sabato 28 aprile 2012

Liberamente

Arriviamo a capire che cosa significa 
pensare quando noi stessi pensiamo. 
Perché un tale tentativo riesca, 
dobbiamo essere preparati ad 
imparare a pensare. 
Non appena ci impegniamo in questo 
imparare, abbiamo già anche confessato 
che non siamo capaci di pensare. 
Eppure, l'uomo significa colui che 
può pensare, e ciò a giusto titolo.
                                                    Martin Heidegger


Stasera sono pensieroso, alcuni accadimenti bloggici, mi stanno facendo pensare, forse anche a riconsiderare l'essenza di questo blog.
Forse dovrei dar retta a chi sostiene che dovrei smettere di scrivere di politica o di cronaca e attualità, e dedicare queste pagine solo al mio lato sentimentale, continuando a descrivere le mie emozioni e raccontando quello che era, che è e in un certo modo, quello che vorrei che sia e sarà...
Però, se dovessi decidere quale "indirizzo" dare a questo blog, sulla scorta dei commenti che vengono lasciati, sarei letteralmente nelle rogne...
Troppi, che è un bene, troppo variegati, che è benissimo, ma proprio per queste due motivazioni, impossibili da catalogare...
Eppoi, ha un senso catalogare?
Non sono molti i giorni dove ho un argomento, ci sono delle volte che è l'argomento a scegliermi, io mi accontento di "interpretarlo" a modo mio, facendomi attraversare dal filo dei pensieri che l'argomento stesso muove in me...
Per il resto, effettivamente il "momento" conta moltissimo, certi giorni sono delle vetrine naturali, che altrettanto naturalmente finiscono in un post, altre dove "sfogliando" i quotidiani, l'attenzione viene richiamata o focalizzata su questa o quella notizia, eppoi, chissà perché mi viene la necessità di dare la ia versione di quella notizia...
Ma quando di idee non c'è ne sono? Quando i giornali sono pieni di niente? Quando la giornata è scorsa senza particolari di rilievo?
Che fare?
Inventarsi qualcosa giusto per "timbrare il cartellino"?
Se dovesse succedere, chiuderò il blog, perché preferisco non scrivere niente, piuttosto che scrivere qualcosa che non sento, che non è "mio"...
Forse, in quei giorni strani, che poi sono la stragrande maggioranza, continuerò a fare quello che faccio, cioè, mettermi davanti al computer senza avere idea di cosa scrivere, accedere alla mia "play list" farla partire con la riproduzione "casuale", incominciare a sentire lasciando la mente libera, poi, quando la musica comincia a fare il suo effetto, acuire i sensi per essere pronto a prendere la coda di un pensiero, prima che quello torni nel cassetto dei ricordi...
Saluti

2 commenti:

  1. Mi sa che ti fai troppi problemi per un blog. Scrivi quando ne hai voglia, mica un post al giorno te l'ha ordinato il dottore...?
    Tanti auguri.

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    Risposte
    1. No, il dottore proprio no...
      Ma questo blog è il primo risultato positivo, la prima volta che riesco a non essere un "inconcludente"...
      Può sembrare poco, e forse lo è, ma è un inizio...
      Baci.

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