venerdì 2 novembre 2012

Mi canti una canzone?

Alla fiera dell'est, 
per due soldi, un 
topolino mio padre 
comprò...
                            Angelo Branduardi

Anche vedendolo tutti i giorni, l'evoluzione, la crescita e l'interattività del piccolo, mi lasciano stupefatto...
Anche se da qualche giorno è nel "periodo" voglio tutto, faccio tutto e guai se mi dite no, periodo che devo ammettere mi risulta difficoltoso da gestire, non posso far a meno di notare che il piccolo, complice anche l'asilo, fa enormi passi avanti nella sua "assimilazione" del mondo, un mondo che ovviamente è personalissimo, nel senso che è molto personale l'interpretazione che ne da, ora il suo modo di giocare ha perso le caratteristiche "statiche" dei giochi fini a loro stessi, per capirci, prima si stava sul tappeto e si giocava con le costruzioni? Bene, quello che si costruiva aveva una funzione strettamente correlata ai pochi istanti che passavano dalla sua costruzione, alla quasi subitanea distruzione, ora stiamo ancora sul tappeto a giocare, ma le costruzioni servono ad uno scopo e il gioco ripropone momenti di vita normali, così capita che il pupetto, messosi alla guida della "sua" auto, mi porti all'asilo, mi venga a riprendere e dopo avermi preparato la cena, mi faccia andare a nanna, il tutto con una consecutio temporum assolutamente perfetta...
Eppoi parla, quanto parla...
Adesso con il piccoletto si parla, non che prima si evitasse, tutt'altro ma se prima il dialogo era pressoché monovia, cioè eravamo noi che gli parlavamo, adesso lui oltre ad ascoltare (pochino), parla, chiede e cerca in tutti i modi di farsi capire, cosa non semplicissima perché la sua enorme esuberanza è inficiata dalla ristrettezza lessicale...
Ma fa passi da gigante e spesso siamo "costretti" a calmarlo, perché il fiume in piena dei suoi pensieri non riesce ad essere espresso dalle parole, così il poveretto si ritrova senza fiato nel tentativo di dire tutto quello che deve, prima che gli finiscano le parole...
Che ridere...
Cresce, miseriaccia se cresce, gli è già leggermente cambiato il tono della voce e il suo lettino si sta accorciando ad una velocità impressionante...
Anche il momento della nanna è un pò cambiato, ora i cartoni animati se li sceglie da solo e tutte le volte "litighiamo" su quanti ne può guardare prima di spegnere, il più delle volte la contesa si risolve tra mille e mille coccole, poi tra una coccola e l'altra riesco a metterlo a letto, una volta sotto le coperte, torna bimbetto e si raggomitola il più strettamente che gli riesce a me, mi piace sentire il suo corpicino caldo addosso, anche questo momento si è evoluto, mentre prima il sonno la prendeva piuttosto velocemente, roba che me la cavavo con una semplice ninna nanna, adesso lui sente il bisogno "esserci" e così, scambiamo qualche chiacchiera, solitamente "decidiamo" cosa fare il giorno successivo, se andare o meno all'asilo o chi guiderà la macchina per andarci...
Piano piano il sonno arriva, non è difficile capirlo, dapprima il piccolo chiede: Papà, manina... E poi: Mi canti una canzone?
Ma adesso non basta la classica "ninna nanna, ninna o, questo bimbo a chi lo do" e non me la sfango cominciando a contare quanti elefanti possono stare sopra un filo di ragnatela, adesso il piccolo nutre un sincero interesse per il Menestrello Capellone, quindi adesso mi trovo a canticchiare di topolini, gatti e macellai che piantano giù casini e del padreterno che rimette in ordine...
Prossimamente mi "esibirò" raccontando di pulci ladre e cervi riconoscenti...
Spero di non deludere il mio piccolo fan...
Saluti

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