Negli occhi aveva le
creste
che tanto amava,
nei sorrisi le valli
nelle quali
si riposava.
Lorenzo Reschiglian
Elena era così, con lo
sguardo sempre puntato in alto, i suoi occhi si posavano sulle
montagne come una carezza sfiora la guancia di un bambino, delicata,
controllata e piena d'amore.
I suoi occhi conoscevano
le montagne, il suo forte cuore era abituato a vincerle spinto dal
bisogno di viverle...
Nelle
sue parole l'allegria di chi è abituato ad avere mille amici, nelle
sue parole non trovavi mai amarezza, invidia o superficialità, lei
ti diceva cosa pensava e te lo diceva così come lo pensava, senza
falsi filtri, senza “contarla su”, sempre chiara e sincera, il
bianco era bianco il nero era nero, non le importava se faceva male o
se ciò che diceva poteva essere brutto, quello che c'è da dire, si
dice, quel che c'è da fare, si fa, tutto il resto son chiacchiere
inutili.
Elena
non c'è più, rubata dalla montagna che tanto amava.
Elena
mancherà a chiunque l'abbia conosciuta, vissuta o soltanto sfiorata.
Mancherà
perché era un'anima pura, un'anima capace di ascoltare e mondare le
anime altrui; mancherà perché ha regalato qualcosa a tutti senza
mai voler in cambio nulla, mancherà perché era pura essenza, un
distillato di rara realtà.
Ciao
Elena, da dove sei ti dovrai abituare che per veder le montagne,
dovrai volgere lo sguardo verso il basso e ancor più giù, se vorrai
vedere chi ti ha voluto bene, noi guarderemo in su cercando tra le
creste delle montagne il luccichio dei tuoi occhi, riposandoci in
quell'amaca naturale che era il tuo sorriso.
Dedico
a te il mio ultimo brindisi, sollevo questo mio bicchiere, di lacrime
e vino in tuo ricordo.
Prosit
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