martedì 5 marzo 2013

Uffa...

Siamo giunti alla resa dei conti,
l'erba del vicino è sempre più verde,
non dire gatto se non c'è kit & kat,
slacciare le stringhe dei mocassini,
le ciambelle senza buco, cosa sono?
Torte?
                            Eva Ludmilla Maria Clarimonti di Villalta 

Se non son pazzi...

Spesso nelle narrazioni verbali, cioè quelle che si trasmettono da persona a persona senza che ci sia nulla di scritto, si vengono a formare inesattezze, inesattezze che possono travisare un evento fino a farlo diventare tutt'altra cosa rispetto al fatto iniziale, celebre è la scena in un vecchio film, dove durante la prima guerra mondiale, alcuni soldati, credo tedeschi, catturano fortunosamente pochi soldati russi nemici, i fortunati soldati tedeschi facendo gli sbruffoni vanno in giro a vantarsi dell'incredibile coraggio dimostrato, ovviamente la notizia comincia a muoversi di bocca in bocca, ancor più ovviamente, tutti quelli che riportano l'evento, non potendo rafforzare il già incredibile coraggio dimostrato dai commilitoni, iniziano ad aumentare, da prima il numero di soldati nemici catturati, poi raggiunto un numero inverosimilmente alto, si cominciò ad aumentarne l'importanza, quindi i prigionieri vengono promossi, da semplici soldati diventano sotto ufficiali, poi ufficiali e via via sempre più in alto, fino a quando, nell'ultima scena dedicata all'evento, si sente il portavoce dell'esercito che riferisce al primo ministro che: Alcuni nostri eroici soldati hanno catturato, nientemeno dello Zar in persona...
Potenza delle parole...
Forse è meglio scrivere...
Ma anche scrivere, non mette del tutto al riparo dalle inesattezze...
Tutt'altro...
Già perché non è detto che chi scrive di un tal evento, sia così perfettamente asettico o onesto, da scrivere pari pari a ciò che succede...
Volendo è proprio il gesto di lasciare qualcosa scritto, e quindi di facilmente consultabile, ad essere potenzialmente più pericoloso...
Esssssì, perché se quello che si lascia scritto è, volutamente o meno, sbagliato, chi andrà a leggere sarà, volutamente o meno, indotto all'errore...
E' altre sì vero che gli scritti, anche quando perfettamente chiari e ineccepibilmente redatti, sono soggetti  ad un problema squisitamente umano, cioè l'interpretazione, ogni scritto dal più semplice al più importante è interpretabile, fulgido esempio di questo problema è il codice di procedura penale, ogni singolo articolo di una qualunque legge, può essere interpretato in svariati modi, facendo di volta in volta il "gioco" di colui che ne fa una propria interpretazione...
E sapete cosa c'è di bello in tutto ciò?
Il bello è che è tutto assolutamente legale!
O meglio, lo è in italia, dove le leggi hanno anche modo di cambiare visti i tempi medi di durata di un processo, tempi che quasi quasi si misurano in "ere geologiche" piuttosto che in anni...
E così arriviamo al nocciolo della questione, cioè perché ho scritto questo post...
Perché ho scritto questo post?
Ma perché no?!
Saluti

Nessun commento:

Posta un commento