martedì 8 marzo 2011

Non è montagna...

Controsensi, il mondo è un posto buffo. 
Quote, la prima volta che ne abbiamo sentito parlare, era una qualche tornata elettorale, anni addietro, erano le quote "rosa", cioè il modo gentile della classe politica, di dire, che palle! donne pure qui! Già l'ultimo baluardo dello sciovinismo maschile, è costretto a crollare, sotto i colpi di,  presunte parlamentari, all'inizio, porno attrici, modelle e starlette, poi anche qualche capace, seppur androgina, buona politica, ora meglio non pensarci...
Poi si cominciò con le quote latte, una follia tutta Europea, nella divisione/equiparazione, della produzione del candido alimento, cioè, chi se ne frega, se l'Italia, dove ci sono milioni di ettari coltivati a foraggio, dove esistono decine e decine di migliaia di bovini, i quali producono vagonate di ottimo latte, Deve "quotarsi", chessò, con l'Olanda ove però di campi, quasi non se ne parla, le mucche sono dei soprammobili e il formaggio, manco sanno cos'è, in modo "equiparabile" un po come i pagamenti in parti, quote appunto, millesimali, senza però tenere conto delle realtà territoriali nazionali.
Oggi, per la precisione, stamattina, sono al centro Avis, per la donazione trimestrale, e anche qui, si scoprono delle Quote balorde, cioè il servizio sanitario nazionale, è sempre più bisognoso di emoderivati, ma destina sempre meno, fondi/personale alla raccolta, del sangue intero, oltretutto, chiede di far calare, la raccolta in alcune regioni "fortunate" per non far sfigurare quelle meno "capaci", con l'unico risultato, di mortificare il donatore, che diventa  un semplice serbatoio, da svuotare alla necessità, e ancor di più, perde in questi fantasiosi maneggi, il malcapitato paziente, che rischia la vita per penuria di sangue.
Forse è giusto, cercare di distribuire al meglio le risorse, ma come sempre, gli interessi dei pochi, viene giocato sulla pelle dei molti.                          
Saluti.

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