giovedì 27 settembre 2012

Ferreo nelle decisioni...

Il teatro, permette di rappresentare
nella finzione scenica, la sporcizia
che si incrosta sotto le unghie della
vita...
                                                 Lorenzo Reschiglian

Non c'è bisogno d'essere dei fini letterati o degli appassionati di teatro, basta avere gli occhi, e chiunque ha gli occhi funzionanti, ha sicuramente visto la scena del soliloquio del principe Amleto, quella famosa dove lui, con il teschio in mano comincia a dire: Essere o non essere...

Bene, tanto per cominciare c'è un errore, perché il soliloquio il principe lo tiene senza nessun teschio in mano, mentre la scena dove scopre il teschio del buffone di corte, il compianto Yorick avvengono in due momenti diversi dell'opera e non sono accomunabili, per altro anche la traduzione, o meglio l'interpretazione del soliloquio è piuttosto controversa...

Ma a parte queste gustose sciocchezzuole buttate li per far banchettare i soliti secchioni, voglio tenere negli occhi l'erronea scena, ma con alcune piccole modifiche, voglio sostituire l'immagine dell'azzimatissimo e baffuto principe con quella del nostro elegante e noiosamente impalato premier di governo Mario "simpatia" Monti...
Riuscite ad immaginarlo?
Bene...
Ora, al posto del teschio ma altrettanto spolpata, la mano del premier regge l'italia...
Esso la guarda con botulinica e inespressiva faccia, dopo qualche istante dove sembra pensare a qualcosa (ma è solo un impressione) pronuncia la fatidica frase, ma mica "essere o non essere" bensì: Ricandidarsi o non ricandidarsi...

Chissà alla fine cosa deciderà di fare, una cosa è certa, così come l'Amleto finisce in un bagno di sangue, sangue dal quale emerge un nuovo Re, Re che per altro si trova già tutto bell'e pronto, il nostro attuale o futuro premier o chiunque sarà al posto suo, sicuramente non rischierà di sporcarsi le mani, perché chi non fa niente non rischia niente e anche qualora trovi qualche nuovo sistema per privarci del poco che possediamo, lo farà standosene comodamente col culo al caldo, fregandosene bellamente di sapere se il nostro sedere è o non è esposto alle intemperie...

La crisi, con tutte le sue rogne è lì sotto gli occhi di tutti, e quel che è peggio, tastando il polso alla gente, si sente la generalizzata sensazione che il peggio debba ancora venire...
Saluti

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