martedì 23 ottobre 2012

Correva l'anno...

Vergogna, solo stupida e
appiccicosa vergogna...
                                 Lorenzo Reschiglian

le strade asfaltate non esistono, non esistono nemmeno le fognature e a dirla tutta, non ci sono neanche i bagni nelle case, le case poi non assomigliano per niente a quelle in cui siamo abituati ad abitare, sono spartane costruzioni di legno o mattoni grezzi, oltre i già citati bagni, manca anche l'acqua e l'illuminazione è fornita da sparute candele che gettano una tenue luce all'interno, interno con poche cose, alcuni rudimentali mobili e pochissime concessioni al futile, fuori le strade sono acquitrini melmosi di fango ed escrementi, l'aria è malsana, pesante di umidità e fumo di carbone, carbone che alimenta tutto, dagli scarni sistemi di riscaldamento alle vaporiere industriali, il cielo è grigio per la fuliggine e la mancanza di felicità...
Le persone sono per lo più grette, pratiche e spicce al limite dello sgarbato, gli imbroglioni, i tagliagole perpetrano le loro nefandezze contro quei pochi sprovveduti e gli allocchi che popolano ogni realtà...
I divertimenti sono pochi e mal visti, tutto è schiacciato sotto la falsa ala dell'ignoranza, la religione detta le sue grigie ragioni e i tempi della graticola sono ancora rimpianti, se non dimenticati, tutti temono tutto e tutto è timore...
Le famiglie sono unite dalla necessità, la convenienza e i sotterfugi sono gli unici anelli che legano i matrimoni, l'amore e i sentimenti sono un frivolo lusso che ci si può permettere solo nella sporca povertà...
In tutta questa cornice di misere realtà, non sono i ladri o i farabutti da temere, non bisogna aver paura di poveri o derelitti, non serve allontanarsi dalla puzza e la sporcizia, perché non c'è anfratto non c'è ombra in cui riuscire a nascondersi, quando a cercarti è il cieco pregiudizio...
Il pregiudizio in giacca e cravatta, il pregiudizio dalla lingua forbita e dai modi educati, il pulito pregiudizio delle persone insospettabili, il pregiudizio che è così sicuro di se, da andare in giro incappucciato...
Cappuccio che non serve a celare le identità, ma a nascondere le falsità di chi non sa ammettere le proprie paure, i propri limiti o l'inutile pochezza...

Siamo nel 1915, il mondo deve ancora crescere e prendere coscienza di se...

Oggi 2012, quel giovane mondo è più moderno, pulito e organizzato, le città sono quasi sempre ordinate e brulicanti di vita, la scolarizzazione è pressoché totale, ma l'ignoranza non è stata debellata, perché non è un'ignoranza dovuta dal non sapere, no, è un'ignoranza più sottile, evoluta e subdola, è un'ignoranza cercata, voluta e nutrita dal germe del cieco pregiudizio, lo stesso malato pregiudizio del secolo scorso...
Improvvisamente si torna a sentire odore di fuliggine, escrementi e paura, come nel peggiore degli incubi, gli spettri incappucciati di un passato creduto morto, tornano per ricordarci che per bagnare il seme della follia, bastano le lacrime del dolore di un'innocente...
Leggete L'articolo.
Saluti

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