venerdì 4 maggio 2012

E dopo?

L'allievo può superare il 
maestro solo quando il 
maestro è insuperabile...
                                   Lorenzo Reschiglian


Ho appena finito di vedere "le iene", Giulio Golia, l'indimenticato Hulko di verdognola memoria, ultimamente ha preso un "taglio" umanitario e sociale per i suoi servizi, stasera ad esempio si parlava di Autismo... 

Ho pianto per mezz'ora...

Storie di (stra)ordinaria follia genitoriale.

Non sto qua a dirvi quello che ho visto, se siete curiosi e volete vedere qualcosa che vi farà male, molto male, ma allo stesso tempo, vi farà pensare, andate a cercare il servizio, merita...
Il papà di questo ragazzone, ha per l'ennesima volta sollevato il vero problema che sta dietro a queste patologie, al di la della vita di tutti i giorni, che per inciso, è tutt'altro che facile tanto che questo genitore ha deciso di seguire totalmente e continuamente il figlio, ma giustamente si chiede:
E dopo?
Cosa succederà dopo?
Il figlio, a parte la patologia, è sano, in forma e le sue aspettative di vita sono quelle di un maschio "sano e normale", all'incirca 75 anni...
Non ci vuole uno scienziato per capire che vivrà molti e molti anni ancora dopo la naturale dipartita dell'amorevole genitore...
E dopo?
E' quel dopo, l'unica vera paura che devasta la vita di quel papà.
L'idea di sapere il figlio, chiuso in qualche istituto, sedato o comunque, non libero di fare quello che vuole è per lui motivo di angoscia...
Come non dargli ragione...

Io sono piuttosto "rigido" in merito, al di la dell'autismo, che quando non correlato ad altre patologie o sindromi, non è facilmente diagnosticabile, per il resto mi fanno paura tutti quei futuri genitori che intraprendono il cammino genitoriale, senza minimamente curarsi di quel che potrebbe "accadere"...
Capisco che non c'è niente di più naturale del cercare e avere figli, ma non dobbiamo far finta di niente, non dobbiamo pensare/sperare che "ma dai, non succederà mica a noi?", perché poi i figli nascono...
Non prendiamoci in giro, la vita è già difficile anche quando questi figli sono "normali", figuriamoci quando non lo sono, io vengo immancabilmente tacciato di egoismo, quando dico che potendo scegliere, non ne voglio...
Mi spaventano quelli che non ci pensano, quelli che dietro a frasi tipo: I figli sono doni comunque siano, i figli basta amarli, eppoi loro comunque sono felici... Per me è proprio dietro queste frasi che si nascondono i veri egoisti, cioè quelli che pensano solo ad avere loro un figlio, un figlio per loro, un figlio per averlo, "possedere" un figlio, avere la proprietà di un figlio, come se fosse un auto, una casa un paio di scarpe...
Vogliamo "avere" un figlio...
Avere...
Un figlio non lo si ha.
La sua vita non si ha.
Un figlio è.
La sua vita è.
E non è nostra.
Saluti

1 commento:

  1. buongiorno. il servizio sulle iene l'ho visto anche io, bellissimo, commovente, direi entusiasmante per questo padre che ha dedicato la vita al figlio ponendosi, a ragione , delle domande sul poi. ultimamente le categorie deboli, anziani, bambini e ammalati sono state abbandonate nei loro diritti: nella mia cità hanno chiuso un ospedale, che ospitava paziendi da tutto il circondario. ora, a noi fortunati, tacca fare 30 km per raggiungere il più vicino..ma chi abita nel circondario di km ne deve fare 60! un mio amico ha un bambino down e, quando chiede ciò che gli spetta di diritto..secondo la legge, sembra che chieda la luna ed i pianeti: ritardi, rifiuti, assensi con strascico di noia: UNA VERGOGNA! gli italiani le tasse però le devono pagare..ma le garanzie? per il papà del ragazzo del serizio? per il papà del bimbo down che si pone la stessa domanda? per mio papà con problemi cardiaci? e per il tuo? VERGOGNA! felice domenica

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