lunedì 13 febbraio 2012

Parlando di uomini

La definizione di giusto o sbagliato,
non esiste, e non può esistere, perché
è impossibile definire qualcosa che poco
conosciamo, cerchiamo e apprezziamo.
                                                       Lorenzo Reschiglian

Leggendo i post di alcune amiche e chiacchierando con qualche altra o con qualche collega di lavoro, sono arrivato ad alcune considerazioni sul tema "uomo"...
I post in questione, spaziavano dalla "fisiognomica" fallica, cioè, dimmi che membro hai e ti dirò chi sei... Uno spasso assoluto, al "alle donne forti piacciono gli stronzi", il tutto condito da un batti e ribatti di commenti salaci, mordaci e alle volte volgarotti, ma comunque sempre vivificanti e divertenti...
Con qualche amica c'è stata una sorte di "confronto" tipo: Tu che faresti, come ti comporteresti, cosa devo pensare, ma perché a me, amare fa soffrire... Ecc ecc... Sul lavoro, invece, ho ascoltato una specie di riflessione sugli anni che passano, i matrimoni che si "adagiano" e sul immarcescibile stereotipo dell'uomo "divanato che pretende"...
La prima considerazione che mi salta all'occhio è che, benché non sia quasi mai motivo di separazione, il sesso, in qualunque accezione lo si consideri, spesso è all'origine di guai che vanno dal "problemino" alla catastrofe, passando da una gamma infinita di sfaccettature differenti...
Il sesso, questo mostro "mangia" cervelli...
Dopotutto, alla fine dei conti, il sesso che cos'è? Un gioco? Un divertimento? Un obbligo? Una funzione fisiologica atta alla riproduzione della specie? Una scocciatura o un sogno da realizzare?
Tutto, niente e l'esatto contrario...
Lasciando perdere le scalmane ormonali, cioè tutto quel periodo che va dalla "consunzione manuale" alle prime esperienze, dove sono appunto gli ormoni a "pensare", l'unico pensiero maschile è: Devo entrare, devo entrare, devo entrare...
Ad alcuni, questo periodo non finisce, il fatto non li fa rimanere adolescenti, ma li trasforma in "ammalati di sesso", una patologia curiosa e poco conosciuta perché spesso chi ne "soffre" non lo sa neanche...
Crescendo, in teoria, si dovrebbe riuscire a dare al sesso la sua giusta collocazione, se si vuole avere figli da crescere e amare, ci si dedica anima e corpo alla partner, si fanno i bimbi e si delega al sesso una funzione ludico/rigenerativa, se invece "la riproduzione" non vi interessa e volete dedicarvi solo alla vostra "mentula", fate gli uomini, non sposatevi e non promettete nulla di serio alle donne, sollazzatele al meglio, ma non prendetele in giro...
Quello che ho appena scritto, è il mio pensiero, vale per quello che vale, anche perché ci sono talmente tante "tipologie" femminili, che è veramente difficile "accomunarle", quello che per alcune può risultare uno stronzo impenitente, per altre è invece un sogno da raggiungere, ci sono donne "con i pantaloni" che odiano quegli uomini che risultano nulla facenti e una volta rientrati in casa, magari zozzi e puzzosi, non fanno neanche il gesto di lavarsi o cambiarsi, no, fanno che buttarsi sul divano brandendo il telecomando come uno scettro, però, ci sono donne "chiocce" che si vedono realizzate proprio servendo e riverendo queste "mummie" umane, so di donne che gradiscono la collaborazione maschile nelle faccende domestiche, e di altre che mollano questi uomini perché si sentono defraudate della loro figura femminile...
Si potrebbe andare avanti ore facendo esempi, perché la varietà di "offerte" è sconfinata, almeno tanto quanto quello delle "domande"...
A complicare, come se ce ne fosse bisogno, la già incasinata situazione, è un'altra cosa, cioè, che tutti hanno parimenti ragione e torto, cioè, non esiste il giusto o lo sbagliato (sempre restando nella legalità), credo che l'antico proverbio: Dio li fa e poi li accoppia, quando va a buon fine, sia validissimo, per il resto, credo che un po di buon senso, un pizzico di follia e la totale sincerità, siano le uniche "regole" da seguire...
Ma forse no...
Saluti.

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