lunedì 22 ottobre 2012

Ieri non vi ho detto tutto...

A volte è un breve attimo, a
volte un attimo non basta, e
la vita è fatta di piccoli attimi.
                                        Lorenzo Reschiglian

Se avete letto il post di ieri, sapete di cosa sto parlando, se non l'avete letto, andate a leggerlo subito!!

Ieri è stata una gran bella giornata, bella gente, buon cibo, tante chiacchiere e un orda di bambini energetici...
Cosa volere di più dalla vita?
Nulla...
Oggi rileggendo il racconto di ieri, mi sono accorto che mancavano alcuni passaggi, dei momenti o piccole situazioni particolari che nel continuum della narrazione sono come delle piccole istantanee, frammenti particolari della giornata, a volte sono solo parole o pensieri, altri sono situazioni o episodi, ma tutti accomunati dal risvolto particolarmente emozionante...
Il primo è, i capriccini del pupo prima di partire, non ne voleva sapere nemmeno di vestirsi, poi abbiamo provato a fargli ricordare qual'era la meta del "viaggio"...
Dai Adriano, dov'è che andiamo a mangiare le castagne?
Qualche breve istante, poi gli si illumina il viso e con un sorriso abbagliante urla:
Melissaaaaaaa!!!!
Circa tre secondi dopo era già vestito, giaccato e le sue gambette frullavano verso la macchina...
Inutile dire che i quaranta minuti di viaggio necessari, sono stati scanditi dal suo chiedere "siamo arrivati?" ogni 15 secondi... Devastante...
Finalmente si arriva...
La seconda diapositiva è per me, sono un motociclista appiedato dalla crisi, ma il mio cuoricino a due ruote ha avuto un sussulto vedendo la Norton (originale inglese) su cui l'amico Cristian armeggiava, quando poi è andato a fare un giro di prova, il rombo del motore mi ha letteralmente estasiato...
Un'altra emozione è scaturita dal ritrovarsi d'avanti la piccola Melissa, lei è un poco più giovane del nostro terremotino, ma da brava donnina, ha una padronanza del linguaggio da lasciarti esterrefatto, parla tranquilla e sicura di se, e guai a chi non sta ad ascoltarla con attenzione...
Ieri era una giornata particolarmente assolata e luminosa, inoltre la casa di Cry & Cry è splendidamente esposta e grazie alle enormi vetrate, dentro c'è un'atmosfera veramente particolare, una delle immagini più belle è stata guardare i bimbi, supervisionati da Odette, al tavolino intenti a colorare alcuni disegni, l'effetto delle loro figure nel controluce delle vetrate era immaginifico, uno splendore di tenerezza e amore...
Poi si va a tavola, sapete già che era tutto buono e sorvolo volutamente sull'invidia che mi fanno le patate al forno di Cristina, sempre straordinariamente buone e cotte alla perfezione, a me così proprio non mi vengono mai! 
Il convivio è sempre un bel momento, perché le chiacchiere fatte a tavola sono rilassate e divertenti, come divertenti sono i continui "siparietti" alla Sandra e Raimondo del duo Cry & Cry, che spasso...
Dopo pappa, il mio pupetto manifesta la necessità di fare il pisolino, Melissa non si fa certo pregare e i due decidono di dormire insieme nel "castello" superiore, vabbè sotto l'occhio premuroso delle mamme, quello divertito mio e quello "siculo/doppiettato" di Cristian, i due vengono infilati nel letto...
La scena:
Letto a castello, un bimbo assonnato, una bimba energetica e un numero imprecisato di pupazzi e pupazzetti...
La situazione:
Il bimbo vuole dormire, la bimba vuole chiacchierare i pupazzi stanno a guardare...
Le frasi:
La bimba, bla bla bla, e anche bla bla bla, e poi ancora bla bla bla...
Il bimbo, basta Melissa adesso nanna...
I pupazzetti ridacchiano sommessamente...
La cosa poteva andare avanti all'infinito, ma l'intervento risolutore di Cristina ha messo pace tra le coltri e dopo qualche minuto dormivano tutti, sia i bimbi sia i pupazzi...
Con i piccoli tra le braccia di morfeo, Cristina che funnambolava nel riordino della cucina, Io Odette e Cristian abbiamo preparato le castagne, qua l'arrivo di un caffè "incidentato" mi ha dato la possibilità di creare un neologismo, la sfortunata fermata della macchinetta, aveva "merdizzato" il caffè...
Poco fine lo ammetto, però ci abbiamo ridacchiato su parecchio...
Il resto del pomeriggio è stato un sano manicomio di emozioni e risate, poi dopo cena il "distacco" è stato meno traumatico del previsto e siamo riusciti a prendere la strada del ritorno, ero convinto che il piccolo, stremato dalla giornata, sarebbe crollato addormentandosi in macchina, ma non è stato così, anzi...
Dopo qualche minuto di silenzio, silenzio impressionante dopo una giornata da trecentomila decibel, dal posto posteriore la pace viene rotta e si sente la vocina del pupo che dice:
Noooo, dobbiamo tornare indietro...
Io e Odette ci guardiamo, poi chiediamo al piccolo perché dovremmo tornare indietro, lui risponde così:
Non ho dato il bacio a Melissa...
Aaaaa, beata gioventù...
Ma quanto è bello essere genitore?
Saluti

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