lunedì 24 dicembre 2012

Brillar di campanelli nella notte...


Babbo Natale ha avuto una brillante idea: 
Andare a trovare la gente una volta l'anno.                                
                                                               Victor Borge

Quando si è giovani, è meglio...

Mi piaceva far regali, ancor più che riceverli, ricevere un regalo mi ha sempre messo un pò a disagio, non sapevo mai cosa dire o cosa fare, non li aprivo mai d'avanti all'interessato, perché sapevo che non sarei riuscito a dissimulare la delusione, e di delusioni ne ho avute parecchie, no, a me i regali piaceva farli, per me era un gioco, una sfida che iniziava molto prima di natale, io "studiavo" i miei amici, cercavo di capire gusti ed interessi per "mirare" l'obbiettivo e fare il regalo adatto, regalo che poi cercavo, ma capitava spesso che fosse l'oggetto a "trovarmi" e a "dirmi" a chi doveva essere donato...
Poi un gusto tutto particolare per me é sempre stato la preparazione, dallo scegliere la carta o il bigliettino, a come impacchettare l'oggetto, tutto doveva essere strettamente personalizzato, era una malsana "perversione" camuffare l'origine del dono, tutto doveva essere una sorpresa...
Nei miei ricordi, ho un cassetto pieno di questi momenti speciali, un cassetto che apro pochissimo per paura di sciuparli...
Ci sono anche le delusioni, ma di quelle ne ho un armadio...

Poi si cresce...

Via via col passare degli anni, il natale e tutto il suo spirito si sono persi, scivolando nello scarico insieme alle lacrime che bagnavano i sogni infranti.
Ricevere un regalo era diventato fastidioso, preferivo rendermi irreperibile piuttosto che partecipare a qualsivoglia festività, farli poi, era diventato un malessere, niente più ricerche, nessuna attenzione e nessun piacere, quando proprio non potevo farne a meno, compravo la prima cosa che capitava, impiegavo più tempo a trovare una "giustificazione" per l'oggetto piuttosto che appassionarmi allo stesso...
Poi ho proprio smesso di farne, un incurante indolenza prese il posto di qualunque sentimento.
Il natale era morto.

Occhi diversi.

La vita prosegue, alcune porte si chiudono, spesso in faccia, ma tutto prosegue, si conoscono persone nuove e queste persone ti riavvicinano al bambino che eri, almeno in parte, così si comincia a guardare le cose in modo differente, tutto torna ad avere un colore ma certi guasti si possono solo riparare alla bell'e meglio, certi danni lasciano comunque segni, oggi il natale non mi è più indifferente, ho una moglie e un bimbo e quest'ultimo deve credere che tutto sia bello e perfetto come nelle fiabe, deve credere che il mondo sia un posto bellissimo, deve crederci perché quegli occhi prima o poi, perderanno l'innocenza quegli occhi, come i miei, vedranno le persone scambiarsi regali e anche lui capirà che non sono altro che scatole piene di sensi di colpa incartate d'ipocrisia, lui vedrà, prima o poi sarà così, ma fino ad allora fingerò che non sia così, fingerò raccontandogli le fiabe dove la cattiveria non esiste, ridendo con lui mentre giochiamo e piangendo quando non c'è, piangendo al pensiero di quando questi momenti saranno solo ricordi...

Ecco, è appena passata la mezzanotte, auguri è di nuovo natale...

Saluti

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