martedì 26 novembre 2013

Andy Warhol vs Mahatma Gandhi

L'occhio guarda, ma 
é il cervello che vede.
                           Lorenzo Reschiglian

Facebook soffre di uno strano male...
A dir il vero è un male che colpisce quasi tutti i "social", il male in questione io l'ho soprannominato "I miei 15 minuti di vetrina"...
Warhol mi perdonerà...
Facebook mi ha un pò scocciato...
Beh non direttamente il social, ma l'uso che ne viene fatto da alcune categorie che l'utilizzano...
Oggi ad esempio, ma è da giorni che gira, c'è l'ennesimo video che testimonia la brutalità dei sistemi di macellazione animale per l'alimentazione umana...
Devo dire che sono arrabbiato, mia moglie é vegetariana e ho parecchi amici vegetariani, vegani e quant'altro, quindi posso sentirmi estremamente arrabbiato.
Ve lo devo proprio dire, mi sono rotto le palle di vedere quel genere di filmati, mi sono rotto le palle di trovarli sul mio diario, mi sono rotto le palle perché non ha nessun senso ne utilità continuare a farli vedere...
E vi spiego anche perché la penso così.
Partiamo dall'inizio, il filmato di cui parlo è tratto da un lungometraggio che si intitola "Samsara", un film che effettivamente non prende una parte o da un giudizio sul discorso alimentare, ma che al suo interno contiene una sezione chiamata "food sequence" che effettivamente mostra alcune metodologie inerenti la macellazione a scopo alimentare, fin qui, direi che tutto va bene, ma già che si é interessato a postare il filmato, ha volutamente giocato sull'interpretazione del filmato stesso anticipando la visione con questo incipit:
Il più illuminante filmato di sei minuti mai visto...
Questo inevitabilmente solletica la curiosità, ma non basta, poco più sotto scrive così:
VIDEO IMPERDIBILE, la sequenza del cibo negli allevamenti intensivi. (tratto dal film samsara food sequence). Meditate.
Il fermo immagine che accompagna le parole, mostra una distesa di operai intabarrati, dal capo ai piedi, in indumenti igienici...
Sorvolo volutamente sul commento "io non sono un'accanita vegetariana, ma guardate questo filmato e vedete se riuscirete ancora a mangiare carne di pollo"...
Sorvolo perché sono quei commenti che mi fanno arrabbiare, come quelli che scrivono "so già che nessuno metterà il mi piace"...
Allora, se sai già che nessuno metterà il mi piace, non rompere i coglioni e non postare l'inutilità che stai postando, la stessa provocazione dire, vediamo se riuscirete a fare questo o quello, ma vediamo cosa? Cosa fate, contattate tutti quelli che condividono il link e chiedete se hanno smesso di mangiare pollo?
Suvvia, smettiamo di raccontare cazzate. 
Comunque, l'invito a meditare del sottotitolo, colpisce nel segno, ho voglia di meditare, quindi faccio partire il video...
A dir il vero, niente di che, si vedono scene molto più cruenti in qualunque telegiornale, con la sola differenza che a finir "macellati" sono gli esseri umani, ma tant'è...
Ma voglio commentare il video, che altro non è che l'ennesima "catena di smontaggio" industriale, dove si passa dal pollo che razzola per terra, allo stesso pollo posto in una comoda vaschetta take away, dopo esser stato sapientemente pulito e sezionato, più altre scene pressoché analoghe con protagonisti diversi, maiali, mucche ecc ecc...
Quindi adesso io non dovrei più riuscire a mangiare carne...
Mmmbeh, no, il seppur bel video, non mi ha fatto cambiare idea...
E vi dico anche perché...
Dal video si evincono alcune cosette interessanti, cosette che mi fanno fare ragionamenti, ragionamenti che mi portano ad alcune conclusioni...
Quali?
La prima é che lo stabilimento è chiaramente Cinese, la Cina é uno dei paesi con più poveri al mondo, ma è anche il più grande mattatoio del mondo e sapete dove va a finire la quasi totalità della carne macellata in cina? In America, l'america è uno dei paesi con la più grande percentuale di obesi del mondo, e peggio ancora, è il paese dove si spreca la più alta percentuale di cibo al mondo...
Le due cose quagliano perfettamente, da una parte c'è una nazione ignorante e sprecona, dall'altra un branco di affaristi senza il minimo scrupolo...
Quindi io dovrei smettere di mangiare carne perché degli obesi ignoranti danno lavoro a furbi delinquenti?
Non ci siamo...
Non é facendo vedere animali sgozzati che riuscirete a far cambiare idee alla gente, non é fracassando le palle con filmati sempre più cruenti e violenti, che otterrete un qualunque risultato, Gandhi non ha sconfitto il sistema facendo vedere quanto il sistema faceva male, no, l'ha sconfitto con la forza delle proprie convinzioni e con un'instancabile perseveranza...
Quindi, visto che all'essere umano medio, non gliene frega una beata fava di quanto e come soffre la bistecca prima di arrivare nel piatto, perché sa che qualcosa deve morire perché quella bistecca gli arrivi nel piatto, direi che forse, e dico forse, sarebbe più utile far presente quanto é più sano e salutare, per se stessi e per il pianeta, limitare o eliminare quella bistecca, far sapere in maniera semplice e capillare quanto sia meglio un alimentazione povera di proteine animali, quanto sia più lunga e migliore la vita limitando o eliminando le proteine di origine animale, questo é, per me, la strada da seguire, informazione positiva, creativa e propositiva, di questo ha bisogno l'essere umano medio, pensieri positivi che portano a comportamenti positivi...
Io la vedo così, non obbligo nessuno a pensarla come me e non romperò i coglioni a nessuno per far cambiare idea a chicchessia...
Chiaro?
Bene.

Saluti

domenica 10 novembre 2013

Lettera d'addio...

Era un coglione, ma non
un coglione come tanti,
era un Signor Coglione!

