mercoledì 31 agosto 2011

Io e le.....

Donne...

Terza parte: Qualcosa in cui credere.

Non tutti i mali vengono per nuocere...
Spesso non è la meta o il viaggio, ma la compagnia...

A quella festa di compleanno, proprio non ci volevo andare, era passato poco più di un mese dal disastro, e la mia pochissima voglia di "socializzare", veniva consumata durante il giorno per continuare a sopportare l'inevitabile contatto umano necessario per lavorare, ma la sera, non vedevo l'ora di tornare a "rintanarmi" in casa, stordendomi di televisione, aspettando di crollare dal sonno, sonno che arrivava sempre più tardi, sempre meno riposante, sempre affollato da sogni incomprensibili...
Ma...
Michele, uno dei pochi, pochissimi veri amici che ho, non voleva saperne, ben consapevole di quello che stavo passando, e assolutamente deciso a non lasciarmi preda dei miei mostri, mi subissò di telefonate, un fuoco incrociato tra lui e Sabina, quella Sabina di cui parlavo ieri, che nel frattempo era diventata la sua morosa, insieme erano capaci di telefonarmi 20 o 30 volte al giorno, dicendo più meno la stessa, amorevole, cosa: dai, vieni, non fare il coglione... (quando si dice l'amicizia...) Si erano messi in testa di tirarmi fuori da quello "stallo", e come mi "confessò" molto tempo dopo lo stesso Michele, erano in difficoltà perché loro si dicevano: dobbiamo fargli conoscere qualcuna, ma è un casino, sai com'è Lorenzo, non può stare con una "qualunque", deve essere speciale, molto speciale...
La sera della festa arrivò e...
Ore 18.45, sono al telefono col Miky, mi sta prendendo a male parole, ricordandomi quanti epiteti diversi conosceva, tutti decisamente poco lusinghieri, per descrivermi... (come ho già detto, quando si dice l'amicizia...) dopo gli insulti, cominciò ad elencare le ripercussioni che, in caso di rifiuto, sarebbero state prese nei miei confronti, alla voce: Ascolto forzato della discografia completa di Mario Merola, "A sceneggiata" in 150 dischi... 
Cedetti e andai...
Io solitamente aspetto a sedermi, perché cerco di mettermi, da buon egocentrico, in mezzo al tavolo, magari stando vicino a persone che conosco, almeno non rischio serate noiose, quella sera però, preso dai miei pensieri, mi distraggo, i posti si stanno esaurendo e si profila una cena a fianco di "puzzolo", è inutile dirvi perché l'avevo soprannominato così, vero?
Poi, in ritardo, arriva una mezza matta, col più brutto e improbabile "centro tavola" che avessi mai visto, pensai: Ma possibile che tutte le pazze del paese, le conosce Michele?
Però, la pazza in questione, era ben "carrozzata", e soprattutto non ero più costretto a sedermi vicino a puzzolo...
Andai verso il tavolo, dissi alla pazza: ciao sono Lorenzo, lei rispose: Ciao io sono..
Odette, non era pazza, tutt'altro, la trovai intelligente e interessante, la serata andò molto meglio di quanto sperassi, riuscii pure a divertirmi, parlammo molto, e alla fine, ci scambiammo i numeri di telefono...
Sarete delusi, ma non ci fu nessun colpo di fulmine, campane che suonano a festa o farfalle nello stomaco...
Ma come ho già scritto in altro Post, certe persone, sono fatte l'uno per l'altra...
Io cominciai a mandarle qualche sms, piccole poesiole o barzellette, ma un giorno ci fu un malinteso sull'interpretazione di uno di questi, così, erroneamente smisi di spedirne, dopo qualche giorno mi arriva un suo messaggio, recitava così: Beh, si è esaurita la tua vena poetica?
Confuso la chiamai, ci chiarimmo e si rimase d'accordo di sentirci per uscire...
L'occasione arrivò qualche giorno dopo, un sabato mattina, uno di quelli dove io mi chiudevo a casa, per uscirne solo il lunedì successivo per lavorare, ma quella mattina, sono svaccato davanti alla TiVù, quando squilla il telefono, era lei, che mi chiede: Hai programmi per domani? Io ovviamente non ne avevo, e men che meno, avevo voglia di andare in giro, così per scoraggiare e liquidare la scocciatrice, mi inventai qualcosa di poco interessante, così le risposi: Pensavo di prendere la macchina e andare in Liguria a mangiare due spaghetti allo scoglio...
Bella idea, mi risponde, e aggiunge: a che ora passi a prendermi?
Ma nooooo!!! Penso tra me e me, però ormai non potevo ritrattare...
Ci accordammo per l'ora e il posto, riattaccai, e pensai: Ma che cavolo, mi perdo il Gran Premio...
Effetivamente, la gara di Formula uno, la persi, e fu solo la prima di una lunga serie di cose che "persi"... Ma ne guadagnai una, la migliore che mi fosse mai capitata, quella che mi sconvolse e cambiò totalmente la vita... Quella domenica, qualcosa successe, anche quella volta, non sentimmo campane a festa o farfalle nello stomaco, ma cominciamo, inconsapevolmente, a mettere le basi di quello che da lì a poco, sarebbe diventato il più bel viaggio che avessi mai intrapreso, viaggio che continua ancora oggi, e che, a Dio piacendo, spero duri ancora a lungo...
Saluti. 

Nessun commento:

Posta un commento