lunedì 10 giugno 2013

Orizzonti, mancati...

Il suicidio è l'espressione massima
della sconfitta umana, la sconfitta
dell'intelligenza da parte della cieca
stupidità...
                                           Lorenzo Reschiglian


Precisiamo subito, per zittire i soliti scassa palle dei ben pensanti, che ovviamente non sto ne voglio, parlare di quanti, in questi maledetti tempi, pensano di trovare pace o rifugio nell'estremo gesto, persone la cui disperazione va ben oltre l'immaginario comune, persone che hanno smesso di credere, di volere o di sperare in un futuro.
Piango per queste povere anime, piango e mi sdegno perché le loro realtà vengono accomunate a chi, con loro non ha nulla da spartire...

In questi giorni s'è fatto un gran (s)parlare del doppio suicidio di padre e figlio, il primo molto tempo addietro, il secondo pochi giorni fa, il primo perché stanco della vita da pentito, il secondo perché non sopportava l'infamia d'essere figlio di un pentito...

In queste poche righe, in questo strano pensiero, vedo il perché, vedo uno dei perché il genere umano finirà in rovina...

Non sarà il global warming o un cazzo di meteorite, no, non saremo fortunati come i dinosauri, loro sono stati spazzati via in un relativamente rapido inverno nucleare, qualche centinaio d'anni e di loro sono rimaste solo ossa e poco altro, ma come già detto, noi non saremo così fortunati, noi moriremo piano piano, un minuto alla volta, marcendo, imputridendo nel nostro stesso canceroso marciume...
Il marciume dei giornalettai che si sono impegnati a cercare una "giustificazione", qualora c'è ne fosse bisogno, per l'insano gesto d'un figlio "disperato"...
Il marciume che ha portato, prima a delinquere poi a pentirsi ed infine a suicidarsi il padre del disperato figlio...
Il marciume che rende noi morbosamente attaccati a queste notizie, a farcele piacere così tanto da farcele scivolare addosso senza che ci lascino niente più che una blanda indifferenza...

Moriremo tutti.

Ma ha un senso vivere in un mondo dove lo "stato" è meno affidabile della criminalità? Ha un senso continuare a dannarsi l'anima per non avere nulla, nulla o poco più? E quel poco di più, alla fine cos'è?
Successo? Soldi? Anni di vita?
E anche fosse, con tutto il successo, i soldi e gli anni di vita che ci siamo "guadagnati", ci rendono migliori?
Si?
Si, come docili foglie di ninfea sulle lisce acque di un solatio stagno, forse?
Si è così...
Ma sostituiamo le foglie di ninfea con delle infradito e lo stagno con una fogna...
Si, così va meglio...
"meglio"...

Saluti

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