giovedì 8 maggio 2014

Ciao Elena


Negli occhi aveva le creste 
che tanto amava,

nei sorrisi le valli nelle quali 
si riposava.
                                  Lorenzo Reschiglian


Elena era così, con lo sguardo sempre puntato in alto, i suoi occhi si posavano sulle montagne come una carezza sfiora la guancia di un bambino, delicata, controllata e piena d'amore.
I suoi occhi conoscevano le montagne, il suo forte cuore era abituato a vincerle spinto dal bisogno di viverle...
Nelle sue parole l'allegria di chi è abituato ad avere mille amici, nelle sue parole non trovavi mai amarezza, invidia o superficialità, lei ti diceva cosa pensava e te lo diceva così come lo pensava, senza falsi filtri, senza “contarla su”, sempre chiara e sincera, il bianco era bianco il nero era nero, non le importava se faceva male o se ciò che diceva poteva essere brutto, quello che c'è da dire, si dice, quel che c'è da fare, si fa, tutto il resto son chiacchiere inutili.

Elena non c'è più, rubata dalla montagna che tanto amava.

Elena mancherà a chiunque l'abbia conosciuta, vissuta o soltanto sfiorata.

Mancherà perché era un'anima pura, un'anima capace di ascoltare e mondare le anime altrui; mancherà perché ha regalato qualcosa a tutti senza mai voler in cambio nulla, mancherà perché era pura essenza, un distillato di rara realtà.

Ciao Elena, da dove sei ti dovrai abituare che per veder le montagne, dovrai volgere lo sguardo verso il basso e ancor più giù, se vorrai vedere chi ti ha voluto bene, noi guarderemo in su cercando tra le creste delle montagne il luccichio dei tuoi occhi, riposandoci in quell'amaca naturale che era il tuo sorriso.

Dedico a te il mio ultimo brindisi, sollevo questo mio bicchiere, di lacrime e vino in tuo ricordo.

Prosit

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