giovedì 27 novembre 2025

La morte ha un che di, definitivo...

 La fede non è un'opportunità,
ma comodo opportunismo.
                        Lorenzo Reschiglian


Morire è una scocciatura, il più delle volte perché non sappiamo quando accadrà, e purtroppo, sia che si scelga di prendere un treno in faccia, sia che si emigri in paesi evoluti, dove il "suicidio assistito", non è più un tabù, la decisione di metter fine alla propria esistenza terrena, è ancora vista come uno sbaglio madornale.

Ma torniamo alla scocciatura, perché dico ciò?
Beh, perché cerco il senso del discorso, cioè, lasciando perdere i delinquenti, i farabutti sotto ogni bandiera, cartello, ideologia, religione o partito, quindi volendo parlare di gente normale, senza scomodare eroi, benefattori e quant'altro degno di nota, scremando fino ad arrivare a me e, a quelli come me, cioè l'essere qualunque, quello che nasce, vive e infine muore, cosa, cosa sta al mondo a fare?
Cioè, anni a studiare, anni a lavorare, anni a dannarsi l'anima, sempre di corsa, sempre cercando, a volte trovando, la felicità e poi?
Poi muori, magari anche dopo una lunga, luuunghissima vita ma, muori, magari pure felice ma, muori, magari forse dopo aver salvato il mondo da distruzione certa ma, muori e, checché se ne dica, quanti, quanti anche tra quelli che hanno salvato il mondo, quanti sono felici di essere arrivati al capolinea? Quanti lasciando da parte la retorica dei buoni sentimenti e delle frasi "vado via sereno", quanti?
La morte è una fottuta scocciatura, venti, trenta, settanta o cent'anni di tutto eppoi? Il nulla? Buio?? Niente???
Ma davvero?
Ecchecazzo!
Okkey, le religioni, più o meno tutte ci danno una scappatoia, alcune avvertendoti che, se in vita fai così, bene, se fai cosà, male, se fai così così, sei rimandato a Settembre o al suo equivalente in chiave eterna, altre, spronandoti ad una vita di rinunce e privazioni, ti promettono l'illuminazione ma, senza dirti come si pagherà la bolletta, poi c'è chi crede nella reincarnazione; Cioè quella che in base a ciò che fai in una vita, sana, morigerata, votata alla carità e alla bontà verso il prossimo, ti permetterà dopo il trapasso, di reincarnarti in una forma di vita superiore a quella testé lasciata...
So per certo che non funziona, altrimenti la specie dominante sarebbe quella dei lombrichi.
Ora, non so perché siamo al mondo, non so perché c'è gente che sembra sia nata solo per rompere i coglioni, non so perché ci sono ladri, assassini e farabutti di ogni casta, non so perché vaghiamo per l'universo su questo sasso orbitante, non so e non mi interessa, se fa tutto parte di uno schema divino o di una simulazione Matrixiana e, campassi mille anni (che strazio), non so perché siamo così inutilmente vivi prima della, ancor meno utile morte, trovo che sia veramente uno spreco, non morire sia chiaro, ma vivere, vivere senza pensare che quello che abbiamo è unico e irripetibile, senza godere delle emozioni, quali che siano, vivere senza necessariamente pensare alla morte come un limite, un traguardo, una aspirazione o una tappa nel cammino, dobbiamo vivere perché questo c'è, la vita e, nient'altro.

Saluti.