domenica 6 gennaio 2013

La befana vien di notte e tra il chiaro e lo scuro, la si riempie di botte...

Ci sono poche cose al mondo
belle in modo sincero e naturale
come il sorriso di un bimbo felice
                                       Lorenzo Reschiglian

Com'è che si dice?
L'epifania tutte le feste si porta via...

Non c'era nulla di preparato, ieri sera Odette ha appeso la calza del pupo sul trave del camino, niente di che, una calzetta con qualche cioccolatino, caramelle e cosi via, è stata appesa dopo che lui è andato a nanna, Odette mi ha detto, chissà se si accorge che c'è...
Siamo andati a dormire col pensiero...
Ma, almeno per me, quel pensiero si è perso nel sonno...
Infatti stamattina io della calza proprio non mi ricordavo...

Lui si sveglia, come al solito è già attivissimo, gioca qualche minuto in camera sua, poi preso dalla fame, viene a svegliare me, che faccio finta di dormire, mi accarezza la faccia, adoro quando lo fa, poi dopo avermi dato un paio di bacetti, aspetta che apro gli occhi, li apro, lui sorride e mi dice "io ho già fatto la nanna"...
Allora lo prendo e per i minuti successivi ci si coccola nel lettone, fino al momento che lui salta su con la frase "io voglio andare giù", che significa che oramai i morsi della fame sono insopportabili, allora mi alzo e metto la mia giacca da camera, devo stare attento mentre mi vesto, perché il pupo mi tiene d'occhio e non appena chiudo l'ultimo bottone, lui mi si tuffa addosso e visto che oramai il "piccolo" è una sana quindicina di chili, devo essere pronto e veloce, per evitare incidenti, stamattina va bene, lo prendo al volo e lui si stringe forte forte, adoro anche questo, mentre scendiamo le scale facciamo il verso di una macchina scassata e scoppiettante, lui ride, io sono felice, sto per fare la curva della scala quando vedo, la fin li dimenticata, calza...
Porca la pupazza! Se passo così, la vede subito e addio sorpresa!
Nel giro di due scalini mi trasformo nel perfetto emulo del compianto Rudolf Nureyev, ed eseguendo un perfetto "tonneaux" tritandomi entrambe le caviglie, riesco a tener nascosto il trave del camino e con esso, la befanica calzetta...
Arriviamo in cucina, dove lui si spazzola una vasca da bagno di latte con i biscotti, di solito si dice che si fa la "zuppetta" ma nel suo caso è più somigliante ad una palude...
Finalmente riesce a finire di bonificare l'area, soddisfatto dichiara che vuole andare dalla mamma, da qualche settimana in qua, gli e presa questa nuova danda, scende con me, mangia poi va a dare la stura a Odette, è una divertente routine, e da brava routine, anche stamattina parte alla volta della genitrice, per fare ciò, deve passare davanti al camino, sopra il camino c'è il trave del camino, attaccata al trave del camino c'è la calza della befana...
L'ignaro infante parte per la sua missione, io lo seguo con lo sguardo nascondendomi dietro l'attaccapanni...
Otto passi, sette, sei, cinque, ormai è davanti al camino, quattro, tre, du...
Si ferma, i suoi occhietti hanno individuato qualcosa di nuovo, qualcosa di mai visto prima d'ora...
Lo vedo perfettamente, ha gli occhi sgranati dalla curiosità quando si gira verso di me, non mi vede, ma sa che ci sono, lui si gira nuovamente, prima a guardare l'oggetto misterioso, poi ancora verso di me e di nuovo verso la calza, a quel punto grida...
Papààààààà!!!!
Dimmi biscotto... (sapete già che mi piace chiamarlo biscotto, vero?)
C'è una cosa, cos'è quella cosaaaaa?
Faccio lo gnorri, vado in sala, lui si gira verso di me, poi solleva entrambe le braccia e le punta in direzione della calza...
Cos'è quelloooooo??!!
Ha un sorriso da trecento denti, gli sorridono gli occhi, tutta la faccia sorride, lui è un enorme sorriso, esplode di felicità e non fa nulla per contenerla, è contagioso, nel frattempo arriva anche Odette, lui ride divertito, io sono sull'orlo di una crisi emotiva, Odette stacca la calza e gliela porge...
L'estasi...
E' felice, ma riesce a contenersi, si siede sul tappeto e con meticolosa tranquillità svuota la calza pezzo per pezzo...
Il multicolore risultato, sembra soddisfarlo, quindi chiede quale dolcetto può mangiare...
Quale dolcetto può mangiare, potrei morire...
Un fenomeno...
Se essere orgogliosi è un peccato, il paradiso me lo posso scordare...
Saluti

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