giovedì 15 novembre 2012

Vocaboli retrò: Ottimismo.

Ci sono più italiani sparsi
nel mondo che in italia...
Emigrazione, roba vecchia.
                          Lorenzo Reschiglian

Sapete che c'è?
C'è che sono veramente demoralizzato.
Chi legge queste pagine sa che sono un inguaribile ottimista, c'è scritto pure nel mio "profilo" qui a destra, ma devo dire che negli anni, questo malsano ottimismo, sta lasciando il posto ad uno sconfortante realismo...

Stasera prima di mettermi qua a scrivere, ho seguito una trasmissione che parlava di emigrazione, la nostra emigrazione...
Gli italiani lasciavano le "natie terre", in cerca di fortune, fortune che potevano "limitarsi" ad un lavoro o poco più, erano pochini quelli che potevano permettersi l'idea di partire per dare l'inizio ad una qualche attività, per lo più l'emigrazione italiana era composta da povera gente che lasciava tutto e tutti, sperando di trovare qualcosa, qualunque cosa, che potesse essere di più di quel niente che avevano...
Come per qualunque altro emigrato, le fortune degli italiani furono alterne, c'è chi ne ha avute parecchie, c'è chi ha avuto, come unica fortuna, quella di essere riuscito a tornare al paesello vivo e chi non ha avuto neanche quella di arrivare "nella terra promessa" qualunque terra o qualunque promessa fosse...
Ho guardato con interesse la cosa e come sempre la mia mente ha cominciato a "stravagolare" tra le immagini, ho provato a immaginarmi lì, valigia di cartone in mano, forse qualche soldo in tasca e mille sogni nella mente, mentre aspetto di imbarcarmi per il viaggio...
Cosa avrei fatto? come me la sarei cavata? chi sarei diventato?
Boh!
Non lo saprò mai, una cosa però è certa, per quanto potevi essere povero e disperato, riuscivi comunque sempre ad avere una speranza, poi stava sopra tutto a te riuscire o fallire, ma le opportunità c'erano...
Inevitabilmente questi pensieri "romantici" sono stati interrotti dalla bruciante realtà...
Oggi la terra promessa non esiste più, oggi questo mondo "globale e globalizzato", non ha più nulla da offrire, nulla a chi è "armato" solo delle proprie idee, oggi le fortune vanno costruite a suon di soldoni e senza soldi, anche la migliore delle idee, o non trova seguito o ti viene rubata dal furbone danaroso di turno...
Il mondo è una pattumiera piena di idee inespresse...
C'è un'altra cosa che questa globale realtà ci ha rubato, la speranza.
Un secolo fa, potevi essere uno spiantato, potevi avere le pezze al culo e saltare i pasti, ma tiravi avanti sorretto da un'incrollabile speranza nel futuro...
Il futuro è arrivato ed è anche passato, e a noi non è rimasto niente in cui credere...
Ormai ho capito che l'ottimismo, quel mio ottimismo è stato una fregatura...
Va bene, ci ho messo quarant'anni ma l'ho capito, quindi devo solo adeguarmi, devo abituarmi all'idea di non pensare troppo "in la", ma devo far passare un giorno alla volta, piano piano senza esporsi troppo, basta slanci individualisti, si deve rimanere nascosti e farsi coccolare dall'anonimato del mucchio...
Saluti

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