sabato 2 marzo 2013

Eppure ha i capelli lisci...

Eppoi dicono alti e bassi...
                                     Lorenzo Reschiglian

Forse è la "convalescenza" e la forzata "detenzione" domestica derivante, forse è solo una di quelle fasi che si attraversano durante la crescita, forse è questo o tutt'altro, non che sia importantissimo il perché o il per come, sta di fatto che il pupo negli ultimi giorni è un pò capricciosetto...
Beh un pò, un bel pò più che un pò...
Guardando gli effetti collaterali di alcuni dei farmaci somministrati al piccolo, una buona parte delle intemperanze vengono subito scontante dal totale, il fatto che praticamente nelle scorse due settimane, il piccolo non sia mai uscito di casa, comporta un surplus di energia non consumata, questo mancato consumo si traduce in una soglia di sopportazione più bassa e dai contorni labili...
Per me, messe insieme tutte le "giustificazioni", non ho motivo per arrabbiarmi con lui...
Arrabbiarmi no, ma vi assicuro che alle volte bisogna votarsi al santo protettore, anzi, al santo distributore della pazienza...
Per fortuna è facilissimo capire quando il pupo scapriccia, perché è come se avesse un interruttore, adesso è tranquillo, click, adesso è disperato, click, adesso è di nuovo tranquillo...
A guardare la cosa con occhio disinteressato, sembra folle perché cambia umore alla velocità della luce, ma noi non possiamo rimanere disinteressati, perché il piccolo si impunta su qualunque cosa assomigli, anche lontanamente, ad una "imposizione"...
Tutto normalissimo, niente di che, ma comunque estremamente spossante...
Voglio ascoltare quel che dice Odette, lei dice che è una fase e queste fasi durano poche decine di giorni, due, tre al massimo quattro, poi arriva un'altra fase, e così via di fase in fase...
Spero abbia ragione, non perché ho paura di non essere in grado di gestire le sue "follie", no, il mio timore è per me, perché so benissimo che il novantanove per cento delle lacrime che il pupo produce, sono finte e fini solo al capriccio del momento, ma la consapevolezza non si traduce in tranquillità e sentirlo piangere, anche quando fa finta, mi spossa profondamente...
Mi passerà, lentamente e solo dopo avermi lasciato delle nuove cicatrici sull'anima, ma passerà...
Eeeeeee, si, ci vuol pazienza...
Saluti

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