                              L'epitaffio che vorrei

Vi siete mai chiesti a cosa serve il cervello?
Al di là della mera nozionistica medica, a cosa serve il cervello??
Non partite col solito pistolotto sentimentale, a cosa serve il cervello???
A cosa serve il cervello?
Sento, le sento, decine e decine di risposte, tutte ugualmente valide, tutte ugualmente sbagliate...
Dai, forza! A cosa serve il cervello?? Dai cazzo!!
Non sento la risposta giusta, forse non ci sento del tutto, ma, ma non sento la risposta giusta...
Una risposta si è molto avvicinata al vero, dice: Il cervello è il deposito dei nostri pensieri...
Ha ha ha, che boiata!
Visti i risultati è più probabile che il deposito dei nostri pensieri sia il retto!
Non divaghiamo, a cosa serve il cervello?
Vorrei, giuro sono tentato, vorrei dirvi che il cervello non serve a niente, ed in parte è proprio così, ma sarebbe ingiusto, il cervello ha innumerevoli funzioni, tante che è impossibile elencarle, così ne prenderò solo due, quelle che io ritengo basilari, senza queste due, tutte le altre non servono proprio a nulla...
Due, tutto il resto si dipana da queste due, una più importante, starà a voi capire qual'è...
Il cervello serve a farci soffrire...
Come potremo elaborare il dolore, senza il cervello?
Come potremo dare una misura, al dolore, come collocarlo nella nostra sfera affettiva, dove lo archivieremmo il dolore, senza il cervello?
La felicità è una cosa fisica, uno stato di benessere che viene assorbito dal corpo, minimamente dalla mente, il dolore no, il dolore è anche fisico, ma è la mente che ce lo ripropone in ogni momento, che ci tiene costantemente aggiornati sul grado di sofferenza raggiunto...
Il cervello serve a farci soffrire, e ci riesce benissimo, altro che esseri senzienti, altro che intelligenza cognitiva, dovremmo essere capaci di spegnerlo, di metterlo a riposo, di operare una sospensione, parcheggiare i pensieri in una sorta di limbo neurale, limbo dove le funzioni di base restano attive a garantirci la sopravvivenza, ma nel quale è bandito ogni genere di ragionamento...
Tornare al primigenio utilizzo del cervello, pulirlo da qualsivoglia concetto, pre o post che sia, liberarlo da qualunque imposizione, tara o necessità, svuotarlo completamente per riportarlo all'unica vera sua funzione, l'unica veramente utile e necessaria...
Apprendere...
Un foglio bianco dove scrivere chi siamo...
Vorrei fermarmi qui, ma vi ho detto che sono due le funzioni primarie del cervello, la seconda è quella per cui la stragrande maggioranza delle persone possiede il cervello, per questa stragrande maggioranza di persone il cervello è un ottimo contrappeso, contrappeso senza il quale non riuscirebbero a camminare correttamente, non serve a null'altro, un pratico peso per aver qualcosa da sostenere mentre si addormentano o per evitare che la testa sbatacchi qua e la in caso di vento forte...
Tutto il resto, tutte le altre cose che si dicono sul cervello, sono stronzate.

Saluti

venerdì 1 novembre 2013

Li mortacci de halloween. (Ognissanti, non pervenuto)

La mia famiglia viveva in una tale 
miseria che quando finalmente siamo 
diventati poveri abbiamo fatto una festa.
                                                         Max Greggio

In questi giorni, anche un pò di più, diciamo da un paio di settimane, i discorsi più ricorrenti, anche nei media, erano incentrati su il ponte del 1° Novembre, Halloween compreso...
Premetto che ogni anno rimango stupito, sempre più stupito, di quanta idiozia ci sia dietro al "fenomeno" Halloween...
Penso sia inutile disquisire su cosa sia, che origini abbia e come viene festeggiata nel mondo tale festività, più o meno tutti sappiamo più o meno tutto, e comunque qualunque cosa fosse, adesso non è ne più ne meno, una delle tante feste per sollazzare grandi e piccini, una scusa come un'altra per spendere soldi, mangiare porcherie e andare in giro agghindati in strani modi, per farla breve, una festa, solo e semplicemente una festa...
Proprio questa connotazione mangereccio/goliardica stride, sia con alcune notizie sui media, sia con innumerevoli "catene" sui vari social disponibili...
Mi riferisco a tutte quelle notizie sminuzza maroni sul nefando significato della festa di Halloween, sulla sua origine pagana e sui funesti riti che l'accompagnavano nell'antichità, tutta roba che si conosce ed è riconosciuta oramai de moltissimo tempo, no, no quello che veramente mi spaventa sono tutte quelle persone, quei profili social o quelle comunità/associazioni, che ancora vanno in giro a dire: Halloween è la festa del demonio, se la festeggi apri la tua casa, le tua famiglia e la tua anima al Diavolo...
C'è ancora chi ci crede...
Questa appena sopra non è una domanda, ma purtroppo un'affermazione, ha dell'incredibile, ma è così...
Beh, c'è chi ancora crede nella chiromanzia o nella cartomanzia o chi cerca nell'oroscopo le risposte della vita...
Quindi, tutto sommato è pure possibile che rispondendo male alla domanda: Dolcetto o scherzetto, qualcuno ci strappi il cuore dal petto e se lo mangi ancora pulsante...
Forse e meglio tenere sempre delle caramelle a portata di mano, sa mai...
Oppure rispondere un generico "vaffanculo" all'indirizzo di chi viene a suonare il campanello a mezzanotte...
Oggi invece è la festa di ognissanti, una giornata dove si commemorano tutti quei santi che non hanno trovato un posto nei 365 giorni normali, insomma quei santi che non avevano conoscenze altolocate...
I paraculi esistono ovunque...
Domani, non so se si può dire festeggiano, forse è più corretto dire si commemorano, bon, domani si commemorano i morti, ricorrenza inventata dai produttori di lumini, moccoli, bugie, ceri e ceroni in combutta coi fiorai, ricorrenza che è, calcisticamente parlando paragonabile al goal della bandiera, cioè passiamo tutto l'anno facendoci gli stracazzi nostri, poi ci laviamo coscienza e anima, comprando striminziti fioruccoli da posare frettolosamente a fianco della lapide del "caro" estinto...
Forse c'è ancora qualcuno convinto che così facendo si prenota il posto in paradiso...
Altro che paraculi questi...
Per me non sono completamente dei giorni inutili, quantomeno mi danno la possibilità di passare più tempo a casa, che volendo dire non è niente male...
Qua il paraculo sono io, criticatemi, se lo credete necessario, io vi dico già che riterrò necessario fregarmene...
Avvisati...

