lunedì 27 agosto 2012

Ma non vanno in pensione?

La pubblicità si può descrivere 
come la scienza di fermare 
l'intelligenza umana per il tempo 
necessario a spillarle quattrini.
                                               Stephen Leacock


Guardo la televisione, non mi nascondo, mi piace guardare la televisione ma di programmi belli, o meglio, programmi che mi piacciono, non è che ce ne siano molti...
Ad esempio, tutto quello che è reality non mi piace, riesco a mala pena a seguire i "condensati" tipo, mai dire grande fratello e così via, no, io sono più da documentari e approfondimenti, roba da Discovery Channel, History, National Geographic e cosi via, preferisco di gran lunga i vari Angela piuttosto che qualche scialba stellina tutta cosce e niente cervello...
Poi, vi sembrerà strano, ma sono uno che quando c'è la pubblicità, non cambio canale...
Mi piacciono le pubblicità...
Però ce ne qualcuna che mi lascia un pò perplesso, non tanto per il prodotto o l'azienda pubblicizzati, ne tanto meno per la realizzazione dello spot, sono le idee che mi fanno pensare...

Il lento decadere di un noto amaro...

Anni fa, questo noto amaro era bevuto solo da eroi, uomini duri ma dal cuore d'oro che mettono a repentaglio la vita per salvare cavalli o rischiano l'osso del collo per recuperare rarissimi cimeli storici, poi la vita cambia, gli eroi vengono ridimensionati per farli più rassomiglianti alla gente comune, perché è la gente comune che compra i prodotti, così adesso chi è che beve il noto amaro? Uno sfigatello, benché munito di motoscafone, che deve andare a recuperare un branco di deficienti dispersi su una chiatta...
Una volta era: Sapore vero, per gente vera, adesso il sapore è sempre vero ma la gente... 

Aiutate il Signor Balocco...

Capisco che sia brutto andare in pensione, ci sono persone che non accettano il fatto di diventar anziani, così si ostinano e anche se assolutamente inutili, rimangono all'interno di aziende che andrebbero avanti comunque anche senza di loro, anzi, pure meglio...
Ne è prova lampante il caso del Signor Balocco, nessuno può negare che abbia creato una gran bella azienda, ma gli anni passano e adesso quello che è stato un geniale imprenditore, vaga tra i reparti con aria persa e stralunata, parlando con panettoni, biscotti e da solo allo specchio, ma non basta, rischia di affondare l'azienda facendo controllare ogni singola goccia di cioccolato su ogni singolo biscotto prodotto, comportamento commercialmente suicida, visto il costo della mano d'opera, e visto che non può far pagare i biscotti a peso d'oro, vuol dire che lavora in perdita...
Quanto resisterà l'azienda? Non sarebbe meglio "internare" il vaneggiante vecchierello e mandarlo a controllarsi il catetere prima dell'inevitabile fallimento?
Aiutiamo il Signor Balocco è evidentemente malato...

La Rana non è un rospo...

Il Giovannone nazionale è un altro esempio di tentato suicidio commerciale...
Capisco che la vera sfoglia emiliana vada lavorata a lungo per conferirgli la tipica ruvidità nonché il classico sapore, ma non puoi lavorare le migliaia di tonnellate di pasta necessari, tutte a mano con il tuo storico "mattarello"...
Giovanni, prendi una delle tue Ferrari e torna a correre ai 300 orari per le vie cittadine, lascia che l'azienda vada avanti da sola, è meglio per te e soprattutto per noi...

La pubblicità, lo sa chiunque, è l'anima del commercio, ma insieme a questa anima, ogni tanto, dovremmo metterci un pò di cervello...
Saluti

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