giovedì 26 luglio 2012

Cremonini, mica sbaglia...

Ricamo con la fantasia milioni di pensieri,
e l'unica certezza è che non sono nato ieri
quindi lunga vita ai fidanzati, uomini felici,
uomini incastrati....
Ci risiamo: ma è quello che vogliamo!
Cerchiamo donne supersexy e poi ci lamentiamo,
chiediamo fedeltà assoluta e non la promettiamo,
capisco se una donna si ribella al capitano!
Ma va bene, giochiamo ad armi pari:
Gli uomini e le donne sono uguali!! 
                                                     Cesare Cremonini


Lo spunto per questo post, mi è arrivato chiacchierando con un amico, il discorso non è poi così importante, ma questa parte del dialogo mi ha colpito (le parole non sono proprio tutte le stesse, ma il senso si), è il mio amico che parla:
"l'altro giorno chiacchieravo con questa mia amica, una tipa notevole, è piena di tatuaggi, a me i tatuaggi non piacciono, però lei è una tipa tosta pensa che è pure nei vigili del fuoco, comunque, quando le ho chiesto come si trovava in un ambiente tipicamente maschile, lei non si è scomposta più di tanto, mi ha solo detto che se un qualunque collega fa "cento" lei deve sempre fare "centodieci", sai per non essere da meno..."
Per non essere da meno...
Già...
Facendo un pò di mente locale, mi rendo conto che frasi del genere le sento spesso, molto spesso, troppo spesso e sempre, sempre dette da donne...
Io non mi ci capacito...
Vorrei capire perché le donne, si sentono così "obbligate" ad essere competitive, mi spiego, un briciolo di sana competizione, sono convinto sia necessaria, direi quasi utile, perché la competitività stimola l'intuito e crea idee, ma deve essere una "competizione" sana, mirata al miglioramento dell'ambiente in cui si forma, non deve essere fine a se stessa o peggio, utile al mero "miglioramento" personale, se non al detrimento di terzi...
Eppoi, trovo la frase "Sai dobbiamo fare sempre un pò di più, per dimostrare che siamo capaci" veramente sciocca...
Ma dimostrare cosa? E a chi?
Personalmente, non mi sento o sentirei "sminuito" se una mia collega fosse più brava di me, anzi, le chiederei come fa e cercherei di imparare qualcosa da lei, almeno, lavorando nel settore di mia competenza, se invece fossi un lavoratore dipendente, non chiederei ne vorrei che una collega lavorasse più di me, solo per dimostrare che ne è capace, cioè, se io faccio "cento" lei dovrebbe fare cento a sua volta, ma non per me, ma perché l'azienda chiede così...
Per me è questo il senso della frase "pari opportunità, pari diritti, pari doveri..."
Gli uomini che credono il contrario, quelli che pensano che le donne siano il "sesso debole" o che da loro "pretendono" rendimenti diversi, o le discriminano in qualunque modo, sono degli inutili idioti...

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