giovedì 15 agosto 2013

Che direbbe Mike?

Non domandare se hai paura 
dell'eventuale risposta, però
a domandare son buoni tutti,
ma a dar le risposte invece...
Ascoltarle poi...
                                    Lorenzo Reschiglian

Oggi sono stato testimone di un fatto, che di per se, non è poi niente di speciale, nel senso che capitano spesso situazioni del genere, anzi sembra che nei periodi che precedono le ferie e il natale, questi eventi si intensifichino, vuoi per passare qualche settimana da soli, vuoi per risparmiare i soldi di un regalo, ma tant'è che in questi giorni le coppie "scoppiano"...
Questo ho visto oggi, due "innamorati" che si lasciavano...
Ripeto, niente di nuovo, non è la prima volta che assisto a certi "convenevoli", oggi come altre, da spettatore, qualche volta da protagonista, sia passivo che attivo...
Quando un amore finisce, solitamente non è la fine del mondo, anzi a ben guardare e per esperienza personale, direi che si va a stare meglio...
Molte volte ci si promette amore eterno senza nemmeno sapere cosa vuol dire eterno, ne tanto meno amore...
L'amore è eterno, finché dura... Diceva Carlo Verdone e non gli si può dar torto...
Intanto, per fugare ogni dubbio, io credo che ci siano delle fasce d'età in cui suddividere quanto durerà la promessa eternità amorosa, infatti credo che fino ai 25/30 l'eternità duri quanto la scarica ormonale derivante dall'attesa o dal consumo di un rapporto sessuale, dai 30 ai 45, può durare fino all'acquisto della prima auto cabriolet, dai 45 ai 65, l'eternità subisce le influenze di tutti quei ritrovati "chimici" che "supportano" la ritrovata virilità, oltre i 65, l'eternità diventa più una speranza che una promessa, promessa che, grazie all'Alzheimer potrebbe venir mantenuta...
Sto generalizzando...
Ma mica più di tanto...
Gli anni passano, le culture si mischiano, l'amore diventa globale, ma le domande son sempre le stesse...
Anche oggi, 15 agosto 2013, in piena era "social", ho sentito le stesse cose che sento da più di trent'anni, che ho sentito pronunciare da uomini e donne di tutte le età, religione o credo politico, parole che mi son sentito dire e che per mia fortuna, non ho mai detto, anche se col senno di poi...
La scena era questa, parco, sole che scapriccia tra le nuvole, brezzolina ristoratrice all'ombra di una qualche pianta, panchina...
Loro, seduti sulla suddetta panchina, vicini ma non così vicini, lei, 30/32 anni, mora con crocchia, camicetta e pantaloncino molto "teen", stival/sandaletto beige molto "squaw" incazzata come una biscia a dicembre, lui, stessa età, ramato, arruffato medio lungo, T-shirt fiorata e jeansetto rigato tagliato, molto "son caduto nell'armadio", sneacker sbrindellate molto "discarica style", mogio e rattrappito come una biscia a dicembre (dopo che è passata l'incazzatura...).
Lei deve avere un udito eccezionale perché lui parla a voce bassissima...
Lui doveva essere sordo, o lo è diventato perché lei urla come un allarme antiaereo...
Lei dice a lui: E a tutti quelli nel raggio di svariati chilometri, testuali parole: Non me ne fotte un cazzo di tutte le merdate che stai dicendo, voglio sapere chi è la puttana! Che la devo troppo ammazzare!!
Una principessa...
Lui dice a lei: E' questo il tuo problema, non ti interessa ne mai ti è interessato quello che sono, che dico o che penso, io sono qui come potrebbe esserci chiunque altro o un soprammobile, non centra chi o se c'è un'altra, c'entra solo che sono io che non voglio più esserci... 
Non è poi così mogio come sembrava...
Lei: Vaffanculo! Tanto scopro chi è la puttana e qualunque cosa le succederà è colpa tua!
Proprio una crocerossina...
Lui alzandosi: Ci vado affanculo è comunque meglio che star con te...
Detto questo se ne va, non si gira nemmeno dopo la più fantasmagorica e colorita serie di improperi mai sentiti pronunciare da una donna, roba da far arrossire anche un camallo genovese...
Tutti, vogliono sapere chi è il/la rivale, tutti vogliono dare una faccia a chi "rovina" la splendida storia che stavano vivendo, tutti vogliono un nome da maledire ululando alla luna...
Ma al posto di chiedere chi è, non sarebbe meglio chiedere e chiedersi, perché?
Per quanto esile o futile che possa essere, un perché trovo sia meglio di un generico, chi è...
Credo si possa piangere e disperarsi lo stesso, se non meglio, con un perché...
Anche perché spesso, molto spesso, il chi è lo conosciamo benissimo, magari è la stessa persona che tutte le mattine ci guarda dall'altra parte dello specchio...
Banale?
Forse...

Saluti

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