venerdì 5 ottobre 2012

Abitudinari...

Partire è un  pò morire,
ma morire non è l'inizio
di un nuovo viaggio, è
la fine dell'unico viaggio...
                                   Lorenzo Reschiglian

Stasera mentre mi scorticavo il ventre grattandolo con insistenza (capita a volte di non aver proprio niente da fare), guardavo per l'ennesima volta L'alba dei morti dementi, un divertente film, uno di quelli che visto con la leggerezza del nulla facente, può lasciare il tempo che trova e ti fa passare quell'oretta e mezza senza pensieri...
Ma come scritto poco più su, non è la prima volta che lo guardo e stasera l'interpretazione che ne do e un poco diversa dal solito...
Per chi non conoscesse il film, cliccando sul titolo si accede alla pagina di Wikipedia dov'è contenuta la trama, comunque è una storia di Zombi dove, come al solito, c'è la lotta per la sopravvivenza sia per i vivi, sia per i non morti...
Se vogliamo tutto molto classico, ma stasera ho visto qualcosa di diverso e ho capito che dietro la sceneggiatura volutamente comico/goliardica, c'è un messaggio che va ben al di la della leggerezza scenica...
Una della ultime scene infatti, fa vedere momenti di vita normale, o meglio, normale se consideriamo la convivenza con degli zombi una cosa possibile, soprattutto pensando che nel film gli zombi vengono riammazzati, in questo caso definitivamente, in tutti i modi possibili ed immaginabili, ma alla fine del film vediamo questi mostri integrati nella vita normale, zombi che lavorano, fanno la spesa o partecipano a reality...
Quindi il senso era questo, un film che facendoci ridere ci vuol far pensare che sterminare tutto quello che non si conosce o che ci fa paura è un normale passaggio prima dell'integrazione...
Francesco de Gregori Cantava: La guerra è buona, anche se fa male...
Sarà vero? 
E quali sono i nostri zombi? 

Mi è inevitabile pensare a tutto quello che succede in giro per il mondo, a tutte quelle guerre dove si ammazzano tra fratelli solo per qualche stupidaggine religiosa o per una manciata di polvere, le nostrane faide, follie dove intere famiglie muoiono senza neanche ricordarsi cosa scatenò la faida stessa...
La vita è già così breve, morire è una tale scocciatura che non dovrebbe mai essere presa in esame, morire è così inutilmente definitivo da risultarmi fastidioso, succederà prima o poi, dicono sia inevitabile, ma proprio per questa sua inevitabilità, che vorrei ritardarla il più possibile...
Non dipende totalmente da me, io posso tenere una condotta esemplare o essere il peggior fetente sulla faccia della terra, poco importa ne conto totale, non so quanta sabbia è rimasta nella clessidra, se è ancora piena o se l'ultimo granello è lì in bilico, in ogni caso non mi sembra intelligente perdere del tempo litigando con chicchessia, le questioni "di principio" le lascio ai soliti secchioni, io vivo e so che le cose per cui farsi il sangue amaro sono davvero poche poche...
Saluti 

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