domenica 6 ottobre 2013

Non si muore una volta sola.

Se la vergogna avesse un volto,
noi non sapremmo riconoscerla,
se la speranza avesse un corpo,
lo maltratteremmo fino alla fine.
                                      Lorenzo Reschiglian

Ho volutamente lasciato passare del tempo, giorni e giorni lasciando accumulare idee e post che probabilmente non vedranno mai la luce, sentimenti ed emozioni che so già sia meglio tenere per me, nel mio più profondo intimo.
Ho lasciato passare i giorni perché volevo far "decantare" l'argomento, volevo che il grosso delle emozioni fosse passato e non inficiasse il mio pensiero, ed infine, ho lasciato che passasse del tempo perché volevo, voglio, essere libero di incazzarmi senza lasciare la possibilità d'essere additato come qualunquista.
Tutto questo preambolo non ha certo fuorviato chi è abituato a seguirmi.
Stasera dico la mia su la "tragedia" di Lampedusa.
Iniziamo dalle virgolette che, volutamente, incorniciano la parola tragedia, le ho messe non certo per sminuire l'importanza e il peso che qualunque frase raggiunge quando al suo interno c'è, appunto, la parola tragedia, le virgolette servono a richiamare un fatto fondamentale, quella di qualche giorno fa non è semplicemente la tragedia di Lampedusa, ma è l'ennesima tragedia di Lampedusa è solo l'ultima in ordine di tempo, destinata a diventare una delle, appena succederà qualcos'altro...
Non mancherò assolutamente di rispettare le vittime, la morte è rimasta l'unica emozione che merita l'assoluto rispetto.
Vorrei vedere altre centinaia e centinaia di bare, tutte lucide, perfettamente allineate e ovviamente piene, ma non certo dei resti di qualche disgraziato, vorrei vedere una lunga fila di quell'inutile gentaglia che chiamiamo istituzioni, certamente nessuna di quelle centinaia e centinaia di persone, che dentro le loro divise, hanno svolto mansioni che vanno ben oltre quello che quelle divise comporta, no, io vorrei una lunga fila di bare piene di tutti quei politici che ancora blaterano, tutti quelli che dietro a quelle maschere contrite e affrante, nascondo il totale menefreghismo, gentaglia che si è venduta l'anima e ha barattato la coscienza per tenersi stretta la poltrona, quelli si che li vorrei vedere tutti stesi in comodi cappotti lignei, loro e le loro falsità, loro con tutto quello che significa essere un politico adesso, cioè letame da concime, merda con l'unico utilizzo per la merda, finire sotto terra...
Così, almeno per una volta, sarebbero utili a qualcosa...
Sono arrabbiato, perché l'inutile comunità europea, sta facendo quello che è abituata a fare, niente, sono arrabbiato perché oggi c'è e fa, tanto scalpore vedere quelle decine e decine di morti, ma come già accennato, sono solo gli ultimi in ordine di tempo, prima di questi ne sono morti molti e molti di più, basta chiacchierare con un qualunque abitante, le tragedie sono pressoché all'ordine del giorno, solo che fa più notizia se ne crepano cento o duecento, piuttosto che due, tre o dieci alla volta, la tragedia di Lampedusa non è di ieri o l'altro ieri, la tragedia a Lampedusa è quotidiana, arriva da lontano e non è sicuramente finita...
Quei morti non sono morti solo una volta, quella gente era già morta innumerevoli volte, è morta quando le povertà gli ha rubato la dignità, è morta quando la disperazione li ha portati alla fuga, è morta ipotecandosi il presente alla ricerca di un qualunque futuro, è morta annegata mentre rincorrevano una speranza, muoiono ancora dentro i falsi discorsi dei politici e moriranno definitivamente, quando tutto il clamore sarà passato, senza lasciare nessun miglioramento alle sue spalle...
Le soluzioni ci sono, sono facilmente realizzabili e costano pochissimo, ma...
Ma si andrebbe a disturbare il o i, malavitosi di turno, quindi indirettamente, ma mica poi tanto, i politici a questi collegati, girano cifre milionarie dietro l'immigrazione clandestina, milioni che finanziano in piccola parte, altra malavita e in gran parte il sistema politico, che poi non è così diverso...

Saluti

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