martedì 16 giugno 2015

Pensiero condiviso

Non ho mai "concesso" a nessuno
questo spazio, ma c'è una prima volta per tutto...
Quindi per questa mia prima, lascio
la tastiera ad una grande donna e amica, ecco a voi:

Alessia De Pilla

Parturient montes, nascetur ridiculus mus.

E fu così che la montagna partorì il topolino.

Finalmente svelato il piano B del nostro governo.
Inutili le notti insonni di Hollande, Cameron e Frau Merkel.
Possono finalmente conservare lo Xanax e il Tavor e riprendere i loro sonni tranquilli. 
Magari noi dormiremo un po' meno tranquillamente.
Tutti a scervellarsi, a immaginare quale grande "Eureka" avrebbe illuminato il buio del "e ora cosa facciamo??"
Tutti pronti a stupirsi per il meraviglioso bianconiglio che sarebbe stato estratto dal cilindro.
Tutti convinti che con un inusuale ma coraggioso e provvido colpo di reni, orgoglio, buonsenso e intelligenza pratica, avremmo messo in riga, la Ue, la CEE, la CEI, l'ONU, la Nato, la MEC, la PEC, STiCAZ (ho finito le sigle), avremmo fatto applicare tutte le regole, diritti, sanzioni possibili e immaginabili.
Invece il piano B sarebbe:
"Non ci aiutate??
Ok, facciamo tutto noi!!!"
Ahahahaahahahahaahahahaha
(non ce la posso fare).

