sabato 9 luglio 2011

Ma la pazienza ha un limite?

E se si, qual'è?
E' soggettivo o oggettivo?
Io mi sono rotto quattro palle, sia quelle soggettive che quelle oggettive...
Vi ho già detto che faccio un lavoro stupido? Utile indubbiamente, ma stupido...
Perché?
Perché solitamente chi lavora, è preso tra l'incudine e il martello, dove l'incudine è la poca voglia di lavorare, e il martello è la continua richiesta di miglioramento, che i capi chiedono, capi che a loro volta sono tra l'incudine e il martello, l'incudine siamo noi che non vogliamo fare un tubo e il martello sono i titolari delle aziende... Ecc, ecc...
Questo se siete "dipendenti"...
Io non sono dipendente...
Ma un sano incudine e martello, ce l'ho pure io...
Si chiama "elasticità"...
Vi spiego:
Lavoro nel commercio, rappresentando una azienda, il martello, vado a proporre i prodotti di questa azienda/martello ad altri commercianti, l'incudine, questi clienti/incudine della azienda/martello, non sanno un tubo, io, solo io, per loro sono l'azienda...
Quindi elasticità, quella che ci vuole per stare dietro a tutte le richieste dei clienti/incudine, richieste, a volte semplici, qualità, prezzo o sconti, altre volte meno semplici, consegne "fulminee", pagamenti rateizzati o confezioni lillipuziane, quindi il "buon" rappresentante, deve barcamenarsi elasticamente, curando al meglio il cliente, ma tenendo un occhio anche alle "provvigioni", dopo tutto, anche noi dobbiamo pagare le bollette...
Quindi campioni di elasticità? Diciamo di si, personalmente non lo trovo neanche difficile, anzi, contravvenendo a qualsiasi "regolamento" che impone il "distacco" cliente/venditore, sono un felice fornitore di molti amici clienti, questo stato di cose, alle volte rende la vita complicata, perché vorrei sempre "soddisfare" le esigenze di tutti, ma questo spesso non avviene, perché la mia necessaria elasticità, si scontra con la rigida, quadrata marmosità dell'azienda e di alcuni "collaboratori"...
La parola "collaboratori" è tra le virgolette, perché non collaborano per un cazzo...
Così le vagonate di elasticità che partono da me, si schiantano contro gli ottusi muri del "tutto uguale per tutti"... Che palle...
Non credevo potesse succedere, perché il lavoro che faccio, mi piace, mi piace tanto, ma sono stanco, stanco di "inventare" scuse, per giustificare ritardi nelle consegne, "buchi" di magazzino o i continui aumenti dei listini... Il tutto in uno dei peggiori momenti economici del mondo... Stanco, tanto da non riuscire a lavorare "sorridendo", stanco, tanto da voler cambiar mestiere, perché come lo faccio io, è difficile, forse dovrei fregarmene, forse sono gli altri che hanno ragione, quelli che "lavorano" con i Mercedesoni, i Biemmeuvoni e le Audone, forse non solo loro che sbagliano a martellare come fabbri, visti i risultati, forse il coglione sono io, che tra l'incudine e il martello, faccio da cuscino...
Vabbé, anche stasera andrò a dormire ripetendo un "mantra" che ormai sono anni che mi accompagna: Buona notte, e domani in qualche modo si farà...
Saluti.
Scusate il piccolo sfogo...    

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