sabato 4 maggio 2013

Interpretazioni lessicali...

A volte sono proprio le parole,
altre volte è il senso che si da,
altre ancora il tono della voce,
quando va bene un po di tutte,
ma quando va male, va male...
                                   Lorenzo Reschiglian

Negro è una parolaccia?
Terrone è offensivo?
Lo è: Bauscia? Polentone? Magnagatti?
E se fosse, è come dare dell'idiota? Deficiente? Coglione?
Si? No?
E se vi mando tutti affanculo, anche se è per statistica, vi offendete?
No? Si?
Forse...
Non so...
C'è la domanda di riserva?...

Da qualche giorno, cioè da quando abbiamo in "squadra" lo straniero, o meglio, la straniera non si fa altro che parlare di come si deve parlare, se la nuova ministra è nera, negra o di colore...
No! Negra non si può dire è offensivo! Di colore invece è troppo generico, di colore, si ma di che colore è? Nocciola? Marrone? Testa di moro o nera? No perché proprio nera nera non è, eppoi ognuno ha una sua scala cromatica, quindi come si fa?
Per fortuna l'onorevole Kyenge, dimostrando un'intelligenza al di sopra della media italiana e molto al di sopra della media dei suoi colleghi, ha detto la sua per dirimere l'impiccio... Sono nera e fiera di esserlo, ha affermato durante un intervista...
Bene...
Bene una beata fava!
Perché il problema non esiste, il razzismo non è dietro ad una definizione o l'altra, perché negro, nero o di colore sono sinonimi, quindi ugualmente utilizzabili, ma cari i miei giornalettai delle basse sfere, c'è bisogno ogni santa volta che si parla dell'onorevole Kyenge di "ricordare" di che colore ha la pelle? Secondo me no, basta scrivere: L'onorevole Kyenge ha detto questo, o ha fatto quest'altro, senza, passatemi il gioco, senza coloriture lessicali inutili, altrimenti democraticamente parlando, si dovrebbe condire anche i nomi degli altri, La nera Kyenge, il moquettato Berlusconi, Alfano la saponetta, Borghezzio quel fallone... (ho scritto fallone, ma sapete cosa intendevo, così magari evito una querela...)
Quindi, direi che il problema è risolto, rivolgiamoci alle persone per quello che fanno, non per quello che sono, o quanto meno, rendiamo libero il paese dagli inutili freni culturali, cioè, se un Borghezzio qualunque si può sentire libero di dire ad un'altra persona: Schifoso negro, terrone di merda o extra comunitario ladro, a chi che sia, è altrettanto giusto e democratico che il negro, il terrone, l'extra comunitario o chi che sia, possano dire ad un Borghezzio qualunque: Testa di cazzo, coglione ignorante o omuncolo decerebrato, rischiando e subendo la sua stessa sorte, sia come denunce sia come provvedimenti, solo così potremmo dire di abitare in un paese veramente democratico...
Tutti in ugual misura potranno "apostrofare" chiunque e chiunque potrà difendersi ad armi pari se si ritiene offeso, certo con alcune differenze inevitabili, perché effettivamente non sarà difficile dimostrare che un nero è nero, anche assicurarsi che un meridionale sia meridionale non è per nulla complicato, di una semplicità elementare individuare un extra comunitario, solo Borghezzio avrà delle difficoltà quando dovrà dimostrare che non è quel coglione che sembra...
Sembra... Va beh...

Saluti

Nessun commento:

Posta un commento