Al resto d'Europa, con la scusa del trattato di Dublino (che data la tragedia di proporzioni epocali, andrebbe modificato:..ieri) e di mille altre fesserie, non gliene può fregar di meno. 
Di tutto: delle guerre (create e alimentare, soprattutto da loro), dei poveri disperati, della fame, dei morti.
Ognuno pensa a casa propria e chissenefrega se gli "Italien o Italienisch" per punizione non vanno in vacanza! 
Anzi, sono pure contenti, dato il malcelato disprezzo che nutrono per i cugini italiani.
E Francia, Austria, Spagna, Germania lo stanno dimostrando senza Se e senza Ma.
Però ci...(LO) accolgono con la canzone "Azzurro".
Eh si. 
Noi (LUI) si che siamo importanti e degni di considerazione.
Non so perché per un attimo mi viene in mente Stalin genitore del termine "utili idioti".
Gli Europartners (partners quando c'è da prendere e non quando c'è da dare)
si riempiono la bocca col Trattato di Dublino (quello che ci vorrebbero 5 min per variarlo, ma dato che agli altri non conviene e l'Italia conta meno di niente, non si modificherà). 
Però quando arrivano (sempre i disperati) nel primo paese mediterraneo che li accoglie, se si chiama Spagna e li respinge a fucilate tutti zitti.
E Dublino con la Spagna non lo fa applicare nessuno.
Quindi i più disgraziati, sfigati, quelli che hanno tratto meno vantaggi dallo sfruttamento secolare dell'Africa (schiavismo, ricchezze naturali, diamanti, petrolio ecc, guerre di potere vedi Libia, Tunisia) e che "al momento sono i più poveri", Italia e Grecia, devono farsi carico della prima (e a quanto pare ultima e definitiva accoglienza) di milioni di poveretti che scappano da guerre e fame.
Senza contare tutti gli altri (sempre disperati) che arrivano dall'est Europa, dall'Asia via auto/pullman/aereo, coi flussi regolari e non, che vivono non certo nei quartieri alti e di lusso, ma nelle periferie popolari, in mezzo ad anziani, disoccupati, gente senza lavoro, casa, diritti, voce e senza neppure più dignità.
I nostri Disperati, che non sono certo diversi dagli altri, ma non se li fila nessuno. 
Le grida d'aiuto di questi, cronache di tragedie e suicidi annunciati, il nostro ricco Epulone non le ascolta.
Ma li ospitassero ai Parioli o a Monte Mario, a Cortina o a Taormina, perché il "ci pensiamo noi" è foriero di grandi sventure soprattutto per chi ormai ha perso tutto e gli viene imposta l'applicazione di una solidarietà dagli alti poteri, gli stessi che, "chi ha perso tutto", lo hanno abbandonato nel dimenticatoio. 
Dato che quasi tutto il continente africano patisce guerre, carestie, miserie e torture e dato che, se non erro, sono circa un miliardo e 300 milioni di abitanti, cosa si pensa di fare? 
Lasciamo stare le storie di 100-200- 300 anni fa.
C'è il disastro: Qui e Ora.
Cosa si pensa di fare, dopo aver tamponato una prima emergenza che va avanti da anni e si sta cronicizzando, in un periodo di crisi in cui chi era ricco è rimasto ricco e chi aveva abbastanza e poco non ha più nulla e le prospettive sono le peggiori mai avute?
Si pensa di trasbordare negli anni un miliardo di persone da un continente all'altro?
Perché le motivazioni (guerre, disperazione, fame ecc) non cambieranno certo nel giro di un paio d'anni.
Senza contare la convivenza ed integrazione con persone che hanno culture radicalmente diverse dalle nostre, difficili da miscelare anche perché loro, credo, saranno i primi a non voler miscelare proprio nulla.
E lasciando perdere il discorso religioso, rinunceranno forse a cose come l'infibulazione, la poligamia, la totale discriminazione verso il genere femminile, l'intolleranza verso gli omosessuali, ammessa per legge perché, interpretazione di parte (quella maschile) e di comodo del volere del loro Dio?
Che se lo nomini storto ti fanno saltare, e non dico dove...
Per ultimo, ma non meno importante.
Tutti i fratelli arabi/musulmani stramiliardari coi cessi d'oro, perché non accolgono i loro fratelli disperati?
Perché non contribuiscono costruendo tante scuole, ospedali, e creando possibilità di lavoro? 
Quanto bene potrebbero fare le ricchezze degli Emirati Arabi!
Quelli che costruisco un circuito automobilistico con uno schiocco di dita...
Là, a due passi, in Africa, anziché realizzare fili spinati d'oro e platino a corrente alternata. 
Hanno la stessa religione e cultura, sono facilmente raggiungibili, con la vendita di un cesso d'oro di Dubai ci campa un anno una famiglia di 6 maschi senegalesi con le loro 4 mogli cad e 5 figli per moglie.
Qualunquismo? Demagogia?
Forse?
Però perché non farlo?
O le solite richieste (senza possibilità di rifiuto) di solidarietà si possono "imporre" solo ai "soliti utili idioti". 
Perché con la scusa della inutile demagogia, cose che alla fine aiuterebbero molto si scartano a priori.
Pare che tutti gli abitanti dell'Eritrea e del Corno d'Africa abbiano migliaia di parenti disposti a ospitarli e offrire loro un lavoro, in Norvegia o in Danimarca, e in Norvegia e Danimarca li aspettano a braccia aperte.
Nessuno negli Emirati Arabi? 
Chi se ne frega del razzismo. 
Fossero cinesi, indiani, russi direi uguale.
Ed è pieno pure di cinesi, indiani e russi, la maggior parte dei quali vive al di sopra della legge. 
In Italia 3 categorie vivono al di sopra della legge:
i politici, i ricchi e gli immigrati.
E non capisco perché. 
Come possiamo pensare di accogliere un continente o anche solo un decimo di questo?
Ma tutti i miliardi investiti dalle organizzazioni internazionali in questi paesi, che fine hanno fatto? 
Tutte queste organizzazioni internazionali inutili e parassite, stipendifici di incompetenti che la parola solidarietà non sanno nemmeno come si scrive, che ci stanno a fare? 
A distogliere risorse da investimenti ben più utili in tante zone svantaggiate?
Perché se qua non si interviene in Africa, investendo e ricostruendo in Africa, aiutando in loco, l'Africa si trasferirà e non certo in Europa, ma in Italia. 
Con buona pace di chi chiede che vengano rispettati i diritti di tutti. 
Non ne faccio nemmeno una questione politica. 
So solo che chi sta facendo queste scelte scellerate, le sta "imponendo" ai troppi italiani che sono rimasti senza lavoro, senza assistenza, senza salute, senza casa, senza diritti e senza voce, dal comodo dei loro mega uffici galattici, dai loro superattici lussuosi nei quartieri più sicuri, dai loro salotti letterari nobilitati da qualche illustre Nobel di grido, da dove predicano solidarietà e accoglienza fra un bicchiere di champagne e una tartina al caviale, che insegnano il politically correct ai figli mentre l'autista li accompagna alla scuola privata con lo zainetto targato Luis Vuitton e dicono:
Cattivi e razzisti questi italiani poveri. 
Provare a vivere un mese come un vero italiano povero di questi tempi e poi ne riparliamo. 
Un po' di buon senso e condivisione della realtà (quella sporca e cattiva) non guasterebbe. 
E chiunque osi muovermi qualunque accusa, è a priori rispedita al mittente.
La mia vita parla per me, che, mentre molti degli attuali solidali da tastiera partecipavano nei loro salotti "solidali" (ripeto questa parola allo sfinimento perché pare che più la si ripete più diventi vera!) ad eventi solidali, io raccoglievo vomito e povertà di questi disperati (bianchi e neri che fossero).
Mi faccio inutile portavoce dei troppi poveri (brutti, sporchi e cattivi, però poveri e veramente senza più nulla da perdere), di cui faccio parte e che ho visto ogni giorno. Solo che la mia povertà, la mia (nostra) disperazione, ora non la raccoglie nessuno, nonostante infinite grida d'aiuto.
Non suonerebbe come "solidarietà abbastanza politically correct" (e per quanto continui a ripeterla e scriverla, verso di me (noi) non si trasforma in realtà).

Inutile dire che condivido totalmente il pensiero di Alessia.

Saluti

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