giovedì 31 maggio 2012

Ite missa est

239.5

Gesù inizia a parlare:
"Dei pescatori uscirono al largo e gettarono nel mare la loro rete, e dopo il tempo dovuto la tirarono a bordo. Con molta fatica compivano così il lavoro per ordine di un padrone che li aveva incaricati di fornire di pesce prelibato la sua città, dicendo anche: <Però quei pesci che sono nocivi e scadenti non state neppure a trasportarli a terra. Ributtateli in mare. Altri pescatori li pescheranno, e poiché sono pescatori di un altro padrone li porteranno alla città dello stesso, perché la si consuma ciò che è nocivo e che rende sempre più orrida la città del mio nemico. Nella mia: bella, luminosa, santa, non deve entrare nulla di malsano>.
Tirata perciò a bordo la rete i pescatori iniziarono il lavoro di cernita. I pesci erano molti, di diverso aspetto, grossezza e colore. Ve ne erano di bell'aspetto, ma con una carne piena di spine, dal cattivo sapore, dal grosso buzzo pieno di fanghiglia, di vermi, di erbe marce che aumentavano il sapore cattivo della carne del pesce. Altri invece erano di brutto aspetto, un muso che pareva il ceffo del delinquente o di un mostro da incubo; ma i pescatori sapevano che la loro carne è squisita. Altri, per essere insignificanti, passavano inavvertiti. I pescatori lavoravano, lavoravano. Le ceste erano colme di pesce squisito ormai, e nella rete erano i pesci insignificanti. <Ormai basta. Le ceste sono colme. Gettiamo tutto il resto a mare> dissero molti pescatori.
Ma uno, che poco aveva parlato, mentre gli altri avevano magnificato o deriso ogni pesce che capitava loro fra le mani, rimase a frugare nella rete e tra la minutaglia insignificante scoperse ancora due o tre pesci che mise al di sopra di tutti nelle ceste. <Che fai?> chiesero gli altri. <Le ceste sono complete, belle. Tu le sciupi mettendovi sopra per traverso quel povero pesce lì. Sembra che tu lo voglia celebrare come il più bello>. 
<Lasciatemi fare. Io conosco questa razza di pesci e so che rendimento e che piacere danno>.
Questa è la parabola che finisce con la benedizione del padrone al pescatore paziente, esperto e silenzioso, che ha saputo discernere fra la massa i migliori pesci."

Spiegazione:

Il padrone della città bella, luminosa e santa è il Signore. La città è il Regno dei Cieli. I pescatori i miei apostoli. I pesci del mare, l’umanità nella quale è presente ogni categoria di persone. I pesci buoni i santi.
Il padrone della città orrida è Satana. La città orrida, l’Inferno. I suoi pescatori il mondo, la carne, le passioni malvagie incarnate nei servi di Satana sia spirituali, ossia i demoni, sia umani, ossia uomini che sono i corruttori dei loro simili. I pesci cattivi, l’umanità non degna del Regno dei Cieli: i dannati.
Fra i pescatori delle anime per la Città di Dio ci saranno sempre quelli che emuleranno la capacità paziente del pescatore che sa perseverare nella ricerca, proprio negli strati dell’umanità, dove altri suoi compagni, più impazienti, hanno levato solo le bontà che appaiono tali a prima vista. E vi saranno purtroppo anche pescatori che, per essere troppo svagati e ciarlieri, mentre il lavoro di cernita esige attenzione e silenzio per udire le voci delle anime e le indicazioni soprannaturali, non vedranno pesci buoni e li perderanno. E vi saranno anche quelli che per troppa intransigenza respingono anche anime che non sono perfette nell'aspetto esteriore ma ottime per tutto il resto.
Che vi importa se uno dei pesci che catturate per Me mostra i segni di lotte passate, presenta mutilazioni prodotte da tante cause, se poi queste non ledono il suo spirito? Che v’importa se uno di questi, per liberarsi dal Nemico, si è ferito e si presenta con queste ferite, se il suo interno mostra la sua chiara volontà, di voler essere di Dio? Anime provate, anime sicure, più di quelle che sono come infanti salvaguardati dalle fasce, dalla cune e dalla mamma e che dormono sazi e buoni, o sorridono tranquilli che possono in seguito, con la ragione e l’età e le vicende della vita, dare dolorose sorprese di deviazioni morali.
Vi ricordo la parabola del figliol prodigo. Altre ne udrete perché sempre Io mi studierò a infondervi un retto discernimento nel modo di vagliare le coscienze e di scegliere il modo con cui guidare le coscienze che sono singole ed ognuna perciò, ha il suo speciale modo di sentire e di reagire alle tentazioni e agli insegnamenti. Non crediate facile, essere cernitore di animi. Tutt'altro. Ci vuole occhio spirituale tutto luminoso di luce divina, ci vuole intelletto infuso di divina Sapienza, ci vuole possesso delle virtù in forma eroica, prima fra tutte la carità. Ci vuole capacità di concentrarsi nella meditazione perché ogni anima è un testo oscuro che va letto e meditato. Ci vuole unione continua con Dio, dimenticando tutti gli interessi egoisti. Vivere per le anime e per Dio. Superare prevenzioni, risentimenti, antipatie. Essere dolci come padri e ferrei come guerrieri. Dolci per consigliare e rincuorare. Ferrei per dire: “Ciò non è lecito e non lo farai”. Oppure: “Ciò è bene si faccia e tu lo farai”. Perché pensatelo bene, molte anime saranno gettate negli stagni infernali, ma non saranno solo anime di peccatori, anche anime di pescatori evangelici vi saranno; quelle di coloro che avranno mancato al loro ministero, contribuendo alla perdita di molti spiriti.

Concludendo:

Tra qualche giorno il papa "visiterà" Milano, un bel chissenefrega, è d'obbligo ma tant'è, comunque, farà questa visita e quindi gironzolerà in giro per la città, sembrerà tutto molto naturale e spontaneo, come sempre quando si parla del papa, ovviamente non è così, il percorso è studiato con largo anticipo e per evitare spiacevoli inconvenienti, viene controllato palmo a palmo, mica che a qualcuno venga in mente di mettere una bomba o chissà cos'altro...
Oggi, per radio, una ragazza che abita sul percorso, si lamentava del fatto che durante il passaggio del papa, non ci si possa nemmeno affacciare dalle finestre per evitare possibili attentati...
Ero ancora li che cercavo di dare un senso a quanto avevo appena sentito, quando a togliermi dall'impaccio arriva mia moglie, che commenta così la cosa:
Ma chi cavolo vuoi che gli spari, questo non è il nostro papa buono, questo qua non vale neanche il costo della pallottola...
Forse un pò drastica e sbrigativa, ma mia moglie è una donna estremamente pratica...
Saluti

1 commento:

  1. ... Odette sei una grande !! ahahahah... saluti a tutti ...Gloria (Embassy)

    RispondiElimina