domenica 10 luglio 2011

Bastone e caramelle.

Non entro nel merito della notizia...
Non è il primo post, in cui scrivo che sto diventando razzista, non contro le persone, non contro le regioni o le nazioni di provenienza dei "nuovi" italiani...
Benché, sembra che tutte le azioni malavitose, ultimamente siano ad appannaggio di extracomunitari, e mi faccia incazzare la "cassa del mezzogiorno" questo continuo tsunami che riversa soldi, fiumi e fiumi di denaro che spariscono, prima che un qualunque "meridionale" ne abbia in tasca un solo euro, sono diventato quasi "insensibile" a tutti quei neri, bianchi, rossi e gialli che cercano di venderti qualunque cosa, dagli accendini (non a norma) all'uranio (arricchito o impoverito) dalle calze (usate) agli scheletri (vivi)...
Non sono queste le cose che mi faranno diventare razzista, mi fanno arrabbiare certo, ma assorbite in piccole dosi, si assimilano, e come per i veleni, si fa assuefazione, no, quello che proprio non sopporto, da qualunque latitudine arrivi, con qualunque lingua parli o da qualunque pelle sia contenuta, è l'indolenza e l'ignoranza... 
L'ignoranza e l'indolenza.
  • L'ignoranza è la condizione dell'ignorante, cioè chi non conosce in modo adeguato un fatto o un oggetto, ovvero manca di una conoscenza sufficiente di una o più branche del sapere. Può altresì indicare lo scostamento tra la realtà ed una percezione errata della stessa.
    In senso comune il termine ignoranza indica la mancanza di conoscenza e di qualche particolare sapere, inteso in generale o su di un fatto specifico. Può significare anche non avere informazioni su un fatto o su un argomento.
    Questa è l'accezione originaria del termine, che deriva direttamente dal greco gnor-izein (conoscere) attraverso il latino ignorare (in - gnarus, che non sa). Successivamente, l'aggettivo ignorante si è evoluto in senso dispregiativo, indicando coloro i quali sono senza educazione o cultura.
Quindi, in un certo senso, l'ignorante e colui che non sa per non voler sapere...
  • La pigrizia o indolenza è la mancanza di determinazione nel compiere un'azione di cui si riconosce l'importanza. 
Non servono commenti vero?...
Cosa c'entra tutto questo con la notizia che avete letto all'inizio del post?
NO! NO! NOOOOO!!!! Non è dell'ignoranza (vera o presunta) della bambina che voglio parlare, ma di chi ha "trattato" il fatto, prima, e la notizia dopo.
Partiamo dalla seconda, a dispetto del "supporto", che sia televisivo, internettistico o cartaceo, la notizia ha più chiavi di lettura oltreché interpretazioni, quindi non sono chiare ne le colpe (ove ci siano) ne le competenze (di chi, quando e come)...
Io non posso fare a meno di notare, l'incredibile "leggerezza" con la quale si è trattato l'argomento, sia la struttura, forse un po troppo "quadrata", sia la madre, forse un po troppo lesta a lamentarsi, meno a "mobilitarsi"...
E qui salta fuori "l'indolenza" tipica di chi è abituato "al tutto dovuto" o di chi si barrica dietro ai (chiari regolamenti), come capita con le scuole, mi sembra un po troppo semplicistico affermare "abbiamo fatto tutto secondo regolamento", senza ricordarsi che sono le deroghe e l'iniziativa che ci portano a "crescere"... Ma contrariamente a quel che potete pensare, non c'è  l'ho con la scuola, quadrata forse, ma di questi tempi... No, quella che mi "infastidisce" è la madre... 
Adesso si che divento il solito, stronzo egoista cinico...
A parer mio, la madre è colpevole d'eccessiva indolenza (il tutto dovuto), perché al di là di ciò che doveva fare o non fare la scuola, lei se veramente convinta delle sue idee, avrebbe dovuto muoversi diversamente o quantomeno, una volta riconosciuti i "limiti" della piccola, avrebbe potuto cercare "sostegno" in altro modo, di insegnanti, precari, disposti ad aiutare, ne è pieno il mondo... Invece no, "Tizio doveva, caio poteva, sempronio va al TAR"
Trovo folle e surreale tutta la faccenda, ricorrere addirittura al tar per una cosa del genere, sprecare tanto tempo ed energia in "indignazione" quando sarebbero bastati pochi minuti ben "impiegati" per far sì che la bimba continuasse la sua "carriera" scolastica senza problemi...
Genitori, fate i genitori, è più facile che farsi spennare dall'avocato di turno...
Saluti.
Per il link, ringrazio LaStampa.it, per i punti enciclopedici, ringrazio l'imprescindibile Wikipedia. 


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