domenica 7 ottobre 2012

Capricci...

Sai quali sono i cattivi padri? 
Quelli che hanno dimenticato 
gli errori della loro giovinezza.
                                           Denis Diderot


Sono fasi, momenti che come arrivano se ne vanno, però non è facile...
Ed è inevitabile, sapevo benissimo che sarebbe arrivato questo momento, probabilmente è una specie di prova d'esame...
Il piccolo ha oramai una forte presenza di se stesso, un pò meno di quello che vuole e delle tempistiche per raggiungere quello che vuole, così si vengono a creare situazioni complicate, cioè, vuole fare tutto, avere tutto, dire tutto nello stesso momento...
Ovviamente non è ne possibile ne fattibile ne tantomeno concedibile...
Quindi comincia a piangere e se già prima faticava ad ascoltarti, quando scapriccia, non c'è modo di comunicare...
Vado fuori di testa...
La colpa è mia...
Non per i capricci, quelli sono un sacrosanto diritto del pupo...
Quello che non va bene è il mio di comportamento, i capricci mi mandano ai pazzi, non ho mai sopportato i bambini capricciosi, quel loro inutile piagnucolare, quel muro che innalzano appena aprono le cateratte degli occhi...
Pensavo che col mio sarebbe stato diverso, cioè i capricci sono gli stessi, ma essendo mio figlio, pensavo che avrei superato il fastidio e come per incanto, sarei riuscito sia a capire che calmare il pupo...
Per ora non è così...
Devo lavorare su me stesso, è una necessità, non tanto per il piccolo che per sua fortuna ha anche una mamma, mamma che ha il dono di riuscire a calmarlo in pochi istanti, devo imparare da lei...
Per ora ci litigo perché erroneamente penso che le dia tutte vinte al bimbo, so che non è così, o meglio lo capisco col senno di poi, ma nel momento del capriccio perdo momentaneamente il raziocinio e finisce che cristono pure lei...
Che fenomeno sono...
Qualche anno fa mi venne detto, quando ti arrabbi so che non riesci a contare fino a dieci, e so che non riesci a contare nemmeno fino a cinque, fai così prova a non arrabbiarti e se proprio ti succede, prova ad iniziare a contare...
Ero una bella testa calda, mio papà lo sapeva, ma sapeva anche come prendermi, sapeva sempre come farmi sorridere e aveva una parola per ogni mio dubbio, e da che sono papà, di dubbi ne ho un mucchio e mi piacerebbe poterne parlare con lui...
Come cavolo faceva...
Era un bravo papà, vorrei essere bravo un decimo di quello che era lui, basterebbe...
Uffa!
Uno, due, tre, quattro...
Saluti
Cinque, dai che forse ci riesco... Sei, sette...

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