lunedì 2 aprile 2012

Guardando nel proprio vuoto

Gli occhi dei bambini cercano solo amore.
Non riesco più a guardare occhi che piangono.
I bambini vedono solo amore.
I loro sguardi trapassano anche cuori neri.
I bambini vivono donando amore.
E noi dovremmo vivere di questo amore.
                                            Lorenzo Reschiglian

Ci sono giorni dove è difficile essere padre.

Le malattie, i dolori, le difficoltà tutte quelle situazioni dove siamo "impotenti" verso il caso o il fato, che burlescamente si accanisce.

Gli occhi dei bambini cercano solo amore...

Bene, tutte queste situazioni non mi spaventano minimamente, sono consapevole delle mie capacità e sò che rinuncerei a tutto, tutto per un suo piccolo singolo sorriso...
E' assurdo, o forse no, ma la paura vera, quella che mi lascia senza fiato ne forze, mi attacca quando tutto va bene, quando sta bene, quando sto bene, quando stiamo giocando e ride, quando furioso come un tornado ti si butta urlante al collo e non sapendo cosa fare, ti bacia stringendoti come solo un bimbo sa fare...
Mi strappa il cuore, lo fa a pezzettini piccoli piccoli prima di ricomporlo, più bello e forte di prima...

Rido, e rido più forte di quello che serve, rido forte per coprire le urla di paura che non riesco a soffocare...

Paura di perdere quei sorrisi, di non sentire quelle manine appiccicose addosso, quegli abbracci che sanno di biscotti, di non essere in grado di apprezzarli, di volere troppo o di non essere all'altezza delle sue aspettative...

Non ho paura di fare il papà, ma di perdere questo dono...

A cosa serve vivere la felicità nel terrore di perderla...

Saluti.

2 commenti:

  1. Ho letto ieri il tuo post, oggi ci sono tornata.
    Mi sono chiesta se fosse per me legittimo lasciarti un commento.
    Io non sono padre (ovviamente), ma non sono neanche madre..quindi la mia comprensione per le tue parole che davvero mi hanno commosso è decisamente parziale.
    Io sono stata figlia..(lo sono ancora, ma mi riferisco a mio padre)e leggendo le tue parole, non posso che pensare a quanto manchino a me quegli abbracci di cui parli, che nelle foto ora sono un po' sbiaditi, ma che mi permettono di rivedere sul suo volto quella fierezza di essere papà, mista ad occhi pieni di amore che mai ho potuto vedere in nessun altro.
    Crescendo forse ho abbracciato poco mio padre, rispetto a quando gli restavo avvinghiata da piccolina..e di questo me ne pento ora che non posso più farlo.
    Un abbraccio non dato è un abbraccio perduto.
    Ora lo so.
    Posso solo dirti che in un certo qual modo comprendo la tua paura...ed è per questo che ti dico di vivere l'istante di quella felicità immensa..perché lo è anche per tuo figlio e lo sarà finché potrà godere dei tuoi abbracci.
    Non lasciare che la paura li inibisca o privi le tue giornate anche solo di uno di questi.
    Un abbraccio..te lo do anche io...

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    1. Claudia...
      Se piangere è liberatorio, ti devo ringraziare...
      Ho letto e riletto il tuo commento, l'ho letto anche a mia moglie senza riuscire a tenere ferma la voce...
      Piango lacrime pesanti ripensando a mio papà che non c'è più e a quanti abbracci non gli ho dato...
      Non so se servirà, non so se gli faranno bene o male, ma so che mi scorticherò le braccia stringendo il mio pupetto, non dirò mai di no ad un abbraccio...
      Grazie Claudia, sento il calore del tuo di abbraccio e ne faccio tesoro.
      Baci.

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