domenica 9 settembre 2012

Un sorriso.

L'importante non è vincere,
ma partecipare...
A volte basterebbe esserci...
                                         Lorenzo Reschiglian

E' innegabile che tenersi in forma fa bene, senza le esagerazioni tipiche degli impallinati dello sport, fare  della sana attività fisica mantiene tonico il fisico e attiva la mente, oggi più che mai ne ho avuto la prova, non che c'è ne fosse bisogno, ma oggi ho potuto godere di un momento di vera e profonda felicità derivante proprio dallo sport...
Il post di ieri accennava al fatto che oggi, qua a Mergozzo si teneva il "mezzo ironman" cittadino, sapete anche che un mio amico vi partecipava, bene, Davide malgrado i fastidi derivanti da una infezione intestinale, ha portato a termine la sua impresa con un tempo di 6 ore e mezza, non ha vinto ma per noi è comunque un eroe!
Noi non è che potevamo fare molto, al di la delle "onde energetiche" che possono essere mandate tifando, però respirare l'aria di una competizione così articolata e faticosa è corroborante, roba che dopo venti minuti che segui l'evento, ti viene voglia di parteciparvi...
Non lo farò, sono tendenzialmente pigro, ma anche se mi facessi prendere dalla fregola, prima dovrei migliorare, e di molto, la mia tecnica di nuoto perché adesso sono molto più assomigliante ad uno scoglio, piuttosto che ad un pesce...
Comunque, come dicevo all'inizio, oggi ho visto qualcosa che mi ha messo vera felicità addosso, eravamo seduti ad un tavolo, uno di quelli dove gli atleti dopo lo sforzo si fermano per rifocillarsi e riposarsi un pò, mentre si chiacchierava guardavamo gli ultimi partecipanti che alla spicciolata attraversavano il traguardo, facce stanche a volte distrutte ma tutte soddisfatte, poi...
Lo speaker della gara annuncia l'arrivo dell'ultimo concorrente...
C'è un momento di silenzio, uno di quelli pesanti carichi d'attesa...
Eccolo...
La scena è bellissima, il concorrente, un ometto dall'età stimabile tra i 125 e 3000 anni, arranca verso il traguardo con intorno una "nuvoletta" di parenti, la moglie i figli e un paio di nipoti, tutti saltellano intorno a quell'ometto, lui ha un'espressione che è un'opera d'arte, è felice, anzi no e qualcosa che va ben oltre la felicità, è come se la gara l'avesse vinta lui, e in un certo senso è proprio così, la gara l'ha sicuramente vinta e non solo una volta, l'ha vinta quando ha deciso di parteciparvi, l'ha vinta quando ci si è iscritto e l'ha stravinta proprio quando è riuscito a portarla a termine...
A parole non riesco a spiegare cosa ho provato, cosa mi ha trasmesso, ma lì in quel momento ho pensato che quel sorriso fosse il senso stesso della vita...
Saluti

2 commenti:

  1. Poi l'ultimo posto, anche annunciato, é come il primo. Forse é più difficile arrivare ultimi che primi

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  2. Non ricordo più chi l'ha detto, ma per me è molto significativo:

    L'ultimo non è chi taglia il traguardo dopo tutti gli altri, e neanche chi si è ritirato prima della fine.
    L'ultimo è chi non ha partecipato alla prova

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