martedì 19 luglio 2011

Conferme.

Sono un ragazzo di quasi quarant'anni, quindi i "moti" sessantottini, li ho vissuti di riporto, nei racconti dei miei genitori, racconti molto spesso, diversi da quelli che iniziano con: "i meravigliosi anni 60"...
Perché allora come oggi, le cose erano meravigliose, se te le potevi permettere...
Perché allora come oggi, se non eri ricco di famiglia, dovevi lavorare per guadagnare...
Perché allora come oggi, per lavorare e guadagnare, toccava scendere a compromessi...
Ma quando i "compromessi" erano a solo appannaggio di chi "offriva il lavoro", intervenivano i sindacati...
Sindacati. 
Forse, e dico, forse cinquant'anni fa, qualcosa di "buono" lo hanno combinato, forse l'idea primigenia del "movimento" era buona, sana e giusta, ma poi...
Poi, c'è sempre un poi...
Questo poi, è il ricambio generazionale, cioè, i fondatori invecchiano e vengono sostituiti dalle nuove leve... Tutto normale vero?
No.
Perché i fondatori, erano gli stessi "operai vessati" dal sistema, quindi, perfettamente a conoscenza della realtà lavorativa, e per questo "autorizzati" a cercare di migliorarla, una sorta di operaio in tuta da lavoro e cravatta...
Poi, appunto, prima sono arrivati i sindacalisti senza tuta, cioè gente che "di lavoro" fa il sindacalista, questo li porta a non conoscere veramente le realtà che dovrebbero difendere, a seguire, nel movimento e entrata la politica, di conseguenza, i soldi, e dove girano i soldi, prima o poi arriva la corruzione, durante il tragitto, inevitabilmente, si perdono le "linee guida", per intenderci, quelle "buone sane e giuste" che dicevo prima, perse le linee guida, il movimento si autoalimenta diventando una cariatide burocratica, sempre meno "vicina" a quei lavoratori che nelle intenzioni dovrebbero difendere, e sempre più succube dei politici o dell'ala politica di riferimento...
Starete pensando: "adesso ci spara il pippone sulla fiat, Marchionne e la "scelta" degli operai..."
Sbagliato! E' un argomento troppo lungo e articolato da affrontare su queste "pagine", no, lo spunto è molto più normale, direi quasi "basico", perché si tratta del "semplice" diritto al lavoro, inteso come "accesso" al mondo del lavoro...
Leggetevi questo linkoletto...
A chi date ragione? Ai giovani lavoratori, che esercitano il loro "diritto al lavoro" nudo e crudo... O ai sindacati, rei secondo me, di eccessiva segheria mentale, nel senso, la gente vuole "solo" lavorare, e se per lavorare, si accettano alcuni compromessi, non si deve subito gridare allo scandalo, sopratutto, se non c'è nessuno che ti ha chiamato in causa, finendo col sembrare uno che parla così, tanto per far vedere che c'è...
Saluti.


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