giovedì 5 aprile 2012

Quando i Vegani erano solo i nemici di Goldrake...

Non giudico le persone,
ne le idee delle persone,
ascolto qualunque idea,
ma evito gli estremisti...
                                    Lorenzo Reschiglian

Sapete che sono "onnivoro"? No?
Sapete almeno cosa significa onnivoro? No?
Allora smettete di leggere questo post e tornate a sfogliare il vostro "Novella 2000"...

Per quei pochi che conoscono il significato della parola onnivoro, Novella 2000 non è più quella bella rivista piena ti tette e culi, adesso ci sono anche articoli interessanti, e Dio non voglia, pure intelligenti, per contro, non si vede più neanche un capezzolo a pagarlo...
Che tristedine...

Dicevo, sono onnivoro, quindi mangio di tutto un pò, prediligo la classica dieta mediterranea, ma sono anche un grande fan delle cucine orientali e, in genere, prima di dire che qualcosa non mi piace, lo assaggio...
Malgrado questo, tra le mie amicizie posso annoverare, vegetariani, vegani, ma anche cacciatori, macellai e, in buona sostanza, quasi tutto lo spettro umano... Mi manca un astronauta...

Le idee Vegane, non mi dispiacciono, almeno sotto il profilo della crudeltà verso gli animali, però, ogni tanto mi faccio delle domande...
Quello che dicono sulle proteine d'origine animale, del fatto che non sono necessarie e comunque che si possono efficacemente sostituire con quelle di origine vegetale, lo capisco e potrei anche condividerlo, se non mi piacessero così tanto le costate alla brace...
Ma a parte ciò...
In tutto il loro discorso sulla vita degli animali, potrei entrarci a piedi pari e trovarmici bene, ma è qui che mi viene una domanda alla quale non riesco a dare risposta, o meglio, non riesco a dare una risposta Veganamente corretta...
Provo a spiegarmi...
Poniamo il caso che, nel giro di pochissimi anni, tutta o buona parte dell'umanità, diventi Vegana e di conseguenza, rinunci a qualsiasi alimento di origine animale...
A questo caso, aggiungiamo che questa rinnovata coscienza lasci gli animali, qualunque siano, liberi di viversi la loro vita, occupandocene, ma solo ai fini di proteggerne la salute, quindi, abolito qualunque allevamento e liberato qualunque animale...
Sappiamo, al di la di favolistiche interpretazioni, che la vita degli animali e scandita dagli istinti, mangiare, sopravvivere e riprodursi... La baggianata dell'amore o dei sentimenti, sono tare tipicamente "umane"...
Riprodursi.
Questo potrebbe creare dei problemi, problemi che vanno decisamente al di la del semplice fatto in se, anche mangiare è un problema, perché, i carnivori non avranno problemi, anzi per loro l'aumento delle prede porterà solo vantaggi, ma gli erbivori, gli erbivori entreranno in "competizione" con una nuova specie, quella che li ha appena liberati, l'uomo vegano...
Ma facciamo un passettino indietro, il problema più grosso comunque, rimane la riproduzione di tutti questi animali, senza nessun genere di controllo, gli erbivori si riprodurranno a dismisura e i carnivori ancora di più proprio per l'aumentata "offerta" di cibo in natura...
Se pensate che stia esagerando, andate a vedere la storia recente in Australia e guardate cosa succede quando vengono alterati gli equilibri naturali immettendo specie animali prive di predatori naturali...
E' presumibile che L'homo Veganicus, si troverà a dover decidere se soccombere, oppresso dalla mancanza di cibo o schiacciato dal sovraffollamento animale, o se vivere "eliminando" gli eccessi...
Tutto questo discorso, in un certo senso, non ha senso, ma come tutto, va bene tutto, sono gli eccessi, sia in un senso che nell'altro, a creare problemi...
Saluti.

7 commenti:

  1. Caspita ma pure le citazioni personali!

    Comunque mi sa che avevi bisogno di un PlayBoy invece che di novella duemila!
    Se spiritoso come un orgasmo mancato!
    Ciao e Buona Pasqua!!!
    ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non capisco... In che senso "citazioni personali?...
      Baci.

      Elimina
  2. Non giudico le persone,
    ne le idee delle persone,
    ascolto qualunque idea,
    ma evito gli estremisti...
    Lorenzo Reschiglian

    Questa non è tua?
    Pensavo lo fosse perchè era firmata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. É mia, é mia...
      E non é nemmeno la prima volta che mi autoincenso...
      Scusami, non avevo capito a cosa ti riferivi...
      Baci.

      Elimina
    2. AH AH AH

      Vergogna :D
      Ti devono anche far vedere le tue citazioni!!!

