venerdì 1 luglio 2011

I ricordi che verranno.

Non ci sono ancora ma già mi mancano.
Credo sia normale cercare di "guardare" avanti, cercare di capire cosa sarà e cosa ci riserverà il futuro, quando si hanno bambini piccoli poi, è un continuo...
Ma non sono preoccupato per la "sorte" del pupo, detto così, sembro un mostro... Nel senso, è ovvio che mi faccio milioni di paranoie del tipo: Cosa farà, chi diventerà, sarà un dottore o un pusher, salverà il mondo o lo porterà alla distruzione?...
Ripeto, è ovvio che che me lo chiedo, ma non sono questi i pensieri che un domani mi "mancheranno"... No, sono più terra terra...
Come già dicevo ieri, ho aggiunto la voce "egoismo" al binomio "cinico stronzo" che mi contraddistingue, formando così il trittico del mio carattere...
Quindi, lo stronzo egoista cinico, mette da parte le elucubrazioni ambientalistico carrieristiche sul futuro del proprio erede, e pensa solo a sé stesso... Questo sé stesso, sa che starà male, e questo "sapere", non lo fa stare meglio adesso, ne lo prepara a stare meno male dopo...
E' un po complicato vero?
Me ne rendo conto...
Voi no?
E' certo! Ancora non avete capito di cosa sto parlando...
Provo a spiegarmi...
Il pupo cresce, ha appena compiuto due anni, lui è un "pacifico terremoto"...
Terremoto perché, quando è nei "suoi" momenti di gioco, è devastante come un sisma e travolgente come il relativo tsunami, ma è anche pacifico, perché è facile "gestirlo" in quanto è ubbidiente e collaborante...
Questo è il periodo nel quale tutti ti dicono: Goditelo finché puoi, questo è il momento migliore, adesso sono bellissimi, poi crescono...
Ecco il guaio.
Non che crescono! Cavoli!
Ma che sono momenti irripetibili...
Ecco il guaio... Ripetuto non dona lo stesso "pathos"...
Questo mi mancherà.
Ci saranno altre emozioni, situazioni e gioie, lo so, ma quello sguardo, ingenuo e furiosamente curioso, lo scalpicciare di quei piedini infaticabili,  quelle risate urlate nei giochi, i baci appiccicosi di pappa o il profumo dei suoi capelli quando ti si addormenta in braccio...
Momenti, vita e amore unici.
Lo so, lo so... Tutti i genitori passano questi momenti, ma sono così potenti, e amo così tanto quel piccoletto, che sto diventando una mammoletta...
Volevo condividere questo strano stato d'animo, quel balordo mix di felicità e preoccupazione, amore e timore, gioia del presente e paura del futuro... 
Un piccolo appello a quei genitori, più esperti, con più bimbi e che sicuramente hanno già affrontato, magari più volte, lo stesso mio "periodo"... 
Passa? Ci si abitua? O che?
Farò tesoro delle vostre "esperienze"... Grazie.
Saluti.
Non ci sono link, allora ringrazio: chi mi sopporta da queste "pagine"...
P.S. Margot, che mi dici? 

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