venerdì 21 febbraio 2014

Amo meno

Che poi la vita è strana, l'umanità
per mondarsi dalle colpe cosa fa?
Fa  diventare  Santo uno bruciato
sulla  graticola, e  non contenti di
sifatta  stupidaggine,  lo assurge
a patrono degli innamorati...
Chissà che ne penserebbe lui...
                                         Lorenzo Reschiglian
 

Parlare di San Valentino , una settimana dopo che è passato, potrebbe sembrare strano, un pò lo è, ma c'è un perché...
A me la ricorrenza di San Valentino mi è sempre stata sulle balle, un pò come l'imminente carnevale e alla stessa stregua del natale, tutte "festività" che per me non hanno molto senso e che per certi versi, mi hanno sempre piuttosto infastidito, non è sempre stato così, da qualche anno in qua sono diventato abbastanza refrattario ai cattivi sentimenti, ho un bimbo piccolo al quale non voglio rovinare la felicità e lo stupore che gli riempie la faccia di sorrisi, almeno finché non scoprirà lui la pochezza che si nasconde dietro a quei giorni, voglio lasciarlo libero di sognare, quindi faccio tutto quello che un genitore deve fare, racconto fiabe, faccio scrivere letterine e preparo piattini pieni di biscotti da lasciare al babbo natale di turno, così come mi faccio piacere vedere il piccolo vestito da ninja che gioca con fatine, orchi, spider man e qualunque altro sciagurato costume la follia umana possa aver inventato, vi assicuro che arrivo pure a divertirmi, a ridere ed ad essere felice di giocare in mezzo al quella brulicante selva di urlante vita variopintamente vestita, vi assicuro che mi diverto a giocare con loro e ancor più, visto che io gioco senza paura o limiti, mi diverte tantissimo vedere gli altri genitori, soprattutto le mamme, che invece se ne stanno tutte impettite e ingessate, truccate e agghindate, bloccate nell'assoluta necessità di non fare niente, proprio per non rovinarsi la pettinatura o il trucco e, dio non voglia, sgualcire il vestito da consumata mondanità che spesso indossano, io rido come un matto a vederle lì, chi più e chi ancor più, starsene bloccate come avessero una scopa in culo, a fare finti sorrisi, a far finta di interessarsi alla prole e a far strafinta di divertirsi mentre ciarlano in inconcludenti chiacchiere...
A me rimane pur sempre una certa amarezza, ma è mia, non se la deve smazzare il mio pupetto, quindi gioco, rido, scherzo e soprattutto amo, amo mio figlio ed è per lui che mi faccio piacere anche quella certa amarezza.
San Valentino è diverso, i bimbi non c'entrano, volendo dire non c'entrano nemmeno gli adolescenti, con tutta la loro carica testosteronica e ancor meno c'entrano gli innamorati, tutta quella paccottiglia umana che si è sciolta il cervello (anche se credono sia il cuore), bramando e spasimando dietro questo o quella partner, no, no con tutto questo San Valentino non c'entra nulla, se proprio vogliamo, San Valentino è o dovrebbe essere, una ricorrenza per chi ama, per chi ama in maniera consapevole, niente ormoni, niente brufoli e testosterone, solo amore consapevole, l'amore che si raggiunge dopo aver consumato ogni singola goccia di dopamina, quello che si sente, quello che ci pervade quando il sudore si è asciugato dalle lenzuola, l'amore da cui si parte, non l'amore a cui si arriva, ecco cosa dovrebbe rappresentare San Valentino, l'amore che sta alla fine del fisico e all'inizio del cervello.
Quest'ultimo San Valentino è passato senza lasciarmi niente, ecco perché amo meno, o forse non mi ha lasciato niente perché già amavo meno...
Fa niente, i giorni continuano a passare, la vita anche, io con loro.

Saluti

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