Saluti

lunedì 28 ottobre 2013

Tu sei diverso, ok, ma da cosa?

Vuoi difendere le tue idee?
Bravo, mettici tutto di te, le
forze e le opportunità sono
assolutamente gratis...
                             Lorenzo Reschiglian

Forse mi confondo, ma mi sembra di ricordare che ci fosse, che esistesse un codice "morale", una sorta di etica professionale, quasi una coscienza alla base del mestiere del giornalismo, stupidamente io penso che chi fa un lavoro tanto importante, quale è la divulgazione delle notizie, fosse animato da una profonda ricerca della verità, e forse all'inizio era anche così, ma oggi non è più così, forse la verità non fa più notizia o forse alla gente non interessa più la verità, soprattutto quando si viene toccati da vicino da questa verità.
La notizia di cui voglio parlare, di per se non è poi così particolare, parla di un ragazzo di 21 anni che si è suicidato...
Fin qui, come dicevo, niente di ché, una notiziola che si sarebbe meritata uno scarno trafiletto nelle pagine interne della cronaca, ma in questo caso succede qualcosa di più, qualcosa che fa diventare quella blanda notiziola, uno scoop per tutte le prime pagine...
Il suicida era gay...
Apriti cielo...
Il suicida era gay, e non solo, il suicida era gay e ha lasciato una lettera, ma mica una letterucola con scritto ciao mamma dillo tu a papà, no no, ed è qui che Pulitzer salterebbe fuori dalla bara, la lettera è un chiaro atto d'accusa verso l'omofobia...
Ooooooo, feste, fuochi d'artificio e bottiglie da sciabolare...
Qualcuno avrà pensato: Evvai, un altro fottutissimo frocio sé ammazzato! Lasciando pure una fottutissima lettera!!
Qualcuno sarà profondamente dispiaciuto e amareggiato e passando da un estremo all'altro di questi sentimenti, in mezzo c'è tutto il pensabile umano, ma comunque tutti, in quella notizia, hanno visto e trovato qualcosa sul quale sputare sentenze...
Non me ne frega nulla, non mi interessa cosa pensano, inventano e scrivono tutti quegli sciacalli, ma un paio di considerazioni, estremamente personali, le ho elaborate anche io...
La prima scaturisce da un commento sentito per radio, il babbaleo di turno diceva: Questa tragedia ci coinvolge tutti perché siamo tutti ugualmente responsabili...
Sto cazzo.
Io posso sentirmi coinvolto, perché è un dispiacere sentire di una giovane vita così prematuramente conclusa, ma non i sento minimamente responsabile, egoisticamente perché non ho fatto nulla per favorire quell'insano comportamento, non ho nulla contro i gay e i miei amici, dichiarati o meno, per me sono, come tutti gli altri, semplicemente amici, amici punto e basta.
Quindi, non mi sento per niente responsabile..
Voi giornalettai da strapazzo, voi dovreste sentirvi in colpa, voi che come avvoltoi vi lanciate sul cadavere ancora caldo, ma che non muovete un dito per far conoscere i soprusi giornalieri cui sono sottoposti...
Ma voglio dirla tutta, non sono solo gli imbratta fogli a farmi arrabbiare, una cosa la voglio dire anche al morto, a lui e a tutti quelli che pensano di fare la stessa cosa...
Non suicidatevi, non suicidatevi perché non è così che si difendono e diffondono le proprie idee e convinzioni, quando e se siete convinti delle vostre scelte o idee o necessità e quant'altro è da vivi che si riesce, che riuscirete a farvi sentire, da morti non servite a nulla! 
Pensateci idioti!

Saluti

martedì 22 ottobre 2013

La vita è adesso

Il Mietitore non ha orario
ne orologio o  calendario,
ma è  sempre  puntuale  e
al suo appuntamento non
c'è modo di mancare...
                                  Lorenzo Reschiglian
 

Non conoscevo benissimo Giovanni, abbiamo chiacchierato qualche volta al bar, magari davanti ad una birretta sgranocchiando patatine, però ricordo una cosa, il suo sorriso, lo ricordo perché non era un sorriso spavaldo, uno di quelli da persona che crede di sapere tutto e non era nemmeno un sorriso sciocco o vuoto, il suo sorriso era quello di una persona serena, semplice se vogliamo, ma serena e la cosa più bella di quella sua semplice serenità era la contagiosità, bastava chiacchierare un pò con lui per lasciarsi alle spalle una brutta giornata...
Giovanni adesso non c'è più.
Non c'è un età "giusta" per morire, ma trentadue anni sono veramente pochi.
La cosa mi ha fatto pensare, ma non alla morte, il mio pensiero è andato proprio nella direzione opposta, ho pensato alla vita, alla sua precarietà...
Quello che è successo è l'esempio lampante di quanto la vita sia sfuggente, colui che ci muove, costruisce burattini dalle vite ed emozioni anche molto complesse, i fili che ci uniscono a lui sono oltremodo sensibili, ma per questo anche sottili e delicati, cosa porti, comporti o decida la loro durata, non é umano saperlo, però qualcosa di umano, qualcosa che é alla nostra altezza c'è, la scelta.
Non possiamo sapere quanto durerà la nostra vita, ma possiamo scegliere come vivere il tempo che ci viene messo a disposizione...
Scegliere.
Quello che, se vogliamo fare i secchioni, definiamo il "libero arbitrio"...
Concetto sicuramente abusato e spesso ingiustamente incolpato, reo per lo più della nostra pochezza...
Per una volta proviamo ad operare questa libertà alleggerendola delle nostre paure, dei nostri limiti e dei limiti "imposti" dal buon senso, da quella sciocca invenzione chiamata "quieto vivere", scegliamo di esprimere i nostri sentimenti così come sono e così quando sono, senza qualsivoglia imposizione, liberiamo e libriamo il poderoso soffiare delle nostre convinzioni, scateniamo la bufera che c'è in noi, ma imbrigliandola in intrecci formati da buoni propositi, rispetto e sincerità, poi lanciamoci, tenendo ben aperti i sensi, nella vita...
Questo penso e per questo scrivo e dico tutto quello che scrivo e dico, questo é il motivo, la vita adesso c'è, domani non lo so, quindi é adesso che devo viverla.
Questa riflessione è scaturita durante una chiacchierata con la mia migliore amica, a questo mi ha fatto pensare la prematura scomparsa di Giovanni...
La vita è adesso, facciamo in modo di dare sempre il meglio di noi e facciamolo adesso perché non sappiamo quanti adesso avremo...
Ciao Giovanni, la prossima birretta la offro io.

