Mandela, con Camilleri e Rigoni Stern, con Sean Connery e Monica Vitti, con Stanley Kubrick e Sergio Leone e con loro, altre centinaia e centinaia di persone uniche che, purtroppo non potranno in nessun modo essere sostituite, perché il panorama odierno è avaro, quasi sterile nel fornire persone e personalità, capaci di reggere il giudizio del tempo.
La memoria è spesso fallace e, in più, tende a modificare, reprimere, cancellare i brutti ricordi, ingigantendo comode banalità al punto da farci credere di aver vissuto vite migliori...
Ho poche certezze, insegnatemi da persone capaci di prendere posto nel mio cuore, Odette, Papà e Mamma e tutti quelli che io chiamo famiglia certo, ma anche alcuni miei professori, Pino in cima alla lista, Rino e "la Rizzi", ed in un certo modo, Maristella, gli amici con la A maiuscola, Hermes, Daniela, Cristina, Francesca, Paula, Michele, Maurizio, Massimo, senza contare che chiunque incrociamo sul nostro sentiero, qualcosa prende e qualcosa da, almeno così per come la vedo io...
Si arriverà mai alla meta?
Si.
L'ultimo traguardo è inevitabile, per questo ci si deve sentire sempre in viaggio, per questo è sempre più importante il viaggio.
Sono un papà che sorride dei difetti di mio figlio e guardo con orgoglio i suoi pregi, cresce e sono contento di non vedere me in lui, sono contento di veder crescere in lui la sua personalità, con le sue incertezze ma pure con una buona dose di spavalda curiosità...
Cresce, noi con lui, noi rivivendo cose della nostra età passata, sperando possa, questa nostra esperienza, a lui servire da cuscino nelle sue inevitabili cadute.
Siamo in divenire, restando aperti e fiduciosi nell'avvenire...

Saluti