      :D :D :D

      Elimina
  3. io sono daccordo sul fatto che ogni eccesso è nocivo!! quindi anche il "veganesimo" è nocivo. ps:ieri 1 ottobre 2013, alle Iene, hanno fatto vedere un bel servizio su cosa, in moltissimi casi purtroppo, ci mangiamo..a livello di cibi "non animali".... sicuro un eccesso pure quello(ci sarà pure nel mondo qualche ditta che produce verdure surgelate o che inscatola pomodori poi messi in commercio, che "fa le cose per bene"....ma sicuramente poche! saluti. Stefano Volpini

    RispondiElimina
  4. Ciao, io sono vegana da 7 anni e visto che quando la gente lo sa mi invade di domande provocatorie, ormai ho una risposta a tutto ed anche alla tua domanda (fra l'altro già ricevuta un sacco di volte).
    La maggiorparte di queste domande sono "psicotiche", nel senso che si basano su una realtà che non esiste ed è impossibile che esista (la classica isola in cui si approda morti di fame e storie così). Pertanto è proprio da questo punto che bisogna partire: tornare alla realtà, e la risposta viene di conseguenza.
    Innanzitutto, se mai un giorno tutto il mondo sarà prossimo ad alimentarsi in modo vegano, ciò sarà frutto di un percorso graduale e molto lungo nel tempo, poiché la maggiorparte del mondo versa in condizioni economiche e socioculturali comunque insufficienti già solo per pensare al benessere dei bambini e delle donne (figurarsi degli animali). Possiamo però accorciare i tempi se prendiamo in considerazione soltanto l'Europa occidentale dove il 10% delle persone sono vegetariane e le condizioni economiche e socioculturali lasciano spazio a scelte più consapevoli. Anche parlando solo dell'Europa occidentale, ad ogni modo si tratta di un percorso lento nel tempo e ciò significa che automaticamente gli allevamenti saranno sempre di meno. Non può essere che tutta l'Europa diventi vegana entro la vita degli animali attualmente vivi ora, anche lasciandoli morire per vecchiaia, e questo per ragioni sia sociali che mediatiche (il governo funziona sulla base delle grandi aziende, fondamentalmente).
    Dunque in ogni caso non si aprirebbero le porte ad una mandria impazzita di bestiame libero per il mondo.
    Gli animali di cui si nutrono le persone, inoltre, non fanno parte di un "equilibrio della natura", perché sono inseminati artificialmente, cresciuti artificialmente e separati in box, perciò tutta la loro vita, il numero di capi esistenti, il loro sesso, la loro razza, ed il loro dna, è completamente e strettamente controllato e deciso dal commercio, quindi dall'umano. Così come gli allevamenti si aprono, si possono chiudere e non verranno fatti nascere ulteriori capi "per divertimento". Dunque eliminando le realtà degli allevamenti dal discorso, ciò che rimane sono gli animali tutt'oggi liberi e la risposta è relativa al presente: cosa si fa quando i cinghiali invadono le città? Cosa si fa quando i caprioli invadono i villaggetti? Come riparare le proprie colture dagli animali selvatici erbivori? E' indubbio che essi creino disagi. Quando alcuni animali sovrappopolano una zona: o si importa un loro naturale cacciatore (operazione non sempre positiva perché in alcuni casi è stata fatta senza pensare, peggiorando la situazione), o si fanno delle sterilizzazioni di massa, o si abbattono. Dibattito attualmente esistente per i cinghiali in Toscana, appunto. Si parla anche di pillole anticoncezionali purché destinate solo ai cinghiali (e non che la trovano altri animali e se la mangiano), laddove si ritiene la sterilizzazione troppo costosa e non si vuole permettere la caccia.
    Tuttavia, perché la Toscana ha questo problema? Ce l'ha perché la superficie boscosa è molto ampia. Tornando però ad una visione realistica, ammettendo un futuro vegano, la popolazione mondiale sarà salita circa a 10 miliardi, secondo le previsioni, entro il 2050 (che per me è un'apocalisse assurda e vergognosa, ma va be) pertanto anche le aree riservate agli animali selvatici in Europa occidentale si ridurranno e probabilmente il problema del sovrappopolamento nemmeno si porrebbe, aggiungendo il fatto che in pochi anni si prevede la scomparsa del 50% delle specie animali nel mondo (sempre causa sovrappopolazione umana). Se si ponesse comunque il problema, nonostante sia abbastanza irreale da immaginare, credo che a quel punto si sarà in grado di iniettare a distanza degli anticoncezionali o degli abortivi.

    (Non torno su questo sito a controllare chi risponde e chi no perché tanto me ne dimentico, lascio qui le informazioni e basta).

    RispondiElimina