Saluti

domenica 6 ottobre 2013

Non si muore una volta sola.

Se la vergogna avesse un volto,
noi non sapremmo riconoscerla,
se la speranza avesse un corpo,
lo maltratteremmo fino alla fine.
                                      Lorenzo Reschiglian

Ho volutamente lasciato passare del tempo, giorni e giorni lasciando accumulare idee e post che probabilmente non vedranno mai la luce, sentimenti ed emozioni che so già sia meglio tenere per me, nel mio più profondo intimo.
Ho lasciato passare i giorni perché volevo far "decantare" l'argomento, volevo che il grosso delle emozioni fosse passato e non inficiasse il mio pensiero, ed infine, ho lasciato che passasse del tempo perché volevo, voglio, essere libero di incazzarmi senza lasciare la possibilità d'essere additato come qualunquista.
Tutto questo preambolo non ha certo fuorviato chi è abituato a seguirmi.
Stasera dico la mia su la "tragedia" di Lampedusa.
Iniziamo dalle virgolette che, volutamente, incorniciano la parola tragedia, le ho messe non certo per sminuire l'importanza e il peso che qualunque frase raggiunge quando al suo interno c'è, appunto, la parola tragedia, le virgolette servono a richiamare un fatto fondamentale, quella di qualche giorno fa non è semplicemente la tragedia di Lampedusa, ma è l'ennesima tragedia di Lampedusa è solo l'ultima in ordine di tempo, destinata a diventare una delle, appena succederà qualcos'altro...
Non mancherò assolutamente di rispettare le vittime, la morte è rimasta l'unica emozione che merita l'assoluto rispetto.
Vorrei vedere altre centinaia e centinaia di bare, tutte lucide, perfettamente allineate e ovviamente piene, ma non certo dei resti di qualche disgraziato, vorrei vedere una lunga fila di quell'inutile gentaglia che chiamiamo istituzioni, certamente nessuna di quelle centinaia e centinaia di persone, che dentro le loro divise, hanno svolto mansioni che vanno ben oltre quello che quelle divise comporta, no, io vorrei una lunga fila di bare piene di tutti quei politici che ancora blaterano, tutti quelli che dietro a quelle maschere contrite e affrante, nascondo il totale menefreghismo, gentaglia che si è venduta l'anima e ha barattato la coscienza per tenersi stretta la poltrona, quelli si che li vorrei vedere tutti stesi in comodi cappotti lignei, loro e le loro falsità, loro con tutto quello che significa essere un politico adesso, cioè letame da concime, merda con l'unico utilizzo per la merda, finire sotto terra...
Così, almeno per una volta, sarebbero utili a qualcosa...
Sono arrabbiato, perché l'inutile comunità europea, sta facendo quello che è abituata a fare, niente, sono arrabbiato perché oggi c'è e fa, tanto scalpore vedere quelle decine e decine di morti, ma come già accennato, sono solo gli ultimi in ordine di tempo, prima di questi ne sono morti molti e molti di più, basta chiacchierare con un qualunque abitante, le tragedie sono pressoché all'ordine del giorno, solo che fa più notizia se ne crepano cento o duecento, piuttosto che due, tre o dieci alla volta, la tragedia di Lampedusa non è di ieri o l'altro ieri, la tragedia a Lampedusa è quotidiana, arriva da lontano e non è sicuramente finita...
Quei morti non sono morti solo una volta, quella gente era già morta innumerevoli volte, è morta quando le povertà gli ha rubato la dignità, è morta quando la disperazione li ha portati alla fuga, è morta ipotecandosi il presente alla ricerca di un qualunque futuro, è morta annegata mentre rincorrevano una speranza, muoiono ancora dentro i falsi discorsi dei politici e moriranno definitivamente, quando tutto il clamore sarà passato, senza lasciare nessun miglioramento alle sue spalle...
Le soluzioni ci sono, sono facilmente realizzabili e costano pochissimo, ma...
Ma si andrebbe a disturbare il o i, malavitosi di turno, quindi indirettamente, ma mica poi tanto, i politici a questi collegati, girano cifre milionarie dietro l'immigrazione clandestina, milioni che finanziano in piccola parte, altra malavita e in gran parte il sistema politico, che poi non è così diverso...

Saluti

mercoledì 2 ottobre 2013

Questa storia della penetrazione maschile é decisamente sopravvalutata..

Il titolo del post può generare effetti diversi, 
potrebbe sembrare polemico, ma allo stesso 
tempo banalmente semplicistico, potrebbe 
risultare fastidioso o stuzzicante, oppure, 
ed é quello che é, é soltanto un titolo...
                                                           Lorenzo Reschiglian



Per una nostra tara psicofisica, quando sentiamo la parola "penetrazione" subito la mente vola a cosi che entrano in altre cose e in un certo senso è vero, ma ci sono un sacco di cose che possono entrare in un strasacco di altre cose...

