venerdì 18 maggio 2012

Week end

Chi non sente il suo 
male è tanto più malato.
                                    Pierre Corneille



Non ho mai sofferto di "settimanalità", cioè di quel disturbo compulsivo/insulsivo per il quale chi lavora odia il lunedì e brama il fine settimana, poi allargando la patologia, soffre per mesi e mesi fino a riuscire a farsi ricoverare in un "resort" per un paio di settimane...
Cosa strana è che quando rientrano dalle cure, dopo quelle tanto desiderate due settimane al resort, rientrano più stressate e nevrotiche di quando sono partite...
Per fortuna ci sono i "ponti", brevi ricoveri effettuati in occasione di qualche festività...
Quello del lavoro è un mondo malato...
Dunque dicevo, non ho mai sofferto di patologie legate al lavoro, nessuna, neanche quella più diffusa "il timore reverenziale"...
Cos'è e come si presenta la malattia...
Il timore reverenziale, è un disturbo dissociativo/capochinativo che rende mollici e ameboidiformi, i lavoratori, rendendoli passivi, servizievoli e avulsi ad ogni forma di idea o comportamento propositivo, nei casi più gravi i pazienti soffrono di zerbinite acuta e riescono a nutrirsi solo delle secrezioni sgorganti dalle natiche dei loro superiori...
Esistono cure?
Eeeee, purtroppo no, non c'è modo di curare questa patologia, non direttamente almeno, cioè non si può in alcun modo mitigare il timorato/zerbinato, esso dopo lunghi e lunghi anni evolve naturalmente e diventa lo "sfiduciato/amareggiato" o nei casi più gravi il "digrignate/postulativo", questo se arriva alla fine del periodo utile ricoprendo sempre le stesse mansioni, ma in rarissimi casi il paziente, quando riesce a dimostrare un briciolo di intraprendenza e rendendosi disponibile a nutrirsi di altre secrezioni "nobili" e genuflettendosi tanto da diventare l'astuccio dell'erogatore di tali secrezioni, allora in questi rarissimi casi, il timorato/zerbinato dopo lunghissimi anni e con il pensionamento dei superiori, riescono a prenderne il posto...
Una volta insediatisi, con in mano finalmente il potere di cambiare le cose e memori delle angherie subite, il neo potente, diventa peggio di chi è andato a sostituire e al grido "è una ruota che gira" incomincia a sobillare gli ex colleghi...
Vite amare di omuncoli senza ne spirito ne luce...
Per fortuna io ne sono immune, niente timore reverenziale, mai sofferto...
E Dio sà quante volte la mia boccaccia mi ha cacciato nei guai...
Certe malattie non si curano e neanche certi pregi...
Saluti

Nessun commento:

Posta un commento