mercoledì 24 agosto 2011

Suoni e movimenti...

Se seguite abitualmente questo blog, sapete di me parecchie cosette, tra queste, che sono sposato e ho un figlio.
Adriano.
Un paio di premesse.
Premessa uno, sono un papà felice.
Premessa due, ero assolutamente convinto, di non essere in grado di fare il papà.
Talmente convinto, dall'aver fatto di tutto per allontanare il momento, ero letteralmente terrorizzato dall'idea, non chiedetemi perché, ne avevo e dicevo mille ed erano tutti falsi...
Gli unici veri, non li pubblicizzavo per niente... Ma c'erano una bella dose di stupidità, l'incongrua "paura" di crescere e un pizzico, neanche tanto piccolo, di quello che gli eruditi chiamano: senso di inadeguatezza...
Non pensate male, il piccolo non è capitato per sbaglio, è stato voluto, cercato e molto, tanto da metterci in crisi e farci passare il periodo più difficile, quello del: "è un problema di testa, non dobbiamo pensarci troppo"...
Quindi ci mettemmo tranquilli, e dopo una litigata per un motivo che manco ricordo, l'alchimia funzionò e diventammo una coppia in "attesa"...
I primi giorni me li ricordo, ero stordito (più del solito) terrorizzato e altro che senso di inadeguatezza, una fifa nera e profonda, mi accompagnava ovunque, poi arrivò il giorno della prima ecografia, alla fifa si aggiunse lo sconforto, quando il ginecologo disse: Non c'è... Il cuore mi si fermò, guardavo il video della macchina inebetito, quella macchia di punti bianchi e neri che sa dio come fanno i medici a vederci qualcosa, poi vedo due puntini "fuori posto"... Dico con una voce che non mi riconosco: Quello... Forse... Il medico spostò il sensore, ingrandì l'immagine e disse: Si... è un po piccolo, ma questo fagiolino è il vostro bambino, come ha fatto a vederlo? Beh, sono il suo papà, ovvio che lo vedo... Risposi, gasandomi non poco... Poi il Dottore dice: Adesso facciamo una magia... E' preme un bottone, la saletta si riempie di un suono inconfondibile, un forte, regolare e vivacissimo battito cardiaco... Fu una mazzata, tutta la mia sicura mascolina spavalderia, venne travolta da un fiume inarrestabile di felici lacrime, pensai di morire tanto mi batteva il cuore, solo chi la vive, può capire la potenza di questa emozione, una emozione unica perché assorbe tutti i sensi e sembra che il tuo corpo non sia in grado di contenerla...
La prima parte della gravidanza non fu facile, perché si rischiò di perdere il "fagiolino" e Odette faceva fatica, come e più di me, a nascondere dietro la felicità di quei giorni, la paura mentre era "bloccata" nel letto per scongiurare il rischio, per fortuna tutto andò bene, una sera eravamo davanti alla tivù, quando il pancione cominciò a sussultare, era il primo segno di presenza del piccolo, aveva il singhiozzo, che emozione, posai la mano dove immaginai si trovasse la testa del pupo, ci appoggiai l'orecchio e l'accarezzai, parlando per la prima volta a mio figlio, dissi di stare tranquillo, che papà e mamma sono qua... Lui, come se avesse "sentito", smise di sussultare... Pensai: Beh, forse fare il papà non è così difficile... Dal pancione mi arrivò un calcio... Vabbé, mi corressi, non sarà facilissimo ma farò del mio meglio...
I giorni passavano tranquilli, ora, e noi passavamo tutto il tempo possibile, chiacchierando o leggendo fiabe allo scalciante e ormai enorme pancione prima di andare a dormire, sonno che una mattina mi venne interrotto dalla voce di Odette, era in bagno e disse: Lory credo che mi si sia rotto il sacco... Una rilassata baraonda di docce e valige, poi tutti in macchina direzione ospedale, il piccolo aveva deciso di vedere com'è il mondo...
Ma questa è un'altra storia...
Saluti.

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