Eeeeee già... 
Non mi metterò qua a farvi il pistolotto (?), ma basta andare su Wikipedia e di penetrazioni ne trovate un ricco campionario che spazia dall'economia alla matematica quantistica, delle zucchine alle "carlapratolato" compresse lamellari monodose di origine bulgara per la caduta dei capelli, compresse che per altro ho provato e vi posso assicurare che funzionano, i capelli li fa cadere...
Ma non divaghiamo, anche se ci tengo a farvi sapere che ho finalmente risolto il mio problema con la caduta dei capelli...
Li ho finiti...
Allora, dicevamo.. A si, la penetrazione...
Bene, dato per assodato che ci sono un sacco di penetrazioni diverse, cerchiamo di non focalizzarci troppo su quella fisica...
Anche perché, come ho già scritto, è decisamente sopravvalutata...
Ora sento già i soliti detrattori e un nutrito gruppo di adepti del rilassante Onan (anche se non è corretto paragonare dei pippaioli con una figura Biblica) che rumoreggiano, i primi perché sono i soliti detrattori, quindi fanno i detrattori rumorosamente, i secondi perché se sei un pippaiolo e vieni interrotto, beh sicuramente rumoreggi...
Conosco persone che praticamente vivono per quello, uomini, chiamiamoli così che basano e passano la propria esistenza nella ricerca, "conquista" e successiva "timbratura" della mal capitata di turno, quando è una mal capitata, e non la più probabile equivalente femminile del già citato tarato mentale...
Quello è, una tara mentale, una patologia ben nota e conosciuta che fa diventare chi ne soffre, dei malati di sesso...
Non che il sesso di per se sia una malattia, tutt'altro, lo diventa quando è ossessivo e compulsivo, un pò come quei folli che si riempiono la casa di robaccia perché non riescono a disfarsene, sono degli accumulatori seriali, solo che non accumulano cinfrusaglie, ma "prestazioni" sessuali, oltre tutto traendone poca soddisfazione, motivo per il quale sono perennemente in cerca di altro, ricerca che risulta inutile per svariati motivi, primo fra tutti il fatto che non c'entra assolutamente nulla chi o quanti partners si riesce a concupire, perché per quanti siano, soddisferanno solo la parte conscia, mentre l'inconscio continuerà sempre e solo a voler far sesso con se stesso...
La cura c'è, ma sono pochissimi quelli interessati, perché solo pochissimi sono a conoscenza della patologia e ancor meno quelli a cui interessa farci qualcosa, perché "contenti" della loro situazione ed erroneamente convinti di poterla gestire...
Effettivamente tutte le patologie che gravitano intorno al nostro pistolino, anche cose decisamente più gravi e dagli esiti letali, siamo abituati a sottovalutarle, ma sai com'è, noi maschietti abbiamo "paura" di affrontare i problemi, non ci viene per nulla naturale andare da un medico a raccontare se ci "tira", o se non lo fa, se ne facciamo tre di fila o se non riusciamo a finirne nemmeno una, abbiamo paura di confrontarci con gli altri perché abbiamo paura di confrontarci con noi stessi...
L'uomo è uomo e ha da puzzà! E mentre olezza, l'uomo deve sfinire a colpi di verga l'ennesima concubina che vive solo per quello...
L'arrivo dei Social ha enormemente ampliato questo discorso, su FB ci sono centinaia e centinaia di pagine che affrontano ogni umana necessità o perversione, Twitter é stracolmo di gentaglia che usa come "foto di contatto", immagini del proprio membro "virile"...
Preciso subito una cosa, non trovo sbagliato fotografarsi il pipolo, non trovo parimenti sbagliato che queste foto vengano spedite a chi che sia, perché se la cosa è voluta dalle parti, per me non c'è niente di male, posso non capire perché vuoi vedermi il pipolo, ma non ci trovo niente di male, dopo tutto il Signore ci ha creato nudi, i vestiti sono una scocciatura inventata dall'uomo...
Ma per quanto io sia di larghe vedute, proprio non capisco perché devo trovarmi sulla bacheca o sulla mia Time Line, immagini di cazzetti o cazzini che accompagnano commenti poco o niente attinenti a quello che pubblico...
Quindi, vi piace fare sesso, vi piace fotografarvi il pistolino e vi piace condividere queste foto?
Bene, bene benissimo, ma non lo fai a capocchia tua, non infradici le mie pagine delle tue fobie, come io non lo faccio a te, ne parliamo, e se poi decidiamo che ci va bene, allora e solo allora, si deciderà sul da farsi...
E' chiaro?
Se si bene.
Se no, non ti stupire se poi ti banno o blocco il tuo profilo, è chiaro chiaro?
Bon...


Saluti.

lunedì 23 settembre 2013

Pestarli, porta fortuna.

Tempo fa qualcuno mi disse:
Lorenzo, il mondo è dei furbi...
All'epoca non capii e non diedi
molto peso alla cosa...
Oggi so che non è così...
Il mondo è dei Merda...
                                     Lorenzo Reschiglian



Ne è pieno il mondo e prima o poi in uno di questi Merda ci si inciampa.
Lascerò volutamente fuori dal discorso tutto il letamaio politico, perché non basterebbero mille pagine per districarsi dai liquami, eppoi da questo blog, voglio allontanare la merditica... Cioè politica...
Comunque non bisogna puntare in alto o cercare chissà dove, i merda sono ovunque...

I merda non è facile individuarli subito, perché si mimetizzano nella banalità di tutti i giorni...
Magari nel gentilissimo capo ufficio, quello che offre sempre il caffè, ma che poi invia valutazioni negative sul vostro operato, i merda sono i colleghi che si imboscano, quelli che non "rendono" per quello che costano, una menzione particolare va a i lecca culo, i falsi e gli approfittatori, tutte categorie che "elevano" ulteriormente il rango dei merda, cancellando di fatto ogni utopica meritocrazia...
Ma c'è di più, molto di più, o di meno, fate voi...
Tutti abbiamo una vita "normale", andiamo in banca o in posta, facciamo la spesa o giriamo per negozi, anche e forse soprattutto, è in queste operazioni quotidiane che è più facile incontrare i merda, anche perché si nascondono di meno, sono quelli che dal panettiere non rispettano l'ordine d'arrivo, quelli che quando il commesso chiede: a chi tocca? Loro con impassibili facce di merda, spavaldamente dicono: Tocca e me, sono quelli che nelle caotiche file, sempre con incredibili facce di merda, un passettino alla volta, ti passano davanti e quando glielo si fa notare, a volte sfoggiano disarmanti sorrisi e si giustificano dicendo, cosa vuole che sia, un pò più avanti, un pò più indietro, cosa cambia? 
Questi, fino a qualche anno fa, nemmeno li consideravo, anche se passavano d'avanti non mi interessava, adesso quando capita che li si sgama, li insacco, quando dicono: cosa cambia? Rispondo, cambia cambia, quindi tornatene da dove sei arrivato o ti ci rimando a calci nel culo!
Non sono più indifferente, non sono più calmo e posato, ho smesso di farmi passare d'avanti da bastardi vestiti di sorrisi, sono alto un metro e ottanta centimetri e peso più di un quintale, non ne approfitto per saltare la fila, ma impongo la mia voluminosa presenza, a quelli che ci provano...
Fin qui, tutta vita normale...
I merda peggiori, ahimè qualcuno li ha a casa...
Partner fedifraghi senza nessun motivo (e credetemi, di motivi ce ne sono), genitori iper o ipo protettivi, parenti di ogni genere e grado che, non hanno altro diletto se non quello di, rompere sistematicamente i coglioni, quando non sono litigiosi o peggio, violenti...
Quelli, i violenti, sono i peggiori merda esistenti, non c'è giustificazione o comprensione, i violenti vanno ingabbiati e isolati, non credo minimamente in nessuna terapia riabilitativa o da nessun programma di aiuto che non comporti la frantumazione delle ossa dei violenti, oltre la castrazione fisica, ovviamente...
Diciamo basta.
Urliamo basta!
Non dobbiamo più cedere ai merda, non facciamoci più passare d'avanti alla fila, non dobbiamo più sopportare le loro infamie!
Come?
Una volta tanto vado contro il mio modo normale di pensare improntato al dialogo, i merda vanno presi a calci nel culo, tanti calci nel culo, tanti finché non li si fa sanguinare dalle orecchie, poi, una volta ridotti all'impotenza, dargliene ancora e ancora, acciocché gli rimanga ben in mente il perché...
Ogni calcio nel culo, avremo in giorno di vita felice in omaggio, quindi cominciate a scaldare le scarpe...

