lunedì 12 novembre 2012

Il peso delle parole...

Costanza e coerenza,
due delle situazioni più
incredibilmente difficili
da mantenere e seguire,
ma se si sa aspettare, ti
doneranno vera felicità.
                                  Lorenzo Reschiglian

Il mio mestiere è balordo, oppure è balordo chi lo fa, difficile dirlo è sottile la differenza...

Forse il balordo sono io, ma sta di fatto che mi piace, mi piace anche in questi difficili tempi di crisi, crisi che sta ammorbando tutto e tutti, crisi che sta gradualmente modificando, almeno lo è per me, il "modus operandi" nel rapporto fornitore cliente...
Come?
Prima di rispondere, una piccola premessa...
I miei clienti di me dicono: è un venditore atipico...
Cosa sta a significare "atipico" nella terminologia di questi clienti?
Semplice, un personaggio che ha dismesso i panni del cieco "piazzista" in favore di una forma intelligente e profondamente umana del discorso...
Il professionista empatico.
Cos'è, o meglio, chi è il professionista empatico?
Innanzi tutto è un professionista, uno di quelli veri, uno di quelli noiosamente "nozionistici", cioè uno che conosce vita, morte e miracoli di ciò che vende, il professionista è colui che sa perfettamente come funziona ogni singolo prodotto/bene di cui parla/vende, una specie di secchione ma meno noioso, anche se la sua caratteristica primaria è l'empatia.
Cosa significa essere "empatico"?
In breve nel mio settore significa: Saper ascoltare, ma non passivamente, cioè anche un albero è in grado di ascoltare, tutto un altro discorso è capire...
Ascoltare per capire e capire per realizzare...
A me piace ascoltare, ascoltare per capire le reali necessità di chi parla, necessità sicuramente inerenti anche a ciò che promuovo e vendo, ma soprattutto per allacciare un filo mentale con le persone con cui interagisco.
Complicato forse, certamente limitante, ma anche estremamente soddisfacente, almeno, lo è se non si è degli squali assetati di soldi...
Non sono uno squalo assetato di soldi, preferisco sapere che i miei clienti mi giudicano, come fanno, atipico, ma meglio atipico, piuttosto che sentirmi dare dell'imbroglione, o peggio, dell'approfittatore...
Io sono anni che a fatica seguo questo sistema, con fortune alterne perché non è semplice continuare a credere in quello che fai, sopra tutto dopo il decimo o l'undicesimo no che ti viene spalmato in faccia...
Inutile raccontarsi delle balle, l'umore finisce sotto le scarpe e a volte tirarlo su comporta uno sforzo impossibile da affrontare.
No, da soli è impossibile.
Per mia fortuna e salvezza, sono marito e padre, marito di una donna eccezionale e padre di una bomba energetica...
Queste sono le cose che mi permettono di continuare, mi permettono di continuare e di non cambiare sistema, torno a casa, abbraccio Odette e mi lascio travolgere da quel piccolo rombante tsunami del mio pupetto, il mondo finisce fuori dalla porta, il mondo cattivo e menefreghista rimane quello che è, io invece mi faccio rigenerare dalla mia famiglia, dai miei affetti, a volte da quelle poche persone, quegli amici che senza parlare, ti sanno capire e ti capiscono senza giudicarti...
Ma sarebbe ingiusto non menzionare i buoni momenti che il mio lavoro sa regalare, piccole perle che al pari degli affetti, danno valore a quello che si fa.
Stasera, ad esempio, sto chiacchierando con una coppia di commercianti, hanno appena rilevato un'attività, sono intelligenti e motivati ma qualche dubbio lo hanno, dubbi che nessun fornitore o associazione di categoria è riuscito a dirimere, quindi come al solito, decido di non vendere niente, per provare ad aiutare questa coraggiosa, visti i tempi, coppia...
Fanno molte domande, rispondo...
Dopo un pò, lei dice: Ok Lorenzo, mi hai convinta, risolviamo questa cosa...
Al mondo esistono ancora persone col cervello funzionante...
Bene, stasera sono rientrato a casa e mi sono goduto molto, ma molto di più la mia famiglia...
Saluti

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