Saluti

domenica 15 settembre 2013

Vediamo come va...

Scrivo poco, ma non è che ho
smesso di pensare, anzi forse
penso pure troppo, forse e dico
forse, dovrei smettere...
                                          Lorenzo Reschiglian


In questi giorni chiacchiero molto, ma contrariamente al solito, cioè parlare poco con molte persone, invece mi trovo a parlare moltissimo con pochissimi interlocutori...
Due, per la precisione...
Donne ovviamente, dico ovviamente perché preferisco parlare con le donne, il motivo è presto detto, perché anche con le donne si può parlare di calcio, auto e figa, eppoi si può continuare a parlare di qualunque altra cosa...
Queste due donne, sono talmente diverse da risultare quasi opposte, una fa il mestiere più antico del mondo, l'altra quello che dicono sia il mestiere più antico del mondo...
Rosa e Carol, cosi diverse e distanti ma allo stesso tempo, così simili da risultarmi parimenti importanti e assolutamente insostituibili...
Entrambe sono insegnanti, una insegna ad aprirsi alla vita, l'altra insegna la vita stessa...
Ma quello che fanno, poco importa, è quello che sono che conta veramente.
Sono due mie amiche, questa cosa probabilmente a loro non cambia la vita, a me si, anzi, a me la loro presenza ha, migliorato, rivoltato e sconvolto l'esistenza.
Questo post mi è estremamente difficile da scrivere, così ho deciso di non scrivere quello che volevo scrivere, ma scriverò quello che si può scrivere.
L'amicizia è un sentimento complesso, banalmente si pensa che dietro a tale vocabolo ci sia un gradino più della semplice conoscenza, e per i più è così, un piccolo scalino poco faticoso da superare, ma così non è,  infatti questo tipo di amicizia è poco duraturo ed estremamente superficiale, non porta ne comporta nulla e spessissimo finisce in nulla, magari dopo discussioni da nulla...
No, per parlare di amicizia vera, non si deve blandamente superare uno stupido scalino, ma si deve prendere un'intera ascensore e con questa staccarsi dalla normalità e salire la dove nascono i bisogni e si soddisfano i desideri.
La mente.
L'amicizia vera è uno stato mentale, bisogna essere pronti e capaci di farsi compenetrare da un'altra mente...
Detta così sembra una roba da "ai confini della realtà", ed in un certo senso è vero, perché bisogna uscire dalla realtà conosciuta, quella solitamente presa per normale, per poter entrare nell'orbita della vera amicizia...
Quando questa compenetrazione avviene, si apre un universo di nuove e fantastiche emozioni, si scopre che si vuol parlare di tutto e non si ha paura a farlo, non esistono argomenti tabù e tutto quello di cui si parla fa crescere e insegna qualcosa...
Qualche volta fa male, anche molto male.
In amore è normale soffrire, e la vera amicizia è una sorta di amore, non potrebbe essere altrimenti, almeno è così per me, io amo profondamente le mie amicizie, le amo di un amore non fine a se stesso, non catalogabile e diverso da amicizia ad amicizia, ognuna singolarmente nella sua unicità e nel suo amore esclusivo.
Rosa e Carol sono quelle che hanno raggiunto il più alto significato in questo mio modo di vedere e di vivere l'amicizia, l'hanno fatto in maniere molto diverse ma accomunate da tratti molto simili, come la pienezza, l'assoluta sincerità e la totale disponibilità a tale sentimento...
Non è poco, non è per niente facile e non è per niente poco, e la colpa è mia perché, al di la della mia instabilità umorale, va detto che sono capace di diventare una vera dannazione, la mia presenza può raggiungere livelli di "peso" sconcertante...
Non è facile sopportare quello che sono capace di diventare, non è una cosa da tutti, infatti di amicizie vere ne ho pochissime...
E forse è meglio così, non è facile "gestire" le amicizie che raggiungono quello status di unicità...
Grazie, a tutte quelle persone che leggendo questo post, si riconosceranno e un grazie particolare a Rosa per avermi donato un nuovo metro con il quale misurare le priorità e a Carol che mi ha regalato uno sguardo diverso con cui guardare la reale importanza delle necessità...
Grazie e...

Saluti

sabato 7 settembre 2013

Che confusione (sarà perché ti amo?) Cit.

A volte quando ci si sveglia, si
dovrebbe far finta di niente, e
tornare a dormire, ma potremmo
perdere delle emozioni importanti
                                        Lorenzo Reschiglian


Il titolo del post non c'entra niente col post...

Ma a dire il vero, in questo periodo di robe che c'entrano con quello che sono, con quello che di solito è, non c'è quasi nulla...
Che confusione...
Ma allora il titolo c'entra!?
No...
No...
O si?
Boh!
Prendiamo oggi per esempio, le premesse per far sì che questa fosse una giornata del cavolo, c'erano tutte, stamattina pioveva, dovevo andare a montare il bersot per Odette, avevo due appuntamenti di lavoro, dovevo consegnare del materiale e il resto della giornata sarebbe passato nell'attesa di fare il facchino per questa o quella commissione con l'unica nota positiva che mi sarei spupazzato il mio pupetto...
Quindi quando alle sette di stamane è suonata la sveglia, la voglia di alzarsi era pari e sostituibile allo stimolo d'andare in bagno...
Ma, per fortuna c'è un ma...
Il ma in questione ha un nome, un cognome, un marito e due bimbi...
Ma per la privacy non farò nomi...
Ebbene, questa simpatica famigliola ha decisamente contribuito a rendere una giornata potenzialmente orrenda, in una delle più spassose di questa estate...
Partendo proprio dalla mattina, dove l'indomita mamma dei bimbi, si è sacrificata, aggiungendo al suo naturale ruolo mammesco, quello di baby sitter per il mio bimbo, ma anche per me mettendomi di buon umore con alcune battute sul mio essere trafelato...
Poi nel pomeriggio, dopo una buona pappa, un'ancor più buona e utile pennichella e dopo esserci attrezzati di tutto punto, io la mamma sitter e tutta la masnada di bimbi e bimbetti, si è partiti all'avventura, avventura che consisteva nel raggiungere il "belvedere" e una volta lì, fare un frugale pik nik merendifero...
La passeggiata è stata rilassante, farcita di chiacchiere e risate con bimbi trasformatisi in piccoli esploratori curiosi, oltre tutto stranamente non erano "litigiosi" tra di loro, la dove con litigiosi lo si intende per quanto lo possano essere dei bambini, cioè capaci di farsi amare o odiare nel giro dello stesso secondo, ma oggi no, tutto liscio come l'olio, sarà stata l'eccitazione dell'avventura in corso, o chissà cos'altro, comunque sia arriviamo al belvedere e ci mettiamo a sgranocchiare la merenda, biscotti, succhi di frutta e la marmellata di fichi appena fatta dalla nonna e da spalmare sul pane, l'operazione non dura moltissimo, la camminata e la fame aiutano a sveltire l'operazione, poi mentre la figliolanza giocava, sbucciava rami, tirava sassi e faceva qualunque cosa possibile, bastava fosse sporca e potenzialmente pericolosa, noi sempre con l'occhio vigile, abbiamo chiacchierato e chiacchierato e chiacchierato...
Beh, non potete immaginare quanto faccia bene chiacchierare con una persona intelligente e senza preconcetti, per me è vivificante, rigenerante ed estremamente rilassante, l'unico mio timore in questi casi, è la paura di diventare noioso, ma a giudicare da tutto quello che ci siamo detti, mi sento tranquillo, non si dev'essere annoiata... 
Spero...
Dopo cena si è fatto un viaggio con la macchina del tempo, viaggio che ci ha portato nella piazza del paese a giocare a "rialzo" e a "un, due, tre stella", roba impensabile in quest'epoca di Ipod, Ipad, Iped e Icheccavolo sia, poi una volta rientrati ci siamo cimentati nel "giro dei mostri", fantomatico e "terrorifico" giro tra i bui viottoli del paese per testare il coraggio dei piccoli, piccoli che avanzano con spavalda sicurezza, spavalderia che scompare al minimo scricchiolio sul cammino, ma l'atteso terrore lascia sempre il posto a gustose risate...
Così tra un fantasma e una partita di palla avvelenata che mi porta a rischiar l'infarto, la giornata finisce e a mala voglia, dobbiamo separarci...
Come vola il tempo quando si fanno cose belle e si sta con persone splendide...
Grazie cara amica, questa giornata si è guadagnata un posto speciale nel mio cuore.

Saluti

martedì 3 settembre 2013

Chissà se esistono rifugi anti guerra in multiproprietà?

E' sempre la stessa storia, siamo 
lì a fare la pipì, ma dobbiamo star 
comunque a vedere di qui e di la 
per capire chi ce l'ha più grosso...
                                         Lorenzo Reschiglian

Consiglio la lettura di questo post solo agli stronzi cinici senza cuore.

Se domani l'America rade al suolo la Siria, non mi interessa...
Non ho nulla contro i Siriani, non avevo nulla nemmeno contro gli Irakeni e anche lì non mi interessò per nulla quando vennero bombardati, non mi è minimamente interessato sapere come è stato giustiziato Saddam o Osama, non mi interessano le guerre che ci sono in giro per il mondo come non me ne frega nulla di tutte le più o meno faide famigliari in Italia, non mi interessa seguire le vicende socio/politico/danaro/religiose che portano chicchessia ad ammazzare chiunque altro, non mi interessano i giochi politici le trame religiose i sotterfugi monetari e qualunque altra porcheria che porta un uomo ad ucciderne un altro, proprio non mi interessa, leggo i giornali ma passo dalla cronaca alla nera per finire ai fumetti, senza soluzione di continuità e senza che il mio umore o la percezione delle varie notizie cambi minimamente...
Guardo i vari telegiornali con tutte le loro interpretazioni, con tutta la dovizia di particolari, dai più tristi a quelli più morbosamente raccapriccianti, stupendomi solo di quanto stia decadendo la professionalità dei, cosi detti, giornalisti...
Insomma, per non tirarla troppo per le lunghe, di tutto quello che c'è di brutto fuori nel mondo, a me non me ne frega niente di niente.
Volete sapere perché?
Perché sono un fottutissimo bastardo, cinico e menefreghista.
E sapete perché sono un fottutissimo bastardo, cinico e menefreghista?
Perché ho una famiglia da mantenere, un figlio da crescere e le bollette da pagare, perché c'è la crisi e si lavora poco e male, perché tutte le benedette mattine che apro gli occhi, il mio primo pensiero è, devo arrivare alla fine di questa giornata...
Quindi il mio mondo è solo quello dove mi muovo io e quel poco che mi interessa, probabilmente è sbagliato, probabilmente questa forma di egoismo non è solo sbagliata, ma è un pessimo esempio per chiunque altro, mio figlio per primo, ma sapete cosa vi dico?
Non me ne frega nulla, stamattina gli occhi li ho aperti, la giornata è andata bene e tra un pò tornerò a dormire, aspettando di aver la fortuna di svegliarmi...

Saluti

sabato 31 agosto 2013

Finitoooo!!!

Una volta dissi ad'una donna:
Ti amo...
Lei mi rispose:
Non devi...
Aveva ragione, ma non l'ascoltai...
                                           L'amico nottambulo


Mi sono preso una pausa piuttosto lunga, lo ammetto, eppoi non essendo avvezzo alle bugie, ammetto anche che questa lunga pausa è il risultato di un concatenarsi di eventi diversi...
Questo agosto è stato davvero particolare, sono successe molte cose, ho vissuto un'enormità di emozioni diverse, alcune lasceranno vividi ricordi nella mia mente, altre hanno scavato profondi solchi nella mia anima, solchi che una volta sanati lasceranno, come firme indelebili, cicatrici...
Cicatrici che ad ogni soffio di ricordo, riporteranno la mente a quelle emozioni e le emozioni non hanno cuore, l'emozione è la vita stessa e l'energia che muove il cuore, ma l'emozione non ne hanno uno proprio, per questo le emozioni sanno così facilmente demolire i cuori di chi le vive...
La vita è divisa in attimi, in momenti, in tanti piccoli momenti che uniti tessono la trama della vita stessa, alcuni di questi momenti diventano, spesso senza che noi si possa fare nulla, momenti topici, quelli che in analisi vengono chiamati "nodi gordiani", per i comuni mortali, sono gli attimi che in un modo o nell'altro, ti cambiano la vita...
O potrebbero farlo...
Se li riconosciamo e se, una volta riconosciuti, decidiamo di farlo...
A volte non si può...
Non si vuole...
Si ha paura...
Altre si fa e il concatenarsi di eventi cambia, cambia quello che c'era scritto per noi, cambia il nostro destino o, forse, il destino è da lì che comincia a scrivere...
Forse...
Forse tutta questa storia del destino, scritto o da scrivere è una comoda cazzata inventata da chi è rimasto deluso dalla vita...
..........
Ho appena riletto quello che ho appena scritto...
Cavolo che mortorio...
Effettivamente questo agosto è stato, tra gli alti e i bassi, il miglior agosto degli ultimi anni, in larga parte sono stato benissimo, mi sono stragoduto il mio pupetto, ho riposato tanto e ho passato lunghissime ore a chiacchierare, spesso virtualmente (grazie San Whatsapp) con una straordinaria amica, amica che ha avuto due incredibili capacità, la prima è quella di avermi totalmente incasinato quelle poche certezze che avevo, la seconda e ancora più difficile, darmi un nuovo modo di vedere le cose, un nuovo sguardo sia sulle appena demolite certezze, sia su come ricostruirle e in definitiva su come averne di nuove...
Mi sono spesso trovato a pensare, a voler avere una di quelle estati alla "Stand by me", quelli che dovrebbero essere dei cambi di stagione, ma che invece diventano momenti fondamentali della vita, sogni pre e appena post adolescenziali, sogni carichi di ormoni e desideri, sogni che son così voluti e vividi, da sembrare realtà...
Sembrare realtà...
Ma questi, come ho appena scritto, sono sogni adolescenziali, io ho superato i quaranta, forse dovrei smettere di sognare, forse dovrei cominciare, un pò in ritardo, a comportarmi da uomo, pensare da uomo, diventare un solido, serio, maturo e affidabile uomo...
Senza forse e senza ma...
Quindi non scrivo altro...

Saluti

sabato 24 agosto 2013

Monsoni e funghi...

Ul temp, il cul e i donn,
fan sempar quel che vonn...
Il tempo, il culo e le donne,
fanno sempre quel che vogliono...
                                             Più o meno...


Lo scienziatone di turno troverà la giusta soluzione, spiegando in modo inconfutabile ciò che accade, e non potrò far a meno di dar ragione a lui...
Però...
Però settimana scorsa faceva un cavolo di caldo e il sole ci bruciava le chiappe, oggi in quattro e quattr'otto si è rannuvolato ed è scoppiato un temporale da paura...
Forse è meglio fare un pò di dietrologia, tranquilli, nessuno vi toccherà il sedere...
Allora, l'Italia rientra in una fascia climatica detta "Temperata", questa comprende: Clima sinico, subtropicale umido, mediterraneo e temperato umido, distinzione secondo il metodo Köppen, ovviamente a noi interessa il clima mediterraneo, o almeno, interessa a tutti quelli che abitano le fasce costiere, perché è vero che l'Italia ha un sacco di coste, ma è altre sì vero che a pochi chilometri dalle suddette, ci possiamo ritrovare a vagare per catene montuose anche di una certa importanza, va da se che più si sale, meno l'ambiente è mediterraneo, almeno non nel senso strettamente climatico, infatti per ampliare e completare il metodo Köppen, gli studiosi Paffen e Troll, dividono in maniera più selettiva l'Europa, così le nostre catene montuose, più salgono verso il nord e più rientrano in una classificazione di Clima temperato fresco, non è che le cose cambino in maniera stupefacente, ovviamente i venti marini condizionano pesantemente l'intero clima nazionale, ma in pratica l'Italia è una nazione dove le temperature hanno un andamento piuttosto lineare, estati al limite della siccità e inverni discretamente lunghi ma miti...
Almeno, così dovrebbe essere se i vari metodi di misurazione fossero corretti, nella realtà c'è qualcosa che non quadra...
L'inverno scorso è stato il più freddo degli ultimi 70 anni e la primavera è risultata la più piovosa, addirittura degli ultimi 200, se poi guardiamo l'estate che è quasi trascorsa, non si può certo dire che sia stata particolarmente calda, quindi, dove cavolo è finito il clima mediterraneo?
Un idea io ce l'ho...
Si chiama, clima sub tropicale...
Basta guardarsi in giro, le temperature non sono particolarmente calde, l'umidità invece è altissima, ci sono miliardi di zanzare e le nostre calme piogge hanno lasciato il posto a dei nubifragi, che in tutto e per tutto assomigliano ai monsoni della stagione delle piogge...
Come è successo appunto oggi...
La colpa è presto assegnata, l'onnipresente global warming! E se non c'entra niente, chi se ne impippa!
Tanto non credo che qualcuno, leggendo questo post, si metterà a cercare altre possibili spiegazioni